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Michele Camerota nel team di ricerca dell’Accademia nazionale dei Lincei

Per l’Ordinario dell’Università di Cagliari un incarico di pregio e di alta valenza scientifica. Al Centro Linceo interdisciplinare “Beniamino Segre” per il prossimo triennio lo studioso della facoltà di Studi umanistici si occuperà di “Copernicanismo e sacre scritture”. La notizia della "chiamata" data dal rettore Francesco Mola al Consiglio di amministrazione
30 settembre 2021
Michele Camerota insegna nel corso di laurea in Scienze della comunicazione

Un tassello pregiato anche per la reputazione dell’ateneo

Mario Frongia

Michele Camerota è stato chiamato a collaborare dall’Accademia dei Lincei per il triennio 2021/24. All’annuncio di Francesco Mola il Consiglio di amministrazione riunito stamani in rettorato ha risposto con sincero compiacimento. L’Università di Cagliari vede un proprio studioso entrare a far parte di una delle istituzioni scientifiche e culturali di enorme reputazione internazionale. Un passaggio da cui può trarne beneficio in termini di accreditamento e visibilità. Il rettore ha letto ai consiglieri dell’Università di Cagliari la lettera inviata all’Università di Cagliari da Roberto Antonelli, presidente dell’Accademia nazionale dei Lincei. “Si comunica che l’Assemblea delle Classi Riunite dell’Accademia, nella seduta del 26 giugno scorso ha deliberato di chiamare a collaborare all’attività scientifica del Centro Linceo interdisciplinare “Beniamino Segre”, per il triennio 1 novembre 2021/31 ottobre 2024, su sua formale domanda, il professor Michele Camerota, professore ordinario di Storia della scienza e delle tecniche al dipartimento di Pedagogia, psicologia e filosofia. Il programma di attività di ricerca proposto dal professor Camerota all’Accademia ha ad oggetto “Copernicanesimo e Sacra Scrittura - Il dibattito su cosmologia eliocentrica e teologia da Copernico a Galileo (1543-1633)” è connotato da una chiara e articolata esposizione della cornice teorica, della metodologia e dei risultati attesi, ed è corredato da un’ampia bibliografia nazionale e internazionale”. Michele Camerota prende idealmente il testimone da Roberto Giuntini, ordinario di Logica e filosofia della scienza, docente anch’egli a Studi umanistici. In breve, l’ateneo accelera e rafforza la propria missione anche per l’apporto e la visibilità data da ricercatori di pregio scientifico noti su scala mondiale.

"Il telescopio di Galileo", uno dei tanti saggi di cui è autore e coautore il professor Camerota
"Il telescopio di Galileo", uno dei tanti saggi di cui è autore e coautore il professor Camerota

Tre anni in Accademia ad approfondire le tematiche inerenti la diffusione della teoria copernicana

“Sono molto soddisfatto della chiamata avuta dall’Accademia dei Lincei. Poter fare ricerca per i prossimi tre anni al Centro Linceo interdisciplinare significa avere la possibilità di sviluppare progetti che hanno un riscontro scientifico internazionale e, a seguire, siano suscettibili di sviluppi innovativi”. Michele Camerota, cagliaritano ma originario di Decimomannu, classe ’56, studia gli aspetti legati alla diffusione della teoria copernicana tra la fine del 500 e i primi del 600. “La Bibbia sosteneva che il sole girasse intorno alla terra. Copernico, seguito da Giordano Bruno, Galielo Galilei e Keplero cercarono di risolvere la questione con varie soluzioni, insistendo sulla necessità di una precisa interpretazione della Sacre scritture. Insomma, c’erano diverse teorie. Adesso, la ricerca punta a sviluppare l’esegesi biblica e l’impatto epistemologico. La declinazione del problema si lega alle soluzioni date dai vari autori copernicani e si inquadra nell’ambito della loro prospettiva concettuale e della loro idea di scienza”. Il professor Camerota negli anni scorsi è balzato alla ribalta scientifica internazionale per il ritrovamento nella biblioteca della Royal Society di una lettera dello scienziato pisano. “È stato un tassello piuttosto importante di un percorso di ricerche e studi sulle opere e sui testi di Galileo”. Ritenuto uno dei massimi esperti al mondo delle opere e della vita di Galileo Galilei, Michele Camerota dirige la rivista internazionale “Galilæana. Journal of Galilean Studies”. Promotore e organizzatore di numerosi eventi congressuali, formativi e di ricerca, ha diretto anche il Master universitario di II livello in Gestione dei processi di sviluppo umano e organizzativo. I suoi saggi sono pubblicati da Harvard University Press, Donzelli e Einaudi.

Una veduta dell'Accademia dei Lincei
Una veduta dell'Accademia dei Lincei

La lettera "ritrovata" a Londra. Alcuni passi del testo balzato alla ribalta mondiale analizzato da Michele Camerota

La lettera - con la rivista internazionale Nature che ne ha anticipato la scoperta, evidenziandone alcuni passaggi cardine - di cui gli studiosi avevano perso le tracce è quella in cui Galileo Galilei sostiene le sue tesi contro l'idea, sostenuta dalla Chiesa, che fosse il Sole a ruotare intorno alla Terra. Il testo risale al 1613, è lungo sette pagine ed è firmato in calce G. G. Galileo la indirizza all'amico Benedetto Castelli, matematico dell'università di Pisa. Il testo contiene affermazioni ad alto peso specifico. Infatti, Galileo sostiene per la prima volta che la ricerca scientifica deve essere libera dalla dottrina teologica. La lettera scatena un putiferio. E ne nasce un giallo. Va precisato che la lettera si trovava in una biblioteca di Londra. Ed è stata scoperta da un ricercatore italiano nella biblioteca della Royal Society. Del testo finora si conoscevano due copie, una delle quali con toni più soft. "Ora sappiamo che lo scienziato la riscrisse" ha commentato il team di ricercatori composto da Salvatore Ricciardo, ricercatore dell'università di Bergamo, il suo supervisore Franco Giudice e lo storico dell’ateneo di Cagliari, Michele Camerota, autore dell'analisi filologica del testo della lettera. La lettera era sfuggita agli storici ed era in possesso della Royal Society da almeno 250 anni. Il documento ritrovato da Ricciardo mostra che lo scienziato avrebbe corretto ed edulcorato le proprie parole, per evitare l'ira dell'Inquisizione. Ricciardo, Giudice e Camerota hanno verificato l'originalità della lettera confrontando singole parole con altre simili scritte da Galileo nello stesso periodo. La scoperta è descritta in un articolo che sarà pubblicato sulla rivista Notes and Records della Royal Society.

 

Uno stralcio della lettera "ritrovata" di Galileo
Uno stralcio della lettera "ritrovata" di Galileo

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