Prestigioso riconoscimento internazionale.
Mario Frongia
Come quasi sempre, il frutto della cooperazione e del confronto su scala mondiale, le relazioni con i centri di ricerca, la reputazione e i contatti con accademie e laboratori, conducono a risultati di pregio. Stavolta, la comunità medico-sanitaria brinda al lavoro scaturito dalla collaborazione scientifica fra gli specialisti di Argentina e Italia. Infatti, lo studio coordinato dall‘endocrinologa Fernanda Velluzzi (responsabile Centro diagnosi e cura multidisciplinare dell’obesità, San Giovanni di Dio, Azienda ospedaliera universitaria Cagliari) e dall’ingegnere biomedico Antonio Dell’Osa (Universidad nacional di Ushuaia), ha ricevuto il primo premio Best paper of the conferenc a Joinville in Brasile. L’assegnazione si è tenuta al termine della 17^ International conference on electrical bioimpedance (Icebi). La ricerca si è imposta su oltre cinquanta contributi sperimentali. “Il metodo Electrical impedance spectroscopy (Eis) potrà misurare in modo assolutamente non invasivo la salute dell’osso, quasi al livello molecolare, senza necessità di sottoporre a raggi o biopsie - spiega la professoressa Velluzzi - i pazienti affetti da patologia degenerative dell'apparato scheletrico”.
Multidisciplinarietà universitaria, clinica e alterazioni osteo-muscolari.
La tematica alla base dello studio del duo coordinatore Velluzzi-Dell’Osa riguarda l’applicazione della bioimpedenza elettrica per la diagnosi non invasiva delle alterazioni osteo-muscolari degli arti. Nei lavori sono stati coinvolti vari team. Dunque, afferenze multidisciplinari di caratura ed esperienze internazionali con in prima fila Antonio Capone (direttore clinica ortopedica, ospedale Marino) e Giuseppe Marongiu (ortopedico, ospedale Marino), Andrea Loviselli (direttore clinica endocrinologica, Aou Monserrato), gli endocrinologi Efisio Cossu e Antonio Salcuni, Quirico Mela (responsabile centro diagnosi e cura artropatie internistiche, Aou Monserrato). Un gruppo di specialisti che, oltre ad aver curato la componente clinica del progetto e opera al Policlinico Duilio Casula. “Abbiamo posto una seria opzione ad acquisire una posizione apicale nella ricerca delle applicazioni cliniche della Electrical impedance Spectroscoppy. Attualmente - spiega il professor Loviselli - le ricerche procedono spedite in numerosi e prestigiosi laboratori internazionali il che fa ben sperare, tra l’altro, in una virtuosa ricaduta di trasferimenti tecnologici nell’ambito dell’industria 4.0.
Innovazione, applicazioni e relazioni internazionali curate da Alessandra Carucci
Per quanto riguarda la sperimentazione bioingegneristica e la prototipazione del dispositivo per l’applicazione dell’Eis, hanno contribuito il laboratorio di prototipazione per medical devices della 2C Technologies srl (2Ct), spin-off accademico dell’Università di Cagliari (amministratore Alberto Concu), la Nomadyca ltd che ha prodotto il software (ceo Andrea Fois) con sede a Kampala in Uganda e l’Universidad nacional de Tierra del Fuego, Antártida e Islas del Atlántico Sur (Untdf) di Ushuaia (Argentina). Anche grazie all’interessamento del pro rettore all’Internazionalizzazione, Alessandra Carucci, il rapporto con l’ateneo argentino è stato rinforzato con l’acquisizione pro tempore (sei mesi) di Antonio dell’Osa, ingegnere biomedico in co-tutoraggio tra la professoressa Velluzzi e Fernando Dobarro (docente di Untdf e full professor di matematica). “Il dottor Dall’Osa ha operato nelle strutture dell’Aou e della 2Ct e ha potuto sfruttare una borsa di studio attribuitagli dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Abbiamo sviluppato un phantom per Eis, utilizzando reperti ossei bovini in agar agar. Di fatto, sono state acquisite - conclude Fernanda Velluzzi - le cognizioni biofisiche di base necessarie alla prototipazione del dispositivo di misura”.