Si tratta della fonte più affidabile, affermata negli anni, sull'andamento dell'economia della nostra regione: all'interno di CRENoS collaborano fianco a fianco ricercatori dei due atenei sardi
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Sergio Nuvoli
Cagliari, 12 giugno 2021 - Sarà presentato venerdì 18 giugno alle 10.30 nell’Aula A della Facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche dell’Università di Cagliari, in Via Sant'Ignazio n.76, il 28mo Rapporto sull’economia della Sardegna redatto ogni anno dal CRENoS per analizzare le tendenze economiche recenti e fornire alcune analisi della congiuntura economica.
Si tratta di un documento, frutto di un lavoro approfondito realizzato da un team di studiosi del Centro in cui collaborano ricercatori dei due atenei sardi, che raccoglie ed elabora i dati di medio periodo sulle linee tendenziali in atto prima della crisi. Partendo da questi numeri è possibile cercare di comprendere in che modo la Sardegna sia attrezzata per sfruttare le opportunità offerte dalle nuove politiche del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), quali siano i suoi punti di forza e soprattutto quali le sue debolezze.
A introdurre i lavori Anna Maria Pinna, neodirettrice del CRENoS, quindi i saluti istituzionali dei due Rettori degli atenei sardi. Presentazione affidata a Gianfranco Atzeni (UniSS), a seguire gli interventi di un panel di imprenditori
Venerdì prossimo, 18 giugno, dopo l’introduzione di Anna Maria Pinna, neodirettrice del CRENoS, e i saluti dei due rettori degli atenei sardi, Francesco Mola e Gavino Mariotti, e del direttore generale della Fondazione di Sardegna, Carlo Mannoni, sarà Gianfranco Atzeni, docente di Economia politica all’Università di Sassari e ricercatore CRENoS, a presentare il Rapporto.
Seguiranno gli interventi di alcuni imprenditori: Francesco Chiari (Numera - Sistemi e Informatica), Rosi Sgaravatti (Sgaravatti Group), Paolo Manca (Federalberghi Sardegna), Alessandra Argiolas (Argiolas Formaggi) e Pierluigi Fais (Josto, Framento, Etto).
L'accesso all'Aula A sarà consentito soltanto nel più rigoroso rispetto delle norme in tema di prevenzione del contagio, e comunque nei limiti della capienza del luogo in base agli spazi consentiti dal distanziamento previsto.
PER PARTECIPARE IN PRESENZA (e solo per partecipare in presenza), nei limiti della capienza, è necessario registrarsi cliccando qui, entro le 17 di giovedì 17 giugno. Per seguire l'evento in streaming non è necessaria alcuna registrazione.
Per maggiori dettagli e informazioni, ci si può rivolgere al CRENoS.
RASSEGNA STAMPA
L'UNIONE SARDA del 13 giugno 2021
Cagliari - pagina 23
NUOVO RAPPORTO CRENOS
Venerdì 18 alle 10.30 alla presenza del rettore Francesco Mola, il 28mo Rapporto sull'economia della Sardegna del Crenos.
L'UNIONE SARDA del 17 giugno 2021
Primo piano - pagina 8
L'intervista Domani a Cagliari il Rapporto Crenos
«L'agroalimentare tiene ma la pandemia ha fermato la ripresa»
Proprio nel momento in cui si stava registrando una ripresa, la pandemia ha investito anche la Sardegna facendola indietreggiare e aumentando le differenze tra alcuni settori e categorie. Per esempio, si sono acuite le differenze di genere sul fronte economico. Sono alcuni dei contenuti che emergono dal 28° Rapporto Crenos che sarà presentato domani alle 10.30 nell'Aula A della Facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche dell'Università di Cagliari in via Sant'Ignazio 76 (per partecipare in presenza è necessario registrarsi entro le 17 di oggi al link sul sito dell'ateneo oppure lo si potrà seguire su Facebook e Youtube). Il Centro di ricerche economiche nord-sud analizza le tendenze dell'economia sarda alla luce di quanto accaduto negli ultimi mesi e indica anche le prospettive per il futuro, in particolare in vista delle nuove politiche da proporre nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. A illustrare il rapporto Crenos (il centro ora è diretto da Anna Maria Pinna) sarà il docente di Economia politica dell'Università di Sassari Gianfranco Atzeni, che poi lascerà spazio a un dibattito con imprenditori e docenti. Professor Atzeni, cosa emerge in generale nel rapporto 2021 rispetto agli anni pre-Covid? «Lo stop alle attività produttive giunge in Sardegna dopo un 2019 di timida ripresa in cui l'Isola è prima per crescita tra le regioni italiane. Tuttavia, il dato positivo si colloca in un quinquennio in cui la crescita media è circa zero. Sarà interessante scoprire domani la posizione dell'Isola nella classifica per Pil delle regioni Ue». Quali i settori maggiormente colpiti dalla pandemia? «Turismo, servizi alle imprese, commercio e industria sono i settori più colpiti. Nel rapporto facciamo una prima stima della dimensione della recessione nel 2020 e, come vedremo nella presentazione, i dati sono poco incoraggianti». Le differenze di genere e di conoscenza si sono acuite? «Esatto, questo è secondo noi il tema su cui approfondire la discussione. La pandemia, come si sa, ha fatto emergere, non solo in Sardegna ma in tutte le regioni europee, alcune fragilità. Nel rapporto approfondiamo il tema della relazione tra la diffusione dei contratti di lavoro a tempo determinato e il rischio di entrare in condizioni di povertà, mostrando che per alcune fasce di età e categorie questo rischio aumenta, mentre per altri diminuisce. La pandemia ha fatto emergere rischi più forti, in particolare per le donne con bassa istruzione». Anche nell'Isola, tra piccoli centri e città, si acuiscono le differenze? «Sfatiamo il mito che piccolo e agile è meglio. Non stiamo parlando di Zola che si muove in area di rigore, ma di imprese che devono navigare in un mare in tempesta. L'Istat propone un indice di rischio territoriale che tiene conto della dimensione delle imprese, di quante sono impegnate in settori ad alta intensità di conoscenza e di quelle colpite da chiusure (per esempio il settore alloggio e ristorazione). Mostreremo in quali punti della regione il sistema economico sardo è più fragile e indicheremo quale tipo di idea di sviluppo espone a rischi più alti». Dal 2020 è venuto meno il traino del turismo, quali settori ne risentono di più? «Le prime stime mostrano che il settore più colpito dopo il turismo è quello dei servizi di supporto alle imprese. L'agroalimentare sembra tenere e così anche il lattiero-caseario, che regge bene nel 2020 dopo un buon 2019». Su cosa puntare per far ripartire l'Isola e quali proposte inserire nel Piano di rilancio e resilienza? «Come vedremo nel rapporto dedichiamo un intero capitolo ai fattori di competitività, cioè gli ingredienti principali che favoriscono lo sviluppo delle attività. Ci sono dati, per esempio su istruzione e formazione, ancora poco incoraggianti. Il punto non sono tanto le proposte per il Pnrr, ma la capacità del sistema di realizzarle: per questo domani diremo quali sono i requisiti su cui la Sardegna deve puntare per sperare nella ripartenza».
Giuseppe Deiana