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Torino, scontri e fermi al G8 dell’Università

Centinaia di studenti "assediano" il Castello del Valentino sede del summit dei rettori Cariche di alleggerimento della Polizia. Lacrimogeni e cassonetti rovesciati. Traffico in tilt
18 maggio 2009



TORINO - Scontri tra polizia e studenti per il G8 dell'Università a Torino. Centinaia di studenti hanno assediato per l'intera mattinata il Castello del Valentino, sede della facoltà di Architettura, dove era in corso il vertice sull'istruzione superiore alla presenza di 40 rettori. I giovani hanno tirato uova e lacrimogeni contro gli agenti, rovesciato cassonetti della spazzatura e bloccato il traffico; la polizia ha risposto con cariche di alleggerimento e manganellate. La responsabile scuola della segreteria nazionale di Rifondazione comunista, è uscita da uno scontro con gli agenti con il braccio fratturato. Ferito anche un altro manifestante. 

Tornano i ragazzi dell'Onda. La protesta si accende di prima mattina davanti al Facoltà di Architettura. In centinaia bloccano la circolazione in corso Massimo D'Azeglio stendendo dei fili tra i semafori, improvvisano sit-in agli incroci. In tutto il centro il traffico diventa caotico. Urlano slogan contro il G8: "Chiudono l'università, noi ce la riprendiamo", oppure "Noi la crisi non la paghiamo". Alcuni giovani si coprono il volto con i capucci, tra loro diversi studenti stranieri: soprattutto francesi e inglesi. Due greci ed un bolognese vengono fermati per qualche ora dalla Polizia. 

Uno striscione con la scritta "A Torino c'è Profumo di marcio" fa riferimento al rettore del Poliltecnico, Francesco Profumo, tra gli organizzatori dell'iniziativa. Per paura molti negozianti abbassano le saracinesche. L'intera zona è presidiata da un imponente servizio d'ordine di polizia e carabinieri in assetto antisommossa. Un gruppo di giovani si stacca e si muove verso il centralissimo corso Vittorio Emanuele manifestando davanti alla stazione ferroviaria di Portanuova. Poi in via Roma "gioca" a rincorrersi tra le auto bloccando praticamente il traffico. E nel pomeriggio, in cento occupano gli uffici della General Motors al Politecnico. Prove generali della grande manifestazione nazionale di protesta prevista domani, in occasione della chiusura del G8 dell'Università. 

 


"Si tratta di una minoranza estremamente organizzata - ha avvertito il ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi - che non va drammatizzata, ma neppure sottovalutata. Nel passato, piccoli gruppi di estremismo di sinistra hanno creato il terreno di coltura proprio del terrorismo". Duro il commento di Paolo Ferrero, leader di Rifondazione comunista, a cui appartiene la dirigente ferita negli scontri con la Polizia: "Sono barbare e inaccettabili le cariche avvenute a Torino. In Italia il diritto a manifestare è sancito dalla Costituzione e chiediamo al governo di interrompere immediatamente queste azioni da stato di polizia". 

Intanto, nelle lussuose sale del Castello del Valentino, prosegue il summit dei rettori. Sono 40 e provengono da 19 paesi del mondo. Si sono riuniti a Torino per confrontarsi sui temi dell'economia, dell'etica, dell'ecologia e dell'energia. A presiedere i lavori di ciascuna sessione saranno Mario Monti per l'economia, Pei Gang per l'etica, James Barber per l'energia e Kwabena Akyeampong per l'ecologia. I lavori si concluderanno con la dichiarazione finale che sarà sottoscritta domani e consegnata alla presidenza del Consiglio dei ministri in vista del G8 dei capi di Stato che si riunirà a luglio all'Aquila. 

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