Mercoledì 8 aprile 2020

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
08 aprile 2020

L'Unione Sarda



 

1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 8 aprile 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 2
Un futuro tra speranza e paura «Niente sarà più come prima»
Dai trasporti alla movida, ecco come tutto potrebbe cambiare

L’EMERGENZA. La sociologa: la mascherina diventerà oggetto di uso quotidiano
ABITUDINI. L’emergenza sanitaria epocale porterà a un lento ritorno alla normalità, lasciando tuttavia strascichi indelebili nelle abitudini della popolazione

Cosa resterà di questa esperienza mai vissuta prima? Il coronavirus ci cambierà per sempre? In tanti se lo chiedono, ma non c'è esperto che sappia dirlo con certezza, anche se le tesi più in voga fatte in queste settimane di piena emergenza ipotizzano un mondo nuovo pronto a nascere dalle ceneri dell'epidemia. «Chissà se migliore o peggiore. Di sicuro sarà diverso - dice Ester Cois, docente di Sociologia dell'Università di Cagliari - e lo sarà per molto tempo».
DISTANZE SOCIALI
In molti da tempo si sono lasciati travolgere da speranze e dubbi: proiettarsi col pensiero al giorno in cui tutti saremo liberi di riprendere la vita da dove l'avevamo lasciata è ormai il passatempo ufficiale degli italiani. «Per mesi vedremo con timore gesti e situazioni vissuti con spontaneità solo poche settimane fa. Abbracciarsi o semplicemente stringersi la mano, entrare in un bus affollato o godersi un aperitivo tra amici saranno tutte esperienze viste da nuove prospettive e solo il tempo ci dirà come e quando questa diffidenza si affievolirà».
PRO E CONTRO
Il futuro che ci aspetta è degno di un romanzo di fantascienza. In aereo dovremo sederci a distanza di sicurezza? Spostarsi da e per l'Isola diventerà un lusso come negli anni senza low cost? E che dire della socialità? Accetteremo un invito a cena con la stessa spensieratezza di un tempo? I corteggiamenti dovranno sottostare alle nuove leggi implicite dell'igiene? Giocare a calcetto tra compagni sudati e scalmanati avrà lo stesso senso? E al mare? Dovremo dire addio alle spiagge affollate e rassegnarci al numero chiuso per pochi bagnanti eletti?
Oppure il mondo moderno va così veloce che si lascerà alle spalle persino questa tragedia come fosse un Freccia Rossa davanti a una stazione di passaggio? «Le implicazioni saranno enormi e forse ancora non del tutto comprese», ammette la sociologa. «Di certo, alla fine della clausura in molti, specie i più giovani, si abbandoneranno a una sorta di eccitazione sociale godendosi tutto ciò che è stato proibito loro per mesi. Ma è altrettanto probabile che le mascherine diventeranno un oggetto di uso comune, proprio come da anni lo sono in Asia. E poi pensiamo alle migliaia di anziani morte in poche settimane. Una strage improvvisa di una generazione che ha portato per sempre via con sé un bagaglio di esperienze enorme. Un dramma che nei prossimi anni segnerà un solco più evidente tra giovani e anziani, rivelatisi ancora più fragili di fronte alle vicissitudini della vita».
TRAUMATIZZATI
Secondo i più radicali, forse solo le guerre mondiali hanno segnato così profondamente miliardi di persone. «Per fortuna la nostra mente è concepita per reagire anche ai traumi più gravi - spiega lo psicoterapeuta Luca Pisano - adeguandosi grazie a un istinto innato di autoconservazione. Faremo così anche questa volta. Sia chiaro, non per tutti sarà possibile, ma in molti riusciranno a metabolizzare lo stress che condizionerà per mesi il nostro rientro in società. Un trauma che soggettivamente ognuno di noi gestirà diversamente, nell'implicita paura di dover affrontare dopo il Covid-19 anche un Covid 20, un 21, un 22 e così via per sempre».
Luca Mascia





 

2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 8 aprile 2020 / SULCIS IGLESIENTE - Pagina 32
Sant’Anna Arresi. L’emozione della dottoressa Sara Usai
L'ALLORO DEL GIARDINO PER LA LAUREA ON LINE

«La dichiaro dottoressa in Lingue e letterature straniere». Il responso dell'Università di Como è giunto in via telematica dopo circa dieci minuti di discussione: per Sara Usai, neodottoressa trentaquatrenne di Sant'Anna Arresi, un'emozione unica. Da casa sua ha esposto la tesi (uno studio sulla lingua e le fonti delle favole di Leonardo Da Vinci) alla quale hanno assistito solo i genitori e il fratello. «È stato molto particolare, ma ho sfoggiato comunque il tailleur comprato per l'occasione: al tacco, però, ho preferito le pantofole». La tensione, considerata anche l'insolita location, era parecchia. «Mi sentivo agitata fin dalla mattina, infatti mi sono collegata in anticipo verso le nove, mezz'ora prima che iniziasse la seduta - spiega - tra le paure c'era anche quella relativa al collegamento: reggerà la linea? si sentirà bene?». La presidentessa l'ha così introdotta e lei è partita, dopodiché una domanda dalla commissione e via con l'esposizione. «Essendo l'ultima ho discusso verso mezzogiorno, per cui ho assistito alle discussioni dei miei colleghi - prosegue - appena ho concluso ho provato enorme felicità e ho sentito una piacevole sensazione di leggerezza». Messaggi e congratulazioni non sono tardate ad arrivare. In primis quelle del fidanzato Stefano Pinna di Perdaxius. «Mi sarebbe piaciuto chiaramente essere presente ma non ho potuto a causa dell'emergenza che stiamo vivendo. È stato quindi un modo diverso di vivere le emozioni, fra le quali quella di vederla, ovviamente tramite videochiamata, bella, sorridente e soddisfatta per aver completato un percorso importante». Sara ricorda gli applausi dopo ogni proclamazione. In lei la consapevolezza di aver raggiunto un traguardo così atteso in una maniera decisamente particolare. «Mai mi sarei aspettata di laurearmi nella mia abitazione in piena pandemia - afferma - i negozi erano tutti chiusi: papà ha così raccolto alloro e fiori dal giardino e, insieme a mamma, ha realizzato la corona e il mazzolino. Anche la torta l'abbiamo preparata noi». E riguardo la festa rimandata conclude così. «Mi sarebbe piaciuto festeggiare con amici e parenti, però la festa è solo rimandata: dopotutto non si diventa dottoresse da casa ogni giorno. Questa sarà sicuramente una laurea da ricordare. Nel frattempo mi sono consolata con un metro di pizza».
Riccardo Sanna






3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 8 aprile 2020 / CULTURA - Pagina 39
Archivistica. Lutto
Addio, Roberto Porrà Il mondo culturale perde uno studioso

Lutto nel mondo della cultura sarda. È scomparso per un male con cui combatteva da alcuni mesi Roberto Porrà (classe 1951): sovrintendente archivistico per la Sardegna, archivista di Stato, docente di archivistica dal 1995 al 2002 all'Università di Sassari e all'Università di Cagliari.
Molte le sue ricerche, pubblicazioni e partecipazione a mostre importanti come quella sulla Corona d'Aragona nel 1989 e, nel 2011, l'attenzione al culto di N.S. di Bonaria di Cagliari con una pubblicazione, diffusa in grande tiratura da L'Unione Sarda, con le note storiche sull'origine sarda del toponimo argentino Buenos Aires.Aveva inoltre partecipato allo studio e alla divulgazione del culto di “Santu Jacu” in Sardegna. Sull'argomento negli ultimi anni si era dedicato come, curatore all'Archivio del Convento di Bonaria a Cagliari, all'ordinamento dei preziosi documenti, attenzione e professionalità riconosciuta sin dal 1988 quando venne nominato membro corrispondente a vita della Sociedad Argentina de Historiadores. Porrà lascia la moglie Angela Multinu, anche lei apprezzata archivista di Stato, e il figlio Giovanni Lorenzo, giornalista e nostro collaboratore.


 

La Nuova Sardegna





 

4 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 8 aprile 2020 / SASSARI - Pagina 17
Aou, le messe pasquali sui canali social
Saranno trasmesse sui canali social della Cappellania ospedaliera dell'Aou di Sassari le messe previste nel calendario della Settimana Santa.Gli utenti e i fedeli potranno seguire le funzioni religiose sulla pagine facebook della cappellania ospedaliera e sul canale youtube dedicato (ulteriori informazioni per collegarsi sono nel sito internet dell'Aou).E così, domani i fedeli potranno collegarsi per seguire le celebrazioni del giovedì santo, prima alle ore 17 per la messa della cena del Signore quindi alle 21 per l'ora santa. Le funzioni saranno officiate nella cappella San Pietro.Il 10 aprile, venerdì santo, alle ore 17 nella cappella al settimo piano del Santissima Annunziata, i fedeli potranno seguire la Passione del Signore.L'11 aprile, sabato santo, alle ore 21, dalla cappella dell'ospedale civile si potrà seguire la veglia pasquale.La mattina del 12 aprile, domenica di Pasqua, alle ore 10,30 sarà trasmessa su facebook la diretta della messa che verrà celebrata nella cappella Sacra Famiglia, al Materno Infantile.





 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 8 aprile 2020 / CULTURA E SPETTACOLI - Pagina 38
CULTURA IN LUTTO
Addio allo storico Roberto Porrà
grande archivista universitario

SASSARIÈ scomparso per un male con cui combatteva strenuamente da alcuni mesi, Roberto Porrà, archivista di grande esperienza e intuizione, storico, ricercatore di straordinaria puntualità e raffinatezza, è stato Sovrintendente archivistico per la Sardegna, archivista di Stato, docente di archivistica dal 1995 al 2002 all'Università di Sassari e ancora all'Università di Cagliari. Moltissime le sue ricerche, pubblicazioni e partecipazione a mostre importanti come quella sulla Corona d'Aragona nel 1989, e più di recente nel 2011, l'attenzione al culto di N.S. di Bonaria di Cagliari con una pubblicazione diffusa in grande tiratura , con le "note storiche sull'origine sarda del toponimo argentino Buenos Aires.Aveva inoltre partecipato allo studio e alla divulgazione del culto di "Santu Jacu" in Sardegna, con numerosi studi e conferenze. Sull'argomento negli ultimi anni si era dedicato come curatore dell'Archivio del Convento di Bonaria a Cagliari, all'ordinamento dei preziosi documenti.

Questionario e social

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