FEDERICO SPANO


SASSARI. Le vecchie tasse universitarie vanno in pensione. A partire da settembre, infatti, entrerà in vigore il nuovo sistema di tassazione progressiva, che manderà in soffitta le «odiate» fasce. Ognuno potrà pagare in proporzione al proprio reddito. Per calcolare le tasse, infatti, i rappresentanti degli studenti hanno ideato una funzione matematica, che molti altri atenei italiani hanno già intenzione di «copiare». E dall’anno prossimo, verrà aggiunto un nuovo e atteso parametro: il merito.
Questa piccola rivoluzione è stata illustrata giovedì mattina, nell’aula magna della casa dello studente, in via Padre Manzella, dai rappresentanti degli studenti. Il nuovo sistema di tassazione, ideato quattro anni fa da uno studente, Giuseppe Bertotto, che aveva prodotto una relazione di 80 pagine, in cui confrontava i sistemi dei vari atenei italiani, è stato prima proposto al senato accademico, poi al consiglio di amministrazione dell’università. Alla fine è stato approvato ed entrerà in vigore a partire da agosto, per l’anno accademico 2007/2008.
«Nella funzione matematica, che consente di abolire i vecchi e antipatici quattro gradoni, attualmente si tiene conto di due parametri: reddito e componenti del nucleo familiare - spiegano Gabriele Farina, rappresentante degli studenti nel senato accademico, Francesco Barracu e Michele Solinas, rappresentanti degli studenti nel cda -. Dall’anno prossimo tra i parametri figureranno anche la media dello studente, gli anni di iscrizione e il numero degli esami sostenuti. Gli studenti migliori verranno premiati pagando meno tasse. E questo andrà a vantaggio dell’ateneo, perché il ministero, assegnando i fondi, tiene conto anche dell’andamento delle carriere degli studenti».
Grazie a questo nuovo sistema, le fasce non esisteranno più e si eviteranno ingiustizie. Per un solo euro in più di reddito, infatti, prima si poteva finire in una fascia più alta, pagando in proporzione molto di più. Già da quest’anno, inoltre, il controllo sulle dichiarazioni dei redditi non verrà più fatto a campione. Tutti i redditi verranno verificati e chi dichiarerà il falso verrà denunciato. Si annuncia, quindi, tolleranza zero.

Fonte: La Nuova Sardegna