UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 4 dicembre 2019

Mercoledì 4 dicembre 2019

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
04 dicembre 2019

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 4 dicembre 2019 / PRIMA PAGINA
Monserrato
CROLLA IL SOFFITTO DELLA CITTADELLA
   Vercelli, a pagina 15

CAGLIARI - Pagina 15
CITTADELLA. Nessun ferito tra studenti, docenti e personale dopo la cascata d’acqua e il parziale crollo del soffitto
UNIVERSITÀ, UNA PIOGGIA DI ACQUA BOLLENTE
Si rompe un tubo dell’impianto di riscaldamento: paura nel corridoio che collega il Policlinico

Prima qualche goccia, poi una cascata d'acqua bollente nelle aule e in un corridoio tra gli sguardi stupiti e preoccupati di docenti e studenti. Infine il crollo e i comprensibili momenti di paura ieri pomeriggio nella cittadella universitaria di Monserrato. Non ci sono stati feriti, ma solo danni alle strutture nell'incidente accaduto al primo piano nel blocco D2 tra i dipartimenti di Biologia e Chimica.
IL CROLLO. L'incidente, accaduto poco prima della 17, poteva avere conseguenze più gravi. L'area interessata dal crollo e dal conseguente allagamento ospita alcune aule e un corridoio che collega la cittadella universitaria con il Policlinico. Ogni giorno ci passano centinaia di persone tra studenti e docenti. «Si è trattato della rottura di un tubo nell'impianto di riscaldamento», afferma Antonio Pilla, dirigente universitario del settore opere pubbliche. Dal Rettorato, attraverso l'ufficio stampa, fanno sapere che «in quel momento non c'erano lezioni in corso e non sono previste interruzioni delle attività didattiche».
LA PAURA. L'incidente è accaduto al primo piano del blocco D2. Al momento del crollo alcuni studenti erano all'interno delle aule, come risulta da alcuni video diffusi sui social e attraverso i servizi di messaggistica. Non è chiaro se in quel momento ci fosse o meno una pausa tra un lezione e l'altra. Di sicuro c'era qualcuno seduto a poca distanza dalla cattedra che ha filmato la scena con il telefonino. Tanti altri studenti e docenti erano nel corridoio, ma hanno fatto in tempo ad allontanarsi dalla zona dove è crollata un parte del controsoffitto. Anche in questa circostanza alcuni studenti hanno filmato tutta la scena. Dopo pochi istanti però tutti si sono dovuti allontanare perché i locali sono stati completamente allagati.
L'ALLARME. Nella cittadella universitaria sono arrivati in tempi rapidi i tecnici del settore opere pubbliche dell'Ateneo. Poi gli operai hanno provveduto a bloccare l'impianto di riscaldamento e la perdita d'acqua è stata arginata. Dopo qualche ora i locali sono stati chiusi, ma ancora nel tardo pomeriggio di ieri proprio davanti all'ingresso della zona interessata da allagamenti e crollo c'era una vistosa pozzanghera.
LE LEZIONI. Oggi le aule resteranno chiuse. «Arriveranno gli operai per sistemare il guasto e mettere in sicurezza tutta l'area», dicono all'ufficio informazioni al piano terra nel blocco D1. Le lezioni si svolgeranno in altri locali della cittadella universitaria. L'attività didattica potrebbe comunque subire qualche problema. «Abbiamo chiesto alla Rettrice di chiudere tutta l'ala interessata dal crollo - dice Francesco Stochino, rappresentante degli studenti nel consiglio d'amministrazione dell'Ateneo - al momento dell'incidente le aule erano agibili. Poteva entrare chiunque e le conseguenze sarebbero potute essere ben più gravi. Spero che si intervenga presto anche perché ci sono degli stanziamenti previsti per sistemare le strutture della cittadella».
Francesco Pintore

 


2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 4 dicembre 2019 / ITALIA - Pagina 10
RAPPORTO OCSE PISA. Test agli studenti di 79 Paesi, i migliori sono i cinesi§
I QUINDICENNI NON SANNO LEGGERE
Italiano, matematica e scienze: i sardi sotto la media nazionale

L’ALLARME. Ai test per il rapporto Ocse Pisa in Italia hanno partecipato poco meno di 12mila studenti di 500 scuole. IL MINISTRO. Lorenzo Fioramonti: “Sono dati che ci preoccupano e che devono spingere a investire con ancora più forza nella scuola, a cui dobbiamo tutti tornare a volere più bene”

Gli studenti italiani non sanno leggere. Hanno minori capacità a comprendere un testo rispetto alla media dei Paesi Ocse, sono in linea con gli altri in matematica ma sono molto scarsi in scienze.

L'analisi dell'Isola
Il dato emerge dal Rapporto Ocse Pisa ( Programme for International Student Assessment ), indagine internazionale triennale che misura le competenze degli studenti quindicenni di 79 Stati partecipanti. E se l'Italia non brilla, per la Sardegna è un'altra pagina drammatica e impietosa: nel 2018 l'Isola ha ottenuto un punteggio molto inferiore alla media nazionale in tutti e tre gli ambiti - lettura (462, contro una media italiana di 476), matematica (467 contro 487) e scienze (452 contro 468). Il 28% degli studenti quindicenni in Sardegna non ha raggiunto un livello di competenze di base adeguato in lettura (un dato più alto rispetto a quello nazionale del 23%), significa che hanno difficoltà a identificare l'idea principale in un testo di lunghezza moderata. Ancora: il 25% degli studenti più avvantaggiati dal punto di vista socio-economico ha riportato, in media, risultati di 49 punti superiori a quelli ottenuti dagli studenti più svantaggiati. Si tratta di un divario più ridotto rispetto a quello osservato in media nei paesi Ocse (89 punti), e a livello nazionale (75 punti). Inoltre, il 18% degli studenti sardi sono in scuole dove il dirigente scolastico dichiara che l'assenteismo degli insegnanti costituisce un ostacolo all'apprendimento, mentre il 67% degli alunni ha saltato almeno un giorno di scuola nelle due settimane prima del test Pisa, un dato elevatissimo - più alto della media nazionale e molto più alto della gran parte degli altri paesi. Le ragazze hanno ottenuto in media punteggi di 34 punti superiori ai ragazzi in lettura; mentre in matematica, le ragazze hanno ottenuto in media punteggi simili ai ragazzi. Solo il 23% dei ragazzi, ma più della metà delle ragazze (55%) dichiara di leggere, per il proprio piacere, almeno 30 minuti al giorno. Il 23% degli studenti sardi ha riportato essere vittima di episodi di bullismo almeno qualche volta al mese, dato in linea con la media nazionale (24%).
Italia e mondo
Hanno partecipato alla prova 11.785 studenti quindicenni italiani. Riguardo alle competenze sulla lettura, ovvero la capacità di comprendere, utilizzare, valutare e riflettere su un testo, gli studenti italiani ottengono un punteggio di 476, inferiore alla media Ocse (487), collocandosi tra il 23° e il 29° posto. Il punteggio non si differenzia da quello di Svizzera, Lettonia, Ungheria, Lituania, Islanda e Israele. Le province cinesi di Beijing, Shanghai, Jiangsu, Zhejiang e Singapore ottengono un punteggio medio superiore a quello di tutti i paesi che hanno partecipato alle prove.

 


3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 4 dicembre 2019 / SASSARI E ALGHERO - Pagina 38
SASSARI. La denuncia del segretario nazionale del Coas
Cardiochirurgia, scuola a rischio chiusura: «Un danno per i giovani medici e il territorio»

La scuola di specializzazione di cardiochirurgia di Sassari rischia la chiusura. A decretarne la probabile soppressione è la delibera pubblicata di recente sul sito dell'azienda ospedaliero-universitaria, con cui si stabilisce che la cardiologia deve avere una direzione ospedaliera. Il sistema di accreditamento dell'Osservatorio nazionale della formazione medica specialistica prevede, invece, la direzione universitaria per le strutture complesse collegate alle scuole di specializzazione. Sarebbe bastata una modifica dell'atto aziendale dopo il pensionamento dell'ex direttore di Cardiologia, Pierfranco Terrosu, un anno fa. Ma la modifica non c'è stata e ora l'Università di Sassari rischia di perdere un'altra specialistica, passando dalle 44 del 2009 alle 22 attuali, 16 delle quali accreditate in via provvisoria. «È un danno per i giovani medici della Sardegna settentrionale, un impoverimento dell'offerta formativa e di lavoro, ma anche un problema per il territorio», denuncia Alessandro Garau, segretario nazionale del Coas medici dirigenti. «I nostri ragazzi dovrebbero andar fuori sede a studiare con spese e disagi per le famiglie - spiega - e il tessuto sociale della città perderebbe altre unità di qualità».
Una scelta incoerente, è la tesi, rispetto ai traguardi raggiunti. «L'assistenza sanitaria garantita da Cardiologia a Sassari è raddoppiata grazie all'unione con la parte universitaria e all'ottimizzazione del lavoro», chiarisce Garau. Nonostante questo risultato, conclude il segretario senza nascondere perplessità, «si chiude la scuola di specializzazione».

La Nuova Sardegna

4 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 4 dicembre 2019 / SARDEGNA - Pagina 7
PD
Deriu contro l'Ersu sulle borse di studio

SASSARI. L'assessore Andrea Biancareddu aveva garantito che tutti gli studenti idonei dell'università di Sassari avrebbero ricevuto la borsa di studio. Promessa ancora valida, ma l'Ersu non ha ancora sbloccato la situazione. E così 611 studenti che ne hanno tutti i diritti sono rimasti esclusi dalla ripartizione di quelle risorse necessarie ad affrontare l'anno accademico. A portare avanti la battaglia degli studenti ingiustamente esclusi è il consigliere Pd, Roberto Deriu, che nella passata legislatura era stato in prima linea in un'altra battaglia, quella per concedere la borsa di studio a tutti coloro che ne avevano diritto. «Negli ultimi quattro anni nessuno è rimasto senza - dice -. È inaccettabile quello che sta ora accadendo a Sassari. Troppa trascuratezza. Non ci si rende conto del grande danno che si sta facendo all'università. Senza poi dimenticare che l'Ersu ha la funzione di dare le borse di studio, se non lo fa viene meno la sua ratio». All'origine del diniego da parte dell'Ersu ci sarebbero questioni burocratiche sull'avanzo di amministrazione. «Mancata comunicazione sulle cifre esatte - dice Deriu -. Ma ci sono anche tanti esclusi, soprattutto in Giurisprudenza, sempre per ragioni burocratiche». L'assessore ha riconvocato i vertici dell'Ersu per la prossima settimana. Di certo Deriu, finché tutti i 611 studenti - nessuno escluso - non avranno quanto spetta loro, non alzerà la bandiera bianca.

 


5 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 4 dicembre 2019 / SASSARI - Pagina 16
TRIBUNALE CIVILE
Il giudice ordina il reintegro: l'avvocato batte la "sua" Università

SASSARI Rosanna Ruiu riteneva di esser stata demansionata e per questo aveva fatto causa al suo datore di lavoro: l'Università di Sassari. Nell'Ateneo, infatti, ricopriva l'incarico di responsabile dell'ufficio legale prima che la delibera del Cda del 18 maggio 2018 la privasse «illegittimamente - avevano scritto i suoi avvocati Giovanni Campus, Vittore Davini e Antonio Maria Lei nel ricorso presentato al giudice del lavoro - del ruolo di avvocato preposto alla direzione dell'Avvocatura di Ateneo». Ora il giudice Maria Angioni ha deciso nel merito e ha ordinato all'Università «la reintegrazione della ricorrente nella propria posizione istituzionale e funzionale di avvocato coordinatore dell'area dirigenziale Avvocatura di Ateneo dell'Università degli studi di Sassari». Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro sessanta giorni.Il ruolo che la professionista rivendicava le era stato attribuito con una delibera del Cda del 9 maggio 2000. A un certo punto, però, era stata spostata a coordinare l'area "Centrale acquisti, contratti e affari legali". Da qui il ricorso e il primo ordine di reintegro del giudice Angioni. Ma contro questo provvedimento l'Università aveva proposto reclamo e lo scorso aprile aveva incassato un punto a favore. Il collegio (presidente Ezio Franco Castaldi, giudici Paola Mazzeo relatrice e Giovanna Maria Mossa) aveva infatti ritenuto di doversi discostare dalla prima ordinanza in quanto Rosanna Ruiu, assunta come funzionario amministrativo, era stata successivamente inquadrata nella categoria superiore "EP" (la più elevata nella classificazione del personale del comparto Università) che non comprendeva solo i professionisti iscritti a un albo ma, in generale, i dipendenti addetti ad attività particolarmente qualificate. I giudici avevano ricordato, a questo proposito, che l'articolo 52 del Testo Unico sul pubblico impiego stabilisce che "il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto, o alle mansioni equivalenti nell'area di inquadramento (...)". Sono quindi comprese tutte le mansioni che rientrano nell'area di inquadramento, indipendentemente dalla professionalità acquisita dal lavoratore nel tempo, perché ciò che conta è l'equivalenza della nuova mansione assegnata. E nel caso specifico la nuova funzione attribuita dall'Università alla Ruiu come responsabile di un'area di nuova istituzione, secondo i giudici doveva essere considerata «un'attività estremamente qualificata». Per questo motivo il collegio aveva accolto il reclamo rigettando la domanda cautelare dell'avvocato Rosanna Ruiu. Secondo i legali Campus, Davini e Lei, invece, il ruolo professionale e la prestazione lavorativa della Ruiu erano stati gravemente compromessi «tenuto conto che, privata del ruolo apicale di avvocato coordinatore dell'area dirigenziale dell'Avvocatura di ateneo, era stata assegnata al mero coordinamento amministrativo dell'Area contratti, adibita a mansioni sostanzialmente corrispondenti a "passacarte" dell'Avvocatura dello Stato». Il giudizio di merito ha condiviso questa tesi. (na.co.)

Questionario e social

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