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Il ricordo, la memoria

Con Angelino Cherchi è scomparso il caposcuola della cardiologia in Sardegna. Il ricordo di Giuseppe Mercuro e Luigi Meloni, docenti del nostro Ateneo
15 ottobre 2018
Il prof. Cherchi durante una manifestazione alla Cittadella universitaria di Monserrato

Sergio Nuvoli

Cagliari, 15 ottobre 2018 - “Per la sua intensa e qualificata attività e i suoi studi rigorosi e appassionati ha meritato prestigio e riconoscimenti in mezzo mondo. Con autorevolezza ha rappresentato l'Italia in organismi mondiali della sanità”. Così “L’Unione Sarda” ha ricordato il professor Angelo Cherchi (più noto come Angelino) all’indomani della sua scomparsa.

Allievo di Mario Aresu, era salito presto in cattedra e – come ricorda il Rettore Maria Del Zompo – “ha formato tantissimi cardiologi sardi, e non soltanto, con grandissime capacità e passione”. Non solo aveva dunque appreso dai suoi maestri la professione, ma era riuscito e riusciva ancora a trasmetterla.

Giuseppe Mercuro, ordinario all’Università di Cagliari e attuale presidente della Società Italiana di Cardiologia, ne ha ricordato nel necrologio pubblicato sul Corriere della Sera “la figura di uomo e di Maestro e il ruolo fondamentale con il quale ha contribuito allo sviluppo della cardiologia italiana”.

“Nella seconda metà degli anni 80 – ricorda Luigi Meloni, ordinario all’Università di Cagliari - l’intuizione del Professore e la svolta che ha segnato la storia della Cardiologia Universitaria a Cagliari: l’apertura della Cardiologia-UTIC al San Giovanni di Dio con i due Servizi di Emodinamica e di Cardiologia nucleare. In quegli anni, contrassegnati da un’operosità intensa, il Professore non smise mai di pensare al futuro e alla crescita della Sua Cardiologia. Insieme al Rettore, professor Duilio Casula, curò quella che sarebbe stata la sede definitiva della Cardiologia Universitaria al Policlinico di Monserrato”.

“E’ stato il caposcuola della cardiologia in Sardegna – aggiunge per UniCaNEWS il prof. Mercuro – Ha portato la cardiologia clinica ad un livello moderno. E’ stato attivo nella Società Italiana di Cardiologia in tutti i ruoli fino a diventarne presidente, contribuendo alla sua modernizzazione. Grande educatore, ha fondato la Scuola di specializzazione a Cagliari. Come Società Italiana di Cardiologia abbiamo pensato di attivare in suo nome un premio e una borsa di studio per la ricerca, che consegneremo durante il Congresso che si terrà a Roma dal 14 al 17 dicembre prossimi: in quell’occasione lo ricorderemo, con il suo enorme bagaglio di conoscenze, alla presenza anche di altre importanti Società italiane e americane”.

“Didatta di ampia cultura e fine diagnosta – sottolinea il prof. Meloni - ha saputo trasmettere ai Suoi allievi una metodologia rigorosa nell’approccio al paziente cardiopatico che ancor oggi costituisce un punto fermo del Suo insegnamento”.

“Angelino Cherchi – ha scritto ancora “L’Unione Sarda” giovedì scorso - considerava quella del medico una professione nella quale era doveroso sentire soprattutto il rispetto per gli altri, in particolare dei malati. Al di là delle specifiche competenze, con convinzione si riteneva obbligato ad uno spirito di servizio senza tuttavia indulgere in atteggiamenti presuntuosi o in qualche modo scostanti. In poche parole è stato un personaggio di grande spessore: non c'è dubbio, sarà ricordato da molti e con rimpianto”.

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