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Aerospazio, presto un nuovo Master

L’annuncio questo pomeriggio dal delegato dell’Ateneo sul tema, Massimo Vanzi: “L’Agenzia Spaziale Europea ci ha segnalato la necessità di una formazione specifica, non generica, sull’ottica per le applicazioni spaziali. Siamo pronti”. Il SERVIZIO della RAI con l'intervista al professore e la RASSEGNA STAMPA
09 giugno 2018
Una recente foto di gruppo al Sardinia Radio Telescope

Confronto di alto profilo nella Sala Conferenze "Giorgio Pisano" de L'Unione Sarda: in sala il Presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston, il Presidente dell'INAF Nicolò D'Amico, politici, docenti, imprenditori e studenti

di Sergio Nuvoli

Cagliari, 8 giugno 2018 - “L’Università di Cagliari fa da sempre la sua parte: da tanto tempo formiamo il personale che lavora nell’aerospazio, che va a lavorare in Agenzia Spaziale Italiana, in INAF, e nei vari enti che se ne occupano”. Lo ha detto Massimo Vanzi, delegato dell’Ateneo per l’aerospazio, intervenendo questo pomeriggio al convegno “Sardegna regione spaziale”, organizzato dalla rivista Airpress – in collaborazione con Vitrociset - nella Sala convegni “Giorgio Pisano” de L'Unione Sarda. Ad ascoltarlo il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, il vicepresidente della Regione, Raffaele Paci, il presidente dell’INAF, Nicolò D’Amico e una platea di consiglieri regionali, parlamentari, docenti e tecnici delle aziende del settore. In platea anche il Prorettore alla Ricerca, Micaela Morelli, e un gruppo di studenti del corso di laurea in Ingegneria elettronica.

L'intervento del professor Massimo Vanzi
L'intervento del professor Massimo Vanzi
GUARDA il servizio di Mauro Scanu andato in onda nell'edizione del TG della RAI delle 19.35 dell'8 giugno 2018

Tutte le recenti innovazioni del settore hanno un denominatore comune: al Sardinia Radio Telescope, al Progetto ARIA e alla recente Sardinia Deep Space Antenna lavorano ricercatori formati nel nostro Ateneo

“Anche di recente abbiamo firmato protocolli di intesa specifici con ASI e una collaborazione con la NASA – ha dettagliato il professor Vanzi - Abbiamo contatti da sempre con tanti enti: l’Agenzia Spaziale Europea ci ha segnalato in queste settimane la necessità di una formazione non genericamente aerospaziale, ma in particolare sull’ottica per le applicazioni spaziali. L’ESA ci ha chiesto per questo di organizzare insieme un Master, in cui entrerà anche ASI, ma che sarà coordinato da UniCa con l’Agenzia europea: formeremo una figura professionale nuova, specifica, che secondo l’ESA non viene formata da nessun’altra parte nel nostro Continente”.

E’ la dimostrazione di un Ateneo in salute e da sempre in prima fila su questi temi. Tutte le recenti innovazioni del settore hanno un denominatore comune: al Sardinia Radio Telescope, al Progetto ARIA e alla recente Sardinia Deep Space Antenna lavorano ricercatori formati nel nostro Ateneo, in particolare al Dipartimento di Fisica, risultato ai primi posti in Italia nella recente VQR, e il team di astrofisica di UniCa continua a inanellare successi, come solo una vera scuola sa fare.

Sardegna Regione Spaziale: in prima fila il Prorettore alla Ricerca Micaela Morelli
Sardegna Regione Spaziale: in prima fila il Prorettore alla Ricerca Micaela Morelli

Un Ateneo che fa da sempre alta formazione nel settore, ed è assolutamente in grado di continuare a farlo: il nuovo master può partire in tempi rapidi, con l'ok della Regione

“Un altro input che ci è arrivato di recente – ha aggiunto il professor Vanzi - è l’invito a coordinare altre iniziative nel settore: sono qui con noi anche le professoresse Titi Melis e Giovanna Mura, che portano avanti da sempre importanti attività nel settore. Il nostro Ateneo fa alta formazione ed è assolutamente in grado di continuare a farla. Siamo pronti: tra l’altro, i master si sostengono da soli, quindi si può partire in tempi rapidi. Il livello di risposta della Regione alla nostra proposta è stato alto”.

Poco prima era stato il professor Giacomo Cao, direttore del Dipartimento di  Ingegneria Meccanica, Chimica e dei Materiali e presidente del Distretto Aerospaziale Sardo (DASS) a intervenire al dibattito: “Fare squadra è il messaggio di oggi: se oggi la Sardegna è un best case, è perché abbiamo convinto tutti che si trattava di un’occasione da non perdere. Ma deve essere un percorso anche nazionale: auspico che a breve vengano definite le governance dei vari soggetti, con la nomina di un sottosegretario all’aerospazio in sintonia con l’Agenzia Spaziale Italiana”. Rispondendo alle sollecitazioni della platea sulla formazione, il docente ha aggiunto che al dipartimento da lui diretto “servono 7 milioni di euro per attivare un corso di laurea in ingegneria aerospaziale”.

Roberto Battiston, Presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana
Roberto Battiston, Presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana

Nicolò D'Amico, presidente INAF: "In Sardegna l'Università di Cagliari, la Regione e l'Agenzia Spaziale Italiana hanno attivato un circuito virtuoso, osservato e preso ad esempio da tante parti"

“Qui c’è sempre stato il confronto tra gli attori – ha invece raccontato il prof. Nicolò D’Amico, docente di astrofisica di UniCa e presidente INAF, vero padre nobile dell’aerospazio universitario sardo - Per realizzare strutture come il Sardinia Radio Telescope l’Università di Cagliari, la Regione e l’Agenzia Spaziale Italiana hanno fatto quello che io amo definire ‘complotto’. Hanno attivato un circuito virtuoso che viene osservato e preso ad esempio da tante parti. Da questo confronto sono nate anche nuove realtà come il Distretto aerospaziale, voluto dalla Regione”. Il docente ha concluso dicendo che “un giorno potrebbe essere vitale passare la mano da un’altra parte dell’universo”.

Nicolò D'Amico, presidente INAF e docente di Astrofisica all'Università di Cagliari
Nicolò D'Amico, presidente INAF e docente di Astrofisica all'Università di Cagliari

RASSEGNA STAMPA

L’UNIONE SARDA di sabato 9 giugno 2018
Borsa (Pagina 19 - Edizione CA)
Aerospazio, l'ora dei benefici
Battiston (Asi): «Ritorno certo grazie ai capitali privati»
Nasce in Sardegna un centro per testare i motori per i lanciatori dei razzi Vega

Se la gente è poca la festa riesce meglio, e quella dell'aerospazio non fa eccezione: bassa densità di popolazione (quindi scarso inquinamento luminoso ed elettromagnetico) fanno della Sardegna un luogo ideale per osservare lo spazio. Non a caso, il radiotelescopio di San Basilio attira anche l'interesse della Nasa. Se poi si aggiunge il cielo spesso terso, non c'è gara. Per Roberto Battiston, presidente dell'Asi (Agenzia spaziale italiana), la Sardegna ha tanto da dare all'aerospazio, e tanto da ricevere: «Lo deve alla sua coerenza dopo la scelta, quasi trent'anni fa, di dotarsi di quel radiotelescopio ora in rete mondiale». Ha fatto la sua parte anche per individuare la stazione spaziale cinese andata a zonzo nello spazio e la farà per localizzare i “rifiuti spaziali” e prevedere dove cadranno.
IL CONVEGNO “Sardegna regione spaziale” è il dibattito che si è svolto ieri nella sala “Giorgio Pisano” de L'Unione Sarda, organizzato dal periodico specializzato Airpress e da Vitrociset. «L'aerospazio», ha aggiunto Battiston, «è il futuro non immediato, ma vicino. La collaborazione con l'Università di Cagliari consentirà di formare qui le professionalità necessarie». E infatti poco dopo Massimo Vanzi, delegato dell'Ateneo cagliaritano, ha annunciato l'istituzione «a breve» di un master per formare figure specializzate sulle ottiche per le applicazioni spaziali.
LUNGIMIRANZA La Sardegna, sono tutti d'accordo, è un esempio da esportare, ma deve avvantaggiarsi del fatto di essere all'avanguardia. Non lontano dalla Vitrociset sorgerà un centro per testare i motori per i lanciatori dei razzi Vega (trasportano i satelliti) prodotti da Avio, in collaborazione tra le Agenzie spaziali italiana ed europea. Un investimento da 26 milioni di euro tutto in Sardegna, che secondo gli esperti porterà occupazione. A gestire la base per i test dei lanciatori sarà Space Lab: ne fanno parte Avio e l'Asi di Battiston.
I FONDI Raffaele Paci, vice presidente della Regione, ricorda che viale Trento ha investito oltre dieci milioni di euro in bandi per l'eurospazio. Si sommano ai fondi del ministero per lo Sviluppo economico: «Ora dobbiamo attirare gli investimenti privati», ricorda Battiston, «il ritorno è certo». Il dialogo con il Distretto aerospaziale sardo (presieduto da Giacomo Cao) e l'Università è serrato. Vitrociset mette sul piatto il suo radar collegato ai radiotelescopi di San Basilio e Medicina (nel Bolognese), «che renderanno possibile», ha detto Walter Matta, direttore ricerche e innovazione, «la sorveglianza continua dell'atmosfera bassa»: quella in cui viaggia la spazzatura spaziale.
Luigi Almiento

L'UNIONE SARDA
L'UNIONE SARDA

ANSA
Dallo spazio il lavoro del futuro
Ateneo Cagliari apre un master, centro di sviluppo a Villaputzu

Il lavoro del futuro può arrivare anche dallo spazio. Le antenne rivolte verso il cielo come il Sardinia Radio Telescope (Srt) di San Basilio, in provincia di Cagliari, captano segnali e informazioni. Ma fanno anche parte di un sistema che sta già convincendo i grandi investitori mondiali a scommettere i propri fondi tra le stelle. Perché in realtà lo sviluppo della telecomunicazione dei cellulari in tasca di tutti passa per i satelliti.
    Ma non solo. "Lo spazio produce una immensa quantità di dati, ogni giorno - ha detto il presidente dell'Agenzia spaziale italiana (Asi) Roberto Battiston - e sono informazioni anche relative alla terra, importantissime per tutti: ora si tratta di sviluppare il sistema di estrazione di questi dati. Questo settore e la new space economy sono in grado di incidere su economia e occupazione".
    Il tema è stato affrontato in un incontro dal titolo "Sardegna regione spaziale", organizzato da Airpress in collaborazione con Vitrociset, azienda italiana leader nei servizi per l'ICT. Presenti anche il vicepresidente della Regione Sardegna, Raffaele Paci, il presidente dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), Nicolò D'Amico, e l'amministratore delegato di Vitrociset, Paolo Solferino.
    Massimo Vanzi dell'università di Cagliari ha annunciato la prossima apertura di un master in ottica per applicazioni spaziali. Il suggerimento è arrivato dall'Esa, ente spaziale europeo. "La Sardegna - ha detto Paci - è ormai un punto di riferimento mondiale". E se Lula, paese del Nuorese, si candida a ospitare un laboratorio di ricerca internazionale sulle onde gravitazionali SarGrav da un miliardo di euro, "nei prossimi anni - ha annunciato Battiston - grazie a un accordo anche con Mise e Regione in Sardegna aprirà vicino a Villaputzu (Cagliari, ndr) un insediamento che sarà centro di sviluppo di materiale per lo spazio e test aerospaziali".

ANSA
ANSA

TTECNOLOGICO.COM
Aerospazio, presto un master organizzato dall’Università di Cagliari con l’Agenzia Spaziale Europea
Pubblicato il 9 giugno 2018 di trasferimentotec

“L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ci ha segnalato in queste settimane la necessità di una formazione non genericamente aerospaziale, ma in particolare sull’ottica per le applicazioni spaziali, chiedendoci di organizzare insieme un Master, in cui entrerà anche l’Agenzia Spaziale Italiana, ma che sarà coordinato dal nostro Ateneo con l’Agenzia europea. Formeremo una figura professionale nuova, specifica, che secondo l’ESA non viene formata da nessun’altra parte nel nostro Continente”. Lo ha detto Massimo Vanzi, delegato dell’Università di Cagliari per l’aerospazio, intervenendo questo pomeriggio al convegno “Sardegna regione spaziale”, organizzato dalla rivista Airpress – in collaborazione con Vitrociset – nella Sala convegni “Giorgio Pisano” de L’Unione Sarda. Ad ascoltarlo il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, il vicepresidente della Regione, Raffaele Paci, il presidente dell’INAF, Nicolò D’Amico e una platea di consiglieri regionali, parlamentari, docenti e tecnici delle aziende del settore. In platea anche il Prorettore alla Ricerca, Micaela Morelli, e un gruppo di studenti del corso di laurea in Ingegneria elettronica.
“L’Università di Cagliari fa da sempre la sua parte – ha aggiunto – da tanto tempo formiamo il personale che lavora nell’aerospazio, che va a lavorare in Agenzia Spaziale Italiana, in INAF, e nei vari enti che se ne occupano. Anche di recente abbiamo firmato protocolli di intesa specifici con ASI e una collaborazione con la NASA. Abbiamo contatti da sempre con tanti enti”. E’ la dimostrazione di un Ateneo in salute e da sempre in prima fila su questi temi. Tutte le recenti innovazioni del settore hanno un denominatore comune: al Sardinia Radio Telescope, al Progetto ARIA e alla recente Sardinia Deep Space Antenna lavorano ricercatori formati nel nostro Ateneo, in particolare al Dipartimento di Fisica, risultato ai primi posti in Italia nella recente Valutazione della Qualità della Ricerca, e il team di astrofisica di UniCa continua a inanellare successi, come solo una vera scuola sa fare.
“Qui c’è sempre stato il confronto tra gli attori – ha raccontato Nicolò D’Amico, docente di astrofisica all’Università di Cagliari e presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), vero padre nobile dell’aerospazio universitario sardo – Per realizzare strutture come il Sardinia Radio Telescope l’Università di Cagliari, la Regione e l’Agenzia Spaziale Italiana hanno attivato un circuito virtuoso che viene osservato e preso ad esempio da tante parti”. Il docente ha concluso dicendo che “un giorno potrebbe essere vitale passare la mano da un’altra parte dell’universo”.

TTECNOLOGICO.COM
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CAGLIARIPOST.IT
Università di Cagliari, a breve un Master in aerospazio
giugno 8, 2018 Stefano Meloni  0 Commenti aerospazio, Inaf, Massimo Vanzi, UniCa

Un Master che possa formare una figura professionale nuova e specifica, inedita nell’intera Europa. E’ questo l’obiettivo prefissato dall’Università emerso questo pomeriggio nel convegno “Sardegna regione spaziale”, organizzato dalla rivista Airpress – in collaborazione con Vitrociset.
Massimo Vanzi, delegato dell’Ateneo cagliaritano per l’aerospazio, afferma: “L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ci ha segnalato in queste settimane la necessità di una formazione non genericamente aerospaziale, ma in particolare sull’ottica per le applicazioni spaziali, chiedendoci di organizzare insieme un Master, in cui entrerà anche l’Agenzia Spaziale Italiana, ma che sarà coordinato dal nostro Ateneo con l’Agenzia europea”
Per l’Università di Cagliari è una sfida ambiziosa che include i diversi ricercatori e si connette al Sardinia Radio Telescope, al Progetto Aria e alla recente Sardinia Deep Space Antenna
“L’Università di Cagliari ha aggiunto Vanzi – fa da sempre la sua parte. Da tanto tempo formiamo il personale che lavora nell’aerospazio, che va a lavorare in Agenzia Spaziale Italiana, in INAF, e nei vari enti che se ne occupano. Anche di recente abbiamo firmato protocolli di intesa specifici con ASI e una collaborazione con la NASA. Abbiamo contatti da sempre con tanti enti”.
Il professor Nicolò D’Amico, docente di astrofisica e presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), aggiunge: “Qui c’è sempre stato il confronto tra gli attori. Per realizzare strutture come il Sardinia Radio Telescope l’Università di Cagliari, la Regione e l’Agenzia Spaziale Italiana hanno attivato un circuito virtuoso che viene osservato e preso ad esempio da tante parti”.

CAGLIARIPOST.IT
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CAGLIARIPAD.IT
Dallo spazio il lavoro del futuro, investimenti nell’Isola. Ateneo Cagliari apre un master

Il lavoro del futuro può arrivare anche dallo spazio. Le antenne rivolte verso il cielo come il Sardinia Radio Telescope (Srt) di San Basilio, in provincia di Cagliari, captano segnali e informazioni. Ma fanno anche parte di un sistema che sta già convincendo i grandi investitori mondiali a scommettere i propri fondi tra le stelle. Perché in realtà lo sviluppo della telecomunicazione dei cellulari in tasca di tutti passa per i satelliti.
Ma non solo. “Lo spazio produce una immensa quantità di dati, ogni giorno – ha detto il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) Roberto Battiston – e sono informazioni anche relative alla terra, importantissime per tutti: ora si tratta di sviluppare il sistema di estrazione di questi dati. Questo settore e la new space economy sono in grado di incidere su economia e occupazione”. Il tema è stato affrontato in un incontro dal titolo “Sardegna regione spaziale”, organizzato da Airpress in collaborazione con Vitrociset, azienda italiana leader nei servizi per l’ICT. Presenti anche il vicepresidente della Regione Sardegna, Raffaele Paci, il presidente dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), Nicolò D’Amico, e l’amministratore delegato di Vitrociset, Paolo Solferino. Massimo Vanzi dell’università di Cagliari ha annunciato la prossima apertura di un master in ottica per applicazioni spaziali. Il suggerimento è arrivato dall’Esa, ente spaziale europeo. “La Sardegna – ha detto Paci – è ormai un punto di riferimento mondiale”.
L’assessore della Programmazione ha poi ricordato che la Regione ha già investito oltre 10milioni di euro sull’aerospazio con “bandi che hanno avuto un successo enorme. Questo dimostra che è un settore che sta crescendo molto e che, come si vede dai progetti presentati, sta riuscendo a passare dalla fase di ricerca pura a quella di ricaduta sul territorio, e questo è un passaggio fondamentale perché è quello che può portare sviluppo e posti di lavoro”. E’ il caso di SarGrav a Lula, paese del Nuorese candidato a ospitare un laboratorio di ricerca internazionale sulle onde gravitazionali da un miliardo di euro. “Nei prossimi anni – ha annunciato Battiston – grazie a un accordo anche con Mise e Regione in Sardegna aprirà vicino a Villaputzu (Cagliari, ndr) un insediamento che sarà centro di sviluppo di materiale per lo spazio e test aerospaziali”.

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