Martedì 9 giugno 2020

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
09 giugno 2020

L'Unione Sarda

 


 

 

 

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 9 giugno 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 4

FASE 3. Lo studio Cerved sottolinea le difficoltà dei grandi centri urbani. L’economista Marroccu: “Risultato atteso”
L'AREA DI CAGLIARI TRA QUELLE PIÙ COLPITE DALL'EFFETTO PANDEMIA
La crisi economica si farà sentire soprattutto nelle 14 città metropolitane

IL DISASTRO. Il rapporto Cerved per Anci stima una perdita di fatturato nel biennio 2020/2021 che oscilla tra i 244 e i 320 miliardi

Cagliari, Torino, Venezia, Genova sono le città metropolitane che subiranno gli effetti negativi più devastanti della pandemia. Mentre il centro piemontese dovrà fare i conti con il crollo dell'industria automobilistica, le città marittime, tra queste il capoluogo isolano, risentiranno del calo del trasporto marittimo, della drastica diminuzione dei flussi turistici e della riduzione della raffinazione petrolifera. Cioè, settori trainanti dell'economia delle aree prese in esame.

Il monitoraggio
È quanto risulta da uno studio di Cerved, l'azienda che si occupa di informazioni commerciali e bilanci delle imprese, realizzato per Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani). Un'analisi dei comparti più toccati dall'emergenza sanitaria nelle 14 città metropolitane che, stando alle previsioni, potrebbero perdere tra 244 e 320 miliardi di euro di fatturato nel biennio 2020-21, in pratica la metà del totale nazionale.

Agricoltura salva
«Purtroppo, è un risultato atteso», commenta Emanuela Marroccu, direttrice di Crenos (Centro ricerche economiche nord sud). E spiega: «Negli agglomerati urbani è decisamente più alta la concentrazione di attività rispetto alle aree rurali o ai centri minori dell'interno. Questi ultimi, anzi, in questo periodo di chiusura totale hanno ricevuto una maggiore domanda di consumi, basta pensare all'agricoltura e all'allevamento che non si sono fermate come è toccato ad altri settori».

Bilancio drammatico
Cerved, nell'azzardare anche la quantificazione del danno per le 14 aree metropolitane, ha stimato, con una previsione "ottimistica", l'11,8% dei ricavi (meno della media italiana, -12,7%), con un rimbalzo nel 2021 del 10,2% che non riporterebbe i fatturati al 2019 (-2,8%). Nell'ipotesi più pessimistica, il crollo dei ricavi sarebbe superiore (-16,4%), ma sempre inferiore alla media (-18,0%), e con un gap più ampio rispetto al 2019 (-4,3%). Nel 2020 la città più colpita in termini percentuali sarà Torino (-14,4% nel caso soft e del 20,2% in quello hard), seguita da Venezia (13,8% e 19,2%), Genova (12,5% e 17,9%) e Cagliari (12,4% e 18,2%).

Ponti e turismo
«Nel caso di Cagliari - commenta Emanuela Marroccu - si aggiunge il turismo. Il lockdown ha inevitabilmente fermato i flussi per Pasqua, per i ponti successivi, di solito segnali dell'andamento della stagione estiva». Però, per l'economista dell'università di Cagliari, ci sarebbero degli indici che indurrebbero a una certa fiducia. «Intanto - dice Marroccu - rispetto alla crisi del 2008/2009 abbiamo osservato come la macchina dei sostegni finanziari ai diversi Paesi si sia mossa tempestivamente. Anche se credo che questi creeranno disequilibri. Nel senso, per esempio, che la Germania, forte di un apparato efficiente, riuscirà a muoversi prima e ad acquisire un certo vantaggio sull'Italia, che pure non gli sarebbe seconda quanto a capacità di impresa».

Alberghi e petrolio
Un'altra chiave di lettura del rapporto Cerved riguarda l'occupazione: in questo caso è Venezia la città che in percentuale risulta più esposta allo shock, con 73.500 dipendenti nelle attività a maggiore impatto (42,6%), seguita da Messina (17.500, il 41% del totale) e Napoli (oltre 133.000, il 39,1% del totale). Cagliari, stavolta, non è nelle prime posizioni con poco più di 20mila lavoratori a rischio, il 31,8% del totale.

Gli alberghi sono il settore più colpito a Messina (-0,2 miliardi), Napoli (-0,7 miliardi) e Cagliari (-0,1 miliardi). Nel capoluogo sardo in picchiata (-2,1 miliardi) la vendita delle auto e la raffinazione petrolifera (-1,5 miliardi).

Vito Fiori






 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 9 giugno 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 9

Il dettaglio
LA SCOMMESSA SULLE UNIVERSITÀ

C'è una «forte dispersione dei migliori ricercatori fra le università italiane», con conseguente «carenza di poli di eccellenza internazionalmente competitivi». Il Piano Colao invita a «creare poli di eccellenza», incentivando «le università piccole o mono-disciplinari a specializzarsi» in alcune funzioni: «Formazione di base, formazione specialistica e dottorale, ricerca pura». Viene premiato solo chi ottine «risultati eccellenti nelle funzioni prescelte, anziché risultati medi in tutte».




 

 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 9 giugno 2020 / AGENDA - Pagina 21

CLAB, LA FINALE
La finale della 7a edizione del CLab UniCa si svolgerà in occasione dell’Italian CLab Network, lunedì 22 giugno dalle 17,30 in collaborazione con Innois, l’iniziativa della Fondazione di Sardegna nel campo dell’innovazione. Sarà un evento virtuale, con migliaia di persone connesse da tutta Italia, raccolte ad ascoltare menti brillanti.






 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 9 giugno 2020 / OLBIA E GALLURA - Pagina 36
Tempio
LAUREATO A DISTANZA IN CARCERE

Si è laureato dentro il carcere di Tempio con una tesi sulla nascita del movimento femminista, Angelo Scalia è il primo detenuto studente del Polo universitario penitenziario dell'Università di Sassari a conseguire il titolo con una discussione a distanza. La sessione di laurea (Scienze della Politica e della Amministrazione) si è tenuta grazie al collegamento telematico tra la commissione a Sassari e il candidato nel carcere di Nuchis. «Questa laurea è un traguardo non solo per lo studente - dice il delegato per il Polo Universitario Penitenziario, il docente Emmanuele Farris - ma per tutte le persone dell'Università di Sassari e dell'Amministrazione Penitenziaria che hanno reso possibile tutto ciò. La Casa di Reclusione di Tempio è stato l'unico istituto penitenziario italiano ad avere tutti gli indicatori sulla didattica universitaria positivi già ad aprile». (a. b.)




 

5 - L’UNIONE SARDA di martedì 9 giugno 2020 /SPETTACOLI - Pagina 38
“L’ITALIA CHE FA” di RAI2 va a Sassari
L’Università di Sassari sarà questo pomeriggio alle 16,10 al centro del programma di Rai2 “L’Italia che fa” condotto da Veronica Maya con il progetto sui bovini “grass-fed”.


 

 

La Nuova Sardegna


 

 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 9 giugno 2020 / PRIMA PAGINA
La tesi discussa da un detenuto a Tempio-Nuchis
PRIMA LAUREA A DISTANZA IN CARCERE

Il Polo universitario penitenziario di Sassari all’avanguardia

L’università come strumento di inclusione e di promozione sociale: in carcere il fenomeno emerge in tutta la sua evidenza. Il Polo universitario penitenziario sassarese non ha mai interrotto l’attività. Celebrata il 3 giugno a Tempio-Nuchis la prima laurea a distanza in Scienze della Politica e dell’Amministrazione con una tesi sul movimento femminista.     BAZZONI A PAGINA 14

SASSARI -Pagina 14
Il Pup sassarese all'avanguardia in Italia: il 3 giugno a Tempio-Nuchis la prima laurea a distanza
LA LIBERTÀ DI STUDIARE IN CARCERE

di Gianni Bazzoni
SASSARI L'università come strumento di inclusione e di promozione sociale. E forse il carcere è l'ambiente dove il fenomeno emerge in tutta la sua evidenza, perchè i risultati non sono mai casuali e ogni percorso richiede sacrifici che si sommano a quelli che una persona in regime di detenzione deve già fare nella vita di tutti i giorni. Il lockdown che ha tenuto chiusi in casa gli studenti, lontani dalle facoltà, negli istituti penitenziaria ha cambiato poco dal punto di vista della logistica. Ma ha registrato un dato importante: l'attività non si è mai interrotta (e poteva succedere, perchè l'efficacia del collegamento non è mai scontata) e anzi il 3 giugno è stata celebrata la prima laurea a distanza del Polo universitario penitenziario dell'Università di Sassari. La commissione nelle sede sassarese dell'ateneo e il candidato nel carcere di Tempio-Nuchis e la connessione telematica ha consentito lo svolgimento di una sessione di laurea in Scienze della Politica e dell'Amministrazione. Il candidato ha discusso una tesi sulla nascita ed evoluzione del movimento femminista. «Questa laurea è un traguardo non solo per lo studente - afferma il delegato rettorale per il Polo Universitario Penitenziario Emmanuele Farris - ma per tutte le persone dell'Università di Sassari e dell'amministrazione penitenziaria che hanno reso possibile tutto ciò. Gli istituti penitenziari che afferiscono al nostro Pup (Alghero, Nuoro, Sassari e Tempio) sono stati tra i primi in Italia a reagire positivamente in seguito alle restrizioni derivanti dalla pandemia. La Casa di reclusione di Tempio Pausania è stato l'unico istituto penitenziario italiano ad avere tutti gli indicatori sulla didattica universitaria a posto già ad aprile. Da maggio, i quattro istituti garantiscono collegamenti a distanza (iniziando dal carcere di Alghero che ha fatto da apripista nel contesto regionale), esami sia scritti sia orali, fornitura regolare dei materiali di studio e comunicazioni costanti tra docenti e studenti. Questo è merito di un lavoro continuo tra Università, Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria e Direzioni penitenziarie», continua Farris. La laurea discussa a Nuchis nei giorni scorsi, è stato il punto di partenza di un nuovo percorso del Pup dell'Università di Sassari, che mira a migliorare la qualità dei suoi servizi portando direttamente in carcere le risorse informatiche dell'ateneo, il sistema di gestione delle carriere studenti, le piattaforme e i materiali e-learning. Una distanza reale che si riduce grazie proprio all'istruzione, alla cultura e alla formazione. «L'aspetto umano rimarrà sempre centrale nel processo di apprendimento - dicono i docenti che hanno seguito lo studente fino alla laurea - per noi al centro c'è e ci sarà sempre la persona». Parecchi i progetti in ballo. Con il finanziamento premiale ottenuto dal Ministero nel 2018, l'Università di Sassari, in collaborazione con il Dap e il Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria, sta cofinanziando la realizzazione di un'aula didattica informatizzata in ciascun istituto penitenziario. Ci saranno altrettanti tutor grazie al finanziamento erogato al Pup dalla Fondazione di Sardegna. Un percorso ambizioso, solo in parte rallentato dalla pandemia, ma che negli intenti dell'Università e dell'amministrazione penitenziaria oggi appare più strategico e innovativo che mai. «Gli studenti detenuti del futuro - spiega il Rettore Massimo Carpinelli che ha fortemente sostenuto il progetto - studieranno in un contesto molto più tecnologico dell'attuale. L'esperienza pandemica ci ha insegnato che le tecnologie aiutano a resistere alle difficoltà, e noi speriamo che le conquiste della didattica a distanza e della dematerializzazione, che hanno reso possibile la discussione di questa tesi di laurea, diventino un punto fermo e irrinunciabile della didattica universitaria rivolta a categorie di studenti con esigenze speciali come sono i detenuti».
 


 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 9 giugno 2020 / SASSARI - Pagina 14

IL PROGETTO >> LA VITA OLTRE LA PANDEMIA

Nei quattro istituti
presenti oltre 60
studenti-detenuti

Il carcere di Tempio-Nuchis è riservato all'alta sicurezza: rispetto ad una media nazionale che si attesta sull'1,5%, nella struttura penitenziaria gallurese studia all'Università il 17,3 per cento dei detenuti. Un dato rilevante che conferma il grande lavoro di preparazione e poi di gestione che c'è dietro l'attività del Pup. Ma c'è anche un altro riferimento che merita attenzione: la media complessiva del Polo universitario penitenziario dell'Università di Sassari, nei quattro istituti in cui opera, è del 5 per cento. Una situazione che disegna in maniera chiara il valore del lavoro svolto dall'Università nelle carceri grazie all'intesa con l'amministrazione penitenziaria. In campo c'è uno staff di 15 docenti referenti, 15 amministrativi, un delegato, una segreteria, 20 tutor che seguono costantemente oltre 60 studenti detenuti in stretta collaborazione con le direzioni e i funzionari giuridico-pedagogici dei quattro istituti.Il partenariato con l'Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario Ersu Sassari garantisce risorse preziose per l'acquisto di materiali di studio: un mese fa, appena le restrizioni sono state allentate, sono stati consegnati 70 libri nei quattro istituti sardi. Un messaggio di speranza e una testimonianza di continuità che aiuta a guardare con fiducia al futuro.




 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 9 giugno 2020 / SASSARI - Pagina 14

Nella trasmissione di Rai2 anche un progetto di Uniss con Agris Sardegna e Cnr
OGGI "L'ITALIA CHE FA" PARLA SASSARESE

SASSARI Ci sarà anche l'Università di Sassari oggi nella trasmissione "L'Italia che fa" condotta da Veronica Maya e in onda alle 16,10 du Rai2. La puntata sarà focalizzata sul progetto IGral (Innovative beef cattle Grazing systems for the Restoration of Abandoned Lands in the Alpine and Mediterranean mountains), finanziato dal Programma Ager e coordinato dall'Università di Torino, in cui l'Università di Sassari è partner insieme ad Agris Sardegna e Cnr di Sassari. Il progetto mira a individuare sistemi di produzione della carne bovina "grass-fed", cioè di animali allevati impiegando quasi esclusivamente erba di pascolo, che può conferire ai prodotti un alto profilo qualitativo. Al tempo stesso, i ricercatori valuteranno il ruolo di due razze rustiche al momento poco valorizzate in Italia, la Highland e la Sarda, nel ripristino di aree marginali di montagna degradate a causa dell'abbandono.
Il gruppo di ricerca Uniss contribuisce con competenze in campo agronomico, botanico, economico e di comunicazione.
"L'Italia che fa", nato alcuni mesi fa, è un programma che porterà sul piccolo schermo progetti e storie di persone ed enti non profit che già prima dell'emergenza Covid-19 erano impegnati per il bene comune, in servizi verso le categorie fragili o in iniziative innovative. Cercando di sostenerle e aiutandole a realizzare i loro progetti, a reagire.
Ogni settimana vengono proposte quattro storie di comunità locali che si racconteranno, coinvolgendo le persone da casa, gli attori e i beneficiari dei progetti su diversi fronti: chi si occupa di bambini, chi di anziani, chi di cultura, di educazione, di ambiente. Con approfondimenti attraverso video-racconti, collegamenti, interventi e interviste in studio, conosceremo meglio l'attività e le vicende dei protagonisti che vivono, lavorano, partecipano nella comunità.






 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 9 giugno 2020 / PROVINCIA DI NUORO - Pagina 28

Manuela Cardia ha discusso a distanza la tesi in Ingegneria ambientale
BELVÌ, LAUREA ONLINE IN AULA CONSILIARE

di Giovanni Melis
BELVÌ Una particolare laurea a distanza, tenutasi nella sala del consiglio ha animato la comunità belviese. In un tempo in cui conseguire il titolo accademico da "remoto" è ormai divenuto una prassi per i tanti giovani che, concluso il loro percorso di studi, si trovano ad affrontare la sessione in questo periodo di emergenza coronavirus. Ma a Belvì è accaduto qualcosa di particolare e lo racconta il sindaco Bastiano Casula. «Per la nostra piccola comunità - scrive il primo cittadino - è stato un piacere e un onore avere Manuela Cardia stamattina in sala consiliare a discutere la sua tesi in Ingegneria Ambientale dal titolo "Sistemi di controllo della diossina nei termovalorizzatori". È stata senz'altro originale l'esperienza avendo, dall'altra parte del monitor, la commissione d'esame dell'università».
Tanti gli studenti che, in questi giorni, si collegano in videoconferenza con le loro università per la discussione della tesi e la successiva proclamazione. Ma per Belvì, paese noto per il rispetto dell'ambiente e il lavoro fatto per la natura, l'evento ha avuto una rilevanza importantissima. «Manuela - aggiunge Casula - ha chiesto se poteva fruire della capiente aula consiliare per la sua discussione. E l'amministrazione è stata ben lieta di accoglierla nell'aula dove si riunisce l'assise civica per questo momento così importante della sua vita. E che rende particolarmente soddisfatto anche tutto il paese. Queste giovani energie si spera che un giorno possano impiegare i loro saperi e conoscenze per il bene del paese e raggiungano i massimi traguardi nella vita». La giovane ha sostenuto brillantemente la sua prova di laurea davanti ai familiari ammessi, secondo le normative vigenti. «Personalmente - conclude il sindaco - mi sono congratulato con lei dopo la sua proclamazione e ho espresso i migliori auguri per un futuro ricco di soddisfazioni a Manuela, la sua famiglia, i suoi amici e a tutti i giovani belviesi che nonostante la situazione proseguono nel percorso di studi. È nostra opinione che ogni giovane che raggiunge questi traguardi regala alla comunità speranze migliori per il tempo a venire, ricco di cultura e progresso».

 






10 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 9 giugno 2020 / CULTURA E SPETTACOLI - Pagina 41

Già Soprintendente a Sassari, viene dal Dipartimento di architettura di Alghero
MUSEI SARDI, BILLECI NUOVO DIRETTORE

CAGLIARI Bruno Billeci è il nuovo direttore della Direzione regionale Musei Sardegna. Dal 1° giugno sostituisce Giovanna Damiani alla guida dell'ufficio del Mibact che si occupa della gestione e valorizzazione dei musei statali in Sardegna. Siciliano, classe 1967, l'Architetto Billeci ricopre, dal 2019, il ruolo di Soprintendente per l'archeologia, le belle arti e il paesaggio per le Province di Sassari e Nuoro, carica che riveste attualmente. Professore associato in restauro presso il dipartimento di Architettura, design e urbanistica di Alghero, Billeci ha fondato e coordinato il Laboratorio di analisi e conservazione del patrimonio culturale attivo nella ricerca e nel conto terzi nel settore del restauro architettonico e dei centri storici. Membro del collegio dei docenti del dottorato in Architettura e Ambiente, è stato vice direttore del dipartimento dal 2015 al 2017 e presidente dei corsi di studi in Architettura fino al 2019, con l'incarico di delegato per per il bilancio. Billeci ha partecipato ed è stato responsabile di progetti di ricerca nel settore del restauro ed è autore di oltre ottanta pubblicazioni alle quali si somma l'organizzazione di convegni e giornate di studio alcune di livello internazionale. Le sue linee di ricerca comprendono tra le altre: la storia dei restauri tra XIX e XX secolo nelle due isole, la valutazione dell'equilibrio negli edifici storici ed in particolare in quelli allo stato di rudere, la programmazione e l'efficacia degli interventi di restauro, le potenzialità e gli esiti della diagnostica per la conoscenza e il progetto, l'analisi e l'intervento nei centri storici. Attualmente Billeci è revisore per riviste scientifiche di settore nazionali ed internazionali come ArcHistoR, International Journal of Heritage Architecture, Storia urbana e membro della Società italiana per il restauro dell'architettura. Il nuovo ruolo rappresenta un passo importante per la continuità amministrativa e per assicurare sul territorio regionale le linee programmatiche messe in campo fino ad oggi dalla direzione.
 

Questionario e social

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