Mario Frongia

“La fatica nello Sport”, cornice dei lavori tenutisi nell’aula magna di Medicina, Cittadella universitaria di Monserrato, il 12 novembre, ha colto nel segno. Organizzato per sensibilizzare gli studenti di Scienze motorie e Medicina, soprattutto sulle problematiche sportive, e i tecnici delle Federazioni, ai problemi dell’allenamento in un momento in cui le evidenze scientifiche rendono più sicuro il lavoro degli allenatori, sempre orientati a ricercare la massima possibilità di prestazione degli atleti che seguono. In sostanza, un argomento attuale e dibattuto.

Il convegno è stato aperto dal presidente della facoltà di Medicina, Gabriele Finco: “Il mondo della salute degli sportivi è uno dei capitoli della nostra formazione”. Marco Monticone, coordinatore del corso di laurea in Scienze motorie, ha rilanciato: “I nostri studenti acquisiscono le competenze multidisciplinari per approcciarsi a un universo in continua evoluzione”. A seguire, relazioni di Marco Bonifazi (associato, dipartimento Scienze mediche, Università Siena), Ermanno Rampinini (PhD Scienze dello sport, European college of sport science) e Agostino Tibaudi (docente master preparazione atletica nel calcio, Università Pisa e Verona; preparatore atletico del Sassuolo, ha operato con Sampdoria, Torino, Milan, Chelsea, Cagliari). “Siamo orgogliosi di aggiungere un altro pregiato tassello all’intesa operativa e scientifica che ci accomuna all’Università di Cagliari. Il Coni cura e organizza in ambito regionale numerose attività di formazione e sensibilizzazione. Per quelle di carattere scientifico e universitario - ha detto il presidente del Coni, Gianfranco Fara - non posso che essere grato al rettore Maria Del Zompo, ai professori Gabriele Finco e Marco Monticone”. Per Rossana Ciuffetti, direttrice della Scuola dello sport del Comitato olimpico nazionale, un plauso sia agli organizzatori, sia ai relatori: “Mi compiaccio delle attività svolte dal Coni locale, incisive e importanti per gli sportivi, le federazioni e anche per le esigenze dei giovani universitari. La realtà sarda, e non da oggi, è un buon modello di formazione e attenzione alle esigenze del mondo sportivo da esportare”.

Coordinati e introdotti da Nardino Degortes, responsabile della Scuola dello sport in Sardegna, sotto l’egida del Coni regionale, i lavori hanno spaziato su varie tematiche. Tra queste, la ricerca della massima prestazione che passa per allenamenti faticosi, da gestire coniugando le conoscenze dovute alla ricerca scientifica e all’arte di allenare. “Senza una gestione oculata si rischia di portare quel sistema biologico-funzionale che è l’atleta verso il limite di collassamento e quindi verso il superallenamento. Pietro Mennea che di fatica s’intendeva molto dicevache la fatica non è mai sprecata. Soffri, ma sogni. Tutti devono sognare di raggiungere attraverso la fatica gli obiettivi più ambiziosi, ma senza allontanarsi dall’overreaching fisiologico” ha spiegato il professor Bonifazi. Tra le problematiche affrontate, oltre alla prevenzione da sovrallenamento, l’interazione tra carico e recupero, il principio della struttura ciclica dell’allenamento e la struttura gerarchica dei cicli d’allenamento. Ermanno Rampinini ha relazionato su “La fatica nel calcio”. Dagli aspetti centrali e periferici: “La fatica centrale è più importante negli esercizi prolungati, mentre quella periferica è più correlata a esercizi di breve durata e di elevata intensità, come quelli che caratterizzano il gioco del calcio”. Agostino Tibaudi è intervenuto sull’allenamento come prima strategia preventiva della fatica. E si è soffermato sulla “modulazione del carico nel lungo periodo, il campionato, e nel breve periodo, i microcicli settimanali, con particolare attenzione ai cicli e giorni di  carico e cicli e giorni di recupero”.