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Rapporto tra Politica e Università niente di nuovo all’orizzonte

Al Policlinico Umberto I, un incontro tra rappresentanti della classe politica e professori universitari della Sapienza di Roma
06 aprile 2008

di Filippo Giovannetti

Hanno partecipato all’incontro promosso dal prof. Basso, il senatore del Pdl C. Cursi, del Pd P. Binetti e on. D. Di Virgilio; inoltre al tavolo dei relatori partecipavano anche il preside della facoltà di Medicina prof. L. Frati e il presidente del CUN prof. A. Lenzi.
L’incontro si è svolto davanti ad una platea formata principalmente dai vari professori ordinari della facoltà di medicina della Sapienza di Roma, e del direttore generale del Policlinico Umberto I di Roma.
Il dibattito si è aperto con il prof. Frati che elencava le varie problematiche presenti nell’università italiana e soprattutto a livello dei policlinici universitari, come la cronica mancanza di fondi, il numero elevato dei corsi di laurea (per nulla finanziati dalla Regione) e la disparità di ripartizione dei fondi da parte della Regione Lazio a favore di altri ospedali romani (es. San Camillo) rispetto al Policlinico a parità di numeri di letti presenti.
Peccato che il prof. Frati dimentica, ad esempio, che gli innumerevoli corsi di laurea sono stati istituiti principalmente per aumentare in maniera esponenziale i vari posti per professori ordinari, associati o a contratto (di cui lui è rappresentante).
Ha ribattuto la senatrice Binetti affermando “che vi è uno spreco di risorse dato dall’aumento dei corsi di laurea, molti dei quali inutili ed in pesante deficit economico…”. Ha inoltre sostenuto l’irrinunciabilità della qualità della formazione per i giovani medici, ed ha criticato la Regione Lazio per il suo deficit definito da “delirio folle”.
Di seguito è intervenuto il senatore Cursi, che ha ribadito il grave deficit presente a livello della Regione Lazio per circa 300 milioni di euro ed il suo mancato commissariamento da parte del governo, e come dal mondo accademico sanitario non vi siano state mai forti critiche ai rappresentanti politici regionali.
Inoltre ha affermato che su alcuni punti fondamentali come il sostegno alla ricerca vi sia e sarà comunque una convergenza bipartisan per aumentarne i fondi dedicati alla stessa. Rivolgendosi poi al preside Frati ha dichiarato “… come sia anche importante sapere come sono spesi i soldi pubblici destinati all’università…”, ricordando anche le disavventure giudiziarie del rettore dell’Università La Sapienza uscite su vari giornali nei mesi scorsi.
Gli ha risposto Frati, accusando i giornali (n.d.r. in modo diretto La Repubblica) di avere interessi a fare uscire determinate notizie perché hanno e vorrebbero acquisire particolari “privilegi” nel comparto della sanità.
Onorevole Di Virgilio ha posto il problema della ripartizione dei fondi a livello della conferenza Stato-Regioni e come sono suddivisi in maniera non trasparente tali fondi.
L’ultimo terreno di dibattito è stata la mancata attuazione del disegno di legge sull’edilizia dei padiglioni del Policlinico (di proprietà del demanio ed in procinto di passare all’Università), e su questo punto è stata sarcastica l’on Binetti affermando che il disegno di legge non è stato passato in legge in quanto lo stesso giorno della sua discussione è caduto l’attuale governo Prodi, come si dice i casi della vita…
Una menzione particolare la vorrei rivolgere al prof A. Lenzi (presidente del CUN) l’unico che ha sostenuto l’importanza della formazione per i giovani medici specializzandi, per i dottorandi ed assegnisti di ricerca, che nella maggior parte del loro tempo svolgono mansioni (soprattutto assistenziali non pagate) per coprire la cronica carenza di personale nei vari ospedali italiani.
Comunque si è avuto ancora una volta l’impressione che non si vogliano affrontare i veri nodi della sanità italiana e della formazione e ricerca, poiché non è tema che porta voti in campagna elettorale e che i fondi per la ricerca sono sempre sacrificati per coprire altri buchi (vedi vertenza dei camionisti pagati con fondi destinati alla ricerca); così avremo sicuramente un paese pieno di camion ma con meno sviluppo e progresso scientifico.



Fonte: http://www.agoramagazine.it

 

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