Sabato 19 ottobre 2019

19 ottobre 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web


 

 

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 19 ottobre 2019 / CAGLIARI - Pagina 27

NUOVO SISTEMA CONTRO I TUMORI DEL COLON RETTO

Il Policlinico di Monserrato si conferma eccellenza nella lotta al tumore del colon retto. Nell'ospedale dell'Azienda universitaria è stato infatti attivato il “Percorso diagnostico terapeutico assistenziale” (Pdta), un sistema in cui operano chirurghi, medici e infermieri altamente specializzati che si prendono cura dei pazienti colpiti da tumore del colon retto in tutte le fasi diagnostiche e terapeutiche.

«A breve ne seguiranno altri - annuncia il direttore sanitario dell'Aou, Nazareno Pacifico -, la nostra intenzione è costruire percorsi che prendano in carico e seguano i pazienti in ogni fase della loro malattia». «Il percorso - spiega Luigi Zorcolo, direttore della Chirurgia colon proctologica del Policlinico - è rivolto a tutti i pazienti con sospetto o con diagnosi già accertata di tumore del colon-retto. È un servizio importante perché accompagna e guida il paziente affetto da tumore del colon-retto nel suo percorso di diagnosi e trattamento. È un sistema coordinato che consente di garantire ai pazienti un approccio personalizzato, ridurre i tempi di attesa per il trattamento, ottimizzare diagnosi e trattamento con un approccio multidisciplinare».

Al percorso si accede contattando l'ambulatorio unico per le neoplasie del colon-retto. I pazienti possono telefonare al numero 070 51093100 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17 o scrivere una mail all'indirizzo di posta elettronica colonretto@aoucagliari.it.

 


2 - L’UNIONE SARDA di sabato 19 ottobre 2019 / AGENDA Pagina 29
Diario cittadino
GLI ORARI DELL’ORTO BOTANICO. L’area verde dell’Orto botanico, in viale Sant’Ignazio da Laconi 11, chiude i cancelli alle 18. A novembre invece l’orario sarà anticipato alle 16. È in funzione il servizio di biglietteria e si effettuano visite guidate. Per informazioni telefonare allo 070-6753512, email ortobotanico@unica.it.

 


3 - L’UNIONE SARDA di sabato 19 ottobre 2019 / PRIMA CULTURA 50

sabato 19 ottobre

Cannabis in gravidanza? Bambini a rischio psicosi

L'uso durante la gravidanza della cannabis e l'esposizione al suo principale componente psicoattivo, il Thc, modifica il sistema dopaminergico della prole e la rende suscettibile ai suoi effetti psicotici durante la preadolescenza (fino ai 14 anni circa).

L'importante scoperta di questa correlazione è il frutto di uno studio iniziato nei laboratori del Dipartimento di Scienze biomediche dell'Università di Cagliari nel 2014 e ora pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Nature Neuroscience.

Lo studio, coordinato dal professore associato Miriam Melis, ha visto la partecipazione di uno staff di brillanti ricercatori e dottorandi dell'Università di Cagliari (Mauro Congiu, Francesco Traccis, Valeria Serra, Roberto Frau, Paola Devoto, Claudia Sagheddu, oltre al tecnico Pierluigi Saba) e la collaborazione dell'Accademia delle Scienze ungheresi a Budapest e dell'Università del Maryland a Baltimora.

«Negli ultimi quindici anni la percentuale delle donne in gravidanza che fanno uso di cannabis è raddoppiato, attestandosi in Europa fra il 6 e il 12 percento», spiega la professoressa Melis. «Questo è dovuto alla generale sottostima dei suoi effetti negativi - in alcuni stati americani è addirittura prescritta contro le nausee mattutine - quando invece gli studi dimostrano che rispetto ai loro pari i bambini esposti sono iperattivi, disattenti, più impulsivi e più suscettibili alle psicosi. Ricordiamoci che le donne incinte non prendono farmaci e limitano anche la caffeina o il cioccolato, suona davvero paradossale il ricorso a una droga che io non classifico come leggera : per me esiste solo la distinzione fra droghe legali e illegali». Un secondo risultato di grande rilevanza dello studio, portato avanti dai ricercatori di Cagliari su un campione di giovani ratti, è l'individuazione di un farmaco che potrebbe correggere, forse in maniera stabile, le alterazioni del neurosviluppo prodotte dal Tch in gravidanza: si tratta del “pregnenolone”, un ormone approvato dall'Agenzia americana del farmaco, a oggi già in commercio per il trattamento della schizofrenia, del disturbo bipolare e dei disturbi psichiatrici associati all'uso di cannabis.

Luca Mirarchi

 


4 - L’UNIONE SARDA di sabato 19 ottobre 2019 / PROVINCIA DI CAGLIARI 33

Vallermosa. La circolazione dei metalli in età preistorica in Europa
Ricercatori danesi studiano il nuraghe di Matzanni

Un team di ricercatori danesi sui monti di Vallermosa, per riscoprire il sito archeologico di Matzanni. Dal 7 al 25 ottobre, alcuni studiosi dell'Università di Aarhus, svolgono una campagna di ricerca, attraverso ricognizioni, mappature e raccolta dati, nell'area del santuario nuragico.

Il programma della ricerca, resa possibile da un finanziamento di centomila euro, stanziato dal Governo della Danimarca, riguarda lo studio della diffusione dei metalli, tra Sardegna ed Europa, nell'età del bronzo. Un progetto proposto, circa un anno fa, dall'archeologa Valentina Matta, 29 anni, di Decimomannu, che svolge il dottorato di ricerca nell'università scandinava: «Stiamo svolgendo uno studio sul ruolo della Sardegna nella circolazione dei metalli nell'Europa, con particolare attenzione alla Scandinavia, durante l'età nuragica». La scelta di Matzanni non è casuale: «Il sito, unico nel suo genere, è un punto strategico e si trova al centro di un grande bacino minerario, inoltre mostra più di quello che attualmente si conosce». (a. cu.)

La Nuova Sardegna

5 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 19 ottobre 2019 / SASSARI - Pagina 20

LE BORSE DI STUDIO CRUI

In Ateneo cinque nuovi studenti con protezione internazionale

SASSARI Cresce l'impegno dell'università di Sassari per garantire il diritto allo studio agli stranieri con protezione internazionale. In Sardegna per l'anno accademico in corso sono state assegnate 5 borse di studio attribuite dalla Crui e dal Ministero dell'Interno al solo Ateneo sassarese. Anche quest'anno l'università di Sassari ha intercettato un numero elevato di risorse in rapporto al numero degli studenti, affermandosi tra i primi Atenei a livello nazionale. «È un lavoro costante verso il rafforzamento dell'internazionalizzazione dell'Ateneo- spiega il rettore Massimo Carpinelli- partiamo dal rafforzamento dei servizi agli studenti, anche quelli più svantaggiati, per costruire un'università inclusiva che forma una generazione nuova, aperta alle sfide del mondo contemporaneo». L'università di Sassari è infatti uno dei pochi Atenei in Italia ad avere nominato un Delegato alle Politiche di integrazione dei migranti e rifugiati e a partecipare attivamente al dibattito su questi temi a livello nazionale. «Le borse Crui all'università di Sassari sono in aumento, grazie al lavoro di rete a livello territoriale e di Ateneo - commenta la Delegata Silvia Serreli - e questo ci consente un ottimo confronto con i grandi atenei italiani come Bologna, Milano, Torino e Roma«.Gli studenti immatricolati a Sassari con borsa Crui hanno un'età compresa tra i 24 e i 28 anni, frequentano il secondo anno nei corsi di "Mediazione linguistica e culturale" e "Gestione energetica e sicurezza". I nuovi iscritti frequenteranno i corsi di "Urbanistica" e di "Scienze dei servizi giuridici".Due provengono dalla Nigeria, gli altri tre dal Sudan, dalla Libia e dal Mali. Il Mali è anche lo Stato africano di origine di Bakary Coulibaly che pochi mesi fa ha conseguito la laurea in Pianificazione e politiche per la città, l'ambiente e il paesaggio realizzando il sogno di una laurea in Europa, proprio grazie alle borse Crui.

 


6 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 19 ottobre 2019 / CULTURA E SPETTACOLI - Pagina 37
Società per il progresso delle scienze

Luigi Berlinguer eletto nuovo presidente della Sips

ROMA Luigi Berlinguer, giurista, cattedratico ed ex ministro della Repubblica, è il nuovo presidente della Sips, la Società italiana per il progresso delle scienze, che ha come scopo promuovere il progresso, la coordinazione e la diffusione delle scienze e delle loro applicazioni e favorire i rapporti e la collaborazione fra i loro cultori. Le origini della Società italiana per il progresso delle scienze si ricollegano al periodo anteriore al Risorgimento, allorquando nella penisola, smembrata in sette piccoli Stati, i più eminenti uomini di scienza e di lettere avevano già un'unica comunità scientifica. Dopo il primo presidente Sips Vito Volterra (nel 1907) si sono succeduti illustri scienziati, economisti, e giuristi come Vittorio Scialoja. Ora l'assemblea ha eletto ancora un presidente giurista, Luigi Berlinguer. Resta presidente emerito Maurizio Cumo, che ha guidato la Società con competenza ed equilibrio apportando contributi esperti nel campo dell'energia nucleare.

 


7 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 19 ottobre 2019 / PROVINCIA DI SASSARI - Pagina 29
BULTEI

Un libro sulla dieta mediterranea, modello alimentare perfetto

BULTEI Doppia presentazione, questa mattina a Bultei e stasera a Nuoro, per il manuale "Dieta Mediterranea. Un modello alimentare perfetto" scritto dalla biologa nutrizionista Giovanna Zodda. Il volume sarà presentato in paese per iniziativa dell'associazione culturale Usulvisi Ets, che da circa un anno organizza iniziative di promozione di Bultei, della sua storia e della sua cultura, e per la loro tutela, che per l'occasione ha organizzato un convegno incentrato sul benessere della persona e sulla dieta mediterranea che vedrà la partecipazione di diversi esperti.Accanto alla dottoressa Zodda, professionista che esercita l'attività in due studi a Bultei e a Buddusò, parteciperanno alla tavola rotonda il professor Paolo Fracalacci, docente del settore genetico nell'università di Cagliari; la dottoressa Maria Carmina Cau, biologa e ricercatrice specializzata in microbiologia e virologia; la dottoressa Assunta Zodda. medico chirurgo specialista in oftalmologia; il dottor Nicola Ena, medico chirurgo specialista in cardiologia. Il pool di esperti discuterà di salute e benessere a partire anche dagli spunti contenuti nello studio della dottoressa Zodda, che presenta i benefici della dieta mediterranea e i suoi «straordinari effetti positivi - dice - che sono riconducibili a quello che non è soltanto un modello nutrizionale ma è un vero e proprio stile di vita, un patrimonio culturale che ci appartiene, e che io stessa ho abbracciato da diversi anni e propongo a tutti i miei pazienti».Dopo la conferenza della mattina a Bultei, al via alle 11 nel centro culturale Aldo Moro in via Sanna, il libro sulla dieta mediterranea sarà presentato a Nuoro, dalle 18 nella libreria Mieleamaro in corso Garibaldi 60. (b.m.)

 


8 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 19 ottobre 2019 / ECONOMIA - Pagina 16
PESCA CONTESA
Via vai incessante dei pescherecci di Mazara del Vallo vicino alle coste galluresi
I SICILIANI FANNO RAZZIA, È GUERRA TRA LE MARINERIE
La denuncia: non rispettano i periodi di fermo e svuotano i fondali

di Roberto Petretto
OLBIA Per un mese hanno guardato dalla banchina del proprio porto i grossi pescherecci provenienti dalla Sicilia passare e ripassare nel mare davanti alle coste galluresi. Poco prima era accaduto nella zona del Cagliaritano. Il fondale è stato setacciato dalle potenti reti di vere e proprie navi fattoria che lavorano senza sosta, per un mese, 24 ore al giorno. Basta andare a vedere i tracciati delle imbarcazioni su uno dei siti dove si possono monitorare gli spostamenti delle imbarcazioni. Si nota un avanti e indietro incessante, fatto decine di volte al giorno, da almeno cinque o sei imbarcazioni (si è arrivati anche a otto) che sta «sterilizzando il mare tra la Sardegna, la Toscana e il Lazio», come lamenta un pescatore, e che sta creando forti tensioni sociali tra le marinerie sarde e quelle siciliane . Stop ma non per tutti. Il 15 ottobre è terminato il periodo di fermo temporaneo obbligatorio per le marinerie sarde: un mese trascorso ad assistere al lavoro meticoloso delle barche siciliane oltre il limite territoriale delle 12 miglia. Ora anche i pescatori della Sardegna tornano in mare e si rischiano incroci pericolosi con i colleghi isolani che sembrano agire in nome di altre logiche e altre norme. A settembre il direttore dell'Associazione armatori motopescherecci sardi, Renato Murgia, aveva scritto una lettera dai toni preoccupati al direttori dei compartimenti marittimi di Cagliari e di Olbia, oltre che all'assessore regionale all'Agricoltura e pesca, Gabriella Murgia, rappresentando una «grave situazione di conflittualità sociale che si sta verificando nelle marinerie sarde a causa della presenza di imbarcazioni da pesca provenienti da altri compartimenti (Mazara del Vallo) che, nonostante l'arresto temporaneo obbligatorio per la flotta peschereccia sarda, continuano imperterrite e senza alcuna osservanza del fermo tecnico a effettuare la pesca del gambero negli areali sardi». La beffa. È un po' come se due squadre giocassero nello stesso campionato, ma con regole diverse: con piedi e mani una, solo con i piedi l'altra. A settembre l'associazione armatori denunciava che nei mari di fronte ai compartimenti sardi operavano sei imbarcazioni «senza osservare il fermo tecnico, sbarcando i crostacei nei nostri porti, per la successiva commercializzazione nel mercato di Cagliari, in dispregio di una sentenza del Tar e del principio precauzionale di salvaguardia delle risorse a cui si ispira l'interruzione obbligatoria». I pescatori sardi, oltre al periodo di arresto temporaneo obbligatorio, seguono una regola fatta per salvaguardare l'equilibrio del mare: si pesca dal lunedì al venerdì, ci si ferma il sabato e la domenica. I pescherecci locali poi, in genere, operano così: escono al mattino, svolgono due passaggi con le reti a strascico, tirano su il pescato e tornano in porto. Le barche siciliane sono comparse intorno al mese di aprile: quattro, cinque, sei, si è arrivati anche a otto contemporaneamente, nel tratto di mare tra Corsica e Sardegna a ovest e tra Toscana e Lazio a est. Sos al Ministero. Tre organizzazioni di categoria dei pescatori, la Agci Agrital Sardegna, l'Associazione armatori Sardegna e la Confcooperative Federcoopesca, avevano segnalato la situazione al Ministero e alla Regione: «I motopesca siciliani insistono nell'esercizio della pesca per 30 giorni o più consecutivi, senza alcun rispetto del fermo tecnico, nelle acque immediatamente contigue alle 12 miglia i Compartimenti marittimi sardi». La richiesta al ministro per le Politiche Alimentari e Forestali era stata chiara: «Adottare un provvedimento normativo che imponga il divieto per tutti i pescherecci battenti bandiera italiana di esercitare campagne di pesca, superiori alla durata di 5 giorni consecutivi, nei tratti di mare antistanti i Compartimenti marittimi della Sardegna, Toscana e Liguria entro le 40 miglia dalla costa rilevate dalla linea di base».ll calo del pescato. Insomma, regole uguali per tutti: come due squadre che giocano una partita di calcio dove tutti i giocatori devono usare solo i piedi. E possibilmente nessuno dei partecipanti deve danneggiare il campo da gioco. Cosa che invece nel mare di fronte alla Sardegna non sta avvenendo: «Questa estate abbiamo registrato un calo del pescato intorno al 70 per cento», denunciano alcuni pescatori. Qualcuno, durante il periodo di fermo pesca (che riguarda il tratto entro le 12 miglia) ha anche pensato di andare oltre le acque territoriali e di pescare insieme alle barche siciliane. Niente da fare: da metà settembre a metà ottobre le barche sarde dovevano restare in porto. Ora, alla ripresa dell'attività, cosa troveranno? L'attività massiccia di pesca oltre le 12 miglia potrebbe avere avuto conseguenze importanti anche nel tratto di mare vicino alla costa. La situazione sta suscitando un fortissimo allarme tra gli operatori della pesca e non da oggi. Alt alla pesca. Recentemente l'Associazione armatori aveva anche lanciato l'ipotesi di un'interruzione temporanea della pesca nelle acque del mare territoriale della Sardegna per le barche che usano i sistemi di pesca strascico e volante: «Interruzione obbligatoria per 45 giorni consecutivi in un periodo compreso tra il 15 agosto e il 15 novembre, sentito il parere scientifico dell'Università di Cagliari». E la Regione che dice? Ha obiettato di non avere competenza oltre le 12 miglia ed è per questo che i pescatori sardi chiedono uno sforzo congiunto tra governo nazionale e governo locale perché quello che succede poco oltre i limiti territoriali non può non interessare la Sardegna e i lavoratori del mare.

Questionario e social

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