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VII rapporto CNVSU sullo stato del sistema universitario

Il Sole 24 Ore: "All’università laureati record a quota 130mila, ma crescono gli abbandoni al primo anno"
22 novembre 2006
R A S S E G N A   W E B

Il Sole 24 Ore
Economia & lavoro
 
All’università laureati record a quota 130mila, ma crescono gli abbandoni al primo anno

22 novembre 2006. Un sistema, quello universitario italiano, con più zone d’ombra che di luce. Dove i laureati con il nuovo ordinamento registrano un’impennata e toccano quota 130 mila, e dove, viceversa, è in crescita il numero degli abbandoni dopo il primo anno di università. Aumenta il numero dei docenti negli atenei, con gli ordinari, ormai più numerosi degli associati, e dove al tempo stesso, non si aprono prospettive di studio e ricerca numerose per i giovani. Una realtà in cui, a fronte di una domanda forte di formazione universitaria, si allarga il numero dei corsi soprattutto quello delle lauree specialistiche, ma il sistema non è del tutto in grado di offrire una adeguata attività di tutoraggio e consulenza verso i giovani. È il quadro che emerge dal “Settimo rapporto sullo stato del sistema universitario”, presentato questa mattina a Roma dal presidente del Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario (Cnvsu), Luigi Biggeri, alla presenza del ministro dell’Università e della ricerca Fabio Mussi. Dal rapporto emerge poi, che, a tre anni dalla riforma, il sistema universitario si è stabilizzato. Le matricole sono arrivate a quota 332 mila mentre i laureati nel 2005 sono stati 301 mila. Tornano a crescere, però, al livello di pre-riforma, gli abbandoni e solo uno studente su due è in corso.
“I rapporti sullo stato del sistema universitario rappresenta la principale delle molteplici attività del Cnvsu – ha spiegato il professor Biggeri – e costituiscono un momento di riflessione sui temi dell’istruzione universitaria e sulle tendenze in atto nel sistema. I dati sono elaborati attraverso un sistema informativo oggi in grado di restituire tempestivamente il quadro complessivo e la collocazione relativa di ciascun ateneo”.
Per la prima volta, il Cnvsu ha presentato i dati dell’anagrafe dei dottorati di ricerca relativi all’anno accademico 2003-04. Rispetto al 2000, cresce il numero di corsi di dottorato, da 1.729 a 2.124. Il 94% circa dei corsi di dottorato costituisce un proseguimento o una modifica di un corso già attivato, mentre i nuovi corsi si fermano al 7% del totale. Un altro dato presentato nel rapporto indica l’aumento degli “associati” donna. Tra il 1998 e il 2006, aumenta la presenza femminile, arrivando a 6.216, ma con differenze significative. L’incremento va da un valore minimo dell’0,8% per l’area di Scienze matematiche ed informatiche – con 448 su un totale di 1.120 “associati” – al valore massimo del 7,6% per le scienze chimiche, con 407 “associati” donna su un totale di 1.142.
“Il rapporto del Cnvsu offre uno stock di informazioni preziosissime sull’università italiana – ha dichiarato il ministro Mussi – che verranno presto utilizzate dalla costituenda Agenzia della valutazione preposta all’aumento dei delta di miglioramento del sistema. Le eccellenze possono crescere solo se si innalza il livello dell’intero sistema universitario”.
Il ministro ha poi aggiunto, riguardo ai tagli previsti dalla finanziaria per l’università, che ci sono anche problemi relativi al diritto allo studio e, in particolare, per quanto riguarda il budget delle borse di studio. ’’Non so - ha concluso Mussi - fino a quanto si possa migliorare la situazione, ma finché c’è discussione, c’è speranza’’.
 
Natalia Marra
  
 

 
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