UniCa UniCa News Rassegna stampa Venerdì 15 novembre 2019

Venerdì 15 novembre 2019

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
15 novembre 2019

L'Unione Sarda

 

 

1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 15 novembre 2019 / PRIMO PIANO - Pagina 3

PROGETTI. L’esponente pentastellato oggi sarà ad Assemini, domani a Cagliari

SVILUPPO, ARRIVA IL VICEMINISTRO BUFFAGNI

Chissà se potrà dare qualche risposta sulla metanizzazione il vice ministro dello Sviluppo economico Stefano Buffagni. L'esponente pentastellato sarà oggi e domani nell'Isola. Questo pomeriggio visiterà lo stabilimento dell'Ichnusa ad Assemini e poi terrà una conferenza stampa. Domani mattina sarà invece nell'aula magna del Rettorato, a Cagliari, per partecipare, assieme alla sottosegretaria Alessandra Todde, al convegno “Dal carbone alle stelle. Presentazione del progetto Aria”.

Un appuntamento che, a giudicare dal livello dei relatori, si annuncia importante. Sono annunciati, tra gli altri, il presidente della Regione Christian Solinas e gli assessori Giuseppe Fasolino e Anita Pili, i rettori delle due università sarde, il presidente dell'Istituto nazionale di fisica nucleare Antonio Zoccoli, il premio nobel per la fisica 2015 Arthur McDonald, il fisico della Carleton university David Sinclair, Ferdia Gallagher dell'università di Cambridge, Silvio Aime, professore al dipartimento di biotecnologie molecolari all'università di Torino e molti altri esperti internazionali.

Il progetto Aria, come sottolinea Cristian Galbiati, responsabile scientifico del progetto, «realizzerà la più ambiziosa macchina al mondo per la separazione isotopica. Si tratta di una colonna di distillazione criogenica alta 350 metri sita in un pozzo minerario che suscita l'interesse di gruppi industriali internazionali per la produzione di isotopi arricchiti per la diagnostica medica e lo sviluppo di medicinali innovativi».

 

 

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 15 novembre 2019 / CAGLIARI - Pagina 15

PROGETTO. Tutte le opere dell’Ateneo

Università, un museo artistico a Palazzo Nieddu

Palazzo Nieddu diventerà il Museo artistico dell'Ateneo. Ad annunciarlo è stata la Rettrice Maria Del Zompo in occasione dell'inaugurazione del progetto espositivo “Una stanza tutta per sé”. L'apertura di una mostra diffusa negli spazi dell'Ateneo e curata da studenti cagliaritani è stata la circostanza utile per rendere nota la decisione di rendere Palazzo Nieddu (noto anche come Palazzo Cugia) un centro d'arte che raccolga tutte le opere custodite dall'Università.

Dalle parole cucite di Maria Lai alle pietre sonanti di Sciola: il progetto, già discusso dal senato accademico e nel consiglio d'amministrazione, è di trasferire l'importante collezione in via Genovesi, rendendo inoltre il Palazzo un luogo utile alla realizzazione di mostre e laboratori utili agli studenti cagliaritani. «Le motivazioni dietro questa scelta sono varie - spiega Del Zompo - innanzitutto quella di creare un museo artistico di Ateneo che custodisca le opere presenti in sale, uffici e studi affinché siano maggiormente fruibili. In secondo luogo, la creazione di un simile spazio favorisce la progettazione di laboratori didattici utili agli studenti interessati all'arte, dando inoltre la possibilità di realizzare mostre temporanee e esposizioni. La volontà prossima - conclude la rettrice - è anche quella di inserire il Museo di ateneo tra i musei civici».

L'opportunità per gli studenti è di andare doltre la lezione frontale», come spiega Pamela Ladogana, docente di Storia dell'arte contemporanea nonché responsabile scientifica del Museo. «Entro il 2020 daremo luce a questo bellissimo spazio espositivo, con lo scopo far nascere un centro d'arte, di contatto con la cultura locale e di rapporto con il territorio. Ci permetterà di crescere - prosegue Ladogana - non solo dal punto di vista turistico ma soprattutto dal punto di vista delle occasioni formative che l'Ateneo offre ai suoi studenti".

«Ora più che mai abbiamo bisogno di credere nella bellezza, di spazi all'interno della città e dell'università dove si possa conoscere, creare e sperimentare - dice Eleonora Marroccu, studentessa 24enne di Beni culturali nonché artista nota come Su Fogu - per questo credo che questa iniziativa sia necessaria e abbia un fortissimo potenziale per la creazione di una rete sempre più ampia di persone che vogliono esprimersi, confrontarsi e soprattutto credere instancabilmente nel valore supremo dell'Arte».

Lisa Ferreli

 

 

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 15 novembre 2019 / AGENDA - Pagina 18

MEMO
Il dissesto idrogeologico

Lunedì alle 20, nell’aula magna “Capitini” del Corpo aggiunto della facoltà di Lettere (salendo da via Trentino), “Riprendiamoci la Sardegna” organizza la conferenza “Il dissesto idrogeologico in Sardegna: mito o realtà?”. Parlerà il docente Gabriele Uras. Ingresso libero.

 

 

4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 15 novembre 2019 / OGLIASTRA - Pagina 38

TORTOLÌ. Apre in città la sede di una storica associazione che prepara gli studenti

UNA ZATTERA PER L'UNIVERSITÀ DA SOGNO
In Ogliastra i corsi per l’accesso alle facoltà a numero chiuso

Dictatum Discere, associazione culturale nata nel 2006 col fine di offrire un aiuto alla preparazione degli studenti che intendono affrontare i test d'ammissione alle Facoltà a numero chiuso, giunge a Tortolì, garantendo aiuto agli studenti ogliastrini interessati. Per i maturandi abbandonati in balia del dibattito - ancora non concluso - sull'abolizione o meno delle Facoltà a numero chiuso, le modalità di formazione e preparazione ai test universitari restano una tappa fondamentale prima dei test.

Tra le opzioni più gettonate ci sono le lezioni Dictatum Discere (associazione senza scopo di lucro), scelta che, fino all'apertura della sede a Tortolì, comportava per gli studenti ogliastrini l'ulteriore sacrificio di spostarsi presso le sedi di Cagliari, Sassari o Nuoro.

L'ESPERIENZA. «Nel 2015 ho frequentato le lezioni di Dictatum Discere a Cagliari - racconta Sonia Cannas, 24 anni, universitaria ilbonese iscritta a Cagliari nella Facoltà di Medicina - Per me sono state di determinante importanza: la preparazione al test ha sopperito alla scarsa formazione che mi garantiva il liceo. Il percorso nella scuola secondaria non forma gli studenti sulle materie dei test d'accesso universitari e passare per Dictatum Discere è stato necessario». I risultati non si sono fatti attendere. «Dopo aver seguito questo ulteriore percorso di formazione, sono riuscita ad entrare in Medicina, la mia passione - aggiunge Sonia Cannas -. L'unica pecca fu la mancanza di una sede in Ogliastra: scelsi di seguire i corsi a Cagliari, una sede a Tortolì sarebbe stata utile, quindi sono felice di questa nuova apertura»

UNA POSSIBILITÀ. Una preparazione quindi utile a chi intende affrontare le prove di ammissione ai Corsi di Laurea scientifici a numero chiuso organizzata in differenti modalità e incentrata su varie materie quali logica, chimica, fisica o anatomia, ora ancora più accessibile per gli studenti ogliastrini. «Ho partecipato alle lezioni di Dictatum Discere quest'estate - racconta invece Alessia, lanuseina di 17 anni iscritta al Liceo scientifico - volevo testare e arricchire le mie conoscenze in previsione dell'iscrizione.

La formazione è stata utile quindi mi piacerebbe partecipare ad altri corsi, anche perché la sede ogliastrina facilita la frequenza. Dopo il liceo, vorrei iscrivermi in una Facoltà con indirizzo sanitario e penso il corso mi sarà di grande aiuto».

Lisa Ferreli

 

 

5 - L’UNIONE SARDA di venerdì 15 novembre 2019 / CULTURA - Pagina 44

UNIVERSITÀ. “Una stanza tutta per sé”

Identità di genere: esposizione di tre giovani artiste

C'è una cosa che le donne possono insegnare agli uomini. Forse anche più d'una, a dir la verità, ma la parola “cura”, e tutti i molteplici significati che porta con sé, è la più importante. E cosa c'entri con l'arte è presto detto: curare una mostra non è tanto selezionare delle opere ed esporle, nel suo senso più autentico è prendersi cura attraverso l'arte delle relazioni umane e del mondo, proteggere la bellezza e aiutare gli altri a notarla, sollecitare il dialogo e la riflessione. Non a caso, «Siate curatori rivoluzionari» augurava Simona Campus alle allieve e agli allievi del laboratorio didattico “Storia delle esposizioni e pratiche curatoriali“, di cui ha curato il coordinamento insieme con Rita Pamela Ladogana, e la tutor didattica Agnieszka Smigiel.

Promosso dal Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell'Università di Cagliari, il corso, volto a insegnare come si allestisce e organizza una mostra d'arte, si è concluso con una mostra diffusa curata dagli studenti, e dedicata a tre artiste sarde contemporanee: “Una stanza tutta per sé”.

Inaugurato ieri (e aperta fino al 15 dicembre), alla presenza della rettrice Maria del Zompo, l'esposizione, che nel titolo cita Virginia Wolf e le sue rivendicazioni affinché le donne del Novecento avessero accesso alla cultura e all'indipendenza economica, è un'indagine sull'identità di genere attraverso le opere di Daniela Frongia, Egle Picozzi e Francesca Sanna. «Tre differenti e complementari declinazioni», come suggerisce Campus, storica dell'arte e direttrice dell'Exma, che delineano una ricerca «antiretorica, non convenzionale e a tratti poetica». Una percorso espositivo, dislocato in tre luoghi differenti, che propone di investigare quale sia lo specifico contributo femminile sia dal punto di vista dell'espressione artistica, sia di come essa possa essere raccontata al pubblico.

Da Palazzo Belgrano, dove è conservata la Collezione “Luigi Piloni”, che ospita “Percorsi” di Frongia, alla Stanza Rosa del Polo Umanistico “Sa Duchessa”, che espone “Madonna del latte” di Frongia, fino all'Orto Botanico che accoglie i lavori grafici di Sanna, si snoda un percorso che consente di apprezzare alcune tra le migliori rappresentanti dell'arte contemporanea sarda, e insegna l'importanza dell'arte come veicolo di educazione e formazione. Un aspetto sottolineato dalla Rettrice che ha annunciato l'allestimento di un museo artistico di ateneo a Palazzo Nieddu, in via dei Genovesi. Per curare una mostra è necessario avere competenze complesse, ma vuol dire anche plasmare una sensibilità diffusa. (f.m.p.)


 

La Nuova Sardegna

 


6 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 15 novembre 2019 / Prima pagina
AMBIENTE, SOS, RICCI

I beni comuni
l’oggi nemico del futuro


di Vittorio Pelligra

Vi ricordate “La zuppetta” di Nanni Loy? Quell’episodio di Specchio Segreto nel quale il regista intingeva la sua brioche nel cappuccino di un ignaro ed esterrefatto avventore. Ecco, quel cappuccino era un bene privato. Un bene “escludibile”, per il quale il legittimo proprietario ha la possibilità di impedire a un altro soggetto di godere del bene, ma anche “rivale”, nel senso che, se qualcuno consuma quel bene, esso non può essere goduto da nessun alcun altro. Semplicemente il cappuccino finisce. Ci sono però anche altre tipologie di beni, quelli “comuni” per esempio. Questi sono rivali, nel senso che si consumano come il cappuccino, ma sono anche “non escludibili”, cioè non è possibile impedire a nessuno di goderne. Il problema coi beni comuni è che si sfruttano in maniera eccessiva. continua a pagina 2

SARDEGNA - Pagina 2  segue dalla prima

I BENI COMUNI

L'OGGI NEMICO DEL FUTURO

di VITTORIO PELLIGRA

I RICCI DI MARE Rischiano di sparire per il troppo sfruttamento come in passato è successo alle ostriche a New York

LA COLLETTIVITÀ È necessario che la politica agisca con regole efficaci Ciò che è di tutti è di ognuno di noi
Nel 1968, Garrett Hardin pubblicò un articolo sulla rivista "Science", significativamente intitolato "La tragedia dei beni comuni", per spiegare il perché, se non regolati, questi beni rischiano la distruzione. I ricci del nostro mare sono beni comuni. Questa è la ragione per cui stanno rischiando di sparire, perché è nella natura stessa di un bene comune, il fatto di essere sovra sfruttato. È già capitato. Intorno al 1860 nei mercati del pesce newyorkesi venivano vendute circa dodici milioni di ostriche. Vent'anni dopo, nel 1880, la raccolta di ostriche raggiunse l'impressionante cifra di settecento milioni in un anno. In città si potevano trovare ostriche ovunque, nei ristoranti, nei caffè, ad ogni angolo di strada. Quando ci si rese conto che lo sfruttamento aveva raggiunto un limite di guardia era troppo tardi. L'amministrazione tentò di correre ai ripari, ma il processo di distruzione era, a questo punto, diventato irreversibile. Nel 1927 l'ultima coltivazione di ostriche di New York chiuse definitivamente. Successe una cosa simile con i merluzzi del Pacifico del Nord. Dopo gli anni '70 del secolo scorso si manifestano i primi segni di sovrasfruttamento. Il pescato si riduce e allora arrivano navi-industrie gigantesche da tutto il mondo, Scozia, Germania, Russia, per pescare quelli che allora sembravano i pochi merluzzi rimasti. Si registra dalla metà degli anni '70 e per i dieci anni seguenti un fortissimo incremento nella produzione. È a questo punto che l'ecosistema collassa, che la "tragedia dei beni comuni" si manifesta. I merluzzi diventano rarissimi e la produzione scende 180mila tonnellate, nel 1991. Ma questa è una storia comune a molte altre specie. Le foche del Nord Pacifico, le sardine della California e l'halibut. Quella dell'halibut poi, è una vicenda interessante anche per altri versi, perché racconta infatti, oltre agli esiti tragici dell'overfishing, anche degli effetti controproducenti di certe forme di regolamentazione. Per limitare gli effetti negativi della pesca eccessiva, si iniziò a regolarmentare l'attività dei pescatori riducendo il periodo di pesca dai 125 giorni del 1975 fino ai 25 del 1980. I giorni di apertura alla pesca diventarono solo 2 nel 1994. L'effetto di questa norma fu innanzitutto quello di portare a una eccessiva concentrazione degli sforzi. Ciò che un tempo si poteva fare in quattro mesi, ora andava fatto in soli due giorni. Aumentarono gli incidenti sul lavoro, i pescatori feriti e persino le morti. Inoltre, la qualità del pesce presente sui mercati peggiorò. Essendo pescabile solo per due giorni all'anno, tutta la produzione andava immediatamente congelata per la lunga conservazione; divenne così, praticamente impossibile trovare halibut fresco. Se vogliamo proteggere queste risorse naturali, tra cui i nostri ricci, dobbiamo mettere mano seriamente al conflitto tra libertà di spaghettata e futuro della specie. Solo una forte autolimitazione potrà consentire un'attività di pesca sostenibile. Le future generazioni hanno gli stessi nostri diritti su ambiente e natura. Scordarselo equivarrebbe ad un furto. È necessario che la politica agisca con forme di regolamentazione coerenti e efficaci, scegliendo con responsabilità quali interessi primari tutelare. Perché ciò che è di tutti è di ciascuno e non di nessuno.
 

 


7 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 15 novembre 2019 / SARDEGNA - Pagina 6

Biancareddu assicura:

borse di studio

per tutti gli universitari

SASSARI L'assessore Andrea Biancareddu rassicura il consigliere del Pd, Roberto Deriu, ma soprattutto gli studenti universitari sardi: tutti gli aventi diritto avranno la borsa di studio. Tutto nasce da una questione sollevata da Deriu perché l'Ersu di Sassari avrebbe escluso dalla concessione della borsa di studio 611 studenti che posseggono i requisiti. «Tutti i problemi sollevati sono già stati posti all'attenzione dell'assessorato - dice Biancareddu - ed è mia ferma intenzione e volontà di garantire, come ho più volte detto e annunciato di garantire a tutti il diritto allo studio». L'Ersu di Sassari nelle graduatorie definitive pubblicate il 31 ottobre 2019 ha inserito un numero elevato di matricole di primo livello con ammissione con riserva - studente non ancora immatricolato, in quanto la scadenza prevista per l'immatricolazione dall'Università di Sassari inizialmente per il 18 ottobre è stata prorogata al 31 con perfezionamento del pagato della prima rata al 7 novembre. L'avviso iniziale - ricorda l'assessore Biancareddu - prevedeva uno stanziamento di 12 milioni e 200 mila euro. Per completare l'erogazione completa di tutte le borse di studio per tutti gli aventi diritto, l'importo complessivo è di 14 milioni e 450 mila euro. Biancareddu evidenzia l'importante funzione che le borse di studio rivestono, al fine di garantire il diritto allo studio agli studenti meritevoli, a prescindere dalla loro situazione finanziaria e ha sottolineato nuovamente, a rassicurazione dei soggetti interessati, la volontà di individuare subito le risorse necessarie per assicurare a tutti gli studenti presenti in graduatoria, l'erogazione della borsa, anche a valere sulle risorse già nella disponibilità dell'ente, compreso l'avanzo di amministrazione.

Questionario e social

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