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PREMI ERC. Le ricerche di Miriam Melis al top in Europa

NEUROSCIENZE. L’ateneo tra le università e centri scientifici di grande prestigio internazionale. Il riconoscimento di eccellenza alla professoressa del dipartimento di Scienze biomediche porta a Cagliari un finanziamento di circa 2 milioni di euro per il proseguo degli studi sulla dopamina e sulla sua importanza nei meccanismi di elaborazione degli stimoli sensoriali e nell’ambito dei disturbi inerenti apprendimento, sviluppo, comportamento e interazioni sociali. RASSEGNA STAMPA
03 febbraio 2023
Miriam Melis, professoressa associata di Farmacologia dell'Università di Cagliari

L’Europa investe nei migliori cervelli che hanno già fornito prove di grande affidabilità e lavorano per il miglioramento della qualità di vita del genere umano

La notizia dell’ultim’ora è quella di un successo di rilievo internazionale, che giunge oggi dall’European Research Council. Assoluta protagonista la neuroscienziata e farmacologa cagliaritana Miriam Melis (dipartimento di Scienze biomediche di UniCa), a cui è stato assegnato un Consolidator Grant di 1.999.138 euro per proseguire con indipendenza scientifica nei suoi studi.

Miriam Melis: “Il finanziamento darà la possibilità di reclutare almeno quattro ricercatori a livello di post-dottorato e uno di tenure track”

REDIRECT. Il progetto “Resolving sEx DIffeREnces in proCessing sensory informaTion”, premiato con il finanziamento Erc Consolidator 2022, prevede infatti ricerche avanzate per trovare soluzione a disturbi neuropsichiatrici che peggiorano in condizioni di stress. Quali, ad esempio, dello spettro autistico, da deficit di attenzione e iperattività, ossessivo-compulsivi, ansia, post-traumatici da stress, sindrome di Tourette, psicosi e schizofrenia. L’obiettivo è di capire con precisione i meccanismi neurali e molecolari che regolano l’integrazione sensoriale, cioè identificare cosa distingue gli individui sani, maschi e femmine, da quelli ipersensibili per capitalizzare sui meccanismi di resilienza e proteggere in futuro le persone a rischio per consentire loro un normale sviluppo.

La scienziata, classe 1971, unica italiana premiata quest'anno nel campo delle neuroscienze, è la prima a portare a Cagliari un riconoscimento di tale portata con un progetto nato e sviluppato interamente nell'Isola

Con il finanziamento del progetto Redirect, l’European Research Council ha riconosciuto le grandi possibilità di questa ricerca di frontiera e confermato la sua indipendenza scientifica. In passato altri studiosi e studiose di Cagliari hanno raggiunto questo tipo di riconoscimento, in generale continuando però i loro studi e portando i finanziamenti ottenuti in centri di ricerca lontani dalla Sardegna e dall’Italia, tranne in alcuni casi di livello Erc Starting e per l'analogo Consolidator Grant ottenuto a Parigi e trasferito nel nostro ateneo dalla professoressa Giulia Manca. Per il suo progetto di ricerca, ideato e sviluppato nei laboratori di Monserrato, Miriam Melis si propone invece di rimanere all’Università di Cagliari, dove conta di poter attrarre anche giovani talenti, sardi e italiani di significativo valore, attualmente all’estero.

SELEZIONE SERRATA. Tra i dati forniti dall'APRE (Agenzia per la promozione della ricerca europea) emerge che il bando ERC Consolidator Grant 2022 ha premiato 91 progetti LS (Life Sciences, scienze della vita), di cui solo quattro per ricerche in istituzioni italiane. In particolare, per quanto riguarda il settore “Neurosciences and neural disorders”, sono stati finanziati 13 progetti di cui solo uno in Italia, appunto quello presentato da Miriam Melis, che commenta: “Era dal 2020 che questo settore non si aggiudicava il riconoscimento, quando l'aveva preso Luca Bonini (Università di Parma) e ancora prima Laura Cancedda (IIT di Genova) nel 2016. Insomma, nonostante la tradizione nelle neuroscienze sia molto radicata in Italia, i neuroscienziati tendono a non rimanere in Italia”.

Una delle sue frasi preferite: "Only those who will risk going too far can possibly find out how far one can go" (T. S. Eliot)

GRANDI OBIETTIVI. Abbiamo chiesto alla studiosa di descrivere il progetto “Redirect”, sfida scientifica di altissimo profilo incentrata sull’obiettivo di chiarire il ruolo della dopamina nei meccanismi che producono differenze tra gli individui nella sensibilità all’elaborazione degli stimoli sensoriali.

La dopamina, molecola implicata nella regolazione di diverse funzioni cerebrali, incluse quelle motorie, consente di filtrare gli stimoli sensoriali non importanti. Una corretta elaborazione delle informazioni che riceviamo attraverso i sensi è alla base del nostro benessere, perché un’inefficiente integrazione di queste, causa un sovraccarico sensoriale e problemi a livello dell’apprendimento, dello sviluppo, del comportamento e delle interazioni sociali. Questa ipersensibilità agli stimoli sensoriali è un tratto comunemente presente nei bambini sani, soprattutto maschi, in cui questo è un fenomeno transitorio giacché scompare con lo sviluppo (tratto neutro). Quando però non si risolve con l’adolescenza diventa un tratto comune (trans-diagnostico) a una vasta gamma di disturbi neuropsichiatrici (ad esempio: disturbo dello spettro autistico, disturbo da deficit di attenzione e iperattività, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo d’ansia, disturbo post-traumatico da stress, sindrome di Tourette, psicosi, schizofrenia), che peggiorano in condizioni di stress". 
In conclusione Miriam Melis puntualizza gli scopi di questo tipo di studi: "Capire i meccanismi neurali e molecolari che regolano finemente l’integrazione sensoriale è quindi fondamentale per identificare cosa distingue gli individui sani da quelli ipersensibili e da quelli deficitari, appunto per capitalizzare sui meccanismi di resilienza e proteggere gli individui a rischio per consentire loro un normale sviluppo e una vita gratificante”.

Il rettore Francesco Mola

Nel generale clima di felicitazioni che provengono da tutte le facoltà, dipartimenti e strutture accademiche, le congratulazioni ufficiali alla docente giungono dal rettore, Francesco Mola, che sottolinea l’alto valore di questo riconoscimento commentando: “Un risultato e un successo che rende merito alla straordinaria capacità professionale di Miriam Melis e onora tutto il nostro Ateneo, con un ulteriore riconoscimento internazionale di cui ci complimentiamo con la collega. Ancora una volta un traguardo di eccellenza a dimostrazione dell’ottima qualità dei ricercatori e delle ricercatrici che lavorano all’Università di Cagliari”.

Francesco Mola
Francesco Mola

Ricerche condotte in rete anche con atenei e centri di ricerca nazionali e internazionali, in Italia, Spagna, Francia e Stati Uniti

COLLABORATORI. Nella foto a destra la docente è con alcuni componenti dell’equipe di ricercatori e ricercatrici che collaborano o hanno collaborato con lei nei laboratori della Divisione di Neuroscienze e farmacologia clinica (Dipartimento di scienze biomediche) della cittadella universitaria di Monserrato. Dall’alto e da sinistra: Valeria Serra, Sonia Aroni (che fanno attualmente parte del gruppo di ricerca), PierLuigi Saba, Roberto Frau, Miriam Melis e Paola Devoto (quest’ultima e anche PierLuigi Saba già in pensione). “Con il finanziamento di Redirect - conferma la farmacologa di UniCa - ci sarà l’opportunità di reclutare quattro ricercatori a livello di post-dottorato e uno a tempo determinato, e spero di coinvolgere negli studi anche giovani talenti, sardi e italiani, attualmente all’estero. Se possibile anche studenti e studentesse del programma di dottorato in neuroscienze”.

Foto nella pagina a cura di Carlo Contu (UniCa)
Foto nella pagina a cura di Carlo Contu (UniCa)

“Lo sviluppo del metodo di editing genomico CRISPR/Cas9 ha inaugurato una nuova era per le scienze della vita"

Le ricerche “di frontiera” rivestono un’importanza fondamentale per il benessere umano, sociale ed economico, superando gli studi di base nelle singole scienze e tecnologie e spingendosi spesso, per l’assenza di limiti disciplinari, oltre i limiti della comprensione comune.

STUDI MULTIDISCIPLINARI. Entrando più nello specifico di una materia decisamente complessa per i non addetti ai lavori, Miriam Melis conclude precisando: “Uno degli aspetti più innovativi del progetto consiste nella comprensione di questi meccanismi grazie ad un’analisi multi-scala, che va dall’analisi del comportamento all’identificazione molecolare con una risoluzione elevatissima, che in un particolare circuito neurale consente l’identificazione di geni diversamente espressi a livello di una singola cellula. Applicando una tecnica nota come CRISPR/Cas9 (per cui due donne, Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna, hanno ricevuto il Nobel per la chimica nel 2020), che consente di spegnere e accendere geni in modo mirato, sarà possibile fornire i meccanismi che determinano la resilienza ai soggetti ipersensibili rispetto agli stimoli sensoriali”.

Neuroni, cellule cerebrali e molecole in immagini elaborate ad altissima definizione
Neuroni, cellule cerebrali e molecole in immagini elaborate ad altissima definizione

Redirect mira a capire perché certe persone sono più propense a manifestare disturbi mentali mentre altri conservano la salute anche dopo aver vissuto condizioni avverse o traumi, ritrovando o addirittura accrescendo il loro funzionamento psicosociale

CARRIERA. Miriam Melis - laurea in Farmacia (Palermo, 1993), dottorato di ricerca in Neuroscienze (Cagliari, 2011), professore associato di Farmacologia (2016) - ha collezionato un'esperienza professionale al Mario Negri Sud prima di arrivare all’Università di Cagliari (fine 1994) per entrare nell’equipe del professor Gian Luigi Gessa. Durante la sua carriera ha lavorato in qualità di visiting scientist per due anni all’Università di San Francisco (Ucsf) e per un altro breve periodo al Dipartimento di Neuroscienze Wallenberg della Lund University in Svezia. Autrice di più di 90 pubblicazioni internazionali, ha ricevuto diversi riconoscimenti nazionali e internazionali.

Finanziamento assegnato dall’Erc, organismo Ue composto da un consiglio scientifico e da un’agenzia esecutiva (Ercea)

CONSOLIDATOR GRANT. L’European Research Council (Erc) è l’organismo dell’Unione europea che finanzia, con un budget complessivo di 16 miliardi di euro, i ricercatori di eccellenza di qualsiasi età e nazionalità che intendono svolgere attività di ricerca di frontiera negli stati membri dell’Ue o nei paesi associati. L’Erc opera in autonomia per supportare progetti di ricerca ad alto rischio, condotti da principal investigator con curriculum di rilievo a livello internazionale. I progetti sono finanziati sulla base delle idee proposte dai ricercatori, in qualsiasi campo della scienza, senza argomenti di ricerca predefiniti e valutati sulla base del solo criterio dell’eccellenza scientifica. Le sovvenzioni di “consolidamento”, per ricerche di alto profilo approvate dall’European Research Council possono essere concesse fino a un massimo di 2 milioni di euro da utilizzare nell’arco di 5 anni. Il bando comunitario è aperto a ricercatori e ricercatrici di qualsiasi nazionalità (per studi da effettuare in una sede europea), di comprovata maturità scientifica e con 7-12 anni di esperienza dall'ottenimento del dottorato. I candidati vengono selezionati in base a precisi requisiti e parametri, tra cui l’aver già prodotto diverse pubblicazioni importanti come autore principale, un curriculum promettente con risultati nel proprio campo di ricerca, brevetti, riconoscimenti, premi e inviti per presentazioni in conferenze internazionali consolidate.

L’organo direttivo che definisce le strategie ERC, gli strumenti di finanziamento e le metodologie di valutazione è il consiglio scientifico, mentre l’Ercea applica tali strategie nella gestione operativa delle attività
L’organo direttivo che definisce le strategie ERC, gli strumenti di finanziamento e le metodologie di valutazione è il consiglio scientifico, mentre l’Ercea applica tali strategie nella gestione operativa delle attività

Contatti

Miriam Melis, PharmD PhD
Associate Professor of Pharmacology
Department of Biomedical Sciences
Division of Neuroscience and Clinical Pharmacology
University of Cagliari

Cittadella Universitaria di Monserrato
09042 Monserrato (Cagliari), Italy - Building C, floor 1, room #15
Tel: +39 070 675 4322/4340 - Fax +39 070 6754320
Email: myriam@unica.it
Web: https://miriammelislab.it - https://unica.it/unica/page/it/miriam_melis

Miriam Melis
Miriam Melis


Ivo Cabiddu
 
pubb.to: 31/01/2023
ult. agg.to: 03/02/2023 

 

 

RASSEGNA STAMPA

L'UNIONE SARDA di venerdì 3 febbraio 2023
Primo piano - Pagina 6
 
Ricerca. Miriam Melis: "Una sfida lavorare nella mia Isola"
Eccellenza delle neuroscienze, la prof cagliaritana conquista il premio "Consolidator" dell'Ue
Cinquantadue anni, mamma, farmacologa e scienziata. Anzi, una super scienziata, con tanto di sigillo d'eccellenza arrivato direttamente da Bruxelles. Miriam Melis è riuscita nella prima grande impresa: è l'unica italiana premiata quest'anno nel campo delle neuroscienze; la prima a portare a Cagliari un riconoscimento prestigioso e ambito come il Consolidator Grant. Che in cifre vale poco meno di due milioni di euro: risorse fondamentali per portare avanti i suoi studi. «Ma forse la seconda grande sfida per noi ricercatori è riuscire a sviluppare progetti di rilievo stando in Italia, e soprattutto in Sardegna». Allieva di Gessa Cagliaritana, professoressa del dipartimento di Scienze biomediche dell'Università di Cagliari, tredici anni trascorsi a Palermo – dove si è laureata in Farmacia - e un'incursione in Abruzzo di sei mesi. Ha mosso i primi passi da ricercatrice al Mario Negri Sud nell'ambito della neurobiologia, nel 1994 («Sono rimasta sei mesi, mi davano una miseria, 865 mila lire, dormivo in foresteria»), alla fine dello stesso anno il rientro a Cagliari e l'incontro con Gian Luigi Gessa, professore emerito di Farmacologia dell'Ateneo sardo e Medaglia d'oro al merito della Sanità pubblica assegnata dal presidente della Repubblica. L'esperienza in America Ha iniziato con lui a studiare gli effetti della cannabis, e, salvo la piccola trasferta a San Francisco dal 2000 al 2002, è tornata a Cagliari – portando in valigia una nuova metodica - e non se n'è più andata. «Sino a quando ci saranno le condizioni per poter lavorare starò qui, ho sempre puntato sulla Sardegna, è troppo facile fare il ricercatore negli Stati Uniti o altrove. Ma io sono una sognatrice». Insomma, ribalta la classica storia dei tanti cervelli in fuga. Premiata da chi conta, Miriam ha letteralmente sbaragliato la concorrenza e superato un percorso di filo spinato, perché il riconoscimento - e i fondi - dell'European Research Council, capitano raramente nella vita. Ma l'Europa ha deliberato, riconoscendo le grandi possibilità della sua ricerca di frontiera e confermato la sua indipendenza scientifica. Una gratificazione senza prezzo a livello professionale, che forse - almeno in parte - sdebita Sardegna e Italia della poca attenzione a chi come lei decide di puntare sulla ricerca. La passione
«Di sicuro se uno vuole diventare ricco deve scegliere un altro lavoro, siamo decisamente sottopagati, soprattutto rispetto ad altre nazioni». La benzina, in mancanza d'altro, è evidentemente la passione: «Nonostante tutto, quello del ricercatore è il lavoro più bello del mondo.Ti assorbe quasi totalmente portando a non conoscere più i giorni della settimana. Ma quando si fa ciò che si ama tutto pesa meno». I neuroni e lo stress Il progetto si chiama "Resolving sEx DIffeREnces in proCessing sensory informaTion", e riassume due anni di lavoro della Melis. Più in concreto prevede ricerche avanzate per trovare soluzione a disturbi neuropsichiatrici che peggiorano in condizioni di stress. «L'obiettivo è capire con precisione i meccanismi neurali e molecolari che regolano l'integrazione sensoriale. Identificare cosa distingue gli individui sani da quelli ipersensibili per capitalizzare sui meccanismi di resilienza e proteggere in futuro le persone a rischio per consentire loro un normale sviluppo». La super scienziata, nella vita quotidiana racconta l'esperienza della Dad con le figlie e l'ascesa delle donne in un settore – il suo - finalmente evoluto. «Un tempo non avevamo molto spazio, mi sono ritrovata a simposi di soli uomini. Oggi non è più così, io lavoro con donne, forse servirebbero le quote blu». Ora capita anche che una donna conquisti il sigillo d'eccellenza.
Sa. Ma.

L'articolo dell'Unione Sarda dedicato alla studiosa dell'Università di Cagliari
L'articolo dell'Unione Sarda dedicato alla studiosa dell'Università di Cagliari

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