Sabato 25 luglio 2020

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
25 luglio 2020

L'Unione Sarda




 

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 25 luglio 2020 / CAGLIARI - Pagina 24

Via Trentino. Nuova manifestazione degli universitari contro l’Ersu
SIT-IN IN MENSA E PRANZO OFFERTO DAGLI STUDENTI

Sarà un sabato di grande protesta. Oggi ancora un sit-in davanti alla mensa di via Trentino e pranzo offerto a tutti dagli studenti.

È l'ultima di una serie di iniziative promosse dagli universitari per rimarcare i disservizi. «Lamentiamo una riapertura solo parziale delle mense - dicono - con nessuna certezza per il periodo da settembre al prossimo febbraio».

Il dito è puntato contro l'Ersu. «A fronte del dimezzamento dei posti letto, già da inizio mese, l'ente non ha ancora messo in campo alcuna soluzione. Nessuna notizia di un rimborso per i mesi di affitto e per i pasti detratti dalle nostre borse di studio, dei quali non abbiamo potuto usufruire per scelta dell'ente».

Gli studenti ricordano che «nell'ultimo consiglio di amministrazione, come in altre occasioni, l'ente si è mostrato disponibile a lasciare le case dello studente aperte ad agosto per gli studenti stranieri che non possono rientrare nei loro paesi a causa dell'emergenza e per chi ha tirocini o appelli ad agosto e settembre. Le mail di richiesta mandate nelle ultime ore hanno ottenuto risposte contrastanti: sarà l'ennesima promessa non mantenuta? Come possiamo tollerare che, con solo una settimana di tempo a disposizione, non siano state ancora state date e rese pubbliche, tramite un canale ufficiale, informazioni chiare in merito»?

L'elenco dell'insoddisfazione è lungo. Dopo le mense e gli alloggi prosegue con l'accompagnamento e il servizio di trasporto per gli universitari con disabilità. «Soprattutto il sabato e la domenica, non potendo cucinare autonomamente i pasti, si trovano ancora più in difficoltà a causa della chiusura della mensa. Ancora una volta ci ritroviamo purtroppo a chiedere dignità per tutti gli studenti, una dignità che dovrebbe essere dovuta. Non è normale dover ricordare a un ente finanziato per l'inclusione e il diritto allo studio di fare il suo lavoro». Gli studenti sono invitati a non prenotare i “lunch box” e partecipare al sit-in. «Non vi lasceremo a stomaco vuoto, il pranzo verrà offerto da noi studenti». (a. pi.)

 

 

 

 

 

 

2 - L’UNIONE SARDA di sabato 25 luglio 2020 / CAGLIARI

UNIVERSITÀ
Decisione presa dal Ministero, l’Ateneo si deve adeguare ma sui social gli studenti si fanno sentire

MEDICINA, MONTA LA PROTESTA PER LA TASSA
Il ticket per accedere alle prove di ammissione ai corsi è passato da ventitré a cento euro

Medici eroi, fonti d'ispirazione e protagonisti assoluti nelle trincee dell'emergenza Covid. Ma per sognare il camice bianco si rischia di mandare il conto in rosso. Stupisce infatti la scelta della Conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI) che ha deciso quest'anno di uniformare a 100 euro la tassa d'iscrizione al test di Medicina in tutti gli atenei sotto la propria egida. «Per Cagliari stiamo parlando di un aumento che supera il 400%», scrivono sui social gli studenti di Reset Unica. Infatti il bollettino da pagare per gli aspiranti dottori schizza dai 23,05 euro del 2019 ai 100 imposti dalla CRUI.

MANI LEGATE

Dall'Università di Cagliari fanno sapere di «non aver avuto margine di scelta», al pari di tutti gli atenei aderenti alla CRUI, l'associazione delle Università italiane statali e non riconosciute dal Ministero. Si tratta di un organo che ha per scopo statutario quello di «rappresentare e valorizzare il sistema delle autonomie universitarie, svolgendo attività di coordinamento, di indirizzo, di tutela e di promozione». Insomma, la CRUI è un'associazione non direttamente dipendente dal Miur ma che ha un alto peso sul coordinamento delle università italiane in quanto rappresentante del collegio dei rettori. «Ogni Ateneo ha dovuto applicare questo importo perché si tratta di un concorso nazionale - spiegano dall'Università di Cagliari - la selezione di Medicina non è gestita localmente, tant'è vero che i risultati dei test non vengono elaborati sul posto, ma i plichi contenenti i questionari vengono mandati al Cineca di Bologna e poi il Consorzio interuniversitario restituisce i risultati. Dunque la tassa di 100 euro è dovuta al Ministero, e il nostro Ateneo non può far nulla».

STUDENTI IN RIVOLTA

Una scelta che però non è andata giù a tantissimi studenti, tanto che il coro d'indignazione è unanime da parte di tutti gli schieramenti che regolano la vita politica universitaria. «L'Ateneo di Cagliari fino all'anno scorso era una delle sedi con il contributo più basso: soltanto 23,05 euro - scrivono ancora i ragazzi di Reset Unica - Una scelta del tutto immotivata che, forse allo scopo di uniformare l'ammontare del contributo in Italia, ha finito per alzarlo dove si pagava di meno. Stiamo preparando un emendamento da passare negli organi centrali per chiedere al più presto di ritornare alla situazione precedente. È inconcepibile che la nostra Università si presti a una logica che vuole che soltanto chi può permetterselo riesca ad accedere al corso di laurea». Levata di scudi anche da parte di Azione Universitaria: «Riteniamo che in un momento di emergenza come questo, dove le famiglie affrontano importanti sacrifici per poter esercitare il diritto allo studio, aumentare così tanto la tassa d'iscrizione al test di Medicina metta a nudo il totale disinteresse verso gli universitari - dice il coordinatore Emilio Serra - Ci auguriamo che il Governo capisca al più presto che sugli studenti bisognerebbe investire e non fare cassa». Intanto le iscrizioni al test si sono concluse giovedì 23 luglio alle ore 16, facendo registrare un calo di oltre duemila studenti rispetto all'anno precedente. Gli iscritti che sosterranno la prova il prossimo 3 settembre sono così scivolati dai 68.694 del 2019 ai 66.638 di quest'anno. Non benissimo per un paese che si era ripromesso di investire di più sui medici.

Giacomo Dessì







 

3 - L’UNIONE SARDA di sabato 25 luglio 2020 / PROVINCIA DI CAGLIARI - Pagina 32

BURCEI

Tesi sul Covid per la biologa

Si è laureata in biologia discutendo la tesi a distanza in via telematica dalla sua casa di Burcei, in collegamento con l'Università di Cagliari. Francesca Sanna ha puntato su un argomento di attualità: “La papain-like proteasi del Coronavirus Sars-Cov-1 del 2002".

«Il mio obiettivo - dice soddisfatta la neo biologa - è quello di continuare gli studi per la laurea magistrale in Biologia cellulare e molecolare. Inizierò a settembre sempre all'Ateneo di Cagliari».

Dopo la laurea sono arrivati gli auguri dei docenti e dei familiari, stretti attorno alla neo dottoressa, con la corona d'alloro. «È stato un momento intenso, mi sono commossa - ha detto Francesca Sanna - ringrazio la mia famiglia, i docenti, tutti quelli che in questi bellissimi anni di Università mi sono stati vicino: ora penso al futuro, sognando un lavoro nell'ambito della ricerca». (ant. ser.)







 

4 - L’UNIONE SARDA di sabato 25 luglio 2020 / SASSARI E ALGHERO - Pagina 41

Sassari
«RISCHIO COVID, L'ATENEO DEVE VOTARE PRIMA»

«Le elezioni per il nuovo rettore a fine novembre? Il momento peggiore che si possa scegliere in presenza di una concomitante patologia come il Covid-19». Ad affermarlo è Manlio Fadda, presidente della sede di Sassari del Comitato nazionale universitario, nonché docente di Epidemiologia e malattie virali.

Manlio Fadda condivide contenuto e considerazioni fatte dai 60 docenti dell'Università di Sassari nell'esposto al premier Conte, ai ministri dell'Università e Pubblica amministrazione, ai presidenti della VII Commissione di Senato e Camera, e al presidente della Giunta Solinas.

Come epidemiologo, sottolinea perché sarebbe opportuno anticipare le elezioni prima del 31 ottobre, data di cessazione del mandato del rettore Massimo Carpinelli: «Al momento attuale la situazione epidemiologica del Covid 19, che è poi concausa della situazione che si è venuta a determinare, appare in Sardegna relativamente favorevole al corretto e sereno svolgimento nei tempi brevi, sia della campagna elettorale che delle votazioni stesse».

Fadda fa notare che il primo settembre riprenderanno le lezioni in presenza e si ripopoleranno le residenze e le mense studentesche, oltre ad aumentare i momenti di socialità con i tanti stranieri che studiano nell'ateneo sassarese. «Si può immaginare che tutto questo non possa creare situazioni fortemente critiche? Si consideri poi che le elezioni si dovrebbero svolgere nell'ultima settimana di novembre, periodo già da tempo critico per l'insorgenza di malattie respiratorie, nel quale potrebbe inoltre essersi ormai avviato il prossimo ciclo influenzale».

Giampiero Marras

La Nuova Sardegna

 

 

 

 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 25 luglio 2020 / SARDEGNA - Pagina 6

LA RIVOLTA DEGLI UNIVERSITARI A CAGLIARI
«Non prendete i lunch-box si pranza gratis al sit-in anti Ersu»

CAGLIARI «Non prenotate i lunch box dell'Ersu del sabato e venite al sit-in di protesta: il pranzo ve lo offriamo noi». È la nuova protesta degli Studenti universitari per mettere in chiaro alcuni problemi che, secondo gli utenti dei servizi dell'ente, devono essere ancora risolti. «Lamentiamo - si legge in una nota - una riapertura solo parziale delle mense, senza certezze per il periodo che va da settembre a febbraio». E ancora: «A fronte del dimezzamento dei posti letto, già da inizio luglio, l'ente non ha ancora messo in campo alcuna soluzione. Nessuna notizia, ancora oggi, di un rimborso per i mesi di affitto e per i pasti detratti dalle nostre borse di studio, dei quali non abbiamo potuto usufruire per scelta dell'ente». C'è anche un'altra "grana". «Nell'ultimo Cda, come in altre occasioni, l'ente si è mostrato disponibile a lasciare le case dello studente aperte ad agosto per gli studenti stranieri che non possono rientrare nei loro paesi a causa dell'emergenza e per chi ha tirocini o appelli nei mesi di agosto e settembre. Le mail di richiesta che sono state mandate nelle ultime ore hanno ottenuto risposte contrastanti: sarà l'ennesima promessa non mantenuta? Come possiamo tollerare che, con solo una settimana di tempo a disposizione, non siano state ancora state date (e rese pubbliche, tramite un canale ufficiale) informazioni chiare in merito?». E poi la difesa dei più deboli: «Gli studenti con disabilità - accusano gli studenti - non hanno l'accompagnamento e il servizio di trasporto. Soprattutto il sabato e la domenica, non potendo cucinare autonomamente i pasti, si trovano ancora più in difficoltà a causa della chiusura della mensa».

 

 

 

Questionario e social

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