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FESTARCH, primo festival di Architettura in Sardegna

Cagliari: Manifattura Tabacchi, Viale Regina Margherita, 33 -Lazzaretto di Sant’Elia, Via dei Navigatori - 29/30 giugno -1° luglio. Alghero: Facoltà di Architettura, Palazzo del Pou Salit, Piazza Duomo. 2 luglio 2007
21 giugno 2007

Per quattro giorni Cagliari e la Sardegna diventano l’epicentro dell’architettura internazionale
 
Un Festival nella Manifattura Tabacchi,  a Sant’Elia e ad Alghero, per parlare di architettura,  del paesaggio e del futuro del mondo. Quattro giorni di incontri con alcuni degli architetti, progettisti,  artisti, filosofi più importanti della scena internazionale.  A Festarch partecipano quattro premi Pritzker:  Rem Koolhaas, Paulo Mendes da Rocha,  Zaha Hadid e Jacques Herzog.  E con loro, a ragionare sul rapporto tra architettura,  paesaggio e società, artisti e progettisti  come Dan Graham, Wolf Prix, Enzo Mari, Yona Friedman,  Massimiliano Fuksas, Edouard Glissant, Gabriele Basilico,  Gianni Berengo Gardin, Hans Ulrich Obrist e scrittori come  Lawrence Weschler e Daniele Del Giudice.

La Manifattura Tabacchi
Nata come convento dei francescani nel 1478, al corpo principale era annessa la chiesa di Nostra Signora del Gesù, conosciuta anche come chiesa di Santa Maria del Gesù o "de Gesus", di cui ora rimangono soltanto poche tracce. La chiesa officiata dagli stessi frati francescani (conosciuti in quel periodo anche come frati minori osservanti) insieme al convento, costituivano un centro religioso molto frequentato dai marinai, soprattutto per la posizione di fronte alla darsena. Si sa che in questo convento funzionò a lungo la farmacia dei frati, nella quale si preparavano, secondo le formule mantenute segrete, tisane, decotti e rimedi vari a base di erbe, come anche l’"unguento di San Salvatore", capace di guarire in breve tempo le ferite più brutte e le piaghe più infette. San Salvatore da Horta, che diede il nome all’unguento, trascorse gli ultimi anni della sua vita travagliata nello stesso convento, dove morì nel 1567.
Ancora oggi può visitarsi la celletta in cui morì il Santo. La farmacia, da prima a disposizione dei marinai e dei poveri del quartiere, fu poi frequentata regolarmente da tutta la popolazione Cagliaritana. Nei secoli XVI e XVII ci fu un gran fiorire, in città e nell’isola, di associazioni di laici, chiamate confraternite, che si riunivano per fini devozionali ed assistenziali; nella sede del convento fu organizzata una confraternita di genovesi che nel 1591, con l’approvazione del Papa Gregorio XIV, divenne "Arciconfraternita dei Santi Martiri Giorgio e Caterina dei Genovesi di Cagliari". Il convento fu abbandonato dai frati dopo l’assedio spagnolo del 171 7, per consentire l’ampliamento delle fortificazioni e la costruzione del bastione di "Gesus". Nel 1835 fu impiantata la fabbrica dei tabacchi (altri documenti storici fanno risalire la costruzione della Regia manifattura tabacchi al 1828), precedentemente attiva a Sassari. Più volte rimaneggiato ed ingrandito l’edificio, nel 1900 in seguito alla cessione fatta dal municipio di una vasta estensione di terreno adiacente al vecchio fabbricato, si rese possibile l’ampliamento dell’opificio, che risultava troppo angusto per il numeroso personale.
Le nuove costruzioni, racchiudenti nel loro interno un vasto ed arioso cortile, permisero di dare alla manifattura quell’aspetto di modernità che le era necessario. Nel 1931 si inaugurò il teatro del dopolavoro, mutato successivamente in cinema "Le Due Palme". Nel prossimo futuro la Manifattura Tabacchi si appresta a diventare la Fabbrica della Creatività, luogo di incontro culturale e laboratorio dell’innovazione.
 
 



INFO
web: http://www.festarch.it/
mail: info@festarch.it

  
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
Selvaggia Verani, Luca Milanetto, Barbara Cadeddu

UFFICIO STAMPA
Emanuela Minnai, tel. 338 4428078, emanuelaminnai@virgilio.it
 

 
FESTARCH È ORGANIZZATO DA
Regione Autonoma della Sardegna
Università di Cagliari, facoltà di Architettura, dipartimento di Architettura
Università di Sassari, facoltà di Architettura, dipartimento di Architettura e pianificazione
Istituto Nazionale di Architettura, sezione Sardegna
Associazione culturale Amici del festival di architettura
 
IN COLLABORAZIONE CON
Comune di Cagliari

PROMOSSO DA
Regione Autonoma della Sardegna

REALIZZAZIONE E COORDINAMENTO SCIENTIFICO
Università di Cagliari, Facoltà di Architettura , Dipartimento di Architettura
Università di Sassari, Facoltà di Architettura , Dipartimento di Architettura e Pianificazione
Associazione Culturale Amici del Festival di Architettura
INARCH Sardegna

DIREZIONE ARTISTICA
Stefano Boeri, Gianluigi Ricuperati

COMITATO SCIENTIFICO
Carlo Aymerich, Stefano Boeri, Massimo Faiferri, Giovanni Maciocco, Gianluigi Ricuperati, Antonello Sanna, Giuseppe Vallifuoco

DIREZIONE ORGANIZZATIVA
Chiara Stangalino

PROGETTO GRAFICO
Francesco Sogos

DIREZIONE TECNICA
/ PROGETTO DI ALLESTIMENTO
Olindo Merone (2+1)


RASSEGNA STAMPA

IL SOLE 24 ORE
l’Isola della conoscenza
Cagliari, 28 giugno 2007 - Le città sono gli iceberg della nuova economia basata sulla conoscenza e Cagliari non sfugge a questa regola. La città bianca, fondata tremila anni fa dalle tribù sarde dell’era nuragica, domani inaugura Festarch, la prima edizione del suo festival dell’architettura. Il tema della manifestazione, che porta sul Golfo degli angeli ben quattro premi Pritzker, Reni Koolhaas, Paulo Mendes da Rocha, Jacques Hexzog e Zaha Hadid, è una delle passioni del governatore Renato Soru, ma anche la spia di un trasformazione più complessa.
«L’architettura è un codice di comunicazione universale- osserva Stefano Boeri, direttore di Festarch - ma in questo caso la manifestazione è particolare perché tutti i partecipanti stanno anche lavorando in Sardegna con progetti molto innovativi e destinati a caratterizzare la città e il territorio». I progetti vanno dal futuristica Museo di arte nuragica e contemporanea disegnato dalla Hadid per l’arca di Sant’Elia sul cui recupero lavora Koolhas, ai nuovi spazi universitari in mano a Da Rocha e alle miniere di Monteponi, nel Sulcis, su cui lavorano Herzog e De Meuron fino al golf di Is Molas curato da Fuksas e a Villasimius e Chia dove sono rispettivamente all’opera la nuova stella giapponese Kengo Kuma ed Eduardo Souto de Moura con un resort mimetico.
Un’attenzione all’architettura di qualità che è però accompagnata da un secondo movimento, una forte valorizzazione dell’ambiente, e che èla parte più visibile di una riconversione profonda, mirata a trasformare l’isola in un laboratorio della conoscenza. Da sola Cagliari raccoglie 480mila dei circa 1,2 milioni dì sardi, con una netta prevalenza di laureati, che la rende tra i primi capoluoghi europei per densità di creativi e giovani. Uno degli snodi cruciali di questa mutazione verso la società della conoscenza è il parco tecnologico Sardegna Ricerche, che sorge all’interno del parco naturale di Pula a una ventina di chilometri da Cagliari. «Il nostro scopo non è solo offrire sedi e servizi alle aziende innovative - spiega Giuliano Murgia, presidente della struttura nata nel 1985 col nome di Consorzio 21 e che oggi ospita 40 aziende e oltre 400 ricercatori - ma creare piattaforme tecnologiche utili a tutto il sistema». Così, in questi laboratori disegnati dallo Studio Gregotti la bioinformatica Anna Tramontano, oggi alla Sapienza di Roma ma con un passato all’Istituto di bioinformatica europeo, affianca collaborazioni scientifiche ai progetti per la digitalizzazione di tutto il sistema sanitario regionale. E qui si trova anche il Crs4, la "star" della ricerca creata dal Nobel Rubbia e dove lavora Pietro Zanarini, che nel 1994 lanciò l’idea di mettere ordine  L’ Unione Sarda, che diventò il primo quotidiano italiano online. Chi teme l’effetto "cattedrale nel deserto" può stare tranquillo. La piattaforma di progettazione industriale in 3D sviluppata da Enrico Gobbetti e Gianluigi Zanetti, ha attirato l’attenzione del gigante dell’aereospazio Boeing. Dalla stessa squadra è nata Sardegna 3D, un sistema di visualizzazione aerea della regione basato sulle fotografie aeree della Regione. Assai più dettagliato di Google Earth, dispone di un codice sorgente aperto e ha già suscitato l’interesse di altre amministrazioni regionali, come quella emiliano-romagnola, interessate ai servizi che ne possono derivare sia per il settore turistico che amministrativo. L’impatto di queste ricerche è destinato ad aumentare con lo sviluppo di CyberSar, una rete di calcolo ad alte prestazioni finanziata con 12 milioni di euro e orientata alla ricerca fondamentale e applicata alle scienze naturali, all’ingegneria e all’informatica.
Ma oltre che terra di bit, la Sardegna è piena di promesse per chi lavora con Dna e cellule. «L’Italia è uno dei principali mercati perla diagnostica medica in Europa», osserva Per Lindstron, fondatore e presidente della Edx Diagnostics icon sede nel Parco di Pula che sta per lanciare sul mercato Apocaoo, un test per il rischio di morte fetale mille volte più affidabile delle tecnologie tradizionali. «Ma soprattutto chi sviluppa prodotti per la medicina genetica personalizzata del futuro ha bisogno di banche genetiche e sanitarie. E le migliori sono proprio in Sardegna e Svezia». La forza di questa struttura, con un budget di io milioni di euro annui sostenuti dalla Regione, è poter contare su competenze di punta e su collaborazioni con l’Università di Cagliari, rimanendo però svincolata dal sistema accademico nel suo funzionamento e processo decisionale. Oggi però la sfida per il sistema della ricerca sardo è soprattutto l’integrazione e l’arricchimento del tessuto imprenditoriale. «h lo scopo originale per il quale era stato concepito-osserva Francesco Marcheschi, direttore di Sardegna Ricerche - ma l’attrazione più importante è stata nei confronti dei ricercatori che hanno prodotto un distretto Ict di altissimo livello». Collocata al centro del Mediterraneo Cagliari ha un porto che, secondo Bruxelles, potrebbe facilmente candidarsi ad hub delle merci nel Mediterraneo e dopo il 200g è destinato ad accogliere il gas metano in arrivo dall’Algeria. «I sardi hanno ben compreso che il futura della loro economia non è in nuove "fabbrichette" e aspirano a un modello di sviluppo più alto» osserva il giornalista e scrittore Francesco Abate che, insieme a Massimo Carlotto, in "Mi fido di te" descrive il cambiamento improvviso di quel "piccolo mondo perfetto" che è Cagliari a causa della globalizzazione. «Ma siamo come surfisti su un’onda molto veloce: Ia sensazione è entusiasmante, ma dobbiamo capire rapidamente cosa fare prima che la novità dei progetti perda d’impulso».
Guido Romeo

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