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TgFin: "Ecco quanto prendono i nostri neolaureati"

Secondo un’indagine di Gidp-Hrda le loro retribuzioni non sono affatto le piu basse d’Europa. Sono gli italiani ad essere poco flessibili
28 luglio 2008

TGFIN
 
Un’indagine svela le loro retribuzioni
 
28 luglio 2008 - In Italia i neolaureati non vengono pagati poco rispetto agli altri Paesi europei; le aziende li vanno a cercare utilizzando soprattutto i portali online oppure i servizi placement delle università, e dottori in Ingegneria ed Economia sono sempre i più desiderati. Sono questi alcuni degli elementi che emergono dall’ultima indagine di Gidp-Hrda, Associazione direttori delle risorse umane, che riunisce 2.050 manager delle "human resources".
Per esplorare ilpianeta dei nuovi dottori è stato realizzato un questionario "Neolaureati 2008", che è stato sottoposto a un campione mirato di 129 direttori del personale di medio-grandi società. E dalle risposte sono emerse realtà molto interessanti. Se il recruiting attraverso la carta stampata sta perdendo colpi, l’ottima conoscenza delle lingue rimane uno tra i requisiti più richiesti dalle aziende tra i neolaureati che, udite udite, non sono affatto i meno pagati d’Europa, come spesso si dice. Anche se i nostri giovani dottori peccano di flessibilità e caopacità di adattamento.
Sul fronte retributivo in effetti, se i neolaureati assunti con un contratto da metalmeccanico hanno una retribuzione d’ingresso di 21.345,82 euro, che sale però a 28.602,7 in tre anni, quelli assunti con il contratto del credito già in partenza portano a casa ben 24.572,77 euro, per arrivare molto vicini ai 30mila euro dopo 36 mesi, quando per la precisione di euro ne guadagnano in un anno 29.278,77.
Tanto che Paolo Citterio, Presidente nazionale e fondatore di Gidp/Hrda, tiene a precisare, commentando questi dati: "Si afferma frequentemente che le retribuzioni dei nostri neolaureati siano le più basse d’Europa. Mi pare un’affermazione superficiale e, come tale, poco rispondente al vero: nel fare tali paragoni, spesso non si tiene conto di una serie di elementi aggiuntivi che entrano in gioco nelle assunzioni e nei contratti collettivi applicati nel nostro Paese, e che non sono previsti in altri stati europei adottati come modello. Sto parlando, in particolare, del Tfr (che incide per il 7,4% della retribuzione lorda annuale), dei primi 3 giorni di malattia a carico dell’impresa, delle forme di tutela e supporto predisposte per le gestanti, che godono di 5 settimane di gravidanza retribuite al 100%, e delle 2 ore di allattamento garantite alle madri quando il loro piccolo ha un’età compresa tra i 6 ai 12 mesi. Tenendo ben presente tutto ciò, appare quindi infondato asserire che le retribuzioni dei nostri neolaureati siano le più basse d’Europa!".
 
IN CONTATTO VIA ETERE
Per entrare in contatto con i giovani dottori, dunque, le aziende si affidano prevalentemente al mondo dell’etere: la carta stampata infatti, con l’1,6% delle risposte, vede una netta diminuzione rispetto allo scorso anno, quando raccoglieva oltre il 6% delle preferenze. In riferimento a questo mezzo, ovviamente prediletti (30,2%) sono i quotidiani a tiratura nazionale (in primis il "Corriere della Sera", utilizzato quasi dalla metà delle aziende esaminate), seguiti da guide di orientamento post laurea (18,6%) e giornali locali (13%).
Quanto all’online, invece, particolarmente apprezzati sono i servizi "placement" delle Università, che raccolgono il 48% delle preferenze. Seguono i portali online (17%), fra i quali domina la concorrenza Monster con il 42% delle risposte (da segnalare inoltre la “new entry” Job Advisor, che raccoglie il 3,4% delle preferenze) e i siti Intranet aziendali (9%).
 
RECLUTAMENTO: UN COSTO TRA I 5 E I 10MILA EURO
La campagna di reclutamento dei neolaureati ha un costo compreso fra i 5mila e i 10mila euro per il 24% delle imprese e impegna il 46,3% delle aziende campionate per un periodo compreso fra uno e tre mesi dall’inizio della ricerca all’assunzione del giovane: tempo e denaro ben investiti, poiché una grande forza delle società risiede proprio nelle nuove leve, che rappresentano il 17% circa delle assunzioni in un anno.
 
I REQUISITI CHE CONTANO
Attraverso queste selezioni, le imprese mirano a individuare validi candidati, preferibilmente con una laurea specialistica nel curriculum (46%) conseguita nei tempi previsti dal piano di studi (49%); anche un buon voto di laurea è un elemento preso in significativa considerazione, secondo quanto dichiarato dal 59% delle imprese.
 
LE LAUREE MIGLIORI
Il podio delle lauree più ricercate? Al terzo posto, con l’8% delle preferenze, Giurisprudenza, mentre Economia, seconda, è richiesta dal 30% delle aziende interpellate. Ingegneria (31%) si conferma il percorso di studi più ricercato; in particolare, ingegneri meccanici e gestionali sembrano aver fatto una scelta vincente. Altri elementi fondamentali che entrano in gioco nella scelta del neolaureato sono l’ottima conoscenza dell’inglese o di altre lingue straniere (31,7%), la motivazione personale (23,6%), l’aver svolto periodi di lavoro o stage durante gli anni dell’Università (13,9%) e le capacità relazionali del candidato (12%).
 
ITALIANI POCO FLESSIBILI
Dal canto loro, i giovani dottori italiani sembrano peccare in fatto di flessibilità e capacità di adattamento (“mancanza” segnalata dal 25% delle realtà campionate), competenze applicative (13%), intraprendenza (12%), doti relazionali (8,5%) e comportamentali (7,7%); lacune nella preparazione accademica sono segnalate solo dal 7% delle imprese. Una volta individuato il candidato che meglio risponde alle necessità aziendali, il giovane viene inserito nell’organico dell’impresa, affiancato e seguito nelle quotidiane attività dal suo capo diretto, nel 55% dei casi, o da un tutor (28%); per i giovani dottori le società predispongono inoltre piani di formazione mirati, per un totale di 10 giornate lavorative. Al termine di tale percorso, i neolaureati sono pronti per essere inseriti a pieno ritmo nell’attività dell’azienda, destinati a ricoprire mansioni nell’area commerciale, Ricerca e Sviluppo, Produzione per quanto riguarda i laureati triennali, e nelle funzioni Ricerca e Sviluppo, Marketing e Commerciale per i dottori magistrali. Per quanto attiene, invece, le tipologie di contratto d’assunzione, quelle maggiormente adottate sono il contratto nazionale chimico/rarmaceutico (16%) e il metalmeccanico (15,9%), seguiti da commercio (13,2%) e credito/bancario (10,4%).
Se individuare i giovani dottori è il primo passo verso l’arricchimento dell’organico delle imprese, queste, dal canto loro, puntano su fattori ben precisi per incrementare la propria attrattività: dimensione internazionale dell’azienda (22%), notorietà del brand (19%) e qualità dell’ambiente di lavoro (19,3%) sono elementi ritenuti fondamentali dalle realtà campionate. E’ anche importante che il talento, individuato e addirittura formato, non vada disperso: a tal proposito, giocano un ruolo fondamentale forme di Retention quali le possibilità di carriera offerte (29%), i programmi di sviluppo individuale (18%) e i piani di formazione (17%): dopo soli 12 mesi il neolaureato sale di livello nel 44% delle aziende campionate. Se, nonostante le possibilità offerte, il neolaureato decide di abbandonare l’azienda, ciò accade, nella stragrande maggioranza dei casi (45%) alla luce della volontà del giovane di sperimentare diverse realtà: una ricerca di nuove sfide ed esperienze che non può che costituire un punto a favore per i nostri neolaureati.
 
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