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20 esami al massimo per le nuove classi di laurea

La Corte Conti registra il decreto su corsi triennali e magistrali
06 giugno 2007
La Corte Conti registra il decreto su corsi triennali e magistrali
 
Roma, 5 giu. (Apcom) - Ora è ufficiale, il nuovo percorso di studi cosiddetto ad Y per le lauree triennali e magistrali, voluto dall’ex ministro Letizia Moratti, diventa operativo: oggi la Corte dei conti ha registrato i decreti ministeriali sulle classi di laurea che principalmente prevedono una riduzione del numero di moduli didattici e di esami finali.
Rispetto ai percorsi di studi attuali, nelle nuove lauree triennali è previsto un massimo di 20 esami, mentre per le magistrali di 12. La modifica è stata resa necessaria a seguito del proliferare del numero di esami, che in alcuni corsi ha superato anche quota 30. L’invito del ministero alle Università è infatti quello di unire i moduli affini affinché si possano costituire "uniche prove finali e meno frammentazione didattica".
Il decreto prevede anche che agli studenti che nell’ambito di una stessa classe si trasferiscano da un’università ad un’altra o da un corso di laurea ad un altro, possa essere garantito il riconoscimento di almeno la metà dei crediti accumulati fino a quel momento. Non è ancora chiaro, però, se l’attuazione del nuovo percorso di studi possa partire già dal prossimo anno accademico.
Previsto, inoltre, un tetto massimo per i docenti non accademici. Dopo l’abuso dei contratti fatti dagli atenei negli ultimi anni, per contenere le spese, a professionisti che non fanno parte del corpo universitario, il ministero dell’Università ha deciso di ricorre ai ripari: la metà dei docenti dei nuovi corsi sia di ruolo nelle materie che fanno parte del corso di laurea stesso.
Per l’attuazione della riforma sarà garantita la gradualità nell’arco di un triennio (per essere definitiva nell’anno accademico 2010-2011) affinché le Università possano ricostituire un offerta formativa rispetto alle nuove classi: l’effetto prevedibile del nuovo decreto è quello di una consistente diminuzione e di una parallela riqualificazione dei corsi di laurea esistenti.
Dalle prime reazioni, l’approvazione del decreto sembrerebbe non essere stata ben accolta dagli studenti: secondo l’Unione degli universitari, "nonostante i decreti attuativi prevedano alcuni elementi di miglioramento dell’attuale sistema didattico, come il numero massimo di esami (20 per le triennali e 12 per le magistrali), il riordino degli ordinamenti didattici getterà ulteriormente nel caos le Università, costrette ad attuare - conclude la nota dell’Udu - la seconda riforma in sei anni con il vecchio ordinamento ancora in esaurimento".
 


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