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Emirati arabi, piu Occidente di così...

13 agosto 2008

IL TEMPO .it
ITALIA NEWSIl punto di CRISTIANO ZAGARI
 
 
 
13 agosto 2008 -
Se ancora fino a qualche decina di anni fa valeva la regola: "l’Europa fa politica e i paesi del Golfo la finanziano", non a caso poco prima dell’estate 2007 quando Sarkozy s’insediava all’Eliseo e lanciava l’Unione per il Mediterraneo, a Lione Buti Faeed Al-Gandhi, presidente dell’Eminvest (la società d’investimento più importante del Golfo), decideva di costruire entro il 2015 nella sua Dubai un quartiere francese di 30.000 abitanti a somiglianza della metropoli rodaniana. Nello stesso momento, le autorità di Abu Dhabi annunciavano di aver stanziato 14,4 miliardi di euro nella costruzione di Masdar City, 50.000 abitanti, la più grande città ecologica del mondo, interamente alimentata da energie rinnovabili e in cui le automobili saranno bandite; neanche a dirlo, il progettista è un europeo il britannico Norman Foster... La strategia è molto chiara: i paesi del Golfo nel preparare il post-petrolio investono nelle eccellenze; non più solo statunitensi ma soprattutto europee.
 
Snodo necessario per i veicolare le eccellenze, le università, negli Emirati passate in dieci anni da 5 a 70. Parafrasando un celebre assunto di successo: "se oggi il sistema non comunica non esiste". Nella fattispecie le università nell’esportare le best practices negli Emirati, cassa di risonanza mediatica mondiale più rilevante, aiutano le istituzioni a meglio comunicare il loro sistema paese.
In questi ultimi anni se ne è accorta la Germania, bisognosa di consolidare a livello mondiale la propria leadership in importanti settori delle scienze ambientali, dell’energia e della scienza medica. L’Università Tecnica di Aquisgrana, uno dei migliori centri di formazione per gl’ingegneri tedeschi, sta aprendo una filiale a Maskat, capitale del sultanato dell’Oman. Stesso dicasi per l’Università tecnica di Monaco di Baviera, in procinto di far partire con le autorità di Abu Dhabi una clinica universitaria ed una facoltà di medicina. Le università francesi non sono da meno in questa "corsa all’oro": la Sorbona è presente ad Abu Dhabi con corsi variegati (scienze politiche, storia, diritto, lingue sociologia, lettere e musicologia), l’Università di Lione II, sponsorizzata in senso letterale da Buti Faeed Al-Gandhi, fa un calcolo simile a Dubai: inizio con 300 studenti nel 2010 per averne poi 3.000 nel 2015. Stesso percorso per "Sciences Po" a Kuwait city nel 2003, per l’Insead ad Abu Dhabi nell’ottobre 2006, per l’Esmod (notissima scuola francese di moda e design) che nello stesso anno ha aperto una French Fashion University a Dubai, senza dimenticare la rinomatissima scuola militare di Saint Cyr che aprirà nel Qatar una filiale nel 2009.
 
Per le ambizioni dei sistemi paese europei una nuova finestra di opportunità sembra essersi aperta. Tutto sta a vedere se resterà aperta ancora per molto...
 
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