UniCa UniCa News Rassegna stampa Mercoledì 16 ottobre 2019

Mercoledì 16 ottobre 2019

16 ottobre 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web


 

 

1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 16 ottobre 2019 / CAGLIARI - Pagina 16

«Biglietto unico per il percorso romano? Esiste già nel piano del centro storico»

La seduta sonnacchiosa del Consiglio comunale è stata animata solo dal sempre verde tema dell'Anfiteatro romano. A sollevare il dibattito la mozione di Raffaele Onnis (Riformatori) sulla valorizzazione della Valle di Palabanda che, tra le altre cose, propone la creazione di un biglietto unico per garantire l'accesso a tutti i monumenti dell'area archeologica. La proposta ha raccolto il benestare dell'assessora competente Paola Piroddi ed è stata approvata con 21 sì su 33 presenti. Unanime, tuttavia, il giudizio della minoranza riassunto così da Francesca Mulas: «Questa è una mozione inutile». «È già tutto previsto dal piano guida inserito nel piano particolareggiato del centro storico», hanno spiegato a più riprese oltre a Mulas, anche Andrea Dettori, Anna Puddu, Camilla Soru e Francesca Ghirra. Dopo un timido botta e risposta con Giorgio Cugusi, Antonella Scarfò, Aurelio Lai e Antonello Angioni il sindaco Paolo Truzzu ha cercato l'unità d'intenti. «Non credo abbia senso dividersi sull'Anfiteatro: sta a cuore a tutti noi. Aggiungo che per la settimana prossima è in programma un incontro con l'Università per valutare come valorizzare l'area». Onnis ha difeso la sua idea: «Sapevo che questo documento avrebbe creato un terremoto». Gli ha replicato Andrea Dettori: «Un terremoto proprio no, tanto non farete nulla, visto che sulla valle di Palabanda è già tutto programmato e finanziato. Quando proporrete qualcosa di nuovo il nostro voto non mancherà». ( m. c. )

 


2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 16 ottobre 2019 / AGENDA - Pagina 17

Governo del territorio: riparte il confronto tra ingegneri, architetti e amministratori

Giornata di studio sul tema del “Governo del territorio” organizzata per venerdì, dalle 9,30 alle 13, nell'aula magna di Ingegneria (via Marengo, 2) dall'Ordine degli Ingegneri della provincia di Cagliari in collaborazione con l'Ordine degli Architetti. Durante la mattinata, alla quale prenderanno parte anche gli assessori regionale e comunale all'Urbanistica, Gianquirico Sanna e Giorgio Angius, verrà presentato il numero monografico sul tema della rivista tecnica “Oic InFormazione”.

IL DIBATTITO. I professionisti riaprono dunque il dibattito sulla gestione del territorio. Una priorità per la ripresa e lo sviluppo della Sardegna. «Da quasi trent'anni - spiegano gli organizzatori - si attende un nuovo testo normativo in grado di semplificare le regole e le procedure, di favorire il recupero del costruito, anche in funzione di risparmio del suolo, in breve una legge capace di allentare la morsa della burocrazia e dare un'indicazione chiara sul futuro dell'Isola». La nuova Giunta regionale si appresta ad affrontare la questione. Ed è con l'obiettivo di riaprire il dibattito stimolando la maggiore partecipazione possibile sin dalle prime fasi di gestazione della norma che i tecnici organizzano questo convegno al quale parteciperanno anche i responsabili degli assessorati regionale e comunale.

GLI INTERVENTI. Nel corso della mattinata, coordinata dai componenti della Commissione Urbanistica Oic, interverranno gli urbanisti Giovanni Maciocco, Ginevra Balletto e Francesco Domenico Moccia (Università Federico II di Napoli) e il filosofo e direttore della Scuola del paesaggio, Silvano Tagliagambe. Quindi si terrà una tavola rotonda alla quale prenderanno parte gli assessori e i presidenti degli Ordini degli ingegneri, Sandro Catta e degli architetti, Teresa De Montis.

LA RIVISTA. Dice il direttore della rivista “Oie-InFormazione” Carlo Crespellani Porcella: «Questo numero contiene il contributo di tante voci autorevoli e consente di cogliere l'opportunità di una riflessione collettiva utile a porci le domande giuste, a ricercare soluzioni condivise, a capire le differenze di visione».

 


3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 16 ottobre 2019 / AGENDA - Pagina 17

MEMO
Convegno al Rettorato. Domani alle 15,30 al Rettorato comincia il convegno organizzato in occasione di “Cosmomed, tracce di cosmopolismo intorno al Mediterraneo: migrazioni, memorie e attualità”. Sarà il fulcro scientifico di un vasto evento curato da Efisio Cardbone che si terrà per due settimane al Lazzaretto.

 


4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 16 ottobre 2019 / ITALIA - Pagina 19
Un sardo guida la società di urologia

VENEZIA Laureato con lode nel 1979 all'Università di Cagliari dove ottiene la specializzazione, Roberto Mario Scarpa è il nuovo presidente della società italiana di urologia. Classe 1954, resterà in carica un anno, con un'idea precisa per il suo mandato: più attenzione alla ricerca internazionale, ma anche ai nuovi linguaggi e alla comunicazione interna, nella comunità scientifica, e verso l'esterno. Il neopresidente è stato eletto a Venezia all'unanimità nel corso del 92° congresso nazionale al quale hanno partecipato oltre 2100 specialisti. «Uno dei miei impegni - precisa Scarpa - sarà quello di contribuire a riportare l'urologia al ruolo che le spetta di innovatrice attenta anche alle regioni anatomiche, considerando il grande ruolo che riveste trattando il 40% dei tumori solidi dell'adulto». Poi ipotizza «una sorta di ritorno al medico scolastico. Una figura che oggi potrebbe essere reinserita quanto meno per le scuole elementari e medie».

La Nuova Sardegna

5 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 16 ottobre 2019 / AGENDA - Pagina 23

IL CONVEGNO

Esperti a confronto sulla "(ri)forma mentis per il terzo settore"

SASSARI. Si svolgerà giovedì 17 dalle 8.45 alle 14, nella Sala Angioy del Palazzo della Provincia, un convegno di studi intitolato "Quale (ri)forma mentis per il Terzo Settore?" L'evento è organizzato dal Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell'università di Sassari.Il convegno di studi intende fare il punto sul contributo che il Terzo Settore in Italia apporta al sistema del welfare. Ricercatori, studiosi, operatori, assistenti sociali, volontari, imprenditori sociali e studenti si confronteranno sul tipo di competenze necessarie a chi opera nel sistema delle politiche sociali e sulle nuove sfide da recepire di fronte a rischi e bisogni emergenti. Inoltre, si discuterà delle prospettive di riforma aperte dal Codice del Terzo Settore nell'ottica dello sviluppo locale.Il convegno, inserito nel calendario della SettimanaDellaSociologia.it, è patrocinato dalla sezione Politica Sociale dell'Ais - Associazione Italiana di Sociologia e dalla Regione Autonoma Sardegna. I lavori del convegno saranno coordinati da Maria Lucia Piga, presidente del Corso di laurea in Servizio Sociale.Tra i relatori Andrea Bassi, Armida Salvati, Remo Siza, Daniela Pisu, Guido Memo, Francesco Sanna, Giuseppina Boeddu, Silvio Obinu e Stefania Gelidi. Info formcontdumas@uniss.it o 3475069868 3494704983.

 

 

 

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6 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 16 ottobre 2019 / AGENDA - Pagina 23

Claudia Contini: vinta la fellowship e ottenuti i fondi di ricerca
Londra, giovane scienziata sarda crea nanoparticelle per trasportare i farmaci nel corpo umano

La sfida di Claudia Contini, 32 anni, chimica, ricercatrice all'Imperial College. Premiata dall'ambasciatore italiano

di Claudia Contini, Chimica- Ricercatrice all’Imperial College London

 “Missili intelligenti” progettati non per attaccarci, ma per guarirci. Un nuovo ramo della ricerca farmaceutica ha l’obiettivo di sviluppare nanoparticelle per il drug delivery, il trasporto di farmaci all’interno del corpo umano fino a raggiungere il bersaglio con la massima precisione.

La nostra comprensione delle malattie avanza al pari della capacità di progettare nuovi farmaci e della consapevolezza che una terapia efficace è possibile solo quando il loro sviluppo è combinato con un efficiente trasporto del principio attivo, capace di depositarlo unicamente nel suo sito di azione senza interagire con bersagli indesiderati (con conseguenti effetti collaterali). La somministrazione di farmaci, nella pratica medica convenzionale, è spesso associata a una serie di problemi che devono essere superati per migliorarne l’efficienza.

La possibilità di formulare nanoparticelle in grado di riconoscere e trattare selettivamente una specifica malattia all’interno dell’organismo – come se la stessimo colpendo con invisibili, infallibili e benefici proiettili – deve essere ancora tramutata in realtà. Il crescente interesse sulla nanomedicina da parte di accademici e aziende produttrici di farmaci ha portato negli ultimi decenni ad un forte progresso nell’ingegneria delle nanoparticelle.

Lo scopo è di migliorare il profilo farmacocinetico delle molecole bio-attive aumentandone la loro biodisponibilità nel sito target d’azione: il nostro microscopico arsenale di “missili intelligenti” non deve perdere troppi pezzi nella lunga manovra di avvicinamento al male da colpire.

Un gruppo di ricerca del dipartimento di Chimica dell’University College London ha portato avanti il mio progetto di dottorato su un nano-sistema biocompatibile capace di movimento autonomo in risposta ad un gradiente esterno di glucosio: un lavoro che è stato pubblicato sul giornale scientifico Science Advances. Creare un sistema vettore capace di navigare all’interno dell’organismo non è semplice, a causa di una serie di barriere biologiche che ne ostacolano il cammino

Una delle sfide più interessanti in nanotecnologia è lo sviluppo di nanosistemi artificiali capaci di movimento autonomo e direzionale in risposta all’ambiente esterno, adattandosi ai suoi cambiamenti.

In questo modo, il nanosistema o nanoparticella acquisisce la capacità di navigare autonomamente all’interno del corpo umano verso il focolaio della malattia e di rilasciare il principio attivo selettivamente nel suo sito d’azione, riducendo in tal modo gli effetti collaterali e aumentandone la biodisponibilità e l’efficacia del trattamento.

La promessa è molto attraente e per questo è stata già sviluppata una vasta gamma di particelle mobili di differenti dimensioni (nano e micro), forma e meccanismo di locomozione.

Tuttavia, è necessario superare diverse questioni critiche per consentire il loro utilizzo biomedico.

La maggior parte dei nanomotori ingegnerizzati possiedono caratteristiche non compatibili con una somministrazione all’interno di sistemi biologici. Incompatibilità legata alla composizione chimica, alla morfologia e al sistema di locomozione.

Il progetto portato avanti all’University College London è uno dei primi esempi di nano-sistema biocompatibile capace di movimento autonomo in risposta ad un gradiente esterno di glucosio, imitando la chemiotassi biologica (movimento di batteri e altri organismi unicellulari dovuto a stimoli chimici).

Combinando enzimi presenti in natura con vescicole polimeriche nanometriche e biocompatibili, noti come polimerosomi, è stato progettato e realizzato un efficiente nano-sistema mobile e chemiotattico in grado di convertire l'energia chimica in movimento meccanico.

Semplificando: per proseguire il loro viaggio i nostri missili farmaceutici intelligenti hanno bisogno di energia. Come fanno a “ricaricarsi”? Con il glucosio presente nel nostro organismo, fino al raggiungimento del bersaglio.

Questo sistema rappresenta un passo innovativo nell'ingegneria dei nanosistemi mobili e stabilisce una nuova tendenza nella progettazione di nano-sistemi di rilascio di farmaci. La membrana della vescicola polimerica in questione è stata realizzata utilizzando due polimeri e ingegnerizzata in modo tale da ottenere una loro distribuzione non omogenea.

Questo ha portato alla formazione di due aree di membrane polimeriche nella struttura della vescicola e di conseguenza a una non omogenea distribuzione di permeabilità.

La reazione enzimatica all’interno è attivata dalla molecola di glucosio. Le molecole di reazione prodotte nello spazio della vescicola vengono espulse da una delle due aree polimeriche della struttura generando così il meccanismo di propulsione necessario per far muovere l’intera particella verso la sorgente di glucosio.

Questo obiettivo è stato quindi raggiunto utilizzando un processo di conversione di una differenza di potenziale chimico in un meccanismo di propulsione in grado di seguire il gradiente di piccole molecole come quelle di glucosio, percorrendo distanze che sono molti ordini di grandezza maggiori della lunghezza caratteristica della nanoparticella.

La novità di questo lavoro dimostra che combinando la l’ingegneria di membrana e l'incapsulamento enzimatico, è possibile produrre una vescicola con capacità chemiotattiche in risposta ad un gradiente di glucosio, una molecola naturalmente presente nei sistemi biologici.

Questo progetto ha inoltre dimostrato che è possibile trasformare una nanoparticella polimerica in un efficiente sistema di trasporto permettendo per la prima volta l’uso della chemiotassi per promuovere l’attraversamento della barriera ematoencefalica.

La capacità chemiotattica dei nano-sistemi polimerici è stata infatti testata in cavie per studiarne l'efficacia nel navigare attraverso le barriere biologiche. I nano-sistemi polimerici ottenuti hanno così dimostrato di accrescere il trasporto attraverso la barriera emato-encefalica rispetto alle nanoparticelle non dotate di mobilità.

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