Sabato 14 marzo 2020

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
14 marzo 2020

L'Unione Sarda




 

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 14 marzo 2020 / Cagliari Pagina 24
ATENEO. La rettrice Del Zompo agli studenti: “Grande sforzo contro il virus”
L'UNIVERSITÀ TRASLOCA SU INTERNET
Da mercoledì gradualmente lezioni ed esami si faranno online

Caro studente ti scrivo, per dirti di startene a casa. Una lettera, un videomessaggio e un provvedimento ufficiale della rettrice, per dire a tutti che tra pochi giorni l'Università diventerà inaccessibile per gli studenti che seguono le lezioni. Il coronavirus fa paura, impossibile continuare con le lezioni nelle aule: così - spiega Maria del Zompo - da mercoledì prossimo le lezioni diventeranno telematiche. Non tutte insieme, ma gradualmente e in fretta, per ridurre i contatti tra le persone e, di conseguenza, il rischio di trasmettere il virus. È stato necessario «uno sforzo economico e organizzativo importante in tempi ridottissimi», precisa la rettrice, «ora abbiamo le licenze per le aule virtuali necessarie a coprire tutti gli 81 corsi di studio e gli oltre 1.600 insegnamenti previsti nel secondo semestre». Rimangono operativi i corsi che già erano trasferiti nel sistema e-learning/blended (lezioni attraverso Internet), ma da mercoledì prossimo - progressivamente - si uniranno tutti gli altri corsi dell'Ateneo cagliaritano.

Il messaggio

«Gravi ragioni di salute pubblica», dice nel videomessaggio e scrive nella lettera agli studenti Maria del Zompo, «ci impongono di cambiare le nostre abitudini di vita. Tutto il personale dell'Ateneo», aggiunge la rettrice, «sta facendo uno sforzo per assicurare lo svolgimento della didattica e la continuità della formazione».

Due modalità diverse

Una parte delle lezioni sarà asincrona: significa che saranno preregistrate. Poi ci saranno le lezioni sincrone, cioè in tempo reale, con presentazione di proiezioni e trasferimento agli studenti di file di testo o di immagine. La piattaforma informatica sarà la stessa, la copertura di tutti i corsi avverrà in maniera graduale, ma celere.

Esami telematici

È la parte più complessa, che l'Ateneo sta studiando per renderla attuabile. È necessario che la modalità con la quale si svolgeranno gli esami a distanza non lasci dubbi sul valore legale dell'esame. Il discorso vale anche per gli esami di laurea previsti ad aprile, che avranno una proroga. Se la sessione di lauree ad aprile slitterà nel tempo, le scadenze saranno adeguate. E c'è una certezza: non ci saranno tasse aggiuntive. Almeno questo.

Luigi Almiento

 

 

 

 

 

2 - L’UNIONE SARDA di sabato 14 marzo 2020 / Cagliari Sassari e Olbia - Pagina 38

Sassari

UNIVERSITÀ: LEZIONI IN E-LEARNING

Emergenza coronavirus, l'Università di Sassari non si ferma. Da una parte sospende, come da decreto, fino al 3 aprile tutte le attività didattiche in presenza in tutte le sedi dell'Ateneo, per tutelare la salute pubblica; dall'altra continua a lavorare per il perseguimento delle proprie mission di didattica e ricerca. I docenti sono al lavoro per preparare il materiale da erogare in modalità e-learning. Ieri il Rettore Massimo Carpinelli ha firmato il decreto che identifica il "Protocollo di Ateneo per la didattica a distanza" che disciplina modalità e strumenti per l'erogazione della didattica a distanza e lo svolgimento degli esami di profitto e di laurea. Saranno utilizzate due piattaforme: Microsoft Teams e Moodle. Fino al 3 aprile, le lezioni, gli esami di profitto e di laurea potranno svolgersi esclusivamente con queste modalità. Gli uffici dell'amministrazione centrale, come l'Orientamento e le Segreterie studenti, saranno raggiungibili preferibilmente via e-mail o telefono.


 

La Nuova Sardegna




 

 


3 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 14 marzo 2020 / Cultura e spettacoli - Pagina 23

Una raccolta di saggi sul romanziere e "le voci della Sardegna"

e un libro di Franciscu Sedda esplorano aspetti inediti di un'opera affascinante

IL "CODICE ATZENI" AFFIORA TRA IDENTITÀ, FUMETTI E MUSICA

di Alessandro Marongiu

Sergio Atzeni se ne andò venticinque anni orsono, in un giorno di tarda estate, lasciandoci in eredità un'opera di grande, grandissima vitalità. La sua produzione complessiva ha infatti nel tempo sempre conosciuto lettori nuovi, prima testimonianza di come le pagine del narratore, poeta e giornalista cagliaritano avessero e continuino ad avere una forza espressiva e comunicativa non comune. Una seconda testimonianza, ancora più efficace dell'altra, ci viene dal numero di studi, in costante aggiornamento, che a queste pagine è dedicato: come se - e così è, in realtà - di quella produzione tutto sommato contenuta dal punto di vista della quantità ci siano ancora aspetti da esplorare e portare alle luce; come se, muovendo di volta in volta da un angolo d'osservazione differente, se ne scoprano dimensioni inedite, o appena battute e quindi in attesa di ulteriore scandaglio.

Esemplare in questo senso, per la varietà dei contributi che propone, è "Sergio Atzeni e le voci della Sardegna", curato da Giuseppe Ledda e Gigliola Sulis per Bononia University Press (320 pagine, 25 euro), che prende le mosse da un convegno omonimo svoltosi a Bologna nel 2015, ma che di tale convegno non costituisce se non in parte i cosiddetti "atti": «solo alcune delle relazioni presentate in quei giorni», avvertono i curatori, «rielaborate, approfondite e sviluppate, sono diventate capitoli, mentre altri capitoli sono stati pensati e realizzati appositamente per il volume». Tra gli altri troviamo Marcello Fois, che in apertura invita, e a ragione, a valutare Atzeni e i suoi libri all'interno di una tradizione letteraria regionale ben consolidata, e soprattutto a valutarli in quanto tali: al riparo, cioè, da beatificazioni postume che sanno di inutile risarcimento e che caricano l'autore di ruoli e responsabilità che non ebbe allora e non ha oggi.

Affascinante l'intervento in cui Duilio Caocci rievoca i due modelli che, all'epoca della formazione intellettuale e politica di Atzeni, indirizzavano gli opposti orientamenti del discorso identitario, «quello costruito dai medievisti», avente in Alberto Foscolo la figura di riferimento, e quello della «continuità antropologica» facente capo a Giovanni Lilliu: modelli che si ritroveranno entrambi, «con equilibrio variabile», nei romanzi atzeniani. «Da appassionato lettore, non da filologo, non foss'altro perché non amava gli accademismi», parla Paolo Maninchedda: per dire del rapporto tra lo scrittore e la sua città, una Cagliari che nei romanzi e nei racconti è concreta, sì, ma più ancora allegorica; su di un altro rapporto, quello di Atzeni con Jorge Amado e la letteratura sudamericana, si concentra invece Giuseppe Marci.Filippo Milani prende in esame "Racconti con colonna sonora", i loro stretti legami con il fumetto (il nucleo embrionale dei "brani", «secondo la preziosa ricostruzione effettuata da Giancarlo Porcu», è da ricercarsi in "L'uomo di Harlem" di Guido Crepax, che Atzeni aveva recensito nel 1979 su La Nuova Sardegna) e la loro natura sperimentale: «Il tentativo ambizioso è scrivere con la musica, attraverso di essa, facendo procedere di pari passo nel momento creativo la propria idea narrativa e le immagini suscitate dall'ascolto» di una canzone scelta appositamente; prima degli interventi di Aldo Maria Morace ("Atzeni e la ri-scrittura della Storia inabissata") e di Ilaria Puggioni ("Atzeni e il romanzo di fondazione"), segnaliamo quello di Myriam Mereu sulle trasposizioni cinematografiche de "Il figlio di Bakunìn", diretto da Gianfranco Cabiddu, e "Bellas mariposas", per la regia di Salvatore Mereu. Di fresca uscita in libreria è un'altra pubblicazione incentrata sull'autore di "Apologo del giudice bandito": si tratta de "Il sogno del Falco. Il codice nascosto nell'opera di Sergio Atzeni" di Franciscu Sedda (Arkadia, 160 pagine, 16 euro). Il semiologo di Carloforte, che nel suo lavoro fa la spola tra letteratura e vita insistendo a lungo sulla conversione di Atzeni al cristianesimo, parte dalla fine, ovvero dalle ultime due fatiche portate a termine dallo scrittore, "Passavamo sulla terra leggeri" e "Bellas mariposas": le quali avrebbero tale «comunanza di forma» da poter essere prese per un unico testo, e mostrerebbero innumerevoli di quei rimandi interni che, rintracciati poi a ritroso in tutte le opere precedenti, costituirebbero un «Codice Atzeni».




 


4 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 14 marzo 2020 / Sassari - Pagina 14

Strutture allestite per prevenire l'accesso di pazienti sospetti al Pronto soccorso

Il dg dell'Aou, Nicolò Orrù: una barriera che avrà la funzione di pre-triage

COVID, ALL'OSPEDALE CIVILE PIAZZATI CINQUE CONTAINER

SASSARI Saranno funzionali al potenziamento del pre-triage i cinque container allestiti nel piazzale del Pronto soccorso del Santissima Annunziata. «In questo modo - spiega il direttore sanitario dell'Aou di Sassari, Bruno Contu - potremo offrire una maggiore garanzia di sicurezza sia agli operatori che operano all'interno del Pronto soccorso, sia agli stessi utenti che accedono alla struttura».
Si tratta di strutture importanti, come sottolinea anche il direttore generale dell'Aou Nicolò Orrù, perché «funzioneranno da barriera nel prevenire l'accesso di pazienti sospetti o possibili casi positivi all'interno dell'ospedale. Per il loro posizionamento, un ringraziamento va al coordinamento regionale dell'emergenza coronavirus, al prefetto, alla Misericordia, che ci hanno consentito di allestirli in tempi rapidissimi».
Il container ha una dimensione di 2,5 per 6 metri e sarà arredato in modo da accogliere il paziente con il medico e l'infermiere. Restano sempre valide le disposizioni più volte fatte da ministero della Salute e Regione Sardegna, e cioè: i pazienti che hanno eventuali dubbi sui sintomi non devono recarsi assolutamente nelle strutture sanitarie, negli ospedali o nei Pronto soccorso, ma devono contattare il proprio medico
È importante ricordare, inoltre, che nella sala d'aspetto del pronto soccorso è vietata l'attesa degli accompagnatori. Questi potranno lasciare un recapito telefonico all'infermiere del triage per essere avvertiti al momento delle dimissioni del loro congiunto. Al Materno infantile, poi, è stato attivato già dai giorni scorsi il pre-triage al quale viene sottoposto chi entra nella palazzina. A supporto di questo è già stato sistemato un container-ambulatorio mentre un'ulteriore struttura mobile è stata posizionata ieri mattina.
Con l'attivazione delle attività di pre-triage, inoltre, l'Aou di Sassari ha avviato una collaborazione con gli infermieri del nucleo sassarese del Cives (coordinamento infermieri volontari per l'emergenza sanitaria). «Ringraziamo i volontari del Cives per quanto stanno facendo a favore delle nostre strutture - afferma il direttore generale dell'Aou Nicolò Orrù - Un impegno meritorio il loro, svolto al di fuori dell'orario di lavoro, messo a disposizione della collettività per un'importante azione di prevenzione».
Si tratta di una trentina di operatori, tutti infermieri professionali, molti dei quali dipendenti della stessa Azienda ospedaliero universitaria, altri dell'Ats Sardegna e altri ancora lavorano nelle strutture private. «Il nostro è un nucleo che, in caso di emergenze come queste - spiega la coordinatrice sassarese del Cives Miriam Porcu, infermiera di terapia intensiva - viene attivato dalla Protezione civile. Lo facciamo in maniera completamente gratuita e oltre l'orario di servizio. La nostra è un'attività molto varia che ci porta a fare anche educazione sanitaria verso la popolazione». Gli infermieri del Cives, oltre che nei pre-triage del Santissima Annunziata e del Materno infantile di Sassari, sono impegnati anche in quello presente ad Alghero e presto anche in quello di Ozieri.

Questionario e social

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