Sabato 30 novembre 2019

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
30 novembre 2019

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 30 novembre 2019 / ECONOMIA - Pagina 24

MEDICI. Allarme di Meigos

«Fra cinque anni oltre 1.100 specialisti in meno nell'Isola»

Emergenza medici in tutta Italia. Ma in Sardegna c'è un problema in più: la riduzione dei posti nelle scuole di specializzazione rischia di incidere sulla qualità del sistema sanitario regionale. È la denuncia del direttivo di Mèigos-Giovani Medici Sardegna. Un fenomeno, denuncia l'associazione, destinato ad aggravarsi nei prossimi anni. Meigos cita il report Anaao Assomed: nell'Isola, nei prossimi cinque anni, ci saranno 1.154 medici specialisti dipendenti in meno. Una cifra che potrebbe arrivare a 2.000 se si comprendono i medici che esercitano in libera professione. In particolare mancheranno pediatri, medici di urgenza, chirurghi generali, anestesisti-rianimatori, medici internisti, nefrologi e psichiatri.



 

2 - L’UNIONE SARDA di sabato 30 novembre 2019 / NUORO - Pagina 45

COMUNICAZIONE. La meticolosa ricerca di Maria Annunziata Giannotti

LA TESI SUL CINEMA DISCUSSA IN LIMBA: UNA SFIDA RIUSCITA
54 anni, portatrice sana di limba logudoresa, si è laureata con il massimo dei voti discutendo la sua tesi in sardo e indossando lo scialle tradizionale di Oliena

Fra i casi più studiati nel mondo della linguistica vi è quello dell'italianizzazione dei dialetti, un fenomeno che, con i nuovi termini dell'età moderna, ha colpito anche la lingua sarda.

Quante parole, relative alla modernità, risultano intraducibili dall'italiano al sardo? È un problema che, almeno inizialmente, si è posta anche Maria Annunziata Giannotti, 54 anni di Nuoro, quando ha deciso di discutere in limba all'Università di Cagliari la sua tesi di laurea in Scienze della Comunicazione “Cinema-documentario come veicolo di comunicazione”. Cinema che conta nel suo vocabolario vari termini tecnici difficilmente traducibili dall'italiano al sardo: la Giannotti, portatrice sana di limba nugoresa sin da piccola, scrittrice, impiegata nell'ufficio stampa dell'Isre e madre di quattro figli, ha subito accettato la sfida. Inizia così un lavoro di ricerca su fonti specifiche come il vocabolario italiano-sardo/logudorese di Pietro Casu o il Dizionario Universale della Lingua di Sardegna di Antonino Rubattu.

Il termine “comunicazione”, che in sardo non esiste, diventa quindi comunicassione mentre, in altri casi, si utilizzano delle perifrasi: «Per il termine inquadratura che non ha corrispettivo in sardo, ho utilizzato Su ì si cheret contare - ha raccontato la Giannotti - mentre quando arrivarono in Sardegna le prime pellicole, non si diceva andare a biere unu film ma andare a zinema».

Nella lingua sarda autentica, molte cose non possono essere tradotte e a volte si utilizzano metafore: per parlare dell'emozione dello spettatore, ad esempio ho utilizzato li prenavat su coro . La tesi, che ha trattato i temi dello scambio di significati nel cinema documentario con focus sull'attività dell'Isre nell'antropologia visuale, ha visto la Giannotti impegnata nella discussione del proprio lavoro in seduta di laurea sia in sardo che in italiano, per farsi capire anche da chi non era pratico chin sa limba .

Alla fine è stato un successone: «Mi hanno scritto in tanti dopo la discussione, facendomi i complimenti anche per la cadenza sarda». Il lavoro finale è stato preparato in ogni minimo dettaglio, anche nell'abbigliamento: lo scialle del costume di Oliena è un omaggio alla tradizione sarda che la Giannotti sceglie di indossare alla discussione non solo per l'eleganza del ricamo ma perché «ogni cosa è comunicazione». Per Maria Annunziata il coronamento di un sogno, iniziato con tanta voglia tre anni fa, affrontando le difficoltà che solo una madre lavoratrice può comprendere. Il punteggio finale della tesi non poteva che essere il massimo.

Fabio Sanna






 

La Nuova Sardegna

3 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 30 novembre 2019 / SASSARI - Pagina 20

L'Aou ha deciso: la struttura verrà diretta da un ospedaliero

CARDIOLOGIA, LA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE VA VERSO LA CHIUSURA

Senza universitari alla guida il corso non sarà confermato

di Giovanni Bua
SASSARI La facoltà di medicina e chirurgia rischia di perdere un altro pezzo, un'altra scuola di specializzazione che viaggia verso l'ormai inesorabile chiusura. La ventiduesima in 10 anni, con il totale che è passato dalle 44 del 2009 alle 22 attuali, di cui 16 accreditate in via provvisoria. Una di queste è quella di Cardiochirurgia, diretta da Guido Parodi, su cui sta per calare inesorabile la mannaia della Regione.
La storia si trascina da mesi ed è già stata oggetto di un'interrogazione in Regione dei consiglieri Ledda, Dessì, Satta e Lancioni del 19 dicembre 2018, di un intervento alla Camera di Mara Lapia il 30 gennaio del 2019, oltre che di numerosi articoli sulla Nuova Sardegna. Tutti a segnalare lo stesso problema: dopo l'andata in pensione del direttore della Cardiologia Aou Pier Franco Terrosu a fine 2018 era necessario che la Regione attribuisse alla struttura complessa la direzione universitaria con una modifica dell'atto aziendale Aou, operazione indispensabile per "salvare" l'accreditamento della scuola di specializzazione collegata, la cui rispondenza ai criteri di idoneità verrà verificata ad aprile 2020. Per l'accreditamento all'Osservatorio Nazionale della formazione medica specialistica, la struttura di sede della scuola deve avere infatti una direzione universitaria e deve comprendere tutte le attività assistenziali necessarie per l'apprendimento dei futuri medici specialisti.
Un problema concreto, segnalato da mesi e assolutamente risolvibile. Che Aou e Regione hanno però deciso di non risolvere. Lo scorso 21 novembre infatti, con la delibera 913 recentemente pubblicata sul sito dell'Azienda ospedaliero-universitaria, la direzione aziendale ha stabilito che la Cardiologia dell'Aou abbia direzione ospedaliera, affidando alla componente universitaria una struttura semplice, articolazione dipendente e non autonoma di quella complessa ospedaliera, senza posti letto e personale e pertanto certamente priva dei requisiti per permettere l'accreditamento di una scuola di specializzazione.
Una vera mazzata, che arriva dopo mesi di silenzio da parte della direzione aziendale e dell'assessorato regionale, che ora molti interpretano come una precisa scelta "politica", che decreta la chiusura della scuola sassarese e l'accorpamento con quella dell'università di Cagliari.
Scelta questa assolutamente bocciata da tutte le componenti in campo. Oltre alle segnalazioni dei politici c'è infatti un documento approvato all'unanimità dal consiglio di facoltà di Medicina e Chirurgia inviato anche al rettore, che chiedeva la trasformazione della struttura da direzione ospedaliera a universitaria. E poi una raccolta firme tuttora in corso, a favore della medesima soluzione, degli studenti universitari. E ancora gli specializzandi, che hanno scritto una lettera "aperta" appoggiando la stessa ipotesi, unica possibile per scongiurare la chiusura della scuola. Tutto apparentemente cestinato da Regione e Aou,
Da capire ora quali siano i margini di manovra rimasti. Di sicuro nei giorni scorsi è arrivata sul tavolo dell'assessore Regionale una proposta di riorganizzazione della Cardiologia, spedita dallo stesso reparto, che riequilibra la presenza ospedaliera e universitaria e garantisce la salvezza della Scuola. Salvezza che peraltro è indicata come "priorità da salvaguardare" nel protocollo d'intesa tra Regione e aziende universitarie che regola la materia, e che potrebbe mettere in subordine qualsiasi altro tipo di "problemi" tra ospedalieri e universitari. La via per la salvezza è però lastricata di croci, una per ognuna delle 22 scuole di specializzazione che hanno chiuso negli ultimi 10 anni. E sono in molti a temere che quella di Cardiologia sarà la prossima di una serie che non sembra avere intenzione di arrestarsi.

Questionario e social

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