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Nuoro. Università in agonia?

Il giallo delle matricole. Dopo due decenni di attese e speranze il terzo polo sardo segna il passo
12 maggio 2007


 sabato 12 maggio 2007

Il caso. Dopo due decenni di attese e speranze il Terzo polo sardo segna il passo
Università in agonia? Il giallo delle matricole
Ma il Consorzio assicura: «I nostri iscritti sono 1200»
 
di LUCIANO PIRAS
 
NUORO. «Un’offerta universitaria costantemente in crescita, cinque corsi di laurea triennali, due corsi di laurea specialistica, 1200 studenti». Lo slogan del Consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna centrale promette davvero bene dall’home page del sito ufficiale www.consuninuorese.it. Eppure la situazione non è affatto così rosea come viene presentata.
Tanto per cominciare: la classe politica dorme. O meglio: tace. Vero è, infatti, che oramai lo sbandierato “Terzo polo universitario”, utilizzato più volte nelle campagne elettorali degli ultimi due decenni, è sparito dall’agenda dei partiti. Nessuno più che alzi la voce, che chieda autonomia e progresso. Attorno all’Ateneo barbaricino regna sovrano il silenzio. Tant’è che rischia di saltare, senza colpo ferire, l’eterno progetto del Campus, inghiottito nel buio del dimenticatoio. E anche ora che, volenti o nolenti, le singole segreterie di facoltà verbalizzano la lenta agonia di una chimera mai decollata, dai palazzi del potere nessuno osa uscire allo scoperto. Nessuno che abbia il coraggio di dire a chiare lettere che a Sa Terra Mala, sede dei quattro corsi di laurea gemmati dall’università di Sassari, il totale degli studenti iscritti è di 325.
Per l’esattezza: 230 sono quelli che frequentano le lezioni di Scienze e tecnologie ambientali e forestali; 65 quelli iscritti in Scienze ambientali e naturali; 20 in Gestione e allevamento degli ovini e dei caprini; 10 in Progettazione e gestione dei sistemi forestali e ambientali. Laurea specialistica, quest’ultima, mentre le altre tre sono lauree triennali, gemmate dalle facoltà di Agraria, Scienze e Medicina veterinaria dell’ateneo turritano. Emblematico il caso della sede nuorese di Scienze ambientali e naturali, braccio operativo della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali di Sassari: in Barbagia il numero delle immatricolazioni è andato via via calando (vedi i dati riportati nel sito ufficiale scienzemafn.uniss.it). Dai 23 dell’anno accademico 2003-2004, i nuovi iscritti sono scesi a 12 un anno dopo, a 11 nel 2005-2006 per arrivare agli 8 di quest’anno. Nella sede sassarese, invece, il trend è andato in crescendo: dai 29 iniziali si è passati a 35, poi a 27 e infine a 52.
Nuoro insomma paga salato il rendiconto. Vuoi per il fallimento del Parco del Gennargentu, che tante bocche asciute ha lasciato tra gli studenti, vuoi per il torpore generale, fatto sta che l’università della Sardegna centrale è ben lontana dall’obiettivo «prioritario» sul quale soltanto un anno fa puntavano sia il presidente della Provincia Roberto Deriu sia il sindaco della città Mario Zidda. «Dobbiamo raddoppiare il numero degli studenti, solo allora potremo parlare di presenza dell’università» aveva detto il primo. «Se non c’è il supporto di politiche regionali convergenti verso uno sviluppo condiviso tutto rimane lettera morta» aveva aggiunto il secondo. A poco più di dodici mesi da quelle dichiarazioni, i numeri la dicono lunga.
Se 325 sono gli universitari nuoresi che fanno riferimento all’ateneo di Sassari e se è vero, come dice il Consorzio per gli studi nella Sardegna centrale, che il totale degli iscritti è pari a 1200, significa che quasi 900 studenti frequentano i corsi di laurea triennali gemmati dalla facoltà di Scienze politiche di Cagliari, ossia Amministrazione governo e sviluppo locale, da un lato, e Scienze del servizio sociale, dall’altro. Con un inciso: quest’ultimo corso di laurea, al contrario di tutti gli altri istituiti a Nuoro, è a numero chiuso, con 30 posti disponibili l’anno. Insomma: i conti non tornano. O da una parte, o dall’altra fanno acqua. Con l’aggravante dell’indifferenza generale. Eppure «la realizzazione a Nuoro del terzo polo universitario sardo - si legge ancora nel sito consuninuorese.it -, costituisce uno dei più importanti obiettivi strategici della classe politica nuorese». Era questo, infatti, l’intento che nel 1990 portò alla nascita del Consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna centrale. Da allora, tuttavia, tra sogni e speranze, ben poco è diventato realtà.

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