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A breve riforma del sistema di reclutamento universitario

Lo ha annunciato qualche giorno fa il ministro Maria Stella Gelmini. Forti le perplessita’ avanzate, nei giorni scorsi, dall’Andu
27 aprile 2009

(unimagazine.it) - E' in arrivo la riforma del sistema di reclutamento universitario. Lo ha annunciato qualche giorno fa il ministro Maria Stella Gelmini, aggiungendo che da parte del governo si ritiene che "ci siano margini per recuperare efficienza, una migliore gestione delle risorse pubbliche e per superare quell assemblearismo che negli organi accademici ha creato qualche volta piu' difficolta' che vantaggi". "Abbiamo discusso a lungo col mondo della universita', col consiglio universitario nazionale, la Conferenza dei Rettori - ha proseguito Gelmini - e mi pare che ci sia da parte della stragrande maggioranza del mondo accademico la consapevolezza che qualche cambiamento non sia piu' rinviabile".

Forti le perplessita' avanzate, nei giorni scorsi, dall Associazione Nazionale Docenti Universitari sulla bozza di riforma del sistema di reclutamento. Nel documento divulgato, l Andu asseriva che "in realta' non si cambia quasi nulla", perche' non si scardina un sistema che, oggi, favorisce apertamente i protetti dei docenti, parenti o allievi che siano. L Andu aggiungeva che "si sostiene di volere farla finita con parentopoli e si finisce per mantenerla in vita in nome della salvaguardia ad ogni costo dell'autonomia responsabile degli atenei, che equivale di fatto a mantenere il potere del singolo maestro di compiere le sue scelte".
La stessa stagione di riforme di Maria Stella Gelmini dovrebbe comprendere anche un provvedimento sulla agenzia di valutazione delle attivita' di ricerca. "L'agenzia di valutazione - ha precisato il ministro - era un progetto del ministro Moratti, due governi fa fu realizzata l'esperienza del Civr e del Cnvsu. Mussi li aveva accorpati in una unica agenzia, noi abbiamo lavorato ed emendato molto quel regolamento perche' riteniamo che l'agenzia non debba valutare i processi ma gli obiettivi, i risultati; a breve presenteremo anche questo regolamento".
Sullo spauracchio della privatizzazione del sistema universitario, da molti ventilato dopo l approvazione del decreto 112 dello scorso giugno, la Gelmini ha precisato che "la privatizzazione non e' obiettivo del governo ed e' fuoriluogo" e che l intento e' solo di creare un rapporto piu' forte tra universita' e territorio, tra il sistema della ricerca e quello delle imprese. Il ministro ha inoltre sottolineato l'importanza di arrivare ad un superamento della "frammentazione in materia di ricerca. Bisogna definire priorita' condivise - ha detto - che ci permettano di fare dei passi in avanti".
A proposito del Parco tecnologico di Erzelli ha osservato: "Qui si fa quadrato intorno ad un progetto molto forte di rilancio della ricerca, peraltro trovando al suo interno la sede della facolta' di Ingegneria. Si tratta di un modello da declinare anche in altre realta', che aiuta a trovare occupazione per molti ricercatori e che vede anche una partecipazione del privato oltre a quella del settore pubblico".

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