Mercoledì 1 aprile 2020

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
01 aprile 2020

L'Unione Sarda



 

1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 1 aprile 2020 / PRIMA
L’intervento
L'EUROPA AD UN BIVIO

di Beniamino Moro
Il presidente del Consiglio ha dato dieci giorni di tempo ai Paesi rigoristi (Germania e Olanda) per decidere se l'Unione monetaria europea intenda adottare una sua strategia unitaria di contrasto alla pandemia o se ciascun Paese continua a provvedere da solo. Conte chiede un piano choc all'Ume, che includa anche l'emissione di strumenti condivisi di debito europeo (eurobond o coronabond), per evitare che non solo quella italiana ma l'intera economia europea anneghino nell'emergenza della pandemia. Per il presidente Mattarella, e non solo, «la solidarietà non è soltanto richiesta dai valori dell'Unione, ma è anche nel comune interesse». Per Mario Draghi, a situazione eccezionale, come nei tempi di guerra, occorre dare una risposta altrettanto eccezionale, accantonando temporaneamente le regole sui deficit e sui debiti pubblici vigenti in tempi normali. L'ex presidente Bce invita esplicitamente i Paesi dell'Ume a fare più debito pubblico per immettere, in sintonia con quanto deciso dalla Bce di Cristine Lagarde, più liquidità, chiarendo che questa è l'azione giusta da fare per contrastare i danni economici della pandemia. (...) segue a pagina 8

PRIMO PIANO - Pagina 8
Le vecchie regole superate dalla gravità del momento
L'Europa al bivio sui bond e la flessibilità

(...) La ferma presa di posizione di Draghi ha dato alla minaccia di Conte l'autorevolezza della migliore scienza economica internazionale, quella che conta per mettere in un angolo le posizioni ultra rigoriste di Germania e Olanda. Queste invece insistono affinché l'Italia ricorra all'aiuto del Fondo salva Stati (Mes), sottoponendosi così a qualche forma di condizionalità sul suo debito pubblico. Su questo punto è eloquente la risposta di Macron al Consiglio europeo: «Il Mes serve per contrastare choc asimmetrici su singoli Paesi, mentre questa pandemia è uno choc simmetrico, che ci riguarda tutti». Di rincalzo alle prese di posizione di Conte e di Draghi, irrompe anche l'ulteriore decisione della Bce di eliminare il vincolo del 33% che la costringeva a comprare nel suo programma di quantitative easing non più di un terzo di ciascuna emissione di titoli. Significa che con gli oltre mille miliardi di disponibilità da spendere quest'anno la Bce potrà acquistare bond, anche di un solo Paese, quasi senza limiti e in modo flessibile, cioè dando la priorità ai Paesi più in difficoltà sui mercati. Per l'Italia si tratta di oltre 150 miliardi da usare per acquistare titoli di Stato. Nella sostanza, la Bce potrà sostenere la politica di bilancio dei governi e, implicitamente, accantonare la regola della separazione tra politica fiscale e politica monetaria.

I governatori di Germania e Olanda si sono opposti all'abolizione del vincolo del 33%. Ci saranno probabilmente ricorsi, ma in tal modo il comportamento della Lagarde si salda con la posizione di Draghi, del quale di fatto segue le orme alla guida della Bce. Entrambi condividono la tesi che siamo di fronte a una “tragedia umana potenzialmente di proporzioni bibliche”, per affrontare la quale ed evitare che nell'economia si creino danni irreversibili i governi si dovranno indebitare come successe durante le guerre. A situazione eccezionale, risposta eccezionale, fuori dai canoni dei tempi di pace. Le normali regole sui deficit e sui debiti degli Stati vanno dunque accantonate: è questa l'implicazione politica che accompagna le decisioni radicali della Bce. Ed è, come ha scritto Danilo Taino sul Corriere della Sera, anche «la spinta più autorevole arrivata ai governi europei perché agiscano con altrettanto senso del pericolo e dell'urgenza». C'è da chiedersi in conclusione se all'Italia convenga l'insistenza per l'emissione di bond europei. Secondo Mario Monti non dovremmo appenderci agli eurobond come unico metro del successo negoziale. Dal punto di vista solo italiano ciò è condivisibile: per la discesa dello spread la misura più efficace è la politica monetaria della Bce, che per l'Italia basta e avanza. Tuttavia, la pandemia è un problema europeo non meno che italiano, perciò ha senso emettere titoli di debito comune: non solo per solidarietà contro la pandemia, ma anche perché sarebbe l'embrione di una futura politica fiscale davvero comunitaria.

BENIAMINO MORO
UNIVERSITÀ DI CAGLIARI








 

2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 1 aprile 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 2
L’emergenza. Sullo sfondo stati d’ansia e crolli emotivi

UN FUTURO FATTO DI DISTANZE «SARÀ UNA REALTÀ DIVERSA»
Sociologi e psicologi: ripartenza tra mille dubbi

Nei domiciliari senza colpa e con fine pena a data da destinarsi è cambiato tutto. La percezione del tempo, le più normali abitudini venute a mancare per decreto, i contatti proibiti, la libertà di fare la spesa senza il cronometro alla mano o con la fila all'ingresso come alle Poste. O ancora più banalmente la colazione al bar, ammassati al bancone e con continue invasioni del proprio spazio vitale da parte del vicino. Questo succedeva prima. Prima del Coronavirus e dell'isolamento forzato. Arriverà il rompete le righe, ma cosa troveremo quel giorno? «Un mondo diverso», dicono sociologi e psicologi. Sicuramente con la mascherina.

La nuova vita

Si partirà dalle fabbriche, poi forse dalle scuole. Magari contemporaneamente riapriranno i parchi, in coda ci saranno i ristoranti e un domani anche i cinema. Dove probabilmente per un bel pezzo non ci sarà nessuno nel posto accanto. Chissà, concerti, stadi e discoteche. Tutti piccoli pezzi di normalità che verranno concessi a tappe, gradualmente e con un ipotetico via libera iniziale solo a determinate fasce d'età. Il dopo Covid-19 è ancora tutto da decidere, intanto gli esperti del settore provano a fare qualche previsione. «Anche per noi immaginare una realtà che nessuno ha mai conosciuto è difficilissimo», premette Ester Cois, docente del Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell'Università di Cagliari. «A prescindere dal distanziamento fisico che adesso ci è imposto, bisognerà ritarare tutta una serie di modalità di rapportarsi a noi stessi e agli altri, e questo è il problema principale».
Diffidenza condivisa

Niente baci, abbracci o contatti ravvicinati. E quel metro minimo interpersonale diventato colonna sonora della quarantena. Regole ferree che hanno ingabbiato anche le emozioni e tenuto tutti a distanza. Tornerà il giorno in cui sul pullman qualcuno si siederà nel posto a fianco, o che facendo la fila in banca il signore dietro ci sfiori inavvertitamente. Sino alle corsie dei market di nuovo piene, con i carrelli che si scontrano e i bimbi che corrono. Cosa accadrà quel giorno? «Non riesco neanche a immaginarlo», ammette la sociologa Aide Esu del dipartimento di Scienze sociali e delle Istituzioni dell'Università di Cagliari. «Siamo cambiati, è impensabile pensare il contrario dopo un'esperienza del genere», osserva. «Credo che le persone saranno molto più caute e che ci penseranno due volte anche prima di fare una prenotazione aerea». Un'ipotesi, perché oggi più che mai il futuro sembra incerto. «Chissà che tutto questo non ci renda più rispettosi del prossimo, magari una volta superata la probabile diffidenza nei confronti degli altri», riflette, sino al messaggio di speranza. «Come ci siamo adattati all'isolamento ci adatteremo anche al nuovo mondo. Non so con quali tempi, ma ne sono assolutamente certa».

Post-trauma

Certezza diversa quella della psicologa e psicoterapeuta Lucia Firinu: «Ci saranno risvolti psicologici, soprattutto negli adulti, non nell'immediato ma a lungo termine, tra due o tre anni», spiega. «Un isolamento sociale così lungo comporta sicuramente conseguenze: portare a crolli emotivi, depressione, stati d'ansia. Ma è possibile anche che qualcuno crei una sorta di cancellazione di questa fase, per poi riprendere la vita che aveva lasciato».

Sara Marci








3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 1 aprile 2020 / PRIMA ECONOMIA - Pagina 21
Tecnologie. La piattaforma potrà essere utilizzata per sviluppare diagnosi e terapie

EMERGENZA COVID-19: DAL CRS4 UN PORTALE PER I RICERCATORI DI TUTTO IL MONDO
I ricercatori del Crs4, il Centro di ricerca del Parco tecnologico della Sardegna, hanno messo a punto Next, una piattaforma che, in accesso remoto, sarà fruibile dai ricercatori di tutto il mondo, che ne faranno richiesta. Il sistema, nato nell'ambito dell'emergenza per il Covid-19, si basa sul sequenziamento genomico, di bioinformatica e di analisi dati. Con Next si potranno effettuare esperimenti utili a studiare e sviluppare nuove metodologie diagnostiche e terapie, ma anche compiere studi di sequenza, per sostenere lo sviluppo di vaccini, individuare trattamenti più adeguati per la cura della malattia, supportare il monitoraggio epidemiologico, per regolare l'impatto degli interventi di salute pubblica.

Next è tra i più grandi centri di sequenziamento a livello italiano e, ormai da tempo, il Crs4 si pone come guida nel contesto nazionale sull'applicazione del Next generation sequencing, a studi di grande e grandissima scala.

«I ricercatori - spiegano dal Crs4 - saranno a disposizione per verificare se esistano opportunità nell'utilizzo delle tecnologie di sequenziamento massivo, per definire il disegno degli esperimenti e per individuare le migliori modalità di uso delle macchine, effettuando direttamente gli esperimenti di sequenziamento nel laboratorio di Pula, certificato Illumina».

I dettagli, all'indirizzo http://next.crs4.it oppure covid19-next@crs4.it.

Eleonora Bullegas








4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 1 aprile 2020 / CAGLIARI - Pagina 23
Università. Slittano anche i pagamenti delle rette in scadenza a marzo e giugno

ESAMI E LAUREE SI FANNO ONLINE
Quando finirà l’emergenza si celebrerà una cerimonia pubblica

L'Università di Cagliari continua ad attrezzarsi per fronteggiare l'emergenza. Già da questo mese, gli esami di profitto e di laurea saranno sostenuti online, sulla scia di quanto già deciso per le lezioni e le attività di tutoraggio. A breve sarà disponibile un manuale operativo che spiegherà l'intera procedura, messa a punto dall'Ateneo dopo un periodo di studio al fine di garantire la totale regolarità delle prove. Ogni esame deve appunto possedere i requisiti di forma pubblica della seduta, identificazione dei candidati e deve prevedere l'accettazione da parte dello studente delle modalità di svolgimento online.

Cosa cambia

In attesa del manuale operativo che spiegherà nel dettaglio il nuovo sistema telematico, l'Università ha già reso note diverse novità. Le prove finali svolte online prevedono comunque una proclamazione ufficiale, come consuetudine anche in situazioni regolari. Tuttavia, al fine di rendere giustizia a un momento importante della vita di ogni persona che conclude un percorso di studi, l'Ateneo garantisce l'organizzazione di una cerimonia pubblica al termine dell'emergenza. Dunque si diventa subito dottori, ma per le corone d'alloro e i coriandoli bisognerà attendere tempi migliori. Inoltre tutte quelle lauree saltate a marzo o che salteranno nel in aprile, a causa di giustificati impedimenti, avranno tempo per essere recuperate fino al 15 giugno. L'Università invita comunque gli studenti interessati alle sessioni di laurea a prendere contatto con presidenti e coordinatori di corso.

La lettera

Ieri la rettrice Maria Del Zompo ha inviato una lettera a tutti gli studenti e ai docenti per spiegare il Decreto da lei firmato sulle nuove procedure. «In ragione della situazione eccezionale dovuta alla fase di contenimento del covid-19 - si legge nella lettera - l'Università ha convertito parte della sua offerta formativa, in maniera tale da rendere fruibili a distanza le attività di didattica frontale e di didattica integrativa». Le lezioni e le esercitazioni di laboratorio devono essere svolte in via telematica, così come tutoraggi, ricevimenti, tirocini e orientamenti. Insomma, ogni attività sarà interamente traslata dalle aule ai programmi come Teams, Moodle, Skype e altri che consentono di impostare una videoconferenza. «I presidenti e i coordinatori dei corsi di studio stanno rivedendo i calendari che verranno resi pubblici quanto prima - chiarisce Del Zompo nella mail resa nota ieri - Saranno previste sedute straordinarie di esami di profitto e di laurea, ove ritenuto necessario dai Consigli di corso di studio».

Scadenze e particolarità

Slittano i pagamenti delle tasse universitarie. La seconda rata della contribuzione studentesca, la cui scadenza era prevista per il 2 marzo, è ora posticipata per tutti gli studenti al primo giugno. Di conseguenza anche il termine del pagamento della terza rata scala di un mese, passando dal 30 giugno al 31 luglio. Agli insegnamenti e-learning, vale a dire videolezioni e materiali vari di approfondimento, sono abilitati tutti gli studenti di tutti gli anni, compresi i fuori corso. Gli studenti Erasmus e gli iscritti ai corsi singoli sono abilitati solo per gli insegnamenti previsti rispettivamente nell'e-learning agreement e nella richiesta di iscrizione ai corsi singoli, mentre i dottorandi dovranno presentare una specifica richiesta per poter usufruire della didattica online. Infine la raccomandazione a un utilizzo corretto degli strumenti messi a disposizione. Vietato registrare il materiale, copiarlo, rielaborarlo e diffonderlo per finalità diverse da quelle strettamente didattiche.

Giacomo Dessì







5 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 1 aprile 2020 / CAGLIARI - Pagina 24
La bonifica. I legni spiaggiati saranno asportati con rastrelli a denti larghi e speciali macchinari

POETTO, AL VIA LA RIMOZIONE DELLE CANNE
Operari al lavoro fino al 5 aprile. I lavori seguiti dai ricercatori universitari

Bonifica al via, parte la rimozione delle canne depositate sulla spiaggia del Poetto tra la fine di dicembre e gennaio. Dopo la prima fase dell'indagine scientifica predisposta dai ricercatori dell'Università che ha anticipato l'avvio del programma di raccolta delle biomasse, oggi gli operai della società gallurese Octopus, vincitrice dell'appalto, inizieranno a rimuovere i legni. A coordinare il progetto sarà il geologo del Comune, Paolo Di Paola, mentre gli studiosi dell'Ateneo rappresentato dal Mediterranean geomorphological coastal and marine laboratory guidato da Sandro Demuro, esamineranno passo dopo passo l'attività di prelievo con telecamere di alta precisione e rilievi ecomorfologici.

Dal Municipio

«Si interverrà fondamentalmente con una rimozione manuale con l'utilizzo di rastrelli con i denti distanziati, ma anche con speciali macchinari come gli erpici», spiega l'assessore all'Ambiente, Alessandro Guarracino. «Abbiamo voluto che il progetto andasse avanti anche in questo difficile periodo perché i cagliaritani, e non solo, possano, quando finirà l'emergenza Covid-19, ritrovare una spiaggia accogliente». Un arenile dove ancora una volta si potrà passeggiare, prendere il sole e fare i bagni senza l'assillo di potersi ferire con le schegge di legno. I lavori andranno avanti fino al 5 aprile, sempre che non intervengano possibili difficoltà che potrebbero far allungare i giorni della bonifica.

La ricerca

Proprio per acquisire dati scientifici ed essere preparati a gestire un eventuale prossimo spiaggiamento, Comune e Università hanno sottoscritto un patto d'intesa. Le rilevazioni verranno effettuate prima e dopo la rimozione, in due aree test individuate dal Progetto Neptune 2, anche con riprese fotogrammetriche georeferenziate dal drone, rilievi batimetrici e prove geotecniche di permeabilità. Rilievi indispensabili - spiegano all'Ateneo - anche ai fini della sperimentazione del nuovo sistema di pre allerta inondazione che Neptune 2 sta mettendo a punto nei laboratori di Unica.

Prime osservazioni

«Grazie all'accordo con il Comune, stiamo sperimentando un nuovo modello di governance che ci permetterà di affinare l'utilizzo delle migliori competenze tecnico-scientifiche a vantaggio dell'intera comunità», spiega Sandro Demuro. «Basti pensare che solo aver avuto il coraggio di non rimuovere le biomasse, quando si chiedeva di asportarle, ha portato vantaggi tangibili alla spiaggia che in alcuni settori, anche se momentaneamente, è cresciuta di decine di metri. La sperimentazione permetterà di quantificare numericamente il ruolo giocato, nella dissipazione di energia del moto ondoso e nel controllo dell'erosione dalle canne e dai cascami di posidonia».

Andrea Piras

La Nuova Sardegna





 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 1 aprile 2020 / PROVINCIA DI SASSARI - Pagina 20
A BOLOGNA
Il 110 e lode on line di un giovane thiesino

THIESI Il Meilogu festeggia la prima laurea al tempo del Covid-19. Un giovane di Thiesi, Giuseppe Ferrandu, ha discusso la sua tesi di laurea in "Nutrizione delle piante, con particolare riferimento allo Studio dell'impatto sul microbiota batterico del suolo di gestioni agronomiche intensive e conservative", presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari, di Bologna con una valutazione di 110 e lode.La complessità della ricerca ha richiesto un tempo maggiore del previsto facendo slittare la discussione a questo mese, in piena crisi per la diffusione del corona virus. In totale isolamento, nella sua stanza di Bologna, Giuseppe Ferrandu ha avuto comunque la possibilità di laurearsi in via informatica. Il sistema usato dall'Università di Bologna ha però consentito alla famiglia di assistere alla relazione e festeggiare il grande evento. «In questa situazione di emergenza è stato bello potervi assistere e brindare tutti insieme attraverso il web», ha raccontato soddisfatto dichiarato il padre Salvatore Ferrandu. (d.d.)









 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 1 aprile 2020 / OLBIA - Pagina 31
LAUREA IN STREAMING PER IL NEO INGEGNERE
Il 24enne olbiese Matteo Piro discute la tesi in chat al Politecnico di Torino. Il voto: 110/110

di Paolo Ardovino
OLBIA E ora tutto lo stress degli ultimi mesi e la gioia della proclamazione si affievoliscono. Matteo Piro, olbiese classe 1996, potrà raccontarlo ai posteri. Ieri si è laureato, ma in una maniera tutta particolare: senza corona d'alloro né strette di mano, al massimo un giro di videochiamate e telefonate ad amici e parenti dopo aver chiuso la chat dell'università. «Certo, concludere il proprio percorso così forse non è proprio il sogno di tutti, ma non è colpa di nessuno». Matteo è uno dei tanti studenti d'Italia che negli ultimi giorni si sono laureati in via telematica, affrontando la fatidica discussione di fronte sì a relatori e commissione, ma attraverso la webcam. E sarebbe il primo olbiese, che è una piccola curiosità in più da portarsi dietro. Matteo Piro è diventato dottore con la valutazione di 110/110 nel corso di laurea magistrale in Ingegneria edile al Politecnico di Torino. E anche lui, comunque in giacca, camicia e cravatta, era a Torino. Ma nella sua cameretta. «Quando è scoppiata l'emergenza già dai primi di marzo qui al nord Italia, stavo concludendo la tesi e comunque non sarei tornato nell'isola, pur non potendo uscire di casa qui ho amicizie e rapporti speciali, e ho deciso comunque di rimanere». Nella videochiamata dell'appello di laurea erano collegati, contemporaneamente, dieci studenti, i professori, «e quando uno prendeva la parola gli altri spegnevano il microfono e ascoltavano» spiega, attenti a evitare le figuracce che stanno facendo il giro del web, con alunni e docenti che dimenticano il microfono acceso mentre fanno commenti inopportuni «e un po' si sperava che accadesse a qualcuno - scherza Matteo - ma è andato tutto bene, siamo stati bravi». L'ansia da prestazione comunque c'era, ma di sicuro esporre nella propria camera e senza platea ha smorzato la tensione. Con i correlatori Vincenzo Corrado e Ilaria Ballarini, il giovane di Olbia si è laureato con una tesi dal titolo "Metodologie e strumenti per la modellazione energetico-ambientale di parchi edilizi". «Consiste nel prendere un patrimonio edilizio, che sia un isolato, un quartiere, un intero edificato cittadino, e studiarlo dal punto di vista energetico - spega -. Uno dei punti della tesi era simulare energeticamente un isolato di Alessandria, e abbiamo ottenuto dei risultati interessanti. È un argomento ancora in via di sviluppo, storicamente ci si focalizza sulla modellazione energetica di singoli edifici».

Questionario e social

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