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Ma per superare test al Nord servono 10 punti in piu che al Sud

11 settembre 2008

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Test a medicina: prove 2008 senza errori e ricorsi


Roma, 10 settembre 2008 (Apcom) - Dopo gli scandali dello scorso anno, con due domande invalidate perché formulate male e le fughe di notizie sui contenuti che portarono alla ripetizione della prova di Catanzaro, sembra essersi svolte senza intoppi la selezioni del 3 settembre scorso per Medicina e chirurgiacui cui hanno partecipato circa 45 mila candidati: in base ai risultati, resi oggi pubblici dal Cineca di Bologna, risulta che i 7.788 posti ai corsi di camice bianco sono stati assegnati nei vari atenei distribuiti a livello nazionale senza errori e ricorsi.
Le incongruenze, ma non è certo una novità, rimangono relative alla sensibile differenza di preparazione minima richiesta per superare il test: per essere iscritti a Medicina in un ateno del Sud, come Sassari, Napoli, Campobasso o Messina, basta collezionare poco più di 40 punti (su un massimo raggiungibile di 80); mentre in Facoltà prestigiose del Nord, come quelle di Milano, Trieste e Padova, non ne bastano 50.
Una differenza di oltre 10 punti dovuta all’eccessivo affollamento dei candidati in alcuni atenei, ma anche evidentemente alla diversa preparazione in alcune zone. E non è probabilmente un caso se il candidato che ha ottenuto la migliore performance (oltre 73 punti) ha svolto la prova all’università di Bologna.
A livello nazionale il numero di ammessi ai corsi è stato pari al 17 per cento dei partecipanti alle selezioni: un dato in linea con quello degli ultimi anni. Malgrado il numero ridotto di ’vincitori’, l’alto costo delle tasse (a cui si va ad aggiungere quello dei libri per prepararsi e delle trasferte per i fuori sede) e spesso dei corsi preparatori (si arriva anche a 3 mila euro), ogni anno però il numero di candidati risulta in costante aumento.
Se a Medicina è filato tutto liscio la stessa cosa non si può dire per l’altrettanto ambitissima Odontoiatria, la cui selezione è stata ’viziata’ da un errore all’interno di una domanda: il Miur ha ammesso lo sbaglio ed ha annullato il quesito sbagliato mantenendo comunque valida la prova.
Duro il commento dell’Udu, l’Unione degli universitari, secondo cui Wper il secondo anno di fila la sorte di migliaia di studenti viene decisa da uno strumento impreciso e approssimativo: ci chiediamo che cosa abbia fatto il ministro Gelmini in tutti questi mesi".
 

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