Ivo Cabiddu
Il 9 settembre si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale della Sindrome Feto-alcolica (Fetal alcohol spectrum disorders, FASD). La manifestazione consiste generalmente in eventi informativi sui gravi danni alla salute dei bambini provocati dall’assunzione di alcolici da parte delle donne in gravidanza o durante l’allattamento. A Cagliari un concorso con premiazioni finali in piazza Garibaldi.
In 35 diverse nazioni l'appuntamento coinvolge ottanta organizzazioni, mediche e sociali, che promuovono la campagna internazionale di sensibilizzazione sulla FASD. Per capire la portata del problema i numeri forniti dal coordinamento risultano molto significativi: si calcola che l'1% della popolazione mondiale, circa 70 milioni di persone, soffra di disturbi che rientrano nello spettro dei disordini feto-alcolici. Ciò come conseguenza dell'esposizione all’alcol durante la vita prenatale: appare perciò chiaro come tale situazione sia del tutto prevenibile se sostenuta da corretta informazione e supportata da divieto assoluto di alcol.
In questo ambito è impegnato già da tempo il Centro per il trattamento dei disturbi correlati ad alcol e gioco d'azzardo patologico del Dipartimento Salute Mentale della ASSL di Cagliari, diretto dalla dottoressa Graziella Boi, che dal 2014 porta avanti un progetto regionale di monitoraggio,informazione e prevenzione della fetopatia alcolica. Il progetto coinvolge le divisioni di ginecologia e ostetricia della Sardegna, nonché le neonatologie della Regione e dell'Azienda Ospedaliera Universitaria che per la giornata annunciano l'iniziativa di un concorso dedicato a neomamme e future madri in collaborazione con l'onlus Cui Prodest. L'invito (vedi locandina in basso a destra) è di spedire, entro mezzogiorno del 9 settembre, via email a assoc.cuiprodest@tiscali.it oppure via sms al 342.1307559, una frase "che esprima quanto gli vuoi bene". Nella stessa giornata del 9 settembre è prevista a Cagliari, in piazza Garibaldi, la premiazione delle cinque frasi più significative.
ult. agg.to: venerdì 10 agosto 2018
DA SAPERE
Le raccomandazioni dell’Istituto Superiore della Sanità precisano che: 1) durante la gravidanza non ci sono quantità di alcol che possano essere considerate sicure o prive di rischio per il feto; 2) per il feto è nocivo il consumo di qualsiasi bevanda alcolica senza differenze di tipo o di gradazione; 3) l’alcol è una sostanza tossica che passa attraverso la placenta e raggiunge il feto alle medesime concentrazioni di quelle della madre; 4) il feto non ha la capacità di metabolizzare l’alcol che quindi nuoce direttamente alle cellule cerebrali e ai tessuti degli organi in formazione.