di Valeria Aresu
Cagliari, 17 aprile 2018 – Dalle Guerrilla Girls a Yoko Ono, passando per Marina Abramovic, Ketty La Rocca e Judy Chicago: sono queste alcune delle artiste di cui Simona Campus e Pamela Ladogana hanno parlato nel corso dell’incontro per “25 novembre tutto l’anno”, l’iniziativa dedicata al contrasto della violenza di genere, nata su impulso del Comitato Unico di Garanzia e fortemente voluta dal Rettore Maria Del Zompo.
Il seminario non solo ha illustrato le manifestazioni artistiche che hanno denunciato e rappresentato il tema del femminicidio e della violenza, ma ha voluto mettere in luce il lavoro e l’impegno di quelle artiste che hanno dedicato la propria carriera a denunciare le discriminazioni di genere nel sistema dell’arte.
“Nonostante siano trascorsi decenni da una delle più celebri opere delle Guerrilla Girls, che ha smascherato il maschilismo insito nel mondo dell’arte, la discriminazione di genere è un problema che ancora oggi non ha trovato risoluzione. Il sistema dell’arte è ancora un universo al maschile, in cui pochissime donne riescono ad emergere”: lo ha spiegato Simona Campus, nel corso della lezione di ieri.
La sperimentazione artistica ha cercato così di decostruire lo stereotipo della middlleclass woman, vittima di un sistema maschilista. “In questa ricerca, il medium fotografico rappresenta un’arena ideale. L’obiettivo fotografico, infatti, racconta il corpo femminile in un modo innovativo, liberandolo finalmente dall'oppressione dello sguardo maschile”, ha ribadito infine Pamela Ladogana.