Meeting Network European Universities EDUC, Cagliari, 16-17 May 2019
Cagliari, 17 maggio 2019
Ivo Cabiddu
I lavori di Cagliari del 16 e 17 maggio costituiscono di fatto il primo incontro programmato dopo la scadenza del bando per discutere e organizzare le attività comuni. In attesa dell’esito della valutazione del progetto, i sei atenei partner hanno manifestato la volontà di proseguire nella cooperazione anche nel caso in cui la proposta non venisse finanziata nella prima call europea.
SALUTO DEL MAGNIFICO RETTORE. Questa mattina, nel suo saluto di apertura, la professoressa Maria Del Zompo ha sottolineato la soddisfazione dell'ateneo di Cagliari per le grandi opportunità e prospettive che si aprono per il gruppo di atenei che condivide il progetto di una Università Europea - l'European Digital UniverCity'' (EDUC) - quale rete multiculturale, inclusiva e realmente internazionale, che punta a realizzare sostanziali progressi in termini di qualità, prestazioni, attrattività e competitività delle università europee. Per i cittadini di ciascuna nazione e in particolare per la formazione, con profondo spirito comunitario, dei cittadini della futura Europa.
I sei partner
PRESENTI ALL'INCONTRO. Per l'Università di Potsdam (D), che coordina il progetto internazionale, prendono parte ai lavori il professor Florian J. Schweigert - Vice-president for International affairs, alumni & fundraising - e la dottoressa Regina Neum-Flux, responsabile dell'International office. La delegazione dell'università francese di Rennes 1 è formata dal professor Pierre Van de Weghe, Vice-president International relations, con Elise Gautier, European project officer, International Affairs Department. L'altro ateneo transalpino, l'Université Paris-Nanterre, è rappresentato da Sonia Lehman-Frisch, Vice-présidente déléguée à la Politique internationale, con Charlie Roullet, Head of European projects engineering. Da Brno, per la Masaryk University (CZ), presenti all'incontro di Cagliari il professor Ivan Mály, Vice-Rector for Internationalisation, e Jan Pavlík, Director Centre for International Cooperation. Assente a questo meeting l'università ungherese di Pecs, per l'ateneo di Cagliari presenzia il prorettore all'internazionalizzazione, professoressa Alessandra Carucci (in febbraio, a Bruxelles, firmataria dell'accordo per UniCa - vedi news precedente), accompagnata dalle funzionarie Anna Aloi - responsabile del Settore mobilità e attività relative ai programmi di scambio internazionale - e Daniela Ghiani, della Direzione Ricerca e Territorio (Settore assistenza tecnica ai programmi di ricerca europei e del nord America).
Erasmus+ 2019 European Universities. L'intesa che pianifica un futuro con logiche e obiettivi condivise
EUROPEAN UNIVERSITIES - PROGRAMMA ERASMUS+ 2019
La professoressa Alessandra Carucci spiega che "Si tratta di un’azione nata dalle conclusioni del Consiglio europeo del 14 dicembre 2017, che invitavano gli Stati membri e la Commissione europea ad incoraggiare la nascita entro il 2024 di circa venti Università Europee, costituite da reti bottom-up di atenei di tutta l’UE, per contribuire al miglioramento della competitività internazionale delle università europee e per consentire agli studenti di conseguire una laurea anche combinando studi in diversi Paesi della Comunità”.
Queste reti, si legge ancora nei documenti del Consiglio europeo del 22 maggio 2018, devono essere intese a migliorare significativamente la mobilità e promuovere l'istruzione e la ricerca di alta qualità ed eccellenza, rafforzando i legami tra insegnamento, ricerca e innovazione e il trasferimento delle conoscenze, dimostrando i vantaggi dell’apprendimento multilingue e il riconoscimento delle qualifiche, e sviluppando programmi e progetti congiunti di istruzione e ricerca”. Nelle conclusioni "Le università europee potrebbero giocare un ruolo fondamentale nella creazione di uno spazio europeo comune per l’istruzione”.
Con queste premesse le “Università Europee” (i progetti vincitori saranno decretati nei prossimi mesi, ma è già pronta una seconda call) perseguono l'ambiziosa missione di realizzare i due seguenti obiettivi:
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promuovere i valori comuni europei e un’identità europea rafforzata mettendo insieme una nuova generazione di cittadini europei in grado di collaborare e lavorare all’interno delle diverse culture europee e globali, in varie lingue, a livello transfrontaliero e in vari settori e discipline accademiche;
- realizzare un sostanziale progresso in qualità, prestazioni, attrattività e competitività internazionale delle università europee e contribuire all’economia della conoscenza, all’occupazione, alla cultura e al benessere europei attraverso l’utilizzo ottimale di attività pedagogiche innovative e impegnandosi per l’implementazione del triangolo della conoscenza. Le “Università Europee” saranno i fattori chiave nella promozione della qualità dell’istruzione superiore e, ove possibile, nel rafforzamento dei suoi legami con la ricerca e l’innovazione in Europa e della sua apertura verso la società e l’economia.
Lo scorso 19 febbraio nella sede di rappresentanza Ue di Brandeburgo-Bruxelles, il prorettore all'internazionalizzazione Alessandra Carucci ha firmato l’intesa dell’ateneo di Cagliari con altri cinque atenei, alleati per presentare la propria candidatura per la nuova azione Erasmus+ "European Universities". L’accordo per l’“European Digital UniverCity” (Educ) è stato sottoscritto dai vertici delle Università di Potsdam (Germania, coordinatore), Masaryk (Brno, Repubblica Ceca), Parigi-Nanterre (Francia), Pecs (Ungheria) e Rennes 1 (Francia).
L’intesa è basata sulle conclusioni del Consiglio europeo del 14 dicembre 2017 - invito a Stati membri e Commissione europea a “incoraggiare la nascita entro il 2024 di circa venti “Università europee”, costituite da reti bottom-up di atenei Ue - tese a consentire agli studenti di conseguire una laurea combinando studi in diversi Paesi dell’Unione, tali da contribuire alla competitività internazionale delle università europee”. Ma non solo. Il Consiglio europeo (maggio 2018) ha rimarcato “il potenziale delle Università europee, utile a migliorare la mobilità e promuovere istruzione e ricerca di alta qualità ed eccellenza, rafforzando i legami tra insegnamento, ricerca e innovazione e trasferimento delle conoscenze, dimostrando i vantaggi dell’apprendimento multilingue e il riconoscimento delle qualifiche, e sviluppando programmi e progetti congiunti di istruzione e ricerca”. Le Università, rimarca il Consiglio, “potrebbero giocare un ruolo fondamentale nella creazione di uno spazio europeo comune per l’istruzione”.
Gli atenei, tra cui UniCa, che hanno firmato l’accordo per la presentazione della candidatura dell'European Digital UniverCity (EDUC) tra le European Universities, sono:
University of Potsdam (Up, Germania, Coordinatore)
Masaryk University (Mu, Brno, Repubblica Ceca)
Université Paris Nanterre (Upn, Francia)
University of Pecs (Pte, Ungheria)
Université de Rennes 1 (Ur1, Francia).
Università degli Studi di Cagliari (UniCa, Italia)
Gli input dell'UE e l'azione congiunta sulle Università europee
SCOPI DELLE UNIVERSITÀ EUROPEE. Con una visione a lungo termine si prevede che le “Università Europee” implementeranno i seguenti elementi chiave entro il 2025:
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una strategia comune e a lungo termine per l’istruzione condivisa e integrata con, ove possibile, legami con ricerca, innovazione e società in generale, fondata su una visione comune e valori condivisi al fine di perseguire un grado elevato di cooperazione ai vari livelli dell’organizzazione e in vari settori di attività, sulla base dei propri punti di forza complementari;
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un “campus” interuniversitario europeo, in cui studenti, dottorandi e personale si possano muovere (fisicamente o virtualmente) senza problemi per studiare, formarsi, insegnare, fare ricerca, lavorare o condividere servizi in qualunque istituzione partner. Gli studenti personalizzano la propria scelta di dove e cosa studiare dentro i confini di programmi di studio pedagogicamente validi e strutturati logicamente tra le differenti università e gli altri membri del network. Garantire che la mobilità integrata a tutti i livelli (laurea, master e dottorato) rappresenti una caratteristica standard, che almeno il 50% degli studenti dell’alleanza devono beneficiare di tale mobilità, sia essa fisica, virtuale o mista; erogare nuovi curricula congiunti e flessibili, ove pertinente, nei tre cicli, sulla base di approcci interdisciplinari/multidisciplinari e intersettoriali che integrino attività didattiche innovative, come l’uso delle tecnologie digitali più recenti, con tutor esterni per fornire esperienza pratica e/o basata sul lavoro, al fine di promuovere una mentalità imprenditoriale e sviluppare l’impegno civico del corpo studentesco riflettendo la diversità della popolazione (in termini di aspetti sociali, economici e culturali). Sono senz'altro garantiti l’accesso, la partecipazione e il completamento degli studi da parte di gruppi sotto-rappresentati e svantaggiati;
- dei team europei di creazione delle conoscenze composti da studenti e docenti, possibilmente insieme a ricercatori, aziende, attori regionali e società civile, che affrontino insieme le sfide della società da loro selezionate in un approccio multidisciplinare, per l’acquisizione di competenze imprenditoriali e trasferibili in un mercato del lavoro, un’economia della conoscenza e una società in rapido cambiamento.
Inoltre, le “Università Europee” dovrebbero fungere da modelli di buone prassi, al fine di incrementare progressivamente qualità, competitività internazionale e attrattività, promuovendo l’eccellenza.
La dichiarazione d’intenti (mission statement) sottoscritta definisce la strategia congiunta per perseguire un alto livello di cooperazione nel senso dell’inclusione e della multiculturalità.
Le azioni dell'Università di Cagliari, da anni in prima fila in un o scenario di promozione e rafforzamento delle relazioni internazionali
“Le Università europee perseguono la missione di promuovere i valori comuni e un’identità europea rafforzata mettendo insieme una nuova generazione di cittadini europei in grado di collaborare e lavorare all’interno delle diverse culture europee e globali, in varie lingue, a livello transfrontaliero e in vari settori e discipline accademiche. Inoltre - spiega la professoressa Carucci, ordinario e docente al Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e architettura - ci si prefigge di contribuire all'economia, all'occupazione, alla cultura e al benessere generale attraverso l’utilizzo di attività pedagogiche innovative e impegnandosi per l’implementazione del triangolo della conoscenza”. In sostanza, le università del Vecchio continente, con Cagliari in prima fila da anni nel sostenere e creare relazioni, conoscenze e scambi di studenti e docenti, saranno tese a promuovere la qualità dell’istruzione superiore di alto livello, il rafforzamento dei legami con la ricerca e l’innovazione in Europa, l’apertura verso la società e l’economia.
Campus interuniversitario, entro il 2025 strategie per istruzione avanzata e mobilità senza confini
Le “Università europee” devono implementare entro il 2025:
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strategia comune e a lungo termine per l’istruzione condivisa e integrata con legami di ricerca, innovazione e sociale, fondata su visione e valori condivisi per perseguire un grado elevato di cooperazione ai vari livelli dell’organizzazione e in diversi settori di attività, sulla base dei propri punti di forza;
- Campus interuniversitario europeo, in cui studenti, dottorandi e personale si muovano senza problemi (fisici e virtuali) per studiare, formarsi, insegnare, fare ricerca, lavorare o condividere servizi in qualunque istituzione partner.
"Gli studenti", ha aggiunto il prorettore Alessandra Carucci, "possono liberamente personalizzare le scelte relative a cosa e dove studiare, all'interno dei confini di programmi di studio pedagogicamente validi e strutturati tra le università del network. Per questo saranno all’opera team europei composti da studenti e docenti, con ricercatori, aziende, attori locali e istituzionali, per affrontare insieme le sfide della società da loro selezionate con approcci multidisciplinari, per l’acquisizione di competenze imprenditoriali e trasferibili in un mercato del lavoro, un’economia della conoscenza e una società in rapido cambiamento. Inoltre, le Università Europee dovranno fungere da modelli di buone prassi per incrementare qualità, competitività internazionale e attrattività e promuovere l’eccellenza".