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La condizione occupazionale dei laureati dell’Università di Cagliari

Secondo il rapporto Alma Laurea 2008, ad un anno dalla laurea (pre riforma) lavora il 44% dei laureati
03 marzo 2008
Rapporto  Alma Laurea 2008
 
Dopo aver presentato, venerdì 29 febbraio 2008, all’Università di Catania il X Rapporto sulla condizione occupazionale dei laureati italiani, che ha coinvolto oltre 92mila laureati di 45 Atenei, AlmaLaurea ha messo on line, da oggi, i primi risultati, già anticipati ai Rettori, sui singoli Atenei coinvolti nell’indagine.
La documentazione completa, con tutti i risultati per Ateneo, tra cui la stabilità del lavoro, il guadagno, l’efficacia della laurea, sarà diffusa e pubblicata on line a giugno 2008.
 
Di seguito, ecco la sintesi sulle prime anticipazioni rispetto alla condizione occupazionale die laureati dei singoli Atenei.
 
Per la prima volta l’Università di Cagliari entra nell’indagine AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati italiani.
 
I laureati dell’Università di Cagliari coinvolti nel X Rapporto AlmaLaurea, presentato il 29 febbraio a Catania, sono 1.111. In particolare si tratta di 568 laureati del vecchio ordinamento della sessione estiva 2006 e dei 543 laureati di primo livello della sessione estiva 2006 intervistati ad un anno dal conseguimento del titolo.
 
LAUREATI PRE-RIFORMA DELL’ATENEO DI CAGLIARI E OCCUPAZIONE
 
A un anno dalla laurea lavora il 44% dei laureati dell’Ateneo di Cagliari, mentre una quota consistente, il 21,5%, prosegue la formazione. Chi cerca lavoro è il 34,5%.
La condizione occupazionale dopo la laurea per i dottori dell’Università di Cagliari è inevitabilmente influenzata dalle condizioni socio economiche del territorio e dai laureati in Giurisprudenza e Medicina, praticamente obbligati a continuare la formazione per accedere alle rispettive professioni. Così nel confronto con la media del complesso dei laureati il valore degli occupati neolaureati risulta inferiore (44% contro 53% del complesso, 9 punti percentuali).
 
 
 I LAUREATI DI PRIMO LIVELLO ALLA PROVA DEL LAVORO
 
Ancora oggi rimane molto complesso stabilire le tendenze del mercato del lavoro basandosi sul collettivo dei laureati post-riforma essenzialmente per due ragioni: manca la possibilità di un’analisi a tre e a cinque anni; si tratta di giovani che nella maggioranza dei casi continua gli studi, rimanda cioè al post-laurea di tipo specialistico il vero ingresso nel mondo del lavoro. Quest’ultima osservazione è ancora più vera per i neolaureati di primo livello dell’Ateneo di Cagliari: 72 su cento continuano la formazione con la laurea specialistica (un quinto coniugando studio e lavoro), contro una media nazionale del 64%.
 
Nell’interpretazione dei dati occorre tener presente che il collettivo risente ancora della compresenza di laureati che sono passati dal vecchio al nuovo ordinamento per concludere gli studi e dei laureati invece che hanno iniziato e portato a termine gli studi nell’università riformata. Si ricorda infine che la comparazione tra laureati pre e post avviene fra due popolazioni di laureati diverse per obiettivi, formazione, durata degli studi, ma anche per la diversa notorietà dei titoli e della loro spendibilità in ambito lavorativo.
 
 
Chi è occupato: 30,3%
Lavorano 30,3 neolaureati su cento (la media nazionale è del 45%): il 15,8% è dedito esclusivamente al lavoro, il 14,5% coniuga la laurea specialistica e il lavoro.
Chi continua gli studi: 72,1%
Continuano gli studi poco più di 72 laureati su cento: il 57,6% è impegnato esclusivamente nella laurea specialistica (contro la media nazionale del 45%), mentre, come si è detto, il 14,5% studia e lavora.
Chi cerca lavoro: 9%
Solo 9 laureati di primo livello su cento (la media nazionale è del 6%), non lavorando e non essendo iscritti alla laurea specialistica, si dichiarano alla ricerca di lavoro.

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