Interventi di altissimo livello fin dai saluti, all'iniziativa organizzata nel decennale della collana "Quaderni di concilazione" e dedicata alla memoria di Giuseppe Benedetti, già docente di Diritto privato all'Università di Cagliari
Sergio Nuvoli - le fotografie sono di Giuseppe Ungari
Cagliari, 1 ottobre 2019 – “Una giustizia anaffettiva è dannosa per tutta la società”. Lo ha detto Francesca Nanni, Procuratore Generale della Corte d’Appello di Cagliari, intervenendo al convegno su “Autonomia e responsabilità nella gestione delle crisi: quali modelli nazionali, europei e internazionali?”, organizzato da Carlo Pilia, docente di Diritto privato al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Cagliari.
“Credo nella mediazione – ha dettagliato la dott.ssa Nanni – perché il sistema penale, così com’è strutturato funziona male: la mediazione può essere una via per aiutare il sistema a funzionare meglio e a introdurre i principi della giustizia riparativa, deflazionando e rendendo più efficace il procedimento penale”. Il Procuratore ha quindi lanciato l’idea dell’autonomia temporale della mediazione rispetto alle normali agenzie, che devono comunque essere pronte a intervenire, ripetendo che l’innovazione dovrebbe basarsi sulla volontarietà di vittima e autore del reato. Ha quindi sottolineato come il mediatore debba essere professionale e avere una adeguata preparazione giuridica, senza essere avvocato o psicologo.
Il saluto del Rettore Maria Del Zompo: “L’iniziativa del professor Pilia tocca temi importanti come pace, interazione, conoscenza reciproca, e lancia un importante messaggio contro l’odio, che nasce dalla mancanza di conoscenza e di cultura"
Poco prima, il convegno è stato aperto dall’intervento del Rettore Maria Del Zompo: “L’iniziativa del professor Pilia tocca temi importanti come pace, interazione, conoscenza reciproca, e lancia un importante messaggio contro l’odio, che nasce dalla mancanza di conoscenza e di cultura – ha detto - Senza ricerca non c’è sviluppo. Questo incontro è fondamentale e molto denso: ricordatevi che il metodo scientifico consente di fare scoperte che non sono punti di arrivo, ma di partenza”.
“Abbiamo bisogno di entrare in relazione diretta con l’Università – ha detto Giorgio Latti, magistrato in rappresentanza della Scuola superiore della Magistratura – Un ateneo come quello cagliaritano che sta facendo un importante lavoro di rete. La gestione delle crisi a tutti i livelli comporta un mutamento culturale fatto di abilità e valori comportamentali che guardino all’aspetto umano delle relazioni anche nello studio del diritto”.
Aldo Luchi (Ordine Avvocati): “E’ decisiva la contaminazione, tra i concetti che stanno alla base della mediazione richiamati dalla prof.ssa Del Zompo. Non vuol dire mischiare la cultura, ma arricchirla"
Aldo Luchi, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Cagliari, si è detto d’accordo con il Rettore: “E’ decisiva la contaminazione, tra i concetti che stanno alla base della mediazione richiamati dalla prof.ssa Del Zompo. Non vuol dire mischiare la cultura, ma arricchirla: questo permette il mutamento culturale che riguarda anche l’avvocatura che deve guardare alla sua terza missione, cioè alla sua funzione sociale”.
L’attenzione verso uno sviluppo intelligente è stata richiamata anche da Antonietta Bussi, Procuratore Regionale della Corte dei Conti della Sardegna: “Conoscenza e innovazione sono elementi fondamentali per una coesione che non sia solo dei territori, ma soprattutto delle idee”. Grande volontà di collaborazione è stata manifestata anche dai rappresentanti delle professioni e delle altre istituzioni presenti.
RASSEGNA STAMPA
ANSA
Pg Cagliari Nanni, giustizia anaffettiva dannosa per società
Aperto convegno che domani avrà come ospite il premier Conte
CAGLIARI
(ANSA) - CAGLIARI, 1 OTT - "Una giustizia anaffettiva è dannosa per tutta la società". Lo ha detto la procuratrice generale della Corte d'Appello di Cagliari, Francesca Nanni, intervenendo al convegno su "Autonomia e responsabilità nella gestione delle crisi: quali modelli nazionali, europei e internazionali?", organizzato da Carlo Pilia, docente di Diritto privato al Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Cagliari, e che domani alle 12 vedrà l'intervento del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. "Credo nella mediazione - ha osservato la procuratrice - perché il sistema penale, così com'è strutturato, funziona male: la mediazione può essere una via per aiutare il sistema a funzionare meglio e a introdurre i principi della giustizia riparativa, deflazionando e rendendo più efficace il procedimento penale". Nanni ha quindi lanciato l'idea dell'autonomia temporale della mediazione rispetto alle normali agenzie, che devono comunque essere pronte a intervenire, ripetendo che l'innovazione della mediazione penale dovrebbe basarsi sulla volontà di vittima e autore del reato, volta alla diminuzione della recidiva. Ha quindi sottolineato come il mediatore debba essere professionale e avere una adeguata preparazione giuridica, senza essere avvocato o psicologo. Il convegno è stato aperto dall'intervento della rettrice di Cagliari, Maria Del Zompo: "L'iniziativa del professor Pilia tocca temi importanti come pace, interazione, conoscenza reciproca, e lancia un importante messaggio contro l'odio, che nasce dalla mancanza di conoscenza e di cultura - ha detto -. Senza ricerca non c'è sviluppo. Questo incontro è fondamentale e molto denso: ricordatevi che il metodo scientifico consente di fare scoperte che non sono punti di arrivo, ma di partenza". "Abbiamo bisogno di entrare in relazione diretta con l'Università - ha detto Giorgio Latti, magistrato intervenuto ai lavori in rappresentanza della Scuola superiore della Magistratura - L'ateneo cagliaritano sta facendo un importante lavoro di rete. La gestione delle crisi a tutti i livelli comporta un mutamento culturale fatto di abilità e valori comportamentali che guardino all'aspetto umano delle relazioni anche nello studio del diritto: un mutamento che solo l'università può guidare con autorevolezza". (ANSA).