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Almalaurea: “Ecco i figli del 3+2”

Identikit dei 4.151 laureati dell’università di Cagliari nel 2007
29 luglio 2008
29 luglio 2008 (unicaweb) - Identikit dei 4.151 laureati dell’università di Cagliari nel 2007 in base al decimo rapporto nazionale. Statistiche, spunti di lettura e commenti a cura del consorzio di atenei italiani che ha già raccolto oltre un milione di curriculum vitae.
 
AlmaLaurea
E’ un servizio innovativo, gestito da un consorzio di atenei italiani con il sostegno del ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, che rende disponibili online i curriculum dei laureati (un milione e 80mila cv al 2 luglio 2008) ponendosi come punto di incontro fra laureati, università e aziende. Nata nel 1994 su iniziativa dell’Osservatorio statistico dell’università di Bologna, AlmaLaurea ha conosciuto in questi anni una crescita esponenziale, raggiungendo oggi il 67 per cento dei laureati italiani.
 
Profilo dei Laureati 
E’ il rapporto annuale di AlmaLaurea che vuole tracciare una "radiografia del capitale umano uscito dalle università" e costituire un punto di riferimento per coloro che guardano con interesse il sistema di istruzione superiore del Paese nei suoi diversi aspetti. Il Profilo dei Laureati 2007 è organizzato in 10 sezioni: 1) anagrafica, 2) origine sociale, 3) studi secondari superiori, 4) riuscita negli studi universitari, 5) condizioni di studio, 6) lavoro durante gli studi, 7) giudizi sull’esperienza universitaria, 8) conoscenze linguistiche e informatiche, 9) prospettive di studio, 10) prospettive di lavoro. 
 

 
ALMALAUREA - Profilo laureati 2007 Cagliari
   
IDENTIKIT DEI LAUREATI DELL’UNIVERSITA’ DI CAGLIARI
  
copertina del volume 2008Dopo il convegno di Modena del 29 maggio 2008, in cui sono stati presentati i risultati nazionali del X Profilo dei laureati italiani, Almalaurea fornisce i dati e i commenti per ciascun ateneo. La documentazione riguarda le performance di studio dei laureati, dall’età, alle origini sociali, al grado di soddisfazione, alle intenzioni dopo la laurea. Andrea Cammelli, direttore di AlmaLaurea ha commentato: “Revisioni, modifiche in corso d’opera, aggiornamenti e correzioni di rotta proseguono alacremente nel cantiere sempre aperto delle riforme universitarie. In questi anni, aggiustamenti e migliorie non sono mancati, assieme a qualche ripensamento e ad alcuni ritorni al passato. Questo Profilo si fonda sulla convinzione che sebbene i numeri non dicano tutto, i dati empirici costituiscano la base indispensabile per ogni accertamento, anche a livello locale”.

Nel X Profilo dei laureati italiani sono stati censiti i circa 185mila laureati 2007 di 46 università (ora sono 51 quelli aderenti al Consorzio), tra cui quello di Cagliari: quasi 105.000 hanno conseguito una laurea di primo livello post-riforma, oltre 38.000 hanno conseguito una laurea specialistica.
Per capire cosa è cambiato occorre operare il confronto tra i laureati pre-riforma del 2001 e quelli usciti nel 2007 dall’università riformata. Lo stato di avanzamento della riforma emerge con chiarezza dall’analisi dei laureati che ne sono il frutto, quelli “puri”, che hanno cioè cominciato e terminato gli studi nell’università riformata.
 

 
I laureati dell’Università di Cagliari coinvolti nell’indagine sono i giovani usciti dall’Ateneo nel 2007, in tutto 4.151 (di cui sono stati 3.656 a compilare il questionario per il rilevamento dei dati: 63,6% femmine e 36,4% maschi) così suddivisi:
  • 3.047 laureati post-riforma: 2.109 di primo livello (l’85% “puri”), 589 delle lauree specialistiche biennali e 349 delle lauree specialistiche a ciclo unico;
     
  • 1.104 laureati pre-riforma.
     

I LAUREATI DI PRIMO LIVELLO

L’analisi prende in considerazione solo i laureati dell’Università di Cagliari che hanno cominciato e terminato gli studi nell’Università riformata.
 
Età alla laurea, fuori corso e frequenza alle lezioni
Il traguardo della laurea è raggiunto in media a 25,2 anni, un po’ più tardi rispetto a quanto accade a tutti i laureati triennali a livello nazionale (24,5 anni). La Riforma , per effetto della riduzione della durata legale del percorso di studi, ha comunque contribuito ad abbassare l’età media alla laurea, ben lontana dai 28 anni dei laureati italiani pre-riforma nel 2001.
Il 23% conquista il titolo in corso, con un 31% che si laurea al primo anno fuori corso. Nel passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento, gli effetti positivi sulla regolarità negli studi sono comunque evidenti se si considera che nel 2001 i laureati italiani in corso erano appena il 9,5%.
La riforma universitaria ha portato anche ad un aumento dei laureati che frequentano regolarmente le lezioni: il 64% dei laureati triennali ha frequentato oltre i tre quarti degli insegnamenti previsti (la media nazionale è il 70%).
 
Origine sociale
I laureati triennali dell’Università di Cagliari, nel loro complesso, vengono soprattutto da famiglie dove il titolo accademico entra per la prima volta in casa: l’81% ha entrambi i genitori non laureati (la media nazionale è del 74%) confermando ciò che la Riforma ha incentivato, ovvero un allargamento dell’accesso agli studi universitari a fasce di popolazione meno avvantaggiate. Un fenomeno che trova riscontro anche nella quota dei laureati con la Maturità tecnica (il 30%), mentre il 38% ha un diploma scientifico, il 15% classico e il 10% proviene da un liceo socio-psico-pedagogico.
 
Stage, tirocini ed esperienze di studi all’estero
Nel passaggio dai laureati pre-riforma ai laureati di primo livello aumenta in modo consistente la quota di chi ha svolto tirocini e stage riconosciuti dal corso di studi. I laureati dell’Università di Cagliari di primo livello coinvolti in tali esperienze sono il 63% (la media nazionale è del 61%).
Un aspetto importante della formazione universitaria, che viene penalizzato nel passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento, è rappresentato dalle esperienze di studio all’estero. Il fenomeno, dovuto non solo alla riduzione della durata del percorso di studi, si riscontra nel complesso dei laureati AlmaLaurea, anche se l’Ateneo cagliaritano è in controtendenza. L’esperienza di studio all’estero coinvolge infatti 13 laureati di primo livello, di cui 8 con programma Ue, e la media nazionale  è dell’11%.
 
Il giudizio dei laureati sull’esperienza universitaria
L’81% dei laureati dell’Università di Cagliari si dichiara complessivamente soddisfatto del corso di studi, una percentuale superiore alla media nazionale (87%). Con una punta tra i “decisamente” soddisfatti pari al 32%.
Alla domanda se si iscriverebbero di nuovo all’Università di Cagliari risponde “sì”, ed allo stesso corso dell’Ateneo, il 74% dei laureati (la media nazionale è del 68,5%). Una percentuale che aumenta considerando anche i laureati che si riscriverebbero all’Università di Cagliari, ma cambiando corso (11%).
 
Le intenzioni dopo la laurea
E dopo la laurea? 87 laureati su cento intendono proseguire gli studi (la media nazionale è dell’80,5%). La gran parte dei laureati che ha espresso queste aspirazioni formative punta ad una laurea specialistica: il 73%. La minore dinamicità del mercato del lavoro locale aumenta in questo caso la propensione a proseguire gli studi rispetto alla media nazionale.
 
  
IL +2:  I LAUREATI DEI CORSI SPECIALISTICI
Per la prima volta, vista la consistenza numerica, è possibile descrivere anche le caratteristiche dei laureati specialistici tenendo conto, però, che si tratta dei primi, dunque i migliori. Anche in questo caso l’analisi riguarda solo coloro che si sono iscritti e hanno terminato gli studi nei nuovi corsi riformati.
Il traguardo della conclusione degli studi specialistici è raggiunto in media a 26,4 anni (la media nazionale è di 26 anni). Chi arriva agli studi specialistici proviene da famiglie più avvantaggiate culturalmente: il 25% ha almeno un genitore laureato contro il 18% dei laureati triennali. La percentuale dei laureati in corso è del 53%, con il 44% che si laurea al primo anno fuori corso (la media nazionale è del 69%). L’80% ha frequentato almeno i tre quarti delle lezioni. Durante il biennio specialistico, il 52% ha svolto tirocini o stage (la media nazionale è del 56%), il 21% ha studiato all’estero (il 14% con Erasmus).
La soddisfazione rispetto al corso di studi è espressa da 86 laureati su cento (la media nazionale è il 90%). Un giudizio positivo che trova conferma in chi ripeterebbe lo stesso corso nello stesso Ateneo: il 71%.
E dopo la laurea specialistica? Il 63% intende proseguire la formazione (la media nazionale è del 43%): tra questi, il 16% con una scuola di specializzazione post-laurea, il 15% con un dottorato di ricerca e il 10% con un master universitario. Un dato che si spiega, anche in questo caso, con la minore dinamicità del mercato del lavoro locale. Inoltre stiamo parlando dei primi laureati specialistici, i migliori, quelli che maggiormente aspirano a carriere accademiche o di più elevata formazione prima di guardare al mercato del lavoro. 
 

  
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schede dinamiche con i dati rilevati 


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