UniCa UniCa News Rassegna stampa Martedì 26 novembre 2013

Martedì 26 novembre 2013

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 novembre 2013

ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI


 



 

1 - L’UNIONE SARDA / Provincia di Sassari (Pagina 38 - Edizione CA)

SASSARI. Tagli per oltre dieci milioni, ma dall'assessorato regionale arrivano rassicurazioni

Soldi dimezzati all'Università

Ma il Rettore tranquillizza gli studenti: «Nessun aumento delle tasse»

SASSARI I tagli presenti nella bozza della finanziaria regionale hanno gettato nello sconforto i dirigenti dell'Ateneo, ma dall'assessorato regionale arrivano rassicurazioni.

Tagli ai finanziamenti per oltre 10 milioni: questa la cifra complessiva che ha fatto trasalire il Rettore, Attilio Mastino, inducendolo a scrivere una lettera di chiarimento all'assessore regionale Milia. Tra le perplessità destate, quelle riguardanti il mancato adeguamento di 500.000 euro per la mobilità internazionale, la quale rischia inoltre di subire un dimezzamento dei contributi, con gli attuali 2.600.000 divisi tra l'ateneo turritano e quello di Cagliari, che si ridurrebbero a 1.300.000 nel 2014.

Ma c'è dell'altro, come l'azzeramento dei finanziamenti per il fitto-casa, aiuti indispensabili agli studenti fuori sede e ai sardi iscritti in altre città italiane o all'estero. Le casse si presenterebbero vuote anche per gli assegni di merito destinati ai nuovi iscritti, oppure per favorire il cosiddetto “rientro dei cervelli”, ovverosia professori e ricercatori isolani reduci da dottorati o tirocini svolti oltre confine, che si ritrovano sempre meno stimolati a far ritorno sull'Isola.

Nonostante tutto questo il Rettore non ha alcuna intenzione di entrare in polemica con la Regione: «Sono convinto che la Commissione Bilancio ripristinerà le cifre pattuite negli anni passati, specie per la mobilità internazionale, settore in cui siamo tra i primi in Italia, e i contributi per il fitto-casa degli studenti. Siamo pienamente consapevoli delle difficoltà di questo periodo ed è giusto che anche l'Università si faccia carico dei problemi delle famiglie e che le tasse non subiscano alcun aumento».

La Regione, nella persona dell'assessore regionale alla Pubblica istruzione Milia, precisa che la nuova finanziaria regionale è ancora una bozza non definitiva e assicura che si cercherà di garantire le stesse cifre anche per il futuro. «Il mio desiderio - conclude Mastino - sarebbe quello di vedere la Regione propensa a stimolare gli studenti a iscriversi presso le nostre università anziché mandarli oltre Tirreno, soprattutto quando si tratta di facoltà presenti nella nostra offerta accademica». (ma. ma.)

 

 

2 - L’UNIONE SARDA / Provincia di Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)

Sarroch

Un aiuto per i giovani laureati

SARROCH Sostegno economico per i giovani laureati iscritti o che frequentano un master o una scuola di specializzazione post laurea, nel bando per le borse di studio pubblicato dal Comune. Gli interessati possono ritirare i moduli per presentare la domanda, nello sportello al piano terra del Municipio, aperto dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 13. La modulistica e il bando possono essere scaricati anche dal sito istituzionale del Comune. Per informazioni: 070-90926244/263. (i.m.)



 

3 - L’UNIONE SARDA / Primo Piano (Pagina 4 - Edizione CA)

Convocati tutti i sindaci

Domani a Tramatza il maxi vertice per fare la conta dei danni

Il presidente Ugo Cappellacci: bloccato il Piano delle fasce fluviali

TRAMATZA Una giornata per guardare in faccia la catastrofe. Solarussa, Palmas Arborea, Terralba, Uras contano i danni. Incalcolabili: non meno di 10 milioni, dicono i sindaci che ieri hanno ricevuto la visita di Ugo Cappellacci. Il governatore ricorda a tutti l'appuntamento di mercoledì mattina a Tramatza per una conta più esatta da presentare al capo della protezione civile Gabrielli con allegata la lista delle richieste «inderogabili». E da Terralba una buona notizia: il Piano delle fasce fluviali è bloccato.

 LO SFOGO «Sperando di venirne presto a capo», è stato l'appello di Stefania Piras sindaco di Palmas Arborea, Pietro Paolo Piras di Terralba e Gerrado Casciu di Uras. C'è molto da rifare: case, arredi, campagne, strade, laboratori. Ugo Cappellacci accompagnato dall'assessore all'Agricoltura Oscar Cherchi e dalla consigliera regionale Gabriella Greco, ha toccato con mano la disperazione di questi paesi e il tormento dei sindaci. A Uras il 60 per cento del paese è stato colpito, Terralba non sta meglio, Palmas Arborea ha a Tiria una ferita aperta. Solarussa, invece, nella parte bassa del paese. «Liberateci dal patto di stabilità e fateci utilizzare gli avanzi di amministrazione», è la richiesta. Ugo Cappellacci: «Già tutte presentate al presidente del consiglio Letta, ora dipende da Roma».

LE TASSE Una moratoria sulle fiscalità? «Questo è possibile». I Comuni stanno tentando di alleggerire la Tares, di bloccare qualche pagamento ma le leggi spesso sono freni a mano tirati. «Siamo preoccupati per lo stato delle campagne». Oscar Cherchi assicura di aver attivato gli uffici per gestire l'emergenza. Per mettere in sicurezza le strade rurali si può intervenire. Il resto si farà prima possibile.

LA CERIMONIA Il presidente Ugo Cappellacci consegna al sindaco a Uras il premio Sardaleasing “Green 2012”, perché il suo paese si è distinto in azioni ecosostenibili. Gerardo Casciu, ringrazia: «Avrei preferito andare a prenderlo direttamente. Purtroppo è scoppiato l'inferno». È bagnato da una lacrima di dolore e rabbia.

I VINCOLI Ieri intanto è arrivata una buona notizia per i terralbesi. Cappellacci ha comunicato al sindaco di Terralba che il Piano stralcio delle fasce fluviali con i divieti edilizi per Terralba non verrà approvato nella riunione del Comitato di bacino della Sardegna in programma oggi a Cagliari. Ha anche comunicato che il Piano con le controdeduzioni del Comune di Terralba verrà esaminato dall'Università di Cagliari e solo dopo verrà approvato o modificato. «La nostra paura era che la Regione agisse d'impulso sotto l'effetto emotivo dell'alluvione approvando un piano, secondo noi, sbagliato e punitivo per Terralba - ha dichiarato il sindaco Pietro Paolo Piras. Soddisfatto anche il comitato cittadino Salviamo Terralba che ha rimarcato: «Il piano della Regione così com'è rappresenta la morte economica e sociale di Terralba». Intanto l'assessore al Bilancio Roberto Marongiu, parla di nuova beffa: «Abbanoa ci chiede 680 mila euro per lo smaltimento delle acque fluviali per gli anni pregressi. Quando l'ente gestore salderà il suo debito di 800 mila euro, noi pagheremo la bolletta».

Antonio Masala

Antonello Loi

 

 

4 - L’UNIONE SARDA / Provincia di Sassari (Pagina 38 - Edizione CA)

Collezione

Sassari Sera: ecco l'archivio

SASSARI Il progetto di digitalizzazione della collezione del periodico Sassari Sera, in corso presso Numera, società informatica del Banco di Sardegna, è giunto alla fase conclusiva. Tutte le pagine sono state acquisite con gli scanner. Il progetto, voluto dalla Fondazione Sassari Sera, è stato presentato a Cagliari. Luigi Casada, direttore commerciale di Numera, ha illustrato le varie fasi della digitalizzazione resa possibile anche dalla collaborazione dell'Archivio storico comunale, dell'Università e di un gruppo di giovani formati ad un master di archivistica. «La Fondazione -ha detto il suo presidente, Marco Tarantola - è nata per salvaguardare il patrimonio che Pino Careddu ha lasciato con Sassari Sera: la memoria di 48 anni di inchieste e denunce contro il malaffare e gli intrighi del potere».

 

 

5 - L’UNIONE SARDA / Provincia di Sassari (Pagina 38 - Edizione CA)
Articolo rimosso per diritto all'oblio (art. 17 del Reg. UE 679/2016 o GDPR)

 

 

 

 

 



 

 

 

 

6 - LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 19 - Ed_Oristano

ISTRUZIONE»IL LAVORO Meno finanziamenti e all’università scatterà il part time 

Taglio delle ore per i 27 dipendenti del Consorzio Uno Nonostante il trend positivo di iscritti e immatricolazioni 

di Enrico Carta

ORISTANO L’ora x scatterà il 1° gennaio dell’anno ormai alle porte. Ventisette, in genere, è sinonimo di giorno di stipendio, in questo caso lo stipendio e il ventisette c’entrano, ma solo perché quello è il numero dei dipendenti del Consorzio Uno che troveranno la busta paga più leggera dal prossimo anno. Il gestore dell’università oristanese, che mai ultimamente ha navigato in acque troppo tranquille per via dei continui tagli che gli sono stati imposti dai minori trasferimenti regionali, ha comunicato al proprio personale che da gennaio scatterà il part time. Il monte ore mensile quindi diminuirà per tutti i lavoratori, anche se non nella stessa misura, nel senso che qualcuno subirà un taglio di appena cinque ore alla settimana, mentre per altri la sfalciata sarà netta e supererà le dieci ore. Secondo quanto annunciato, in una riunione, ai ventisette che stanno per ricevere la lettera obbligatoria che deve regolare i rapporti del datore di lavoro coi dipendenti per rispettare il tempo limite di un mese per il preavviso, nessuno eviterà l’alleggerimento della busta paga. Il provvedimento riguarda il personale di segreteria, il management, i tutor, i responsabili della biblioteca e i tecnici di laboratorio. Ovviamente questa è la classica punta dell’iceberg, mentre è assai più interessante capire cosa ci sia sotto il livello del mare. C’è quel che tutti sanno, ma che raramente viene ricordato. Il Consorzio Uno è infatti uno dei bersagli preferiti della politica dei tagli. Negli ultimi anni i trasferimenti dalla Regione sono stati sempre più ridotti anche per svariate centinaia di migliaia di euro. Fatto quanto mai strano, visto che il Consorzio Uno coi suoi corsi continua ad avere un trend positivo nel numero degli iscritti. Eppure, nonostante il boom di matricole, con diversi studenti che arrivano anche da località non esattamente dietro l’angolo, l’ateneo continua a non entrare nelle grazie dei politici. La Regione negli ultimi anni continua a finanziare in maniera cospicua l’università di Nuoro o quella di Iglesias, tagliando drasticamente le risorse per Oristano. Incredibile, se si pensa che nel Sulcis ormai è attivo solo un master, mentre a Nuoro si viaggia con numeri inferiori rispetto a quelli dei tre corsi e della scuola di specializzazione oristanesi. Ma evidentemente i santi in paradiso o in qualche sede di amministrazione terrena contano parecchio. Magari le influenze (politiche) dal Sulcis hanno un effetto benefico rispetto a quelle nostrane. Difficile che cambi qualcosa, anche se la Regione non ha ancora deliberato lo stanziamento per l’anno accademico in corso. Non c’è da stupirsi visto che è l’ennesimo ritardo. E proprio i pagamenti, che arrivano con una puntualità cagliaritana più che svizzera, costringono il Consorzio chiedere prestiti e quindi ad aggravi di spese perché poi ci sono da pagare gli interessi alle banche. Qualche anno fa era stato decisivo l’intervento della Provincia che con 300mila euro aveva rimpolpato le finanze del Consorzio, ma ora che da quelle parti tira aria di chiusura e che anche lì soldi se ne vedono meno, sembra inutile sperare nel miracolo.



 

7 - LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 19 - Ed_Oristano

Affitti più cari, ma il cda lavora gratis 

Il boom di iscrizioni è un dato di fatto, ma in mezzo al guado ci sono da affrontare anche altri aggravi di costi che poi vanno a pesare sul bilancio conclusivo. Ovviamente ci sono i docenti, che però non saranno toccati dal taglio di stipendi e nemmeno vedranno diminuire i rimborsi chilometrici, e senza i quali non si può pensare di certo di andare avanti. L’affitto per i laboratori di viale Diaz invece cresce costantemente. Eppure il Consorzio Uno è anche un virtuoso esempio perché il suo consiglio di amministrazione non prende gettoni di presenza.

 

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA / - Pagina 64 - Ed_Oristano

Team di studiosi per un’economia che resta al palo 

Pubblichiamo uno stralcio dal saggio “La mobilità dei cervelli” contenuto nel volume “I fattori immateriali dello sviluppo(Cuec Edizioni) curato da Gianfranco Bottazzi (nella foto). Il libro esamina in chiave comparativa gli effetti del capitale umano e dell'innovazione tecnologica, le caratteristiche della spesa pubblica, le esperienze dello sviluppo locale e la capacità di attivare specifiche risorse territoriali come fattori di sviluppo. Gianfranco Bottazzi (nella foto) è professore ordinario di Sociologia dei processi economici e del lavoro all’Università di Cagliari. Si occupa da tempo dei problemi dello sviluppo. Oltre a quello di Maria Francesca Atzeni, gli altri contributi contenuti nel libro sono di Silvia Balia, Ester Cois, Marta Foddi, Benedetto Meloni, Raffaele Paci, Veronica Piras, Emanuela Porru, Andrea Zara.

 


9 - LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 64 - Ed_Oristano
Una raccolta di saggi curata dal sociologo Gianfranco Bottazzi
Per crescere all’isola servono più cultura, formazione e coesione sociale 

IL LIBRO » I FATTORI IMMATERIALI DELLO SVILUPPO 

FUGA DAL SUD Tra il 1997 e il 2007 ben 600mila giovani qualificati sono andate andati via per cercare condizioni di lavoro migliori

ISOLA BLOCCATA Due fattori negativi: livello di istruzione basso e un mercato del lavoro sempre più povero di sbocchi

Se non punta sulla qualità la Sardegna non ha futuro 

di Maria Francesca Atzeni
Durante l'ultimo decennio e più di recente a seguito della crisi economica il nostro Paese ha visto l'intensificarsi del flusso di spostamenti per lavoro; soprattutto dal Mezzogiorno, dove, tra il 1997 e il 2007 ben seicentomila persone hanno abbandonato l'area, ma anche dal ricco Settentrione che partecipa in misura sempre più consistente al fenomeno dei trasferimenti verso altri Paesi. Questi movimenti di popolazi one si caratterizzano per la presenza crescente di forza lavoro in possesso di un elevato livello di scolarizzazione, suscitando allarme per le possibili conseguenze sul piano economico nei territori coinvolti. Generalmente, i mass-media e l'opinione pubblica percepiscono questi flussi migratori come negativi, per i costi economico-sociali e psicologici che essi comportano e perché, soprattutto nel nostro Paese, il trasferimento appare più frutto di costrizione che di scelta; tuttavia, in letteratura non esiste una interpretazione univoca rispetto alla valutazione degli effetti della mobilità dei lavoratori qualificati sul benessere delle aree interessate dal fenomeno. Un primo filone di pensierosi basa sul presupposto che la "fuga di cervelli", ovvero la "migrazione di persone altamente qualificate che formatesi in un paese si trasferiscono e lavorano in un altro"3, abbia conseguenze negative sullo sviluppo economico. Secondo la teoria della crescita endogena, il capitale umano - inteso come somma di conoscenza, informazione, capacità e salute degli individui - avendo la capacità di generare esternalità positive, può essere considerato come un motore inesauribile di crescita. Laddove esso manca o è carente, le possibilità di sviluppo economico dei territori risultano essere pesantemente ridotte. Inoltre, l'abbassamento del livello di capitale umano disponibile rende meno produttivi gli investimenti privati (delle famiglie) e quelli pubblici nell'istruzione, generando esternalità negative. Sul versante opposto si trovano altri studi secondo i quali la migrazione di lavoratori altamente qualificati avrebbe effetti benefici generati dalle rimesse e/o dai maggiori investimenti in istruzione nelle aree interessate (in previsione di emigrare), che determinerebbero un innalzamento del livello totale di capitale umano, e/o dal fenomeno della circolazione dei cervelli il cui sviluppo è favorito dalla globalizzazione. In particolare, la teoria della brain circulation considera la mobilità degli individui ad elevato capitale umano come temporanea e caratterizzata, appunto, dalla circolazione e dallo scambio tra paesi. Tuttavia, sebbene il processo di globalizzazione abbia favorito la nascita di nuovi centri di attrazione per i cervelli – si pensi, ad esempio al grande sviluppo delle "Tigri asiatiche" – i flussi più consistenti di capitale umano conservano essenzialmente intatta la loro direzione verso i Paesi più sviluppati e ricchi: dalla Periferia al Centro. In conclusione, sembra di poter affermare che gli effetti della migrazione dei lavoratori altamente qualificati vengano meglio colti e spiegati dall'unione dei due paradigmi: la standard view che pone l'accento sulle forti perdite per i paesi di origine e la teoria della brain circulation che individua nuove direzioni nei flussi migratori ed evidenzia le possibili compensazioni generate dai rientri e dalle reti di relazione tra chi emigra e chi resta in patria. (...) La Sardegna si caratterizza per la presenza ormai ultradecennale di due fenomeni che influenzano negativamente le sue capacità e possibilità di sviluppo socio-economico. Il primo fattore è dato dalla sua scarsa dotazione iniziale di capitale umano di media ed elevata qualificazione: la percentuale di diplomati e laureati residenti è, infatti, assai modesta rispetto a quella che si rileva nel resto d'Italia nelle regioni più ricche e dinamiche. In più appare decisamente distante dagli standard imposti dall'Ue che, riconoscendo nell'istruzione un fattore fondamentale e strategico per il benessere degli Stati membri, ha fissato come obiettivo per il 2020 il raggiungimento della quota del 40 per cento di persone con un titolo di studio terziario. Secondo l'Istat, nel 2010, la percentuale dei laureati residenti in Sardegna era appena del 16,8%, lontanissima, quindi, dall'obiettivo. Il secondo fattore è relativo alla costante e potenzialmente crescente mobilità per lavoro, spesso assimilabile alla fuga, che si riscontra nella fascia di popolazione sarda più giovane ed istruita. Nonostante l'evidente limite rappresentato dall'insularità, la Sardegna può considerarsi a tutti gli effetti una regione esportatrice di capitale umano ad elevata qualificazione. Il drenaggio di queste risorse impoverisce ogni anno l'Isola di una cifra vicina all'uno per cento del suo Pil. A questa perdita dell'investimento in istruzione andrebbero anche sommati i mancati ritorni di quegli stessi investimenti in termini di redditi prodotti nel territorio regionale dalle persone istruite. Per tentare di ridurre gli effetti depressivi sull'economia della regione derivati dell'azione negativa di questi due fattori, sarebbe auspicabile in primo luogo un deciso incremento dei livelli di istruzione della popolazione sarda: l'ampliamento della sua dotazione di capitale umano ad elevata qualificazione potrebbe parzialmente compensare e in futuro superare, le perdite attuali. Inoltre, l'adozione di efficaci politiche che agevolino il rientro di cervelli in Sardegna, avrebbe un impatto positivo sul suo sviluppo: questi giovani, infatti, tornerebbero portando ognuno un bagaglio di esperienze e competenze superiore a quello di partenza e soprattutto di "atteggiamenti innovativi" che porterebbero nuove energie e linfa al tessuto produttivo isolano.

 

 

 


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