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VIDEONOTIZIE: Primo posto dell’Università di Cagliari alla Formula ATA 2007

Successo per il prototipo di vettura da corsa realizzato da studenti di Ingegneria. Servono fondi per continuare
05 ottobre 2007

VIDEONOTIZIE

Successo per il prototipo di vettura da corsa realizzato da studenti di Ingegneria.

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Servono 50mila euro per costruire il prototipo realizzato da una squadra di studenti dei corsi di laurea specialistica in Ingegneria meccanica ed elettronica, che è valso il primo posto nella prestigiosa competizione Formula Ata 2007. L’obiettivo dichiarato è partecipare alla competizione in programma a Silverstone, nel luglio 2008.
 
La manifestazione – che si è svolta nei giorni scorsi a Fiorano, sulla pista privata della Ferrari – si è conclusa con il successo del team UnicaR dell’Università degli Studi di Cagliari. Si inserisce nell’ampio circuito internazionale curato negli Stati Uniti dalla SAE (Society of automotive engineers), il cui scopo è spingere gli studenti universitari a progettare, costruire e sviluppare una vettura da competizione stile formula, a ruote scoperte. Gli studenti in gara dovevano anche limitare il costo del prototipo ad un massimo di 25mila dollari, come imposto dal regolamento, e curare oltre agli aspetti prestazionali, anche il marketing e la produzione in serie del veicolo, come veri professionisti dell’industria automobilistica.
 
Il team ha così preso parte alla competizione, e l’ha vinta al cospetto di una giuria qualificata che ha verificato ogni passo della progettazione della monoposto.
 
“Siamo felici di festeggiare il successo dei nostri ragazzi – ha commentato il preside di Ingegneria, Francesco Ginesu – Speriamo che questa iniziativa faccia tendenza nei nostri corsi e si moltiplichino attività simili”.
 
Un successo che, secondo il prorettore Franco Nurzia, “indica anche la qualità della preparazione che fornisce l’Università di Cagliari rispetto ad altri atenei nazionali ed internazionali. Un successo ottenuto con finanziamenti modestissimi, che costituisce un grosso stimolo ad andare avanti”.
 
Ecco i nomi e i ruoli degli studenti responsabili del progetto: Sara Cabitza, team leader, che ha seguito anche marketing e organizzazione, Angelo Vacca (motore e trasmissione), Matteo Marini (progettazione telaio e prestazioni vettura), Andrea Pira (impianto frenante e supervisione tecnica), Alessandro De Rubeis (sterzo e pubbliche relazioni con gli sponsor), Roberto Cadau (sospensioni), Carlo Stara e Filippo Pisano (impianto elettrico ed elettronica di bordo).
 
“E’ stata un’esperienza formativa unica – è il commento della team leader – abbiamo incontrato problematiche del mondo del lavoro che spesso in università non si affrontano, e abbiamo ottenuto un bagaglio importante per uno studente. E’ stato poi molto bello confrontarsi con colleghi di tutto il mondo che concorrevano con noi. Ora vogliamo continuare: per questo chiediamo l’appoggio del mondo industriale sardo: le aziende avranno a disposizione tecnici davvero validi”.
 
“Servono risorse maggiori – spiega il direttore del Dipartimento di ingegneria meccanica, Giorgio Cau – il prototipo così realizzato potrà partecipare alle competizioni. Faremo la nostra parte per sostenere l’iniziativa”.
 
Si è rivelato prezioso anche l’aiuto degli altri docenti del Dipartimento di Ingegneria meccanica, in particolare Pierpaolo Puddu e Salvatore Cabitza, ma anche quello della Facoltà di Economia che, con i consigli della professoressa Ernestina Giudici, ha guidato gli studenti alla ricerca dei primi sponsor e finanziamenti per questa parte della competizione.
 
“I nostri studenti si sono confrontati su temi reali – ha spiegato il professor Cabitza – con un progetto concreto e completo, che puntava alla fattibilità industriale della macchina progettata. Ricordo che il lavoro è stato giudicato da una commissione internazionale”.
 
Ora, come detto, servono altri fondi. “Diciamo al territorio quello che questi ragazzi sono stati capaci di fare – conclude il preside – ma chiediamo aiuto per premiare una iniziativa di successo ed un modo di fare università concreto, secondo me più giusto. Servono 50mila euro per continuare e realizzare così un prototipo competitivo”.
 
Link utili:
 
 
 
Rassegna stampa del 5 ottobre 2007
 
 

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