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Il compito di tutelare la storia

“Schedati, perseguitati, sterminati: una ricerca, una mostra, un progetto”. Inaugurata l’esposizione visitabile fino al 30 novembre: in 50 pannelli un potente squarcio di luce su un periodo ancora buio della nostra vicenda umana, sull’orrore di chi voleva eliminare i malati psichici e i disabili. Un compito complesso, con l’Università che realizza in pieno la sua missione di formare cittadini consapevoli, per impulso del Rettore Maria Del Zompo. Resoconto con IMMAGINI, RASSEGNA STAMPA con il servizio del TG della RAI e altri VIDEO
06 novembre 2018
Il libro degli ospiti all'esposizione in Cittadella dei Musei

Autocritica senza sconti su un periodo buio del secolo scorso, quella compiuta dagli psichiatri tedeschi e italiani. In cinquanta pannelli alla Cittadella dei Musei un'esposizione accurata e storicamente ineccepibile da visitare per comprendere di più

di Sergio Nuvoli

Cagliari, 6 novembre 2018 - La chiamavano “morte di grazia”, quella “somministrata” a centinaia di migliaia di persone uccise per purificare la razza dai malati e sofferenti psichici durante l’operazione T4, compiuta durante il nazionalsocialismo con la complicità di tanti medici psichiatri. Fu un vero e proprio sterminio, nel quale furono eliminati anche più di 5mila bambini e ragazzi. L’ha raccontato con grande lucidità e spietata autocritica Christian Kieser, membro della Società Tedesca di Psichiatria e Psicoterapia, questo pomeriggio alla Cittadella dei Musei, per l’inaugurazione della mostra “Schedati, perseguitati, sterminati”, visitabile fino al 30 novembre negli spazi espositivi dell’Università di Cagliari.

Stretta di mano tra il Rettore Del Zompo e Christian Kieser
Stretta di mano tra il Rettore Del Zompo e Christian Kieser
GUARDA IL SERVIZIO DI GABRIELE RUSSO NEL TGR DELLA RAI (edizione del 5 novembre) e BUONGIORNO REGIONE (del 6 novembre)

Tutto l'orrore dell'operazione denominata T4, che riservò un destino crudele ai malati psichici e ai disabili in nome della presunta e ricercata purezza della razza: un abominio nascosto per tanti anni

“Vite prive di valore, zavorre, persone prive di esistenza: così scrivevano i medici coinvolti in questo orrore per giustificare centinaia di migliaia di omicidi – ha continuato il dottor Kieser - compiuti per il loro presunto diminuito valore umano. L’azione T4 terminò nel 1941 soprattutto per le proteste, in particolare per le critiche mosse dalla Chiesa cattolica e da un arcivescovo del tempo”.

Christian Kieser interviene alla presentazione della Mostra
Christian Kieser interviene alla presentazione della Mostra

L'iniziativa è organizzata da Bernardo Carpiniello, docente di Psichiatria della Facoltà di Medicina e Chirurgia del nostro Ateneo e da appena pochi giorni Past President della Società Italiana di Psichiatria

L’iniziativa è stata organizzata – ma anche ideata e soprattutto completata con la parte dedicata agli orrori omologhi compiuti nel nostro Paese – da Bernardo Carpiniello, docente di Psichiatria della Facoltà di Medicina e Chirurgia del nostro Ateneo e da appena pochi giorni Past President della Società Italiana di Psichiatria che cura la diffusione del progetto in Italia.

“Volevamo che fossero noti gli orrori derivati dalle teorie di eugenetica in Europa contro le persone ritenute inutili – ha spiegato il professore - Teorie che anche in Italia ebbero una larga diffusione: anche nel nostro Paese si praticò infatti la sterilizzazione coattiva, anche nei manicomi italiani furono internati dissidenti politici considerati malati mentali. Dopo la guerra non c’era stata ancora alcuna revisione: per questo la nostra Società si è confrontata con il suo passato, affinché quanto successo non possa più riaccadere. La dignità umana deve stare sempre al centro dell’attività psichiatrica”.

"L'acritica adesione della Società Italiana di Psichiatria all'ideologia fascista - ha specificato poi - portò a un enorme aumento dei ricoveri e della mortalità nei manicomi e il presidente della SIP apparve tra i firmatari del Manifesto della razza".

Maria Del Zompo e Bernardo Carpiniello
Maria Del Zompo e Bernardo Carpiniello

Il monito del Rettore: "Abbiamo la responsabilità di formare cittadini consapevoli che conoscano bene la storia. Questo è esattamente il nostro compito. A chi chiede dove sono gli intellettuali, rispondiamo: Eccoci, siamo qui"

“Abbiamo la grande responsabilità di ricordare la nostra storia e di non smarrirla – ha scandito Maria Del Zompo, Rettore di UniCa, che con determinazione ha sposato l’intuizione della mostra - perché il nostro dovere è formare cittadini consapevoli. Non è difficile tirare fuori il male dell’uomo, decisamente più complesso è far emergere il bene. Questo è il nostro compito. A chi si domanda dove sono gli intellettuali, rispondiamo: eccoci, siamo qui. Questa mostra deve essere vista da tutti”.

Gabriele Finco e Giorgio La Nasa, rispettivamente presidente della Facoltà di Medicina e Chirurgia e direttore del Dipartimento di Scienze mediche e Sanità pubblica
Gabriele Finco e Giorgio La Nasa, rispettivamente presidente della Facoltà di Medicina e Chirurgia e direttore del Dipartimento di Scienze mediche e Sanità pubblica
GUARDA E ASCOLTA L'INTERVENTO DEL RETTORE

“Malati, manicomi e psichiatri in Italia”: è il titolo della sezione aggiuntiva a cura della Società Italiana di Psichiatria, che getta con coraggio una luce importante su quanto accadeva anche nel nostro Paese durante il nazionalsocialismo

La sezione aggiuntiva curata dalla Società Italiana di Psichiatria ha il significativo titolo “Malati, manicomi e psichiatri in Italia”: “Il nostro Paese – ha dettagliato Carpiniello – è da tempo un modello in questo settore della Medicina, siamo stati tra i primi a superare i vecchi schemi del passato. Ma è necessario vigilare perché quel tipo di organizzazione non torni in auge, come inizia a sembrare osservando alcuni accadimenti”.

L'intervento del prof. Carpiniello
L'intervento del prof. Carpiniello

L'iniziativa ha supporto e patrocinio di UniCa e AOU di Cagliari, della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Cagliari, della Commissione Pari Opportunità del Consiglio regionale della Sardegna

Alessandra Bruder, console onorario di Germania, ha parlato dell’esposizione come di “una mostra capace di suscitare emozione e riflessioni su una delle pagine più tristi della nostra storia”, mentre Giorgio Sorrentino, DG dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari si è detto “orgoglioso di aver sostenuto l’iniziativa, assolutamente attuale nonostante siano passati 70 anni dal nazionalsocialismo. Non dobbiamo mai dimenticare quello che è successo”. Concetti condivisi da Luisanna Marras, vicesindaco del Comune di Cagliari, che guarda con soddisfazione e orgoglio all'iniziativa.

Giorgio Sorrentino, Luisanna Marras, Maria Del Zompo, Bernardo Carpiniello
Giorgio Sorrentino, Luisanna Marras, Maria Del Zompo, Bernardo Carpiniello

Fino al 30 novembre in mostra alla Cittadella dei Musei, nello spazio espositivo dell'Università di Cagliari, un percorso fotografico e documentario che ripercorre le tappe della persecuzione restituendo alle persone colpite l'individualità cancellata

“Quando la Società Tedesca di Psichiatria ha accettato l’invito dell’allora Presidente, il nostro obiettivo era rompere il silenzio, abbattere l’omertà su uno dei capitoli più bui della nostra disciplina”, ha sottolineato Kieser. Compito comune ai due Paesi e alle due Società di Psichiatria perché – come ha sottolineato Giorgio La Nasa, direttore del Dipartimento di Scienze mediche e Sanità pubblica, “bisogna imparare per non dimenticare, grazie a chi ha organizzato questa iniziativa”. Gabriele Finco, Presidente della Facoltà di Medicina e chirurgia ha infine evidenziato che “la diversità fa paura perché non si capisce: la sua emarginazione è inaccettabile. Bisogna far leva sui più giovani per far capire che la direzione obbligata è l’umanizzazione della medicina”.

Bernardo Carpiniello e Giorgio Sorrentino tagliano il nastro della Mostra
Bernardo Carpiniello e Giorgio Sorrentino tagliano il nastro della Mostra

RASSEGNA STAMPA

L’UNIONE SARDA di martedì 6 novembre 2018
Cultura (Pagina 44 - Edizione CA)
Un efficiente piano di eugenetica
L'igiene razziale fu una delle declinazioni più orrende del nazismo 
UNIVERSITÀ. La mostra è visitabile fino al 30 novembre alla Cittadella dei Musei

“Schedati, perseguitati, sterminati. Malati psichici e disabili durante il nazionalsocialismo”, è questo il nome della mostra disturbante e opportuna che dal ieri, fino al 30 novembre, sarà aperta al pubblico nella Sala espositiva dell'Ateneo di Cagliari alla Cittadella dei Musei. È questa la ragione per cui di fronte alle fotografie di persone comuni - disposte in un allestimento scarno quanto efficace - e di fronte alle note sui pannelli con la loro storia, segnata dall'unica “colpa” di essere state giudicate affette da problemi psichiatrici, non si può che restare raggelati e commossi.
Ci scorre davanti la storia di Irma Spelling (1930-1944), una bambina costretta in un ospedale psichiatrico perché ritenuta «molto vivace e indisciplinata»; o quella di Klara Novak (1922-2003), che fu sterilizzata contro la sua volontà nel 1942: episodi di singoli esseri umani affogati nel mare di cifre abnormi che parlano di una delle declinazioni più orrende e meno sottolineate del regime nazista: la politica di igiene razziale, al fine di preservare la purezza popolo tedesco, condotta ai danni di persone colpite da disabilità fisica e disturbi mentali.
Operazione T4
A partire dal 1934, sotto il regime hitleriano furono sterilizzate contro la loro volontà quattrocentomila persone, e oltre duecentomila, ricoverate in ospedali e istituti di assistenza, furono uccise. «A partire dal 1939 scattò infatti l'Operazione T4, il programma di eutanasia del Terzo Reich», sottolinea il dottor Christian Kieser, Direttore del Dipartimento di psichiatria, psicoterapia e medicina psicosomatica di Potsdam, intervenuto alla conferenza che ieri ha preceduto l'inaugurazione della mostra. Per poi aggiungere che «il mondo della psichiatria ha partecipato in maniera attiva agli orrendi disegni dell'eugenetica nazista. Una realtà che è cominciata ad emergere solo a partire dagli anni '70».
Efficienza tedesca
Come è stato politico tutto questo? «È molto facile tirare fuori il male che risiede nel cuore della gente, anche se l'organizzazione capillare nel Reich resta un unicum», ha dichiarato nel suo intervento Maria Del Zompo, Rettore dell'Università di Cagliari. La mostra, finora proposta in otto nazioni e qui organizzata con il patrocinio dell'Università e dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari, «è quanto mai attuale anche nel nostro presente, quando la diversità viene vista come uno stigma sociale per colpire minoranze svantaggiate», ha concluso il professor Bernardo Carpiniello, presidente della Società italiana di psichiatria e organizzatore della mostra, che include anche una sezione su “Malati, manicomi e psichiatri in Italia. Dal ventennio fascista alla Seconda guerra mondiale”.
Luca Mirarchi

L'UNIONE SARDA
L'UNIONE SARDA

L’UNIONE SARDA di lunedì 5 novembre 2018
Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
Cittadella dei Musei
Disabili ammazzati:
mostra sugli orrori del periodo nazista

Gli orrori del periodo nazista raccontati in cinquanta pannelli con fotografie e documenti, testimonianze di quanto successo ai malati psichici e ai disabili dal ventennio fascista alla seconda Guerra mondiale. È il percorso proposto con la mostra che aprirà oggi (alle 15,30) nell'Aula rossa della Cittadella dei Musei, curata dalla società italiana di Psichiatria in collaborazione con quella tedesca.
L'iniziativa, organizzata con la collaborazione dell'Università di Cagliari e dell'Azienda ospedaliero universitaria (Aou), ha un titolo che spiega tutto: “Schedati, perseguitati, sterminati. Malati psichici e disabili durante il nazionalsocialismo. Malati, manicomi e psichiatri in Italia: dal ventennio fascista alla seconda guerra mondiale”. Un viaggio tremendo, attraverso documenti dell'epoca, messo in piedi da Bernardo Carpiniello, docente ordinario di Psichiatria nell'Ateneo e direttore della struttura complessa di psichiatria dell'Azienda ospedaliero universitaria.
All'inaugurazione, dopo i saluti della rettrice, Maria Del Zompo, e del direttore generale dell'Aou, Giorgio Sorrentino, interverranno Frank Schneider (dell'Università di Achen e presidente della Società tedesca di Psichiatria) e lo stesso Carpiniello. L'esposizione attraverso una cinquantina di pannelli recanti fotografie e copie di documenti e testimonianze originali, illustra gli orrori avvenuti durante il periodo nazista in Germania, con la sterilizzazione coattiva di circa 400 mila persone affette da disturbi mentali e disabilità psichiche e la schedatura e la morte di circa 200 mila persone ricoverate in Istituti di assistenza tedeschi, assassinate a seguito di un programma segreto di eliminazione sistematica partito nell'autunno del 1939 su ordine di Hitler. La mostra rimarrà aperta sino al 30 novembre.

L'UNIONE SARDA
L'UNIONE SARDA

L’UNIONE SARDA di venerdì 2 novembre 2018
Agenda (Pagina 21 - Edizione CA)
CITTADELLA DEI MUSEI. Organizza lo psichiatra Carpiniello
Sofferenti mentali, una mostra documenta
gli orrori compiuti da nazismo e fascismo

Sarà inaugurata lunedì alle 15.30, nell'aula Rossa della Cittadella dei musei, la mostra documentaria “Schedati, perseguitati, sterminati: malati psichici e disabili durante il nazionalsocialismo. Malati, manicomi e psichiatri in Italia: dal ventennio fascista alla seconda Guerra mondiale”. La organizza Bernardo Carpiniello, ordinario di Psichiatria all'Università e direttore della Psichiatria dell'Azienda ospedaliero-universitaria. All'inaugurazione, dopo i saluti della rettrice Maria Del Zompo e del direttore generale dell'Azienda, Giorgio Sorrentino, interverranno Frank Schneider (Università di Achen, Germania) e lo stesso Carpiniello, presidente della Società italiana di psichiatria.
Gli orrori dei nazisti
Una cinquantina di pannelli con fotografie, copie di documenti e testimonianze originali, testimoniano gli orrori del periodo nazista in Germania, tra cui la sterilizzazione di circa quattrocentomila persone affette da disturbi mentali e psichici, la schedatura e la morte di circa duecentomila ricoverati in istituti di assistenza tedeschi. Esisteva un programma segreto di eliminazione sistematica iniziato nell'autunno del 1939 su ordine di Hitler.
Aberrazioni del fascismo
La sezione dedicata all'Italia documenta il ruolo di alcuni esponenti della psichiatria italiana nella promulgazione delle leggi razziali di Mussolini, nelle deportazioni nei lager tedeschi di tanti ricoverati, ebrei e non. È anche la morte, per mancanza di cibo, medicine e bombardamenti, di circa trentamila ricoverati negli ospedali psichiatrici italiani nell'ultima Guerra mondiale.
Obiettivi dell'esposizione
«L'intento dell'iniziativa», spiega Carpiniello, «non è solo la divulgazione di atrocità poco note all'opinione pubblica. È anche una riflessione sui rischi cui portano visioni distorte della realtà dettate da ignoranza e pregiudizi, anche in epoca attuale. Sembrano riemergere i meccanismi di discriminazione ed emarginazione delle persone affette da disturbi mentali e disabilità psichiche, mai sopiti nel tempo». Alla mostra, il cui accesso è gratuito, è collegato un programma di visite guidate di scolaresche, per combattere i pregiudizi verso i sofferenti psichici. Sarà aperta per tutto novembre.

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