Un pomeriggio tutto incentrato sui temi dell'etica, della responsabilità e della condivisione scientifica della ricerca. "Un ricercatore che sostiene di aver trovato una risposta deve permettere agli altri di ripetere la prova"
di Sergio Nuvoli
Cagliari, 12 aprile 2018 - “Il metodo scientifico è importante sia nella ricerca sia nella vita quotidiana”: lo ha sottolineato Maria Del Zompo, Rettore dell’Università di Cagliari e farmacologa, tornata ieri pomeriggio in cattedra per una lezione nell’ambito del progetto “UniCa per l’Etica”, il percorso-concorso che mira a sensibilizzare gli studenti sui temi della moralità (pubblica e privata) e darà luogo a un contest tra video appositamente realizzati sul tema.
La prova sperimentale è ciò che rende le osservazioni e le risposte fornite valide, dimostra che l'affermazione fatta dal ricercatore è valida
“Non posso decidere da sola se un determinato principio attivo può dare benessere alle persone – ha spiegato la professoressa, che all’etica ha dedicato parte dei suoi studi e ha fatto parte di numerosi comitati etici – E’ necessario applicare il metodo scientifico, che implica che il risultato che credo di aver raggiunto debba essere dimostrato e divulgato alla comunità scientifica in modo da essere messo alla prova e replicato da altri ricercatori per essere sicuri che abbia una valenza generale”. In sostanza, si tratta di una serie di passaggi che ogni ricercatore dovrebbe utilizzare anche per indagare su un evento naturale. Un lavoro scientifico pubblico deve sempre poter essere messo alla prova.
“I risultati devono essere quantitativi o qualitativi, organizzati e validi da un punto di vista statistico - ha aggiunto - la validità del percorso fatto per giungere alla conoscenza deve essere sempre dimostrato. Un ricercatore deve sempre permettere agli altri studiosi di ripetere la prova”.
L'affondo del Rettore: "Non si possono mettere paletti alla conoscenza, ma si possono individuare limiti all'utilizzo che si fa delle scoperte scientifiche"
Ugualmente importanti sono la coscienza e la consapevolezza del paziente: “La persona che assume un farmaco – ha aggiunto il Magnifico – deve essere sempre messa nelle condizioni di capire perché quella sostanza potrà apportargli beneficio. Non è sufficiente il pensiero o il credo di ciascuno di noi”.
Determinante dunque è non creare illusioni, compito essenziale di un ricercatore: “Non è in fondo distante da quello che viviamo tutti i giorni, quando ci rivolgiamo a quanti ci stanno vicino e a tutti i nostri interlocutori”.
“La bioetica - ha rimarcato - è nata per integrare nuove conoscenze e nuovi saperi per fondare le regole della prassi biomedica e garantire la libertà di ricerca scientifica. Non si possono mettere paletti alla conoscenza, si possono mettere limiti all’utilizzo che se ne fa”.
"La libertà chiama un termine che è 'insieme' che esprime un metodo impegnativo e al contempo necessario, perchè soltanto insieme le persone, i territori, gli Stati possono ottenere risultati per tutti" (Sergio Mattarella a Cagliari, citato dal Rettore)
La comunicazione del Rettore – davanti a circa 140 studenti (di 46 corsi di laurea diversi) che sono iscritti al progetto dell’Ateneo – è stata arricchita di citazioni e casi pratici, a sottolineare l’importanza della corretta informazione scientifica e i rischi della pseudoscienza. la prof.ssa ha quindi citato i metodi Stamina e Hamer e il movimento No Vax. “In pochi sanno che seppur alla nascita e per alcuni mesi il sistema immunitario non è ancora perfettamente maturo – ha sottolineato – i vaccini sono costruiti in modo da attivare la parte già in grado di rispondere adeguatamente. Ritardare l’inizio del ciclo vaccinale è un rischio perché significa prolungare il periodo in cui il bambino non è protetto contro alcune malattie”.
Conoscenza e consapevolezza sono l'unica arma per permettere alla scienza di far progredire la specie umana. Solo la nostra etica può aiutarci a scegliere il corretto comportamento
In conclusione, “la conoscenza e la consapevolezza – ha detto il Magnifico – sono l’unica arma per permettere alla scienza di far progredire la specie umana”. Mercoledì prossimo l’ultimo dei seminari previsti: in cattedra in rettorato l’ex magistrato Mauro Mura sull’etica nel processo penale.
RASSEGNA STAMPA
L’UNIONE SARDA di venerdì 13 aprile 2018
Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
Lezione sul metodo scientifico:
la Rettrice torna in cattedra
«Il metodo scientifico è importante sia nella ricerca sia nella vita quotidiana»: lo ha sottolineato Maria Del Zompo, rettrice dell'Università e farmacologa, tornata in cattedra per una lezione nell'ambito del progetto “UniCa per l'Etica”, il percorso-concorso che mira a sensibilizzare gli studenti sui temi della moralità (pubblica e privata).
«Non posso decidere da sola se un determinato principio attivo può dare benessere alle persone», ha spiegato la professoressa, «è' necessario applicare il metodo scientifico, che implica che il risultato che credo di aver raggiunto debba essere dimostrato e divulgato alla comunità scientifica in modo da essere messo alla prova e replicato da altri ricercatori per essere sicuri che abbia una valenza generale».
In sostanza, si tratta di una serie di passaggi che ogni ricercatore dovrebbe utilizzare anche per indagare su un evento naturale.
Importanti anche la coscienza e la consapevolezza del paziente: «La persona che assume un farmaco deve capire capire perché quella sostanza potrà apportargli beneficio».
La comunicazione della rettrice - davanti a circa 140 studenti di 46 corsi di laurea - è stata arricchita di citazioni e casi pratici, a sottolineare l'importanza della corretta informazione scientifica e i rischi della pseudoscienza.