Supporto continuo per studentesse e studenti che partono da situazioni di svantaggio
Mario Frongia
Per un’università sempre più inclusiva: entra nel vivo il progetto Erasmus+Smile. Acronimo di Social meaning impact through lifelong learning universities in Europe, Smile è cofinanziato dal programma Erasmus+ e coordinato dal network europeo per la formazione continua universitaria Eucen. "Il Progetto si concentra sul tema dell’inclusività nella formazione universitaria, riferendosi in particolare a tre pilastri tematici: esperienza migratoria, diseguaglianze di genere e background socioeconomico. Agendo su questi tre ambiti prioritari, Smile - dice Ester Cois, prorettrice per l'Uguaglianza di genere e responsabile scientifica del progetto - intende promuovere l’inclusività nelle università. Un obiettivo che punta a supportare studenti e studentesse in situazioni di svantaggio per ragioni di appartenenza etnica, di connotazione di genere, di condizioni socioeconomiche di partenza, promuovendo la partecipazione, i progressi e i risultati accademici". Ovvero, un bersaglio di pregio in tempi che necessitano di condivisione, saperi e coraggio.
Lo sguardo, le idee, il buon senso e le attività che vanno oltre stereotipi e luoghi comuni
L'Università di Cagliari partecipa come partner al progetto con il dipartimento di Scienze politiche e sociali (facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche) in un ambito tematico specifico denominato “Women in Leadership in Higher Education”. Il progetto coordinato dalla professoressa Cois, ricercatrice in Sociologia dell’ambiente e territorio, "si inserisce nel solco delle iniziative istituzionali promosse dal rettore e dalla governance d’ateneo per la promozione dell’inclusione e della parità di genere". In sostanza, una marcia e una visione preziosa. Un obiettivo didattico e di ricerca che coinvolge docenti, studentesse e studenti. Impegno, conoscenze e motivazioni per un domani ricco di uguaglianze basato sul rispetto delle persone e dei diritti sociali e civili.
Smile, dalle situazioni di svantaggio alla valutazione dell'efficacia delle misure adottate.
I lavori si sono aperti lo scorso dicembre e andranno avanti fino al novembre del 2023. "Le attività previste da Smile nel corso del triennio, comprendono una fase di ricerca per dare conto delle situazioni di svantaggio presenti in ambito universitario e proporre strategie operative per superarle. La predisposizione, su questa base, di un modello di audit sulla diversità che possa essere usato dagli organi di governo universitario per valutare l’efficacia delle proprie misure. Inoltre - rimarca Ester Cois - si lavora sull’organizzazione di workshop su questi temi per i membri dello staff delle istituzioni di formazione superiore, la definizione di un piano di azioni basato su raccomandazioni condivise tra i partner del network europeo in termini di indirizzi di policy per leader istituzionali e decision-makers".
Sinergia, confronto e condivisione tra sei atenei e quattro organizzazioni europee
Al progetto Smile prendono parte sei università europee distribuite tra Germania, Irlanda, Italia, Finlandia, Malta e Romania. In campo anche quattro organizzazioni della società civile operanti in Belgio e in Spagna, sotto il coordinamento generale di Eucen. Nel dettaglio, i partner sono la Johannes Gutenberg University (Danimarca), Maynooth University (Irlanda), Turku University (Finlandia), University of Malta (Malta), Università di Cagliari, Technical University of Iasi (Romania), Fundacio Solidaritat UB (Spagna), Notus (Spagna) e European Students’Union (Unione Europea)
Informazioni. Il sito web di Smile è consultabile al link: http://smile.eucen.eu. Aggiornamenti e contenuti utili verranno condivisi su Facebook, Twitter e Linkedin di Inclusive Europe: @inclusive.eu; Inclusive Europe group; @EuropeInclusive