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HERMES: nano-satelliti di UniCa nell'universo

Il progetto HERMES-Scientific Pathfinder, nato dall’intuizione di Luciano Burderi, è stato selezionato tra i vincitori del recente bando Horizon 2020 SPACE-20-SCI. Tutti i dettagli, con la RASSEGNA STAMPA
26 luglio 2018
Il logo del progetto

Un team internazionale di prim'ordine: insieme al nostro Ateneo ci sono l'INAF, il Politecnico di Milano, le Università di Trieste, Udine, Ferrara, Napoli Federico II, Tubingen, Nova-Goriza, Eotvos Budapest, con il supporto dell'Agenzia Spaziale Italiana

di Valeria Aresu

Cagliari, 24 luglio 2018 HERMES-Scientific Pathfinder, il progetto nato nel 2016 grazie all’intuizione di Luciano Burderi, docente di Astronomia e Astrofisica del nostro ateneo, e Fabrizio Fiore, direttore dell’Osservatorio astronomico dell’INAF di Roma, è stato selezionato dalla Commissione Europea tra i vincitori del recente bando Horizon 2020 SPACE-20-SCI.

Il progetto - basato sulla collaborazione internazionale tra l’Università di Cagliari, l’INAF,  il Politecnico di Milano, le Università di Trieste, Udine, Ferrara, Napoli Federico II, Tubingen, Nova-Goriza, Eotvos Budapest, e diverse piccole-medie industrie slovene, ungheresi e spagnole – gode del supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana e prevede la realizzazione di tre nano-satelliti, equipaggiati con rivelatori X ad alta tecnologia di piccole dimensioni,  dedicati all’osservazione di  Gamma Ray Burst (GRB). I satelliti saranno in grado di localizzare, in pochi anni, queste enormi esplosioni cosmiche con una precisione variabile tra pochi gradi e qualche minuto d’arco, fornendo un contributo di assoluta rilevanza alla cosiddetta “astro­fisica multi-messenger”.

“HERMES può offrire una fast-track meno costosa per fornire un supporto complementare a queste missioni complesse”, spiegano Burderi e Fiore. Tale obiettivo, notevolmente ambizioso, sarà raggiunto utilizzando le cosiddette “disruptive technologies”: tecnologie poco costose ma dal considerevole impatto nel settore in cui sono adottate. Si tratta, quindi, di un progetto facilmente incrementabile, in quanto basato su nano-satelliti relativamente poco costosi e con un tempo di sviluppo di pochi anni.

Il passo finale sarà la realizzazione di una grande costellazione di nano-satelliti che consentirà di rivelare e localizzare GRB su tutta la volta celeste, con accuratezza minore del minuto d’arco, permettendo di individuare con certezza le loro galassie ospiti.

Luciano Burderi, docente di Astronomia e Astrofisica del nostro Ateneo
Luciano Burderi, docente di Astronomia e Astrofisica del nostro Ateneo

RASSEGNA STAMPA

L'UNIONE SARDA del 28 luglio 2018
Tre nano satelliti perlustreranno lo spazio
Università Il progetto del professor Burderi scelto dall'Ue

Sezione "Agenda Cagliari"da pag. 23

È stato selezionato dalla Commissione Europea tra i vincitori del recente bando Horizon 2020 Space-20-Sci il progetto “Hermes-Scientific Pathfinder”, nato circa due anni fa dall'intuizione di Luciano Burderi, docente di Astronomia e Astrofisica dell'Università di Cagliari, e Fabrizio Fiore, direttore dell'Osservatorio astronomico dell'Inaf di Roma.
Il progetto prevede la realizzazione di tre nano-satelliti, equipaggiati con rivelatori “X” ad alta tecnologia di piccole dimensioni, dedicati all'osservazione di Gamma Ray Burst (GRB), intensi lampi di raggi gamma che possono durare da pochi millisecondi a diverse decine di minuti: potenti esplosioni che costituiscono il fenomeno più energetico finora osservato nell'universo.
Uno dei punti di forza del progetto è la collaborazione internazionale tra l'Università di Cagliari, l'Inaf (l'Istituto nazionale di Astrofisica), il Politecnico di Milano, le Università di Trieste, Udine, Ferrara, Napoli Federico II, Tubingen, Nova-Goriza, Eotvos Budapest, e diverse piccole e medie industrie slovene, ungheresi e spagnole.
Anche per questo il progetto Hermes gode del supporto dell'Agenzia Spaziale Italiana.
I satelliti del progetto saranno in grado di localizzare, in pochi anni, le enormi esplosioni cosmiche con una precisione variabile tra pochi gradi e qualche minuto d'arco, fornendo un contributo di assoluta rilevanza alla cosiddetta “astro­fisica multi-messenger”.
Il passo finale sarà la realizzazione di una grande costellazione di nano-satelliti che consentirà di rivelare e localizzare GRB su tutta la volta celeste, con accuratezza minore del minuto d'arco, permettendo di individuare con certezza le loro galassie ospiti.

L'UNIONE SARDA
L'UNIONE SARDA

ANSA.IT
Nano-satelliti per osservare lo spazio
Progetto al via da Cagliari, obiettivo sono i raggi gamma

(ANSA) - CAGLIARI, 26 LUG - Una rete di nano-satelliti osserverà la volta celeste attraverso il progetto Hermes-Scientific Pathfinder.
    Il progetto è stato selezionato dalla Commissione Europea tra i vincitori del recente bando Horizon 2020 Space-20-Sci. Nato circa due anni fa dall'intuizione di Luciano Burderi, docente di Astronomia e Astrofisica dell'Università di Cagliari, e Fabrizio Fiore, direttore dell'Osservatorio astronomico dell'INAF di Roma, il programma prevede la realizzazione di tre nano-satelliti, equipaggiati con rivelatori X ad alta tecnologia di piccole dimensioni, dedicati all'osservazione di Gamma Ray Burst (GRB), intensi lampi di raggi gamma che possono durare da pochi millisecondi a diverse decine di minuti, Si tratta di potenti esplosioni che costituiscono il fenomeno più energetico finora osservato nell'universo.
    Uno dei punti di forza del progetto è la collaborazione internazionale tra l'Università di Cagliari, l'Inaf (l'Istituto nazionale di Astrofisica), il Politecnico di Milano, le Università di Trieste, Udine, Ferrara, Napoli Federico II, Tubingen, Nova-Goriza, Eotvos Budapest, e diverse piccole e medie industrie slovene, ungheresi e spagnole: anche per questo, Hermes gode del supporto dell'Agenzia Spaziale Italiana. I satelliti del progetto saranno in grado di localizzare, in pochi anni, le enormi esplosioni cosmiche con una precisione variabile tra pochi gradi e qualche minuto d'arco, fornendo un contributo di assoluta rilevanza alla cosiddetta "astroªfisica multi-messenger".
    "Hermes può offrire una fast-track meno costosa per fornire un supporto complementare a queste missioni complesse", spiegano Burderi e Fiore. Questo obiettivo sarà raggiunto utilizzando le cosiddette 'disruptive technologies': tecnologie poco costose ma dal considerevole impatto nel settore in cui sono adottate. Si tratta, quindi, di un progetto facilmente incrementabile, in quanto basato su nano-satelliti relativamente poco costosi e con un tempo di sviluppo di pochi anni.(ANSA).

ANSA.IT
ANSA.IT

Il GAZZETTINO
L'osservazione
Pordenone. Una rete di nano-satelliti osserverà la volta celeste

Una rete di nano-satelliti osserverà la volta celeste attraverso il progetto Hermes-Scientific Pathfinder. Il progetto è stato selezionato dalla Commissione Europea tra i vincitori del recente bando Horizon 2020 Space-20-Sci. Nato circa due anni fa dall'intuizione di Luciano Burderi, docente di Astronomia e Astrofisica dell'Università di Cagliari, e Fabrizio Fiore, direttore dell'Osservatorio astronomico dell'Inaf di Roma, il programma prevede la realizzazione di tre nano-satelliti, equipaggiati con rivelatori X ad...

IL GAZZETTINO
IL GAZZETTINO

L’UNIONE SARDA.IT
Nano-satelliti per osservare la volta celeste: l'importante progetto dell'Università di Cagliari
Oggi alle 15:18

C'è la "firma" dell'Università di Cagliari nel nuovo progetto "HERMES-Scientific Pathfinder", selezionato dalla Commissione Europea tra i vincitori del recente bando "Horizon 2020 SPACE-20-SCI", e nato circa due anni fa dall’intuizione di Luciano Burderi, docente di Astronomia e Astrofisica dell'ateneo del capoluogo, e di Fabrizio Fiore, direttore dell'Osservatorio astronomico dell'INAF di Roma.
Il progetto prevede la realizzazione di tre nano-satelliti, equipaggiati con rivelatori X ad alta tecnologia di piccole dimensioni, dedicati all'osservazione di Gamma Ray Burst (GRB), intensi lampi di raggi gamma che possono durare da pochi millisecondi a diverse decine di minuti: potenti esplosioni che costituiscono il fenomeno più "carico di energia" finora osservato nell'universo.
I satelliti del progetto saranno in grado di localizzare, in pochi anni, le enormi esplosioni cosmiche con una precisione variabile tra pochi gradi e qualche minuto d'arco, fornendo così un contributo di assoluta rilevanza alla cosiddetta "astrofisica multi-messenger".
"HERMES può offrire un supporto complementare a queste missioni complesse", spiegano Burderi e Fiore. L'obiettivo, notevolmente ambizioso, sarà raggiunto utilizzando le cosiddette "disruptive technologies", tecnologie poco costose ma dal considerevole impatto nel settore in cui sono adottate.
Il passo finale sarà la realizzazione di una grande costellazione di nano-satelliti che consentirà di rivelare e localizzare GRB su tutta la volta celeste, con accuratezza minore del minuto d'arco, permettendo di individuare con certezza le loro galassie ospiti. Uno dei punti di forza del progetto è la collaborazione internazionale tra l'Università di Cagliari, l'INAF (Istituto nazionale di Astrofisica), il Politecnico di Milano, le Università di Trieste, Udine, Ferrara, Napoli Federico II, Tubingen, Nova-Goriza, Eotvos Budapest, e diverse piccole e medie industrie slovene, ungheresi e spagnole: anche per questo, HERMES gode del supporto dell'Agenzia Spaziale Italiana.
(Unioneonline/v.l.)

L'UNIONE SARDA.IT
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SARDINIAPOST.IT
Hermes, nano-satelliti pensati tra Roma e Cagliari per osservare la volta celeste
26 luglio 2018  Innovazione

Una rete di nano-satelliti osserverà la volta celeste attraverso il progetto Hermes-Scientific Pathfinder, selezionato dalla Commissione Europea tra i vincitori del recente bando Horizon 2020 Space-20-Sci. Nato circa due anni fa dall’intuizione di Luciano Burderi, docente di Astronomia e Astrofisica dell’Università di Cagliari, e di Fabrizio Fiore, direttore dell’Osservatorio astronomico dell’Inaf di Roma, il programma prevede la realizzazione di tre nano-satelliti, equipaggiati con rivelatori X ad alta tecnologia di piccole dimensioni, dedicati all’osservazione di Gamma Ray Burst (Grb), intensi lampi di raggi gamma che possono durare da pochi millisecondi a diverse decine di minuti, Si tratta di potenti esplosioni che costituiscono il fenomeno più energetico finora osservato nell’universo.
Uno dei punti di forza del progetto è la collaborazione internazionale tra l’Università di Cagliari, l’Inaf (l’Istituto nazionale di Astrofisica), il Politecnico di Milano, le Università di Trieste, Udine, Ferrara, Napoli Federico II, Tubingen, Nova-Goriza, Eotvos Budapest, e diverse piccole e medie industrie slovene, ungheresi e spagnole: anche per questo, Hermes gode del supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana. I satelliti del progetto saranno in grado di localizzare, in pochi anni, le enormi esplosioni cosmiche con una precisione variabile tra pochi gradi e qualche minuto d’arco, fornendo un contributo di assoluta rilevanza alla cosiddetta ‘astroªfisica multi-messenger’. “Hermes può offrire una fast-track meno costosa per fornire un supporto complementare a queste missioni complesse”, spiegano Burderi e Fiore. Questo obiettivo sarà raggiunto utilizzando le cosiddette ‘disruptive technologies’: tecnologie poco costose, ma dal considerevole impatto nel settore in cui sono adottate. Si tratta, quindi, di un progetto facilmente incrementabile, in quanto basato su nano-satelliti relativamente poco costosi e con un tempo di sviluppo di pochi anni.

SARDINIAPOST.IT
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VISTANET.IT
E’ stato selezionato dalla Commissione Europea tra i vincitori del recente bando Horizon 2020 SPACE-20-SCI il progetto “HERMES-Scientific Pathfinder”, nato circa due anni fa dall’intuizione di Luciano Burderi, docente di Astronomia e Astrofisica dell’Università di Cagliari, e Fabrizio Fiore, direttore dell’Osservatorio astronomico dell’INAF di Roma

Il progetto prevede la realizzazione di tre nano-satelliti, equipaggiati con rivelatori X ad alta tecnologia di piccole dimensioni, dedicati all’osservazione di Gamma Ray Burst (GRB), intensi lampi di raggi gamma che possono durare da pochi millisecondi a diverse decine di minuti: potenti esplosioni che costituiscono il fenomeno più energetico finora osservato nell’universo. Uno dei punti di forza del progetto è la collaborazione internazionale tra l’Università di Cagliari, l’INAF (l’Istituto nazionale di Astrofisica),  il Politecnico di Milano, le Università di Trieste, Udine, Ferrara, Napoli Federico II, Tubingen, Nova-Goriza, Eotvos Budapest, e diverse piccole e medie industrie slovene, ungheresi e spagnole: anche per questo, HERMES gode del supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana. I satelliti del progetto saranno in grado di localizzare, in pochi anni, le enormi esplosioni cosmiche con una precisione variabile tra pochi gradi e qualche minuto d’arco, fornendo un contributo di assoluta rilevanza alla cosiddetta “astro­fisica multi-messenger”.
“HERMES può offrire una fast-track meno costosa per fornire un supporto complementare a queste missioni complesse”, spiegano Burderi e Fiore. Questo obiettivo, notevolmente ambizioso, sarà raggiunto utilizzando le cosiddette ‘disruptive technologies’: tecnologie poco costose ma dal considerevole impatto nel settore in cui sono adottate. Si tratta, quindi, di un progetto facilmente incrementabile, in quanto basato su nano-satelliti relativamente poco costosi e con un tempo di sviluppo di pochi anni. Il passo finale sarà la realizzazione di una grande costellazione di nano-satelliti che consentirà di rivelare e localizzare GRB su tutta la volta celeste, con accuratezza minore del minuto d’arco, permettendo di individuare con certezza le loro galassie ospiti.

VISTANET.IT
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SARDEGNAOGGI.IT
Progetto Hermes, una rete di nano-satelliti osserverà la volta celeste

Il progetto è nato da una intuizione di Luciano Burderi, docente di astrofisica all’Università di Cagliari, e finanziato da un bando horizon 2020, grazie ad un team internazionale molto forte e qualificato mira ad osservare con assoluta precisione le “gamma ray burst”, il fenomeno più energetico finora osservato nell’universo
E’ stato selezionato dalla Commissione Europea tra i vincitori del recente bando Horizon 2020 SPACE-20-SCI il progetto “HERMES-Scientific Pathfinder”, nato circa due anni fa dall’intuizione di Luciano Burderi, docente di Astronomia e Astrofisica dell’Università di Cagliari, e Fabrizio Fiore, direttore dell’Osservatorio astronomico dell’INAF di Roma.
Il progetto prevede la realizzazione di tre nano-satelliti, equipaggiati con rivelatori X ad alta tecnologia di piccole dimensioni, dedicati all’osservazione di Gamma Ray Burst (GRB), intensi lampi di raggi gamma che possono durare da pochi millisecondi a diverse decine di minuti: potenti esplosioni che costituiscono il fenomeno più energetico finora osservato nell'universo. Uno dei punti di forza del progetto è la collaborazione internazionale tra l’Università di Cagliari, l’INAF (l’Istituto nazionale di Astrofisica), il Politecnico di Milano, le Università di Trieste, Udine, Ferrara, Napoli Federico II, Tubingen, Nova-Goriza, Eotvos Budapest, e diverse piccole e medie industrie slovene, ungheresi e spagnole: anche per questo, HERMES gode del supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana. I satelliti del progetto saranno in grado di localizzare, in pochi anni, le enormi esplosioni cosmiche con una precisione variabile tra pochi gradi e qualche minuto d’arco, fornendo un contributo di assoluta rilevanza alla cosiddetta “astro­fisica multi-messenger”.
“HERMES può offrire una fast-track meno costosa per fornire un supporto complementare a queste missioni complesse”, spiegano Burderi e Fiore. Questo obiettivo, notevolmente ambizioso, sarà raggiunto utilizzando le cosiddette ‘disruptive technologies’: tecnologie poco costose ma dal considerevole impatto nel settore in cui sono adottate. Si tratta, quindi, di un progetto facilmente incrementabile, in quanto basato su nano-satelliti relativamente poco costosi e con un tempo di sviluppo di pochi anni.
Il passo finale sarà la realizzazione di una grande costellazione di nano-satelliti che consentirà di rivelare e localizzare GRB su tutta la volta celeste, con accuratezza minore del minuto d’arco, permettendo di individuare con certezza le loro galassie ospiti.

SARDEGNAOGGI.IT
SARDEGNAOGGI.IT

CAGLIARIPAD.IT
Università di Cagliari: una rete di nano-satelliti per osservare la volta celeste

Una rete di nano-satelliti osserverà la volta celeste attraverso il progetto Hermes-Scientific Pathfinder.
Il progetto è stato selezionato dalla Commissione Europea tra i vincitori del recente bando Horizon 2020 Space-20-Sci. Nato circa due anni fa dall’intuizione di Luciano Burderi, docente di Astronomia e Astrofisica dell’Università di Cagliari, e Fabrizio Fiore, direttore dell’Osservatorio astronomico dell’INAF di Roma, il programma prevede la realizzazione di tre nano-satelliti, equipaggiati con rivelatori X ad alta tecnologia di piccole dimensioni, dedicati all’osservazione di Gamma Ray Burst (GRB), intensi lampi di raggi gamma che possono durare da pochi millisecondi a diverse decine di minuti, Si tratta di potenti esplosioni che costituiscono il fenomeno più energetico finora osservato nell’universo.
Uno dei punti di forza del progetto è la collaborazione internazionale tra l’Università di Cagliari, l’Inaf (l’Istituto nazionale di Astrofisica), il Politecnico di Milano, le Università di Trieste, Udine, Ferrara, Napoli Federico II, Tubingen, Nova-Goriza, Eotvos Budapest, e diverse piccole e medie industrie slovene, ungheresi e spagnole: anche per questo, Hermes gode del supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana. I satelliti del progetto saranno in grado di localizzare, in pochi anni, le enormi esplosioni cosmiche con una precisione variabile tra pochi gradi e qualche minuto d’arco, fornendo un contributo di assoluta rilevanza alla cosiddetta “astroªfisica multi-messenger”.
“Hermes può offrire una fast-track meno costosa per fornire un supporto complementare a queste missioni complesse”, spiegano Burderi e Fiore. Questo obiettivo sarà raggiunto utilizzando le cosiddette ‘disruptive technologies’: tecnologie poco costose ma dal considerevole impatto nel settore in cui sono adottate. Si tratta, quindi, di un progetto facilmente incrementabile, in quanto basato su nano-satelliti relativamente poco costosi e con un tempo di sviluppo di pochi anni.

CAGLIARIPAD.IT
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ALGUER.IT
Il Progetto Hermes decolla da Cagliari
Una rete di nano-satelliti osserverà la volta celeste: nato da un´intuizione di Luciano Burderi, docente di Astrofisica all’Università di Cagliari, e finanziato da un bando Horizon 2020, grazie ad un team internazionale molto forte e qualificato mira ad osservare con assoluta precisione le “Gamma Ray Burst”, il fenomeno più energetico finora osservato nell’universo

CAGLIARI - E’ stato selezionato dalla Commissione europea tra i vincitori del recente bando Horizon 2020 Space-20-Sci il progetto “Hermes-Scientific pathfinder”, nato circa due anni fa dall’intuizione di Luciano Burderi (docente di Astronomia e Astrofisica dell’Università degli studi di Cagliari) e Fabrizio Fiore (direttore dell’Osservatorio astronomico dell’Inaf di Roma). Il progetto prevede la realizzazione di tre nano-satelliti, equipaggiati con rivelatori X ad alta tecnologia di piccole dimensioni, dedicati all’osservazione di Gamma Ray Burst, intensi lampi di raggi gamma che possono durare da pochi millisecondi a diverse decine di minuti: potenti esplosioni che costituiscono il fenomeno più energetico finora osservato nell'universo.
Uno dei punti di forza del progetto è la collaborazione internazionale tra l’Università di Cagliari, l’Istituto nazionale di Astrofisica), il Politecnico di Milano, le Università di Trieste, Udine, Ferrara, Napoli Federico II, Tubingen, Nova-Goriza, Eotvos Budapest, e diverse piccole e medie industrie slovene, ungheresi e spagnole: anche per questo, Hermes gode del supporto dell’Agenzia spaziale italiana. I satelliti del progetto saranno in grado di localizzare, in pochi anni, le enormi esplosioni cosmiche con una precisione variabile tra pochi gradi e qualche minuto d’arco, fornendo un contributo di assoluta rilevanza alla cosiddetta “astrofisica multi-messenger”.
«Hermes può offrire una fast-track meno costosa per fornire un supporto complementare a queste missioni complesse», spiegano Burderi e Fiore. Questo obiettivo, notevolmente ambizioso, sarà raggiunto utilizzando le cosiddette “disruptive technologies”: tecnologie poco costose, ma dal considerevole impatto nel settore in cui sono adottate. Si tratta, quindi, di un progetto facilmente incrementabile, in quanto basato su nano-satelliti relativamente poco costosi e con un tempo di sviluppo di pochi anni. Il passo finale sarà la realizzazione di una grande costellazione di nano-satelliti, che consentirà di rivelare e localizzare Grb su tutta la volta celeste, con accuratezza minore del minuto d’arco, permettendo di individuare con certezza le loro galassie ospiti.

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