La Green Metric World University Rankings è un progetto avviato nel 2010 dall’Universitas Indonesia. Con il passare degli anni, sono sempre di più le università di tutto il mondo che si mettono in gioco misurando la loro capacità di ridurre sprechi e consumi: 1050 gli atenei che hanno preso parte all’edizione del 2022. La classifica dice che l’università più sostenibile al mondo è olandese, la Wageningen University & Research, capace di essere la prima dal 2018. Tra le italiane, la migliore è Bologna, undicesima in classifica generale. Soddisfacenti i risultati ottenuti dal nostro ateneo, piazzatosi al 392° posto. I settori dove UniCa va meglio sono la gestione dei rifiuti (179° posto) e l’Istruzione e la ricerca (196°). Tra gli indicatori presi in esame: per i rifiuti, il trattamento degli organici e la riduzione del consumo di carta e plastica; per l’istruzione e la ricerca, il finanziamento ai progetti di sostenibilità e il coinvolgimento degli studenti sul tema.
Molto resta da fare, ma tanto si sta già facendo. Tra le iniziative da segnalare in questi giorni: la settimana del cibo sostenibile e l’adesione della Facoltà di Ingegneria e architettura all’iniziativa “M’illumino di meno” il 16 febbraio, giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili.
I nostri compiti per rendere l'università di Cagliari sempre più sostenibile dal punto di vista ambientale
di Italo Meloni*
Affrontare la crisi climatica e ambientale è la sfida decisiva del nostro tempo ed è un'opportunità per rilanciare le nostre economie in modo sostenibile. Richiede un'azione urgente e sostenuta da parte di tutti gli attori della nostra società per preservare la salute, la prosperità e il benessere delle persone in Europa e in tutto il mondo. In questo scenario anche le Università devono rivolgere tutto il loro concreto impegno nell’attuazione degli Obiettivi di Sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU 2030 e della Strategia di Crescita Europea (European Green Deal). Anche l’Università di Cagliari aderendo, sin dalla sua costituzione (2016), alla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile RUS, promossa dalla CRUI, e partecipando a tutti i suoi gruppi di lavoro (Cambiamenti climatici, Cibo, Educazione, Energia, Inclusione e giustizia sociale, Risorse e rifiuti, Mobilità e Università per industria) con i suoi docenti e personale amministrativo, ha progressivamente incrementato i propri sforzi per la diffusione della cultura e delle buone pratiche di sostenibilità, sia nelle gestione delle attività dell’ateneo che a livello urbano, regionale, nazionale, internazionale. Tra tutte le azioni attuate in questi anni c’è la partecipazione, dal 2020, al Green Metric World University Ranking che è una delle più importanti e accreditate classifiche mondiali che valutano la sostenibilità degli atenei e dal 2021 al primo Dottorato Nazionale in “Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico”, avviato dall’Università IUSS di Pavia e finanziato dal Ministero della Ricerca (MIUR).
In particolare, la partecipazione al Green Metric ha consentito di focalizzare i punti di forza e di debolezza dell’Ateneo, in un'ottica di miglioramento delle performance di Sostenibilità ed in particolare sulle tematiche attraverso le quali si declina la valutazione della sostenibilità dell’ateneo (Istruzione e ricerca, Trasporti e mobilità, Acqua, Rifiuti, Energia e cambiamenti climatici, Ambiente e infrastrutture). In questi tre anni di partecipazione è stato possibile acquisire una banca dati sempre più precisa, grazie ad un’attività raccolta sempre più attenta e puntuale delle informazioni di base per la costruzione degli indicatori previsti da Green Metric, attraverso la quale monitorare e valutare nel tempo l’efficacia delle politiche e delle azioni messe in campo per la sostenibilità. I risultati raggiunti complessivamente (miglioramento del 20% del punteggio totale raggiunto rispetto al 2020), ed in particolare nelle tematiche dell’istruzione e della ricerca, della gestione dei rifiuti, della mobilità (piano degli spostamenti casa lavoro per i dipendenti universitari) e dell’ambiente e delle infrastrutture (estensione della superficie forestale, programmi di conservazione della flora), ci consentono di essere moderatamente soddisfatti, in particolare perché abbiamo messo in campo un processo virtuoso nella gestione sostenibile delle attività istituzionali. È chiaro che siamo solo all’inizio del percorso e molto ancora resta da fare sia sul fronte educativo transdisciplinare dei programmi, specie per inserire temi più specifici della sostenibilità, che su quello operativo di gestione corrente delle attività. Alcune proposte operative da mettere in campo nel prossimo futuro riguardano quella di dare maggiore visibilità pubblica allo sforzo che UniCa affronta quotidianamente per portare avanti ed attuare e le proprie politiche di sostenibilità; di incrementare l'interlocuzione istituzionale con soggetti pubblici e privati del territorio - specialmente enti pubblici, scuole, ordini professionali e imprese - per costruire sinergie operative di comune interesse sui temi dello Sviluppo sostenibile; di istituire una “Lezione Zero” sui temi della sostenibilità, sull’Agenda ONU 2030 e lo Sviluppo Sostenibile e sulla Strategia Europea (EGD) per gli studenti iscritti ai corsi di laurea triennali; di organizzare seminari di formazione e aggiornamento sui temi dello sviluppo sostenibile per tutto il personale. Molto sicuramente dipende da tutti noi, docenti, personale amministrativo e studenti, dai nostri comportamenti e dalla assunzione di consapevolezza che la sostenibilità è la sfida più importante dei nostri tempi e che questa sfida non si vince senza il contributo di tutti.
In estrema sintesi quindi la sfida più importante è quella di promuovere una generale e diffusa consapevolezza dell’importanza delle azioni per la sostenibilità in un processo di cambiamento della organizzazione e delle attività degli Atenei che riconosca la sostenibilità come uno dei fattori strategici e prioritari, fondante e pervasivo della attività accademica.
*Italo Meloni è delegato UniCa alla RUS, la Rete italiana delle Università Sostenibili, e docente al Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura.