Una ricchezza infinita, messa a disposizione dei visitatori con gentilezza e competenza: dall'Orto Botanico alla Collezione Piloni, passando per le Cere del Susini e per tutti i Musei, con una bellezza straordinaria
di Sergio Nuvoli
Cagliari, 7 maggio 2018 – E’ stato, come al solito, l’Orto Botanico dell’Università di Cagliari l’asso pigliatutto dell’edizione 2018 di Monumenti aperti. Il polmone verde dell’Ateneo ha totalizzato quasi 7300 presenze, figurando tra i siti più visitati dell’intera manifestazione.
Seguono le Sale del Rettore, che hanno sfiorato quota 2800 firme (nel numero rientra anche l’Archivio storico), mentre la Collezione Piloni si è fermata (si fa per dire) a 1858. Una ricchezza infinita, tutta da scoprire e gustare, quella messa in mostra anche stavolta grazie al personale e agli studenti: 1644 i visitatori che hanno ammirato le Cere anatomiche del Susini. Numeri più contenuti, ma ugualmente notevoli per gli altri siti: 651 per il Museo sulle industrie litiche preistoriche, 526 per il Museo Evan Gorga, 222 per il Museo della Fisica, appena poco più sotto (214) per il Museo della Chimica. A chiudere la speciale classifica il Museo di Antropologia con 286 visitatori.
Successo per la UniCac'è card, proposta dagli studenti del Laboratorio di didattica e comunicazione dei beni culturali "Vestigia", che hanno riproposto l'itinerario #30Piedi
Postazione d’onore – e non potrebbe essere altrimenti – per l’itinerario “#30Piedi” curato dagli studenti del Laboratorio di didattica e comunicazione dei beni culturali Vestigia UniCa nel quartiere della Marina, con un totale di 1001 firme.
Successo anche per la “UniCa C’è” Card, una delle novità di quest’anno, proposta dagli studenti dello stesso Laboratorio che ha promosso un originale percorso tra le iniziative messe in campo dall’Università per la manifestazione: sono state 2200 le tessere in cartoncino distribuite nelle undici postazioni delle Università e che hanno attivato un’originale raccolta di bollini colorati tra i siti di UniCa. Trentadue partecipanti hanno raccolto almeno sette bollini nel week end di Monumenti Aperti e hanno potuto scegliere un’esperienza culturale da vivere in uno dei siti in cui è attiva la ricerca dell’Università di Cagliari sul patrimonio culturale (scavi archeologici in corso, luoghi d’arte), guidati da docenti e ricercatori dell’Ateneo. Tra le mete preferite la visita guidata all’area degli scavi archeologici su Capo Sant'Elia, il Giardino sonoro di Pinuccio Sciola a San Sperate, ma anche le ricerche nel sito medievale del Palazzo di Baldu, a Luogosanto.
Quest'anno UniCa per Monumenti aperti è stata particolarmente presente anche sui social: le pagine dell'Ateneo - su facebook, twitter e instagram - hanno registrato ottime performance, fungendo anche da guida a chi voleva visitare i vari siti. UniCa è sempre più social.
Per l'Ateneo una grande sfida, accettata e vinta: presentarsi mettendo a disposizione di tutti il lavoro di squadra prodotto anche nel campo del patrimonio culturale. Per gli studenti l'occasione per realizzare iniziative di condivisione della conoscenza
“Il rapporto tra Monumenti Aperti e l’Università di Cagliari è naturale e quasi necessario – spiega Fabio Pinna, delegato dell’Ateneo nel comitato scientifico e organizzatore della manifestazione e coordinatore della fortunata esperienza dei #30Piedi - La manifestazione riceve apporti sempre nuovi dalle ricerche e dalle sperimentazioni realizzate dall’Ateneo. Per l’Università, d’altra parte, un evento così partecipato è una sfida per presentarsi, non solo con l’apertura dei propri spazi e musei, ma mettendo a disposizione di tutti il lavoro di squadra prodotto anche nel campo del patrimonio culturale. Per gli studenti universitari, in particolare, Monumenti Aperti si rivela ogni anno un’importante opportunità per imparare a progettare e realizzare apprezzate iniziative di condivisione della conoscenza, che danno forza al percorso formativo e contribuiscono a formare qualificate figure professionali”.