UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 5 febbraio 2020

Mercoledì 5 febbraio 2020

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
05 febbraio 2020

L'Unione Sarda

 
1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 5 febbraio 2020 / PRIMA ECONOMIA - Pagina 12
CRESCITA. Temussi (Aspal): le aziende cercano candidati con preparazione specifica
DIGITALE, MANCANO LE COMPETENZE
I sindacati: “Scuola e università formino i profili richiesti dal mercato”

C'è una grande richiesta di lavoro di alta specializzazione in tutta l'Italia, ma in Sardegna la situazione si complica per la mancanza di profili adeguati alle richieste. «In Sardegna la formazione continua è ancora una Cenerentola inespressa», è il parere di Cristiano Ardau della Uil. «Bisognerebbe programmarla e organizzarla per fare in modo di incrementare le competenze ma purtroppo da parte dei sardi c'è una resistenza ad approfondire le proprie conoscenze».
IL NODO FORMAZIONE. Quello del lavoro è un tema scottante e complicato per l'Italia, che rispetto alle altre nazioni, sostengono i sindacati, vive uno scollamento totale tra la scuola e il lavoro, tra la domanda e l'offerta. «C'è una forte discordanza tra i profili ricercati e quelli che si offrono. La formazione sia scolastica che extrascolastica non recepisce l'evoluzione del lavoro», sostiene Giuseppe Atzori della Cisl. «Ad aggravare la situazione in Sardegna c'è anche la dispersione scolastica e i ragazzi non sono preparati. C'è una maturazione da fare rispetto alla formazione, una riflessione che deve essere agevolata dal sistema scolastico».
PROFESSIONALITÀ MANCANTI. Il diploma e la laurea non devono essere considerati un punto d'arrivo, bensì un punto di partenza di una formazione che deve continuare per tutta la vita. «La mancanza di profili digitali è un problema che affligge tutta l'Europa», spiega Massimo Temussi, direttore generale dell'Aspal, l'Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro. «La disoccupazione è alta perché il mercato offre basse competenze e mancano i profili più richiesti, soprattutto nel campo dell'innovazione digitale. Al di là dei ragazzi che non concludono il percorso di studi, il problema maggiore riguarda le lauree che il mercato del lavoro richiede e che non vengono prodotte. Il sistema universitario o non ascolta le imprese o non è al passo con quello che è accaduto negli ultimi anni nel mondo del lavoro».
LE OFFERTE DI LAVORO. Nel primo trimestre del 2020 dal nord al sud dell'Italia le imprese offriranno oltre un milione di opportunità di lavoro, ma di queste circa 350mila profili rischiano di restare vuoti per mancanza di candidati. «Molti paesi più avanti del nostro impongono lo studio delle nuove materie digitali fin dalle superiori», conclude Temussi. «Sarebbe opportuno che durante la formazione scolastica e universitaria alle materie classiche venisse affiancato anche lo studio delle competenze digitali».
Francesca Melis



2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 5 febbraio 2020 /CAGLIARI - Pagina 16
VIA ROMA. L’armatura impedisce ai pezzi di facciata che si staccano di precipitare sui passanti
EX MODERNO, PONTEGGI PER ALMENO UN ANNO
La Casa dello studente chiusa da anni sarà ceduta con un appalto dell’Ersu

I permessi rilasciati dal Comune erano chiari: i lavori per consolidare la facciata della Casa dello studente (ex hotel Moderno) in via Roma, che a pezzi precipitava addosso ai pedoni, si sarebbero dovuti concludere qualche mese fa. Eppure i ponteggi sono ancora lì e nessuno ha visto operai al lavoro per consolidare le facciate. L'Ente regionale per il diritto allo studio universitario (Ersu) è inadempiente? «Al contrario, abbiamo chiuso i lavori entro i termini», puntualizza il presidente Michele Camoglio. Già, perché quel ponteggio non serve per i lavori, bensì è «i lavori»: ciò che continua a staccarsi dalle facciate finisce in quell'impalcatura, non più addosso ai passanti. Un cerotto, insomma, ma la ferita resta.
LA GRANDE PARTITA. Il fatto è che, sull'ex Moderno, l'Ersu non ha intenzione né motivo di metterci mano, perché sarebbe uno spreco di soldi. Quello stabile che ha ospitato gli studenti per alcuni anni, prima di essere chiuso perché doveva essere rimesso a norma, fa parte di una partita ben più grossa il cui percorso passa per viale La Plaia. È lì che l'Ersu sta realizzando, dopo aver diviso i lavori in due lotti, il campus universitario che prevede centinaia di posti letto, una mensa e una biblioteca, che devono sorgere sopra un parcheggio interrato. Il primo lotto è in costruzione, il secondo è ancora da appaltare ed è proprio in questo bando conclusivo che compare il campus di viale La Plaia: chi vince l'appalto se lo prende. E ovviamente lo rimette a posto a proprie spese.
I TEMPI PER L'EX MODERNO. Considerato che «i tempi per aggiudicare il bando per il secondo lotto del campus», spiega Camoglio, «sono stimati in un anno, immancabili ricorsi al Tar compresi», i conti sono presto fatti anche per l'ex Moderno: quelle impalcature resteranno lì in bella, anzi, in brutta mostra ancora per un anno, sempre che i tempi per l'aggiudicazione del secondo lotto del campus non richieda tempi più lunghi.
I FINANZIAMENTI. Per il primo lotto del campus di viale La Plaia, l'Ersu può contare su 30 milioni di euro finanziati dalla Regione. Per il secondo serviranno 25 milioni ma si opterà per un project financing : lo realizza a proprie spese chi vince l'appalto, poi lo gestisce per trent'anni, in cambio di 3,9 milioni l'anno versati dall'Ersu per l'affitto. In questa lista di fondi pubblici non compare l'ex hotel Moderno, che per quanto riguarda l'ospitalità degli studenti è ormai nei libri di storia: non ci torneranno mai e quindi all'Ersu non serve più, proprio perché nel frattempo si realizza il campus. La speranza è che a qualche impresa edile l'ex Moderno faccia gola, e quindi partecipi al bando per il secondo lotto a La Plaia. Lo spera soprattutto l'Ersu che ce l'ha sul groppone.
Luigi Almiento

LA PLAIA
Entro il 2020 il primo lotto del campus

Per il primo blocco del Campus universitario in viale La Plaia, a fianco alla Sem Molini, si lavora anche di notte grazie ai 30 milioni di euro stanziati dalla Regione. Sarà abbattuto il primo magazzino vicino alla strada ma non la seconda costruzione: è un bene paesaggistico, sarà nella disponibilità del Comune. Il primo blocco prevede una Casa dello studente da 240 posti letto e un parcheggio di due piani, interrato, in grado di accogliere cinquecento auto. L'impresa Pellegrini, che si è aggiudicata il primo lotto, ha appena concluso la realizzazione dei diaframmi sotterranei lungo il perimetro, per impedire gli allagamenti: l'acqua è a un metro e mezzo di profondità. Entro l'anno l'Ersu conta di affidare con una gara il secondo lotto: il project financing (l'impresa paga e gestisce per 30 anni) prevede altri 300 posti letto, la mensa e la biblioteca dell'Ersu. L'Ersu sarebbe dunque ospite e pagherebbe un affitto di 3,9 milioni l'anno, senza dover cercare tutti i fondi subito. (l. a.)




3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 5 febbraio 2020 /SASSARI E ALGHERO - Pagina 35
SASSARI. Al suo posto sarebbe stato nominato un collega non in possesso dei requisiti
UNIVERSITÀ: BUFERA SUL CONCORSO
Il Consiglio di Stato dà ragione a una ricercatrice: “L’unica con i titoli”

Un altro pasticcio per l'Università di Sassari: il Consiglio di Stato ha ribaltato una decisione del Tar, dichiarando illegittima l'assegnazione di un assegno di ricerca, procedura completata nel 2014. Accogliendo il ricorso di una candidata esclusa, il supremo organo della Giustizia amministrativa ha fissato una circostanza che pone più di un interrogativo: i candidati all'assegno erano due e la procedura non è corretta, perché i fondi sono andati a chi non aveva il titolo di dottore di ricerca. Era stata invece bocciata una ricercatrice nuorese che si era presentata alla selezione fornendo la regolare certificazione del dottorato. In primo grado, il Tar della Sardegna aveva respinto il ricorso, ma il Consiglio di Stato ha messo in fila una serie di argomenti, che, nella sostanza, bocciano le conclusioni della Commissione esaminatrice e la sentenza dei giudici amministrativi di primo grado.
LA BEFFA. Uno dei passaggi fondamentali del recentissimo provvedimento è questo: “Il solo titolo di dottore di ricerca consiste nel conseguimento del citato titolo di studio al termine del corso triennale e dopo l'esito positivo della discussione della tesi di dottorato, dovendosi quindi unicamente distinguere solo tra coloro che sono in possesso del titolo di dottore di ricerca (come l'odierna appellante) e coloro che tale titolo non hanno ancora conseguito”. In altre parole, passa chi ha il titolo, non chi deve ancora conseguirlo.
CHIESTI I DANNI. La candidata illegittimamente bocciata, assistita dagli avvocati Gianfranco Carboni e Mar Boffa, aveva chiesto anche il risarcimento dei danni, che però è stata rigettata. I giudici del Consiglio di Stato scrivono: “Deve essere invece respinta la domanda risarcitoria sia per quanto concerne i danni morali, stante l'assoluta carenza di prova, per quanto concerne la lamentata perdita di chance, non essendo provato il nesso causale tra il mancato conseguimento dell'assegno di ricerca e la decisione di abbandonare del tutto l'insegnamento universitario”. In ogni caso l'Università di Sassari, assistita dall'Avvocatura dello Stato, è stata condannata al pagamento delle spese legali. La candidata esclusa, che si considera pesantemente danneggiata dalla vicenda, contattata ieri non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Va detto che in autotutela, l'Ateneo aveva corretto alcuni atti del procedimento, venendo incontro alle richieste della ricercatrice, ma il risultato della selezione non è cambiato. Anche l'Università, contattata tramite l'addetto stampa, non commenta. In diverse occasioni, il rettore dell'Ateneo turritano, Massimo Carpinelli, che nel gennaio del 2014 non era in carica, riferendosi a diversi ricorsi amministrativi e indagini penali che riguardano concorsi e bandi per la ricerca, ha dichiarato di avere la massima fiducia nell'operato della magistratura.
DUE PROCURE. Il caso della candidata esclusa non è per ora oggetto di indagini penali. Alcune circostanze collegate sono al centro di due indagini delle Procure di Sassari e Firenze.
Andrea Busia

 

 

La Nuova Sardegna

 
 
4 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 6 febbraio 2020 / SASSARI - Pagina 18
ASSEGNO IN DIRITTO TRIBUTARIO: SELEZIONE CONTESTATA
Il Consiglio di Stato dà ragione alla ricercatrice: l'Ateneo paghi

SASSARI Il Consiglio di Stato ha definitivamente accolto il ricorso di Valeria Guido contro l'Università di Sassari e contro il collega Paolo Barabino vincitore, nel 2014, del concorso per un assegno di ricerca di durata annuale in diritto Tributario nel dipartimento di scienze economiche e aziendali. Alla selezione avevano partecipato solo due candidati: la Guido e Barabino, appunto. E quest'ultimo si era aggiudicato l'assegno. Illegittimamente, secondo la diretta concorrente che infatti presentò ricorso al Tar. Il tribunale amministrativo lo aveva però rigettato. Ora, invece, il Consiglio di Stato le ha dato ragione e ha riformato parzialmente la sentenza condannando l'Università di Sassari al risarcimento del danno subìto dopo il verdetto di primo grado «dal momento che l'assegno di ricerca oggetto del presente giudizio - scrive il Consiglio di Stato - è terminato il 28 febbraio 2015, con conseguente ammissibilità della domanda di risarcimento del danno». E considerato che la Guido sarebbe dovuta risultare vincitrice di quella selezione per l'attribuzione dell'assegno di ricerca, oramai concluso, «deve essere accolta la domanda risarcitoria (...) con conseguente condanna dell'Università di Sassari al pagamento della somma pari all'assegno di ricerca annuale(...)».

 


5 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 6 febbraio 2020 / SASSARI - Pagina 19
UNIVERSITÀ >> IL CASO
Dossier di Cgil Flc e Uil Rua inviato ad ateneo, Anac, Procura e Corte dei Conti
«L'ANTICORRUZIONE ACCERTI SE LA NOMINA DEL DG È LECITA»
«Nicoletti fa parte del Cineca, quell'incarico non poteva essere attribuito»

di Paoletta Farina
SASSARI «L'Anticorruzione verifichi se la nomina del direttore generale dell'Università sia nulla». Bordata di Cgil Flc e Uil Rua contro Cristiano Nicoletti, dal primo gennaio del 2019 entrato in servizio per tre anni, con delibera del consiglio d'amministrazione, in sostituzione del predecessore Guido Croci. I segretari generali Luigi Canalis e Paolo Fiori hanno inviato nei giorni scorsi al responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza dell'Università sassarese, all'Autorità Nazionale Anticorruzione e, per conoscenza, anche al collegio dei revisori dei conti dell'ateneo, alla Procura della Repubblica di Sassari e alla Procura Regionale della Corte dei Conti, una richiesta di accertamenti relativi alla presunta inconferibilità, come viene tecnicamente chiamata, dell'incarico a Nicoletti.
Il motivo, una possibile violazione dell'articolo 4 della legge 39/2013: in pratica il dirigente dell'ateneo non doveva essere nominato dall'Università perché contemporaneamente fa parte del Cineca, braccio informatico del Miur ma ente privato sottoposto a controllo pubblico. E tutti gli atti da lui firmati dal momento dell'insediamento, di conseguenza, non avrebbero valore. È quanto chiedono di accertare i sindacati nella segnalazione-esposto, concordata con i loro legali, assieme all'adozione di altri provvedimenti quali l'applicazione di una sanzione al cda dell'ateneo e la verifica sulla dichiarazione di insussistenza di cause di non conferimento dell'incarico resa da Nicoletti.
Nel dettaglio la legge 39 prevede l'inconferibilità di un incarico come quello di dirigente (nel caso di Nicoletti esterno in quanto non inserito nei ruoli della dirigenza pubblica) nell'ipotesi che lo stesso dirigente svolga una stabile attività di consulenza a favore di un ente di diritto privato finanziato dall'ente pubblico che poi conferisce l'incarico. «Come emerge anche dal sito dell'ateneo turritano - affermano i due sindacalisti -, il direttore generale dell'Università Cristiano Nicoletti era ed è componente della Consulta consortile (un organo tecnico e di consulenza) del Consorzio Interuniversitario Cineca, che rientrerebbe appunto, secondo la legge 39, fra gli enti di diritto privato regolati o finanziati, che sono rilevanti ai fini della inconferibilità degli incarichi, fra gli altri, a coloro che nei loro confronti hanno svolto nei due anni precedenti una stabile attività di consulenza».Il direttore generale dell'ateneo fa parte dal 27 aprile del 2018 della Consulta consortile del Cineca, ente partecipato dal Miur e dalle Università italiane che viene finanziato con contributi e una partecipazione al capitale da parte di tutta l'Accademia. Sassari partecipa per l'1 per cento al fondo consortile con un impegno finanziario di 829mila euro e per il 2020 ha stanziato alla voce "Sistemi integrati- Cineca e Alma" oltre 1 milione di euro. «Spetta alle autorità e agli organi giudiziari competenti stabilire se il nostro sospetto sia fondato o meno - affermano i segretari di Cgil Flc e Uil Rua -, nel frattempo vogliamo denunciare il deterioramento del clima lavorativo». Le vertenze si accumulano nell'ateneo: «Tra queste - chiudono i due rappresentanti sindacali di Cgil Flc e Uil Rua - il mancato pagamento di indennità e compensi accessori al personale per funzioni già svolte, la mancata convocazione dei tavoli di contrattazione integrativa, la soppressione dell'Avvocatura di Ateneo (il giudice del lavoro ha dato ultimamente ragione alla dirigente che aveva fatto ricorso e si è inattesa delle motivazioni della sentenza), e alcuni atti di riorganizzazione interna che spesso appaiono più come dei provvedimenti punitivi».

Il direttore generale replica: «Nessuna mancanza di trasparenza, contestazioni risibili»
«I SINDACATI DOVREBBERO INFORMARSI MEGLIO»

SASSARI «È evidente che i sindacati non conoscono il funzionamento dell'Università e del Cineca». È lapidario Cristiano Nicoletti, il direttore generale finito nel mirino di Cgil Flc e Uil che sulla trasparenza della sua nomina invitano l'Anticorruzione a indagare. Il direttore generale dell'Ateneo respinge le argomentazioni sindacali su tutta la linea, anzi le trova «risibili». «La Consulta consortile del Cineca di cui faccio parte - premette il dg dell'ateneo turritano - non ha alcun potere di gestione, ma è solo un organo di supporto all'assemblea consortile».
E chiosa: «Basta leggere lo statuto». Come dire che i sindacati non hanno fatto approfondimenti in materia prima della levata di scudi. È che non c'è "conflitto di interessi" tra i suoi "doppi" incarichi. «Sono componente della Consulta in quanto delegato dalla stessa Università di Sassari - afferma il direttore generale Cristiano Nicoletti - proprio perché faccio parte dell'assemblea consortile». Quindi una nomina che tiene più che altro allacciati i fili tra l'ateneo sassarese e l'ente di diritto privato tramite il quale il Miur controlla la gestione finanziaria delle singole università e le attribuisce finanziamenti annuali per promuovere la programmazione e lo sviluppo del sistema universitario e della ricerca.
Nicoletti è l'unico membro della Consulta ad essere anche direttore generale? «No - sottolinea lui - in passato altri colleghi direttori generali, in altri atenei, come me hanno fatto parte dell'organismo e non mi risulta che nell'occasione siano state sollevate contestazioni simili a quelle che ora ricevo». Sul fatto che a causare lo scontro abbiamo forse contribuito i rapporti un po' tesi con i sindacati. «È vero - conferma - abbiamo molte vertenze aperte, ma io dico che alcuni aspetti critici dovrebbero essere affrontati con maggior spirito di collaborazione tra le parti», risponde il dg dell'ateneo turritano. E la causa davanti al giudice del lavoro? «Ho appoggiato la soppressione dell'Avvocatura di Ateneo da parte del cda, organismo che la maggior parte delle Università non ha mai istituito, affidandosi all'Avvocatura distrettuale, che consente di risparmiare sui costi elevati che comportava». (p.f.)

Questionario e social

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