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Servizi telematici nelle Università. Funzionano davvero?

Tutte le Università italiane usufruiscono ormai dei servizi telematici concessi da Internet. Ciò dovrebbe facilitare la vita degli studenti e diminuire le file chilometriche davanti alle segreterie. Ma &è; sempre così?
01 febbraio 2008
La chiamano Smart Card. Ma non ha niente a che vedere con la memoria dei telefonini o con i servizi telematici offerti dalle banche. È il libretto elettronico, già in uso da un paio di anni in alcune Università italiane. Ogni studente possiede una card, che viene riconosciuta da appositi lettori collegati al sistema informativo di ateneo, nella quale sono inclusi i dati anagrafici, il numero di matricola e una fotografia. Ad adottare per prime questa innovazione, che esonera lo studente dal dover portare sempre dietro il vecchio libretto cartaceo, sono state l’Università di Udine e di Trieste. Oggi il servizio è diventato più diffuso e viene offerto da diversi atenei, fra i quali quelli toscani e Roma Tre.
Accanto ai servizi online presenti oramai da diverso tempo in rete (e cioè prenotazioni degli esami, pre-iscrizioni, visualizzazione di bacheche, avvisi e programmi dei corsi), alcuni atenei hanno già istituito, o si stanno organizzando per farlo, dei corsi di laurea esclusivamente telematici. Lo scopo è quello di aprire lo studio universitario anche alle persone che lavorano, e che quindi non hanno molto tempo per recarsi in facoltà, o a quelle disabili, che non possono spostarsi da casa facilmente. Le Università di Modena e di Reggio Emilia propongono ad esempio dei corsi a distanza che si basano sulla modalità “FAD” (modalità cioè online, e-learning); stessa cosa vale per gli atenei di Perugia e Firenze. Roma Tre ha invece creato un vero e proprio Sistema Informatico per l’Istruzione a Distanza, il SITID, corredato di libretto e valutazione online. In rete si trova anche la prima università telematica internazionale “Uninettuno”, che prevede corsi di laurea in cui i docenti delle più importanti Università del mondo insegnano, in diverse lingue, negli spazi reali e virtuali di Internet. Un altro importante servizio è offerto inoltre dall’ateneo veronese, il quale ha creato una newsletter per aiutare gli studenti, soprattutto le matricole, bisognosi di chiarimenti e di consigli utili per intraprendere al meglio il loro percorso formativo.


Facendo un paragone tra questi servizi offerti dalle principali università italiane e quelli presenti negli atenei siciliani, ci rendiamo conto che la differenza non è poi così tanto abissale. Anzi. Gli studenti siciliani godono in pratica degli stessi servizi dei loro connazionali, eccezion fatta per il libretto elettronico, che da noi è quasi sconosciuto. Un corso di laurea esclusivamente telematico esiste per di più anche a Catania. Come ci spiega un addetto dell’ufficio Comunicazione del Centro Orientamento e Formazione, si tratta del corso di “Lingua e cultura italiana per stranieri”, organizzato dalla facoltà di Lettere e Filosofia.
Le nuove possibilità offerte da Internet dovrebbero, quindi, rendere la vita più facile a tutti gli studenti, permettendo loro di svolgere la maggior parte delle noiosissime attività “burocratiche” comodamente da casa, evitando così le lunghe file davanti alle segreterie e agli sportelli informativi. Dovrebbero. Facendo un giro tra le facoltà catanesi ci siamo invece resi conto che tra gli studenti regna spesso il malumore. Molti di loro hanno infatti spiegato che, malgrado la presenza dei servizi telematici, si ritrovano puntualmente costretti ad “assediare” le segreterie per ottenere informazioni più chiare o per consegnare documenti.


Ad esempio, Carmela Caramagno, studentessa presso la facoltà di Scienze della Comunicazione a Catania, afferma che “i servizi online tutto sommato funzionano abbastanza bene. Il sito della facoltà è sempre aggiornato, le prenotazioni per gli esami, le pre-iscrizioni e i forum gestiti dagli studenti sono utilissimi. La segreteria però è quasi sempre piena, visto che la maggior parte dei moduli devono essere firmati e consegnati di persona”. Un altro problema è legato alle postazioni self service che permettono di collegarsi al portale studenti e ai siti delle facoltà: “sono quasi sempre fuori uso”. Altre lamentele arrivano poi dalla facoltà di Scienze politiche. Qui a non “andare” è proprio il sito. Diversa è la situazione nella facoltà di Giurisprudenza a Catania. Il sito è aggiornatissimo, la facoltà piena di postazioni da consultare giornalmente per avere informazioni su date e luoghi degli esami e delle lezioni. L’unica nota stonata è rappresentata dai docenti, molti dei quali sono spesso restii a utilizzare le e-mail come mezzo di comunicazione con gli studenti.
Un parere positivo, arriva dalla Facoltà di Informatica. Uno studente catanese, Andrea Amato, ci spiega infatti che “le materie vengono direttamente registrate online, non c’è bisogno dei verbali. Questo permette alla segreteria di smaltire molto più velocemente il lavoro. Per questo qui non si trova quasi mai confusione”. Diverse segreterie hanno in effetti spiegato che questa soluzione permetterebbe loro di risparmiare moltissimo tempo, e garantirebbe agli studenti la possibilità di avere lo stato della propria carriera universitaria sempre aggiornato.
Parlando poi con delle studentesse che si sono da poco trasferite dalla facoltà di lingue palermitana a quella catanese, ci accorgiamo che nelle altre università siciliane la situazione non è di certo migliore. Pare infatti che a Palermo le file davanti alle segreterie siano ancora più lunghe, e che i siti siano organizzati non sempre in maniera chiara.
Insomma, i servizi ci sono, ma spesso non sono sfruttati nella maniera giusta. Se, infatti, le prenotazioni online per gli esami, così come la consultazione telematica di forum, bacheche o programmi dei corsi, sono ormai delle attività quasi dovunque ben “collaudate”, restano ancora molte cose da migliorare. Tra le alternative valide proposte dagli studenti, compare la proposta di ridurre il più possibile la presenza di moduli e materiali cartacei. A questo proposito, l’introduzione del libretto telematico o della registrazione delle materie effettuata direttamente in rete (come già accade nella Facoltà di Informatica), sembrano rappresentare delle buone soluzioni che, se adottate da tutti gli atenei, aiuterebbero a ridurre perdite di tempo e a migliorare i servizi.


Valentina Galvagno

Fonte: http://www.unimagazine.it
 

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