UniCa UniCa News Rassegna stampa Venerdì 28 febbraio 2020

Venerdì 28 febbraio 2020

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
28 febbraio 2020

L'Unione Sarda

 
 

1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 28 febbraio 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 5

L’EMERGENZA. La docente di igiene: potrebbe arrivare anche in Sardegna
«Basta allarmismi, lavatevi le mani
Contro il virus prevenzione e rispetto»

«Acqua calda e sapone, non serve altro. Lavarsi bene le mani è fondamentale, soprattutto se si sta fuori casa e in un luogo affollato».

Cosa vuol dire lavarle bene?

«Significa che bisogna insistere su dorso, palmo, tra le dita, tutte le dita e polso: è quello che dico ai miei studenti».

L'Amuchina è un'alternativa?

«Non serve se c'è acqua e sapone. Magari è utile se si sta fuori e non si ha la possibilità di lavarsi, ma basta evitare di toccare il viso e mettersi le mani in bocca».

Sofia Cosentino, 57 anni, docente di Igiene dell'Università di Cagliari, avvisa che «non si possono vedere certe scene da mercato nero e supermercati presi d'assalto. Bisogna restare con i piedi per terra».

Invece non si trovano più neanche le mascherine.

«Allora, chiariamolo: quelle di carta, usate in genere dai medici per tutelare il paziente, non servono. Invece, quelle col filtro, usate ad esempio nei laboratori farmaceutici e nei cantieri, sono valide. Però non è che uno la compra, se la mette, va in giro e pensa di essere protetto. La cosa fondamentale non è la mascherina ma evitare di toccare la bocca. È invece importante per i medici e gli infermieri che devono proteggersi perché sono a contatto con i malati».

Altre regole di prevenzione?

«Evitare il contatto ravvicinato. Cosa significa? Tenere una distanza di uno, due metri. Questo virus, come l'influenza, esce dal nostro organismo con la tosse, lo starnuto e alle volte anche parlando, attraverso particelle di muco e saliva che restano sospese nell'aria e poi si depositano. Bisogna starnutire dentro un fazzoletto, o nell'incavo del gomito, per evitare di proiettare queste particelle che possono arrivare anche a due metri di distanza».

La quarantena è necessaria?

«È giusto fare misure di contenimento perché si impedisce al virus di diffondersi, e se questo non trova nessuno da colpire l'epidemia si sgonfia. È importante perché se dovessimo essere colpiti in tanti, il sistema sanitario potrebbe non riuscire a gestire la situazione. Bisogna sempre ricordare che, a differenza dell'influenza, non abbiamo ancora un vaccino. Questo è un virus nuovo e purtroppo siamo tutti suscettibili, cioè senza anticorpi, i quali si sviluppano quando ti ammali oppure quando sei infetto ma non sviluppi la malattia. Detto questo, non si chiami quarantena l'isolamento di due settimane...».

Perché?

«In passato, si stabiliva il fermo di 40 giorni perché empiricamente si era capito che nessun microrganismo ha un'incubazione più lunga. Insomma, chiamiamolo isolamento: serve per proteggere ed è una forma di rispetto verso gli altri. Magari la stessa forma di rispetto dovrebbe valere anche nel caso dell'influenza: invece non c'è, persino i bambini vengono mandati a scuola col naso che cola».

In Sardegna potrebbe arrivare il coronavirus?

«Penso di sì. Senza allarmismo: le persone si spostano, si sono spostate. È plausibile che arrivi, a meno che non riescano a contenere l'epidemia: il focolaio principale è partito dal Nord Italia e gli altri sono casi di persone spostate dalla prima zona rossa. L'incognita è sempre l'asintomatico, il virus può essere trasmesso anche in fase di incubazione o da qualcuno con sintomi lievi».

L'assessore Mario Nieddu ha illustrato il piano in caso di pandemia...

«Sono proiezioni ma si usano modelli matematici attendibili. In ogni caso, noi siamo avvantaggiati rispetto alle regioni che stanno gestendo l'epidemia perché abbiamo avuto la possibilità di prepararci e possiamo fare tesoro della loro esperienza. Poi bisogna vedere, nell'eventualità, quanti saranno colpiti, ma se i primi casi vengono isolati subito il contenimento è più facile».

Termoscanner e controllo della temperatura negli aeroporti: è utile?

«Direi di no: se un asintomatico è in incubazione il termoscanner non lo dice. Se un passeggero ha la febbre, può averla per motivi diversi, ma se non altro permette l'allerta. Meglio una precauzione in più che una in meno».

Il parroco di San Vero Milis ha vietato il segno della pace...

«Se non c'è un focolaio trovo che sia un atteggiamento allarmistico. Io vado in chiesa, ci sono andata anche per le Ceneri: ho scambiato il segno della pace con tutti e ho evitato di mettermi le mani in bocca».

Tante le manifestazioni e le riunioni rinviate. È esagerato?

«Ripeto, meglio una precauzione in più che una in meno: il fatto che tante persone siano molto vicine in uno spazio limitato, anche se all'aperto, facilita la trasmissione di qualunque virus».

Sarebbe utile in Sardegna chiudere le scuole?

«In assenza di contagi non ci sono i presupposti».

Piera Serusi





 

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 28 febbraio 2020 / ECONOMIA - Pagina 14
L’INIZIATIVA. Solo tre su dieci si laureano in questo campo. Il ruolo del progetto 10Lab
DONNE E SCIENZA, DIVARIO DA COLMARE
Serra (Sardegna Ricerche): stereotipi devastanti per il mondo del lavoro

Sempre più brave e numerose all'Università, ma non in ambito scientifico. Per le donne la scienza resta un tabù: solo il 30% si laurea in questo campo, contro il 70% degli uomini. Un divario di genere che comincia nei banchi di scuola, complici i pregiudizi culturali che ancora oggi compromettono le pari opportunità tra maschi e femmine. Le donne sono poco presenti nelle gare scolastiche, nelle facoltà e infine nelle professioni cosiddette Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics).

COLMARE IL DIVARIO. Colmare questo divario è uno degli obiettivi del “Science bus day”, progetto ideato dal 10Lab di Sardegna Ricerche: un tour nelle scuole dell'Isola per promuovere e diffondere la scienza e le nuove tecnologie al di fuori del parco scientifico e tecnologico di Pula. In due mesi sono stati coinvolti 2mila studenti delle scuole elementari, medie e superiori: «Scienza, tecnologia e innovazione devono contribuire ad abbattere le disparità di genere, non ad alimentarle. Il primo ostacolo da superare è la scelta verso questo tipo di materie», spiega la commissaria di Sardegna Ricerche, Maria Assunta Serra. «È necessario far capire alle ragazze che è possibile percorrere anche quelle strade. Spesso la famiglia è vittima di stereotipi ed è convinta che esistano materie da maschi e da femmine. Questo è profondamente sbagliato e ha effetti devastanti nel mondo del lavoro e delle imprese del futuro».

CREATIVITÀ E SCIENZA. Dello stesso avviso Gianluca Carta, responsabile delle attività del centro: «Unire la scienza e la tecnologia con la creatività e col pensiero critico è la chiave vincente, così abbattiamo i muri delle differenze di genere», spiega. «Per questo le nostre attività hanno grande successo sia tra i ragazzi che tra le ragazze, allo stesso modo. Tra le preferite c'è per esempio il laboratorio “Digital chic” dove i partecipanti possono dare vita, utilizzando le tecnologie digitali, ad accessori di moda colorati. A condurle sono proprio le ragazze: nel nostro staff sono tre, giovani e molto competenti». Oggi Oristano ospita l'ultima tappa del tour “Science bus day”. Ma i progetti del 10Lab vanno avanti: dal 23 marzo al 5 aprile, il centro per la promozione della cultura scientifica di Sardegna Ricerche traslocherà alla Manifattura di Cagliari.

Cinzia Isola




 

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 28 febbraio 2020 / CAGLIARI - Pagina 15

VIABILITÀ. Al via la seconda fase del progetto sperimentale: 1.700 monitorati con l’app

BICI O AUTO? CENTOMILA EURO IN PALIO
Buoni-mobilità erogati dal Comune a chi accumula più chilometri a piedi

Si dividono in quattro categorie: automobilisti per convenienza, insoddisfatti, amanti dell'auto e aspiranti ambientalisti. Se non tutti sono recuperabili, per molti di loro una speranza c'è. Forse non si convertiranno dall'oggi al domani, ma è sicuro che ci proveranno, a muoversi in città a piedi oppure in bici, sul monopattino o col bus, insomma, a usare sempre meno la macchina, almeno su brevi distanze. È questo il primo risultato della sperimentazione del programma volto a incentivare gli spostamenti dei cagliaritani, alternativi all'auto, nei percorsi casa-studio e casa-lavoro, soprattutto nei quartieri storici, già in affanno. Il progetto è quello realizzato dall'Università con i ricercatori del Cirem, guidati dal docente Italo Meloni, esperto di pianificazione dei trasporti. È stato proprio lui a fare il punto, ieri nell'aula magna di Ingegneria, con i suoi partner Regione, Arst, Ctm, Playcar e Comune, titolare del finanziamento del ministero dell'Ambiente per una mobilità intelligente e sostenibile.

VOGLIA DI CAMBIARE. «Il primo successo è la grande partecipazione dei cittadini», conferma Meloni riferendosi alle persone (tra studenti, lavoratori e una piccola percentuale di casalinghe e pensionati) che hanno compilato i questionari e tra questi 4.311 sono stati considerati, su un bacino di ben 48mila utenti contattati. Conoscere le abitudini dei cagliaritani e le loro preferenze sul tipo di mobilità sostenibile e intelligente consente ora di passare alla seconda fase del progetto, alla quale hanno aderito 1.700 individui disposti a utilizzare l'app “Svoltiamo” (scaricabile dal 17 marzo) per la rilevazione dei loro spostamenti giornalieri, alla luce dei quali ognuno riceverà sul proprio smartphone la sua tabella di marcia. «Dopo tre giorni di monitoraggio forniremo a ciascuno un piano personalizzato di viaggio con modalità sostenibili», spiega il responsabile scientifico del progetto, «chi accetterà di continuare a usare l'app e seguire le nostre istruzioni ha due mesi di tempo per accumulare punti per ogni chilometro percorso con modalità diverse dall'auto e accedere ai 100mila euro di buoni di mobilità che il Comune erogherà con sconti sugli abbonamenti di vario tipo, compresi quelli per il car sharing». Passo per passo, i cagliaritani saranno seguiti e spronati a continuare su questa strada, incoraggiati anche dai messaggi degli “sponsor” che si congratuleranno con gli aspiranti maratoneti. E come in un gioco, vince chi farà più punti. «A fine anno contabilizzeremo i risultati per spedirli al ministero e dimostrare che questa campagna personalizzata attraverso l'app funziona. Se la sperimentazione diventasse un progetto permanente, sarebbe fruibile da tutti i cittadini. È ora di essere intelligenti: sulla mobilità sostenibile ci giocheremo molti finanziamenti».

LA SVOLTA. E meno pigri. Se gli studenti in gran parte usano bus (il 61 per cento su 24mila) e piedi (7 per cento), chi lavora preferisce utilizzare l'auto (58%) e solo il 20 per cento sfrutta i mezzi pubblici contro il 12 che si divide tra camminatori e ciclisti. «Questo progetto è fatto apposta per capire come modificare i comportamenti, in primis dei nostri studenti e del nostro personale per una svolta sempre più green della città, in modo divertente e che ci dà un futuro», dice la rettrice Maria Del Zompo, pronta a ritornare a casa a piedi, perché - confessa - «è tutto in discesa». Dal Comune, l'assessore alla Mobilità, Alessio Mereu, assicura che «il mio impegno sarà quello di trovare soluzioni sulla mobilità alternativa all'auto». I numeri cominciano a far paura: 170mila veicoli, che entrano ogni giorno a Cagliari, sono troppi. Ridurre il traffico e l'inquinamento è il punto di partenza per poter vivere bene e senza stress.

Carla Raggio




 

4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 28 febbraio 2020 / CAGLIARI - Pagina 17
POETTO: Una sola società ha partecipato alla gara indetta dal Comune
CANNE APPALTATA LA RIMOZIONE
Conclusi i prelievi per gli inquinanti: si attendono i risultati

Una sola società ha partecipato alla gara per la rimozione delle canne spiaggiate dalla fine di dicembre sul litorale del Poetto. Ieri il Servizio igiene del suolo e ambiente del Comune ha aperto la busta per la verifica della documentazione. Per conoscere il nome dell'impresa bisognerà però attendere la conferma ufficiale che arriverà solo dopo la verifica completa dei requisiti. Nel caso di accertamenti positivi si procederà con l'immediata assegnazione dell'opera. Il via libera alla bonifica è dunque imminente.

LE ANALISI CHIMICHE. Si attendono invece i risultati del piano di caratterizzazione (ovvero, la ricerca di possibili inquinanti tra le canne) affidato alla Sgs Italia spa, società con sede legale a Milano ma già operante nell'Isola con un'unità operativa nell'area industriale di Macchiareddu. L'eventuale presenza di inquinanti condizionerà la destinazione finale del materiale raccolto. Se i prelievi non avranno accertato alcuna sostanza pericolosa e contaminante «le canne finiranno nell'impianto di compostaggio di Macchiareddu, in caso contrario saranno distrutte nel termovalorizzatore del Tecnocasic», ha spiegato l'assessore comunale all'Ambiente, Alessandro Guarracino.

LE VERIFICHE. Sotto la lente di un geologo del Comune ma anche dal Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche dell'Università, la bonifica prevede sia interventi a mano ma anche, in alcuni tratti del litorale dove le canne spezzettate si sono infilate sotto la sabbia costituendo un vero pericolo per i bagnanti che già a primavera si riverseranno al Poetto, con macchinari in grado di setacciare l'arenile per recuperare le schegge senza interferire sulla salute della spiaggia.

RISCHI PER I CANI. Un problema, questo delle canne ridotte in frammenti, che può causare danni importanti anche ai cani. «Sono lame affilate e taglienti che oltre a procurare ferite e lacerazioni potrebbero anche richiedere un intervento chirurgico per rimuovere i frammenti dalle zampe degli animali», ha detto Marco Puddu, il veterinario della clinica San Giuseppe.

FINO A GEREMEAS. Anche Quartu si appresta a far partire la bonifica dell'intero litorale dalla Bussola a Geremeas. Un lunghissimo tratto di costa (tre i chilometri del Poetto quartese, 25 quelli complessivi) frammentato da calette, spiagge e scogliere che comporta un intervento di pulizia ben più difficile e costoso.

Già recuperati dal bilancio 195mila euro, insufficienti per l'intera opera di raccolta: il Comune spera negli aiuti della Regione per spese più corpose. Il Comune affiderà la bonifica con una gara d'appalto e la procedura negoziata con operatori del settore. Gara che - così spiegano al Municipio - dovrebbe essere bandita, verosimilmente, entro la prossima settimana.

Andrea Piras
 




 

5 - L’UNIONE SARDA di venerdì 28 febbraio 2020 / AGENDA - Pagina 19
RINVIO CONVEGNO
Per l’indisponibilità di due relatori il convegno di inaugurazione della Scuola di specializzazione in Psicologia della salute, previsto per lunedì, è stato rinviato a data da destinarsi.




 

6 - L’UNIONE SARDA di venerdì 28 febbraio 2020 / PROVINCIA DI CAGLIARI - Pagina 23
ASSEMINI. Tutte le piante catalogate e georeferenziate
L’UNIVERSITÀ CENSISCE IL VERDE PUBBLICO

È stato presentato ieri al dipartimento di scienze di vita e dell'ambiente di Cagliari, il censimento del verde urbano di Assemini. Il progetto va avanti dallo scorso anno, in seguito a una convenzione stipulata fra Comune e Università di Cagliari con il gruppo coordinato dal docente Gianluigi Bacchetta. Il censimento del patrimonio arboreo e arbustivo viene eseguito con sistemi georeferenziati che consentono di definire tutte le tipologie di piante nelle aree verdi pubbliche, i cui dati e schede identificative saranno catalogati in un database. L'obiettivo è avere un quadro completo che consentirà di programmare una gestione più accurata del patrimonio ambientale.

«Il censimento», spiega l'assessore Gianluca Di Gioia, «permetterà di predisporre una relazione finale che sarà presentata ai cittadini durante un'assemblea pubblica. Il protocollo con l'Università è un atto propedeutico al rinnovo del bando per la gestione delle aree urbane ma anche per intensificare politiche nel rispetto del patrimonio ambientale». In vista della nuova gara, ricorda Di Gioia, «è necessario avere dati di partenza fondamentali per ogni singolo vegetale in centro, catalogato in ogni suo aspetto e georeferenziato tramite sistemi gps». (l. e.)

La Nuova Sardegna




 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 28 febbraio 2020 / SARDEGNA - Pagina 5

CORONAVIRUS >> L’ALLERTA IN SARDEGNA

L'appello dall'università
DEL ZOMPO: «NON DOBBIAMO ISOLARCI»

«Non isoliamoci, il corpo e il suo sistema immunitario sa reagire: altrimenti come avrebbe fatto l'umanità con vaiolo e peste?» È il messaggio lanciato dalla rettrice dell'Università di Cagliari, Maria Del Zompo, farmacologa di livello internazionale, a margine della presentazione a Cagliari di un programma dia mobilità intelligente. «Nell'80% dei casi - spiega Del Zompo - il corpo reagisce al virus. Dal nostro ateneo non sono partite indicazioni particolari ai docenti che si muovono, in partenza e in arrivo. Qualcuno non se l'è sentita di partire, qualcuno non se l'è sentita di venire. Ma molti sono partiti e molti sono arrivati: l'interscambio continua a funzionare». Poi un invito a fidarsi della scienza: «Se ci dovessero dare indicazioni diverse - ha aggiunto - cambieremo rotta. Ma per il momento non mi sembra il caso. Bisogna stare tranquilli. Il clamore è legato al fatto che c'è stata grande attenzione e tantissimi controlli»

Questionario e social

Condividi su:
Impostazioni cookie