Martedì 21 gennaio 2020

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
21 gennaio 2020

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 21 gennaio 2020 / Prima pagina
L’intervento
IL PATTO SCELLERATO

di Aldo Berlinguer

Sono varie, in questi giorni, le vicende che vedono in prima linea i sindaci. Vicende che i media stanno trattando separatamente, senza accorgersi che sono tanti, piccoli fuochi, di un unico grande incendio.

Da una parte, protagonista è il sindaco di Caronno Pertusella, paese del Varesotto, che ha provveduto a pignorare una quarantina di contribuenti morosi direttamente sul loro conto corrente bancario. C'è il sindaco di Santa Lucia di Piave, nel Trevisano, a guidare la protesta contro i nuovi criteri di riparto del Fondo di Solidarietà Comunale (Fsc), che nel 2020 determinerà massicci tagli per molti comuni. E c'è il sindaco di Malegno (Brescia) che, in ritardo sulla rendicontazione, stizzito, ha restituito allo Stato il 5xmille dei sui concittadini in monete da 1 centesimo (sei sacchi da 168 kg).

In strada sono poi scesi i sindaci di Lamezia (Catanzaro) e San Severino Marche, contro i tagli agli ospedali locali. Quello di Tortolì, contro l'Assl di Lanusei, per le file interminabili al Cup.

Com'è evidente, ciascun caso ha un comune denominatore: il turbolento rapporto tra contribuente e sistema pubblico, quest'ultimo inquadrato nelle sue dinamiche di decentramento territoriale, anch'esse non meno conflittuali e preoccupanti. Viene dunque, in qualche modo, evocata l'antica quaestio del contratto sociale, la quale, alla luce dello stato di malessere che, oggi più di ieri, vive la finanza pubblica, assume contorni allarmanti. (...) segue a pagina 7

Politica - Pagina 7   segue dalla prima
Non regge più il rapporto contribuenti-sistema pubblico
Il patto scellerato e il malessere dei sindaci

(...) Il sindaco di Santa Lucia infatti si domanda: perché tollerare che alcuni contribuenti “distratti” non paghino imposte e tasse comunali mentre altri fanno sacrifici e il Comune non riesce ad erogare i servizi? Il sindaco di Caronno Pertusella si chiede invece: perché i Comuni virtuosi, che riescono a risparmiare risorse, vengono penalizzati rispetto a chi ha sprecato i soldi pubblici?

I due interrogativi potrebbero ridursi ad uno: perché non ripristinare un corretto rapporto tra contribuente e sistema pubblico? fiscalità e servizi? Possibile pensare che questo rapporto, ormai profondamente lacerato, possa rivivere solo attraverso tagli draconiani ai trasferimenti statali ed esazione forzosa dei contribuenti?

La verità è che questo nostro Belpaese, malato da molti anni di inettitudine, cinismo della politica e spesa pubblica clientelare, si è retto sin'oggi su uno scellerato patto tacito: le inadempienze dello Stato in cambio della tolleranza all'evasione fiscale. Il sistema pubblico si è così abituato a sprecare risorse e a rendere servizi inadeguati, quello privato a non lamentarsene troppo, a patto - appunto - di pagare meno tasse. Il tutto con l'apparente rispetto delle regole, visto che il patto non è mai stato verbalizzato, rimanendo - diciamo così - a livello consuetudinario.

Chi ha beneficiato di questo? La politica, che ha così potuto dilapidare risorse pubbliche, comprare consenso e procrastinare al potere i soliti noti, sempre pronti a promettere posti pubblici in cambio di imperiture carriere. Chi ha perso? I cittadini, la competitività del sistema Paese, il nostro inestimabile patrimonio pubblico, abbandonato a se stesso.

E oggi? Il patto scellerato non regge più. Il debito è alle stelle e occorre una soluzione d'urgenza. Quale? I nostri illuminati governanti non sembrano avere dubbi: stretta all'evasione, controlli, processi senza fine, manette. Bene, e l'altra faccia della medaglia? I servizi scarsi, gli sprechi, i privilegi? Certo, a Santa Lucia avranno un sindaco virtuoso. I cittadini non potranno lamentarsi se gli pignorano il dovuto. Ma che succede se domani fa lo stesso il sindaco di Roma? O quello di Napoli? Con quale faccia possono costoro pignorare i contribuenti che la sera, per tornare a casa, devono fare lo slalom tra rifiuti, lampioni spenti e buche stradali? Cosa pignoriamo ai romani che, per via delle discariche, ogni giorno interpretano dal vivo il film “Uccelli” (ricordate Hitchcock)?

Certo, lo Stato ha nuovi e più potenti mezzi oggi per combattere l'evasione fiscale. Ma il contribuente che strumenti ha per sanzionare l'inadempimento pubblico?

Prima che il rapporto tra cittadino e potere si rompa definitivamente, con conseguenze anche difficili da immaginare, forse conviene suggerire al manovratore di fermarsi un attimo, immaginare nuovi strumenti per recuperare risorse e ripensare il contratto sociale. Non può reggere, troppo a lungo, un sistema basato su dissenso, sfiducia e ostilità reciproca.

ALDO BERLINGUER

UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

 

 

 

 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 21 gennaio 2020 / Commenti - Pagina 10

Il dibattito

CANNE E ALGHE? UTILI ALLA SPIAGGIA

Come le foglie del sottobosco, i cascami di Posidonia oceanica e le canne sono un'importante biomassa utile alle spiagge. È un processo positivo: si tratta dell'apporto stagionale di una risorsa straordinaria. Rimuoverli è sbagliato in qualsiasi stagione poiché favoriscono la capacità di risposta elastica della spiaggia, smorzando il moto ondoso e fornendo una naturale difesa nei confronti dell'erosione. È importante ora approfittare del gran lavoro fatto dal mare (che durante le mareggiate ripulisce i fondali prospicienti alle spiagge) e rimuovere a mano plastiche e rifiuti che in questo modo le correnti ci riportano in spiaggia.

Dalle postazioni del Progetto di ricerca “Neptune” sulla Sella del Diavolo e sul tetto dell'Ospedale marino, i ricercatori del Coastal and Marine Geomorphology Group dell'Università di Cagliari (geologi, ingegneri, naturalisti), che da anni studiano il Golfo di Cagliari, hanno potuto osservare come questo materiale, via via che si accumulava in battigia, si andava intrecciando, generando un argine naturale al sormonto delle onde. Sul Poetto l'inondazione generata dalla mareggiata di sudest è stata attenuata dallo strutturarsi di questi materiali. Durante le due recenti mareggiate si sono generate ciò che chiamiamo “berme vegetali” o “banquettes”: un processo che contribuisce alla formazione delle spiagge sarde e permette loro di crescere aumentando di volume e di pendenza (rendendo più difficile il sormonto delle onde).

Perciò abbiamo suggerito che sarebbe stato meglio informare la popolazione e sospendere la rimozione delle canne mediante rastrellamento e riprofilatura. Azioni attuate con pesanti mezzi meccanici che provocano cambiamenti di pendenza, di permeabilità, di perdita di volumetrie del corpo di spiaggia, e producono lo spianamento e l'abbassamento del piano del terreno favorendo i processi di sormonto, d'inondazione e di arretramento della riva.

Le canne ed i cascami non sono appoggiate sulla spiaggia, ma intrecciati con la sabbia (formando una sorta di trama e ordito). Quest'assetto può non piacere, ma è naturale e aumenta le caratteristiche elastiche del corpo sedimentario favorendo la capacità di infiltrazione dell'acqua e permettendo la dissipazione dell'energia delle onde.

La fruibilità delle spiagge è una sfida anzitutto culturale: abbiamo perso il rapporto di rispetto e conoscenza tra l'uomo ed i processi naturali del mare. Proviamo ad agire accompagnando questi processi. Questo materiale è di solito utilizzato per interventi di ingegneria naturalistica per il ripristino e la conservazione degli habitat dunali con importanti costi a carico dei Comuni che lo acquistano. A noi la natura lo ha donato gratuitamente: dovremmo sapientemente collocarlo ove serve, con azioni di manutenzione in tutto il sistema spiaggia per arginare i varchi alle inondazioni. Occorre poi assegnare ad ogni spiaggia un direttore dei lavori: ogni spiaggia è diversa, quindi sono necessari una conoscenza specifica e conseguenti azioni di contenimento degli impatti, valutate sulla base dei dati scientifici. Le spiagge sono diverse tra loro: ognuna ha una storia, una capacità di carico sostenibile ed una precisa tendenza evolutiva. Sperimentare tratti a gestione naturale e tratti modificati e grigliati secondo gli usi più in voga (rimozione) e confrontarne i risultati potrebbe essere innovativo.

SANDRO DEMURO

DOCENTE DI MORFODINAMICA E CONSERVAZIONE DEI LITORALI
UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

 

 

 

 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 21 gennaio 2020 / Economia - Pagina 11

INNOVAZIONE. Le due società partner dell’Università di Cagliari nella sperimentazione

Il 5G anche nei rubinetti di casa
Tiscali e Linkem svilupperanno progetti su mobilità e consumi idrici

C'è anche l'università di Cagliari tra i sei beneficiari dei finanziamenti del Programma di supporto alle tecnologie emergenti 5G del ministero dello Sviluppo economico. Il Piano, vincitore di un bando nazionale, è finalizzato alla realizzazione di progetti di sperimentazione, ricerca applicata e trasferimento tecnologico, basati sull'uso di tecnologie quali Blockchain, Intelligenza artificiale e Internet delle cose nello sviluppo delle reti di quinta generazione mobile.

IL PROGETTO. Il progetto dell'università di Cagliari, coordinato da Luigi Atzori, docente di Infrastrutture ed applicazioni avanzate nell'Internet, riguarda il “Monitoraggio intelligente su tecnologie 5G” e sarà attuato da Tiscali e Linkem che collaboreranno per abilitare e supportare lo sviluppo del progetto grazie a un finanziamento di un milione di euro proveniente dal Fondo sviluppo e coesione 2014-2020. Due le sperimentazioni da avviare: una riguarda la mobilità sostenibile, l'altra la gestione del servizio idrico nell'area urbana ed extraurbana di Cagliari e in alcuni centri della Provincia, anche con il supporto delle amministrazioni locali dei comuni di Guspini ed Iglesias.

MOBILITÀ SOSTENIBILE. Il primo sistema di monitoraggio “intelligente” riguarda la mobilità sostenibile ed ha l'obiettivo di monitorare il movimento delle folle per fornire informazioni utili per la pianificazione e gestione dei trasporti pubblici e altri servizi. Il progetto prevede l'installazione di sensori in zone specifiche di Cagliari e hinterland ma anche all'interno dei mezzi del Ctm per estrarre informazioni utili a determinare le caratteristiche del contesto ambientale dall'analisi di immagini e suoni catturati nell'ambiente circostante.

SERVIZIO IDRICO. Il secondo progetto riguarda la gestione del servizio idrico da parte di Abbanoa e consiste nell'installazione di dispositivi di rilevazione nelle abitazioni. L'obiettivo è misurare in modo preciso i consumi idrici all'interno dell'abitazione tramite l'installazione di sensori acustici e di vibrazione nelle tubature degli scarichi. I dati saranno poi elaborati attraverso algoritmi che analizzeranno le informazioni acquisite.

Attraverso altri dispositivi, sempre connessi alla rete 5G, saranno monitorati la qualità dell'acqua nelle case e saranno misurati i consumi per applicazioni di smart metering, cioè la telelettura e telegestione dei contatori.

CHI PARTECIPA. Al progetto partecipano anche l'Istituto nazionale ni fisica nucleare - che metterà a disposizione l'infrastruttura cloud e strumenti per l'intelligenza artificiale e le pmi innovative GreenShare e Flosslab che si occuperanno dello sviluppo e sperimentazione dei due use-case. Hanno manifestato il proprio interesse alla realizzazione del progetto la Regione, il Comune di Cagliari, i Comuni di Guspini e Iglesias. (f. ma.)

 

 

 

 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 21 gennaio 2020 / Cagliari - Pagina 13
Fiaccolata per Giulio Regeni. Sabato alle 19, in piazza Falcone e Borsellino, verranno accese fiaccole per ricordare il ricercatore assassinato in Egitto

 

 

 

 

5 - L’UNIONE SARDA di martedì 21 gennaio 2020 / Cagliari - Pagina 14

POETTO. Sopralluogo e incontro tra gli enti interessati alla gestione del litorale

Contrordine, le canne restano sulla spiaggia
Serviranno a formare le dune che trattengono la sabbia

Le canne restano in spiaggia. Perché portarle via comporterebbe un enorme esborso economico. E perché rappresentano un'opportunità per il risanamento dell'arenile. È questa, in estrema sintesi, la decisione emersa dopo il brevissimo sopralluogo (la pioggia e il vento hanno suggerito di ridurre al minimo la passeggiata) e il successivo incontro tra tutte le parti interessate nella terrazza del Lido.

L'INCONTRO. Nessuna decisione definitiva ma per una ragione ben precisa: è prevista per queste ore una grande mareggiata. Meglio aspettare il nuovo volto del Poetto per capire ancora meglio in che modo intervenire. Ma tutti i soggetti interessati (Comuni di Cagliari e Quartu, Città metropolitana, Regione, Legambiente) si sono trovati d'accordo su un punto: la pulizia radicale ipotizzata poche ore dopo la mareggiata che aveva fatto spiaggiare tantissime canne non si farà.

LE RAGIONE. Per una questione di natura economica. Portare via le canne dalla spiaggia significherebbe trasformarle in rifiuti speciali. E lo smaltimento sarebbe particolarmente oneroso. Ma, come ha spiegato Sandro Demuro, docente di Geografia fisica e geomorfologia all'Università di Cagliari, le canne potrebbero addirittura rappresentare un risparmio. «Ci sarebbe a disposizione», spiega, «materiale che, invece, si sarebbe dovuto acquistare». «Una manna dal cielo», chiosa il direttore del Parco di Molentargius Claudio Papoff. Quelle canne, per intendersi, potrebbero servire per ricreare un sistema dunale, capace di trattenere la sabbia all'interno dell'arenile. Non a caso, è stato deciso di rimandare le decisioni operative a venerdì. È probabile, sostengono gli esperti, che le mareggiate di queste ore spingano verso l'interno le canne. Se così fosse, sarebbe più semplice raccoglierle in fascine, sistemarle ai bordi della spiaggia in modo da creare le dune che impedirebbero alla sabbia di uscire.

GLI AMBIENTALISTI. Si tratta, come suggerisce Vincenzo Tiana, presidente del comitato scientifico di Legambiente, «di utilizzare le canne per costituire degli incanniciati da utilizzare per il restauro dei tratti deteriorati e l'implementazione dei dispositivi di formazione delle dune con larghezza adeguata per ricostituire gli ecofilitri». Le barriere realizzate durante il rifacimento del litorale della Giunta Zedda.

L'INTERVENTO. A partire da venerdì si cercherà di capire in che modo effettuare i lavori. Perché c'è una certa urgenza: quelle canne sulla battigia sono oggettivamente pericolose; occorre portarle via da lì il più velocemente possibile. «Ben prima dell'estate perché la spiaggia», puntualizza l'assessore comunale all'Igiene del suolo Alessandro Guarracino, «viene vissuta anche in questo periodo: bisogna garantre a tutti la possibilità di fare una passeggiata in sicurezza». Nessun colpo di testa, comunque. «Decide la politica ma è fondamentale il giudizio dei tecnici», chiarisce. «Bisogna anche tenere anche conto delle esigenze degli operatori che hanno le concessioni demaniali», puntualizza il sindaco di Quartu Stefano Delunas. Che ne approfitta anche per lanciare una frecciata ai colleghi sindaci: «Non è colpa di Quartu se queste canne sono finite in mare. I quattro rii della nostra città passano, prima, in altri centri dove esistono insediamenti economici».

Marcello Cocco

 

 

 

 

6 - L’UNIONE SARDA di martedì 21 gennaio 2020 / Provincia di Cagliari - Pagina 21

ELMAS. Municipio, l’indicazione dei nomi fino al 15 marzo
ARRIVA UN PREMIO PER I NEO-LAUREATI

Un riconoscimento per tutti coloro che si sono laureati dal 2016 al 2019. Con questa iniziativa il Comune di Elmas vuole rendere merito a chi ha portato a termine gli studi fino al livello più alto, in controtendenza rispetto ai dati sempre più allarmanti sulla dispersione scolastica. Gli uffici hanno attivato la raccolta dei nomi dei laureati che potranno essere presentati entro il 15 marzo.

«Seguirà una premiazione pubblica con la consegna di un riconoscimento ancora da stabilire, forse una pergamena - annuncia il sindaco Tonio Ena -. Riteniamo giusto e doveroso riconoscere i meriti di chi ha studiato, con tanto impegno, sacrifici e rinunce. Risultati conseguiti anche per merito delle famiglie che assistono i figli nel lungo percorso di studi, fornendo loro gli strumenti migliori per affrontare il futuro con qualche speranza in più. Seppur nel piccolo, il nostro vuole essere anche un segnale contro l'abbandono scolastico». Il sindaco ritiene inoltre «importante, per raggiungere il traguardo, la formazione del nostro istituto comprensivo Monsignor Saba: scuole di eccellenza che hanno preparato gli alunni masesi ad affrontare al meglio i successivi gradi di istruzione, fino all'Università». ( l. e. )

 

 

 

7 - L’UNIONE SARDA di martedì 21 gennaio 2020 / Speciale Lavoro Oggi Pagina VI
CAGLIARI
Medici, analisti e statistici all'Aou

L'Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari ha deciso di assumere nuovo personale e ha bandito i concorsi, anche unificati, per la copertura a tempo pieno e indeterminato di otto posti. In particolare vengono ricercati cinque dirigenti medici nelle discipline di oftalmologia e di dermatologia e venerologia e tre collaboratori tecnici professionali (due analisti ed uno statistico).

LE RICHIESTE. Le domande di partecipazione ad ogni singolo concorso dovranno essere redatte e trasmesse esclusivamente mediante apposita procedura telematica entro la data di lunedì 27 gennaio.

I testi integrali dei bandi sono consultabili nel sito Internet dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari, www.aoucagliari.it. Gli avvisi sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale 102 di venerdì 27 dicembre.

Per ulteriori informazioni rivolgersi agli uffici del Servizio amministrazione del personale - settore giuridico dell'Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, telefono 070/51093002-03-04-08-09-11. (g. dep.)

 

 

 

 

8 - L’UNIONE SARDA di martedì 21 gennaio 2020 / Speciale Lavoro Oggi - Pagina VIII
Specializzazione
Master and Back, domande per 220 borse di studio

Dare valore al percorso di studi scelto dagli studenti sardi e favorirne il perfezionamento in centri d'eccellenza: attraverso il progetto Master and Back, la Regione vuole premiare i suoi studenti con l'erogazione di 220 borse di studio utili a frequentare percorsi formativi post lauream, fuori dal territorio regionale. Il tutto, con il fine di aumentare e ottimizzare le competenze acquisite dai giovani laureati sardi, incrementando così il potenziale occupazionale, e far crescere il territorio.

AREE DI FORMAZIONE. “Master and Back” sostiene quindi l'alta formazione, prioritariamente per quanto riguarda le aree di specializzazione tecnologica (individuate nella Strategia di specializzazione intelligente della Regione del 2016), ossia Ict, turismo, cultura e ambiente, reti intelligenti per la gestione efficiente dell'energia ma anche agroindustria, biomedicina e aerospazio. Il Programma inoltre sostiene in particolare i giovani sardi appartenenti a un nucleo familiare con una situazione reddituale poco favorevole, attraverso il rimborso della tassa di iscrizione e l'erogazione di sussidi utili a sostenere i costi di vitto, alloggio e viaggio.

PROGRAMMI . I percorsi formativi ammessi a finanziamento sono master universitari, da svolgersi presso Università di eccellenza operanti fuori dalla Sardegna. Nello specifico, rientrano nella categoria ammessi i master di secondo livello erogati da università italiane che siano riconosciute dal ministero dell'Istruzione, master erogati da università estere che rilascino titoli di studio con valore legale sul territorio e infine master erogati da Business school facenti capo a un'università.

COME ACCEDERVI. Per partecipare al programma è sufficiente presentare domanda entro il 29 gennaio attraverso il form online, reperibile sul sito della Regione nella sezione “Master and Back Alta Formazione” all'indirizzo www.regione.sardegna.it/masterandback/alta_formazione (dove è inoltre possibile consultare il bando). Tra i principali requisiti per l'ammissione ci sono l'età (non aver compiuto 36 anni), essere residenti in Sardegna da almeno 10 anni, aver conseguito una laurea a ciclo unico o una laurea specialistica/magistrale e avere un Isee non superiore a 56 mila euro.

Lisa Ferreli

 

 

 

 

9 - L’UNIONE SARDA di martedì 21 gennaio 2020 / Speciale Lavoro Oggi - Pagina VIII
CAGLIARI E SASSARI
Entro il 31 gennaio documenti per l'Ersu

Importante scadenza per gli universitari di Cagliari e Sassari, idonei e beneficiari di borsa di studio Ersu: entro e non oltre il 31 gennaio è necessario che gli studenti fuori sede destinatari del sussidio confermino il proprio status. Nel caso questa operazione non fosse compiuta, verrebbe fatta l'attribuzione d'ufficio dal primo febbraio dello status di pendolare: tutto questo comporta una modifica dei sussidi altrimenti concessi come la rideterminazione del valore in denaro della borsa di studio con riferimento all'importo spettante in base allo status di pendolare.

Gli studenti che sono quindi residenti in un comune tale da determinare la situazione di fuori sede, sono tenuti a confermarlo autocertificando, attraverso il modulo già predisposto dagli Enti di Sassari e Cagliari, un contratto di locazione regolarmente registrato a nome dello studente, che abbia una durata non inferiore ai dieci mesi. Maggiori informazioni sono disponibili all'interno del bando pubblicato nei rispettivi siti ufficiali dell'Ersu di Cagliari e Sassari. Gli studenti potranno così definire il loro status e confermare la documentazione necessaria a ottenere la borsa di studio per i fuori sede. (l. f.)


 

 

 

La Nuova Sardegna





10 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 21 gennaio 2020 / Sassari - Pagina 16

La Procura: documenti fasulli al concorso bandito per il "Rientro dei cervelli"

TRUFFA, IMPUTATI 6 RICERCATORI DELL'ATENEO

SASSARI Qualche anno all'estero e poi il rientro a Sassari, per arricchire - dopo un'importante esperienza di ricerca fuori dall'Italia - l'organico dell'ateneo turritano. La Regione aveva stanziato fondi ad hoc per il cosiddetto "rientro dei cervelli" ma l'anno scorso il trasferimento dell'ultima tranche di soldi era stato sospeso perché erano emerse presunte irregolarità. Non solo. Gli uffici di viale Trieste avevano anche inviato il dossier in blocco alla Procura della Repubblica di Sassari che aveva aperto un'inchiesta. La vicenda era approdata in tribunale dopo una lunga serie di ricorsi, denunce e segnalazioni che contestavano anomalie nella procedura di selezione e in particolare la mancanza dei requisiti per cinque dei sette ricercatori reclutati sulla base del programma regionale, con contratti triennali. E proprio nei loro confronti (all'elenco si è aggiunto poi anche un sesto candidato) il sostituto procuratore Giovanni Porcheddu ha chiesto il rinvio a giudizio per truffa. Reato che si sarebbe consumato perché avrebbero partecipato al concorso pubblico bandito dall'Università di Sassari finalizzato al reclutamento di sette ricercatori «presentando domanda contenente dichiarazioni e documenti mendaci e comunque ingannevoli - scrive il pm - per dissimulare la mancanza del requisito dello stabile impegno all'estero in attività di ricerca previsto quale presupposto e requisito base indispensabile dall'articolo 2 comma 1 del bando rettorale». In questo modo, secondo la Procura, avrebbero «indotto in errore la commissione concorsuale appositamente istituita all'Università di Sassari che li decretava vincitori del concorso». Dovranno presentarsi davanti al giudice dell'udienza preliminare Giampaolo Piga, sassarese di 46 anni, Gian Felice Giaccu, 47enne nativo di Villagrande Strisaili e residente a Cagliari, Tania Carta, 44 anni, di Sassari, Paola Cadeddu, 40enne di Alghero, Mario Bosincu, 41 anni, di Sassari e Sonia Fernandez Sanchez, originaria di Madrid e residente a Cagliari. Tutti assistiti rispettivamente dagli avvocati Bastianino Ventura, Sebastiano Chironi, Marco Palmieri, Enrico Cossu, Silvio Piras e Giampaolo Loy. Ciascuno degli imputati avrebbe ottenuto per quel concorso cifre che si aggirano intorno ai 145mila euro, importo corrispondente alla retribuzione per l'incarico di ricercatore (oltre alle spese di dotazione) «con pari danno - scrive il pubblico ministero Porcheddu - per la medesima Università e per la Regione Autonoma Sardegna che finanziava il progetto». (na.co.)

 

 

 


11 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 21 gennaio 2020 / Agenda - Pagina 18

L'evento giovedì alla facoltà di agraria

Un lascito solidale per dare un futuro alla ricerca sulla sclerosi

SASSARI "Il mio presente è la sclerosi multipla, il mio futuro sei tu. Con un lascito ad Aism tu sarai quella cura che ancora non c'è". Questo il messaggio, forte e chiaro, della Settimana nazionale dei lasciti che si è aperta in questi giorni, promossa dall'Aism (associazione italiana sclerosi multipla) e dalla sua Fondazione con il patrocinio e la collaborazione del Consiglio Nazionale del Notariato, da anni vicino ad Aism con la concessione del proprio patrocinio alle campagne lasciti. Anche a Sassari si terrà un incontro con i notai, il 23 gennaio, alle 17 nell'aula magna "Pampaloni" della Facoltà di Agraria, un'opportunità unica per approfondire il tema delle successioni testamentarie e scoprire come, attraverso un lascito solidale, sia possibile dare un futuro alla ricerca scientifica sulla sclerosi multipla. L'incontro è finalizzato a sensibilizzare, informare e soprattutto offrire un servizio di consulenza in materia successoria. Per il secondo anno consecutivo l'evento è organizzato in collaborazione con l'Università per la Terza Età di Sassari. All'incontro interverranno Anna Buscarinu, presidente della sezione Aism di Sassari e il notaio Marcella Campus. "Sostenere con una disposizione testamentaria la nostra associazione e la sua Fondazione significa dare un futuro alla ricerca scientifica - spiega Anna Buscarinu - per trovare la causa della SM e la cura definitiva e garantire oggi una buona qualità di vita. Mauro Tedde

 

 

 


12 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 21 gennaio 2020 / Agenda - Pagina 18

INNOVAZIONE

Contamination Lab
la finale giovedì al teatro Civico

All’evento “Sassari per l’innovazione” anche la sottosegretaria dello sviluppo economico Alessandra Todde

SASSARI Sassari capitale dell'innovazione per un giorno. Giovedì al Teatro Civico dalle 15.30, si terrà l'evento "Sassari per l'innovazione", la finale del Contamination Lab e la presentazione di Artes 4.0.
All'evento, organizzato dal Comune di Sassari, dall'Università e dalla Fondazione di Sardegna, parteciperà anche la sottosegretaria al ministero dello Sviluppo economico Alessandra Todde. Sarà un'occasione di incontro e confronto, con la presentazione di diverse attività legate ai temi dell'innovazione per lo sviluppo del territorio. La città di Sassari, oltre a vantare un'eccellenza come quella dell'ateneo, è tra le poche città italiane ad avere un assessorato con delega specifica all'Innovazione tecnologica. Un segno della particolare attenzione che l'Amministrazione comunale intende dare nel suo mandato al tema, rivolto soprattutto alle giovani generazioni che oggi guardano con sconforto alle opportunità offerte dal territorio e spesso decidono di spostarsi. Con questi presupposti è stato organizzato l'evento, a cui chiunque può iscriversi attraverso il link www.uniss.it/sassari-innovazione , al fine di dare impulso a un percorso di innovazione che coinvolga tutti gli attori e le realtà del Nord Sardegna e dell'Isola. Per questo l'Amministrazione comunale ha deciso per il primo anno di partecipare all'organizzazione dell'evento, tra le iniziative dell'Università maggiormente attente allo sviluppo tecnologico, assieme al progetto Artes 4.0.
Sarà l'occasione per decretare i vincitori del Contamination Lab dell'Università di Sassari. Giunto alla III edizione, il CLab è un percorso di formazione all'imprenditorialità non convenzionale, che mette insieme figure di estrazione diversa: studenti e studentesse di varie discipline, neolaureati e dottori di ricerca.
Al CLab, i corsisiti entrano da soli ed escono in gruppo dopo aver appreso abilità fondamentali: come si forma una squadra coesa e vincente? Come si elabora un'idea innovativa di successo? Come si crea un business plan? Il progetto, sostenuto dai ministeri dell'Istruzione, Università e Ricerca, è inse\u001Frito nel circuito nazionale dell'Italian CLab Network che unisce gli Atenei nella sfida alla creazione di un ecosistema imprenditoriale e di sinergie tra startup, aziende, territorio e istituzioni. Durante la serata, moderata dalla giornalista di "Repubblica" Cristina Nadotti, le cinque squadre avranno pochi minuti per presentare al pubblico e alla giuria la propria idea d'impresa innovativa. Nel corso dell'evento, sarà presentato il progetto innovativo "Artes 4.0: Centro di Competenza Nazionale" finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico.

 




13 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 21 gennaio 2020 / Speciale La tua salute - Pagina 4

Emergenze
LEZIONI PER LA SPECIALIZZAZIONE

Medici rianimatori a scuola a bordo dell'elicottero Areus

Rappresenta una vera e propria novità formativa quasi impensabile o, addirittura, irraggiungibile sino a qualche anno fa. La convenzione stipulata tra l'Azienda ospedaliero universitaria di Sassari, l'Ateneo turritano e l'Azienda regionale dell'emergenza-urgenza porta i medici in formazione specialistica della Scuola di Anestesia, rianimazione, terapia intensiva e del dolore dell'Uniss fuori dalle strutture ospedaliere e li mette direttamente a contatto con una realtà del tutto nuova: all'interno delle centrali operative del 118, a bordo delle ambulanze medicalizzate e, da osservatori, nelle elibasi e a bordo delle eliambulanze (Hems - Helicopter emergency medical service). Una convenzione che è stata produttiva sin da subito.Si è conclusa di recente, infatti, l'esperienza dei primi tre medici in formazione che a dicembre hanno anche conseguito la specializzazione nella scuola diretta dal professor Pier Paolo Terragni: «I nuovi specialisti oggi hanno mansioni molto differenti che attraversano tutte le branche della medicina. La loro professionalità si esprime nelle attività di sala operatoria, di terapia intensiva, di gestione delle emergenze intra ed extra ospedaliere nonché in tutte le attività definite Nora (Non Operating Room Anesthesia) ovvero attività che vanno dalle valutazioni anestesiologiche preoperatorie, alle assistenze negli ambulatori di II livello durante procedure complesse come endoscopie digestive, broncoscopie, assistenze in risonanza o alla Tac, di radiologia interventistica, cardiologia interventistica e in nuove attività come una delle più caratterizzanti l'offerta assistenziale dell'Aou di Sassari ovvero la Partoanalgesia».«Abbiamo fatto un passo in avanti importante - afferma Giorgio Lenzotti, direttore generale di Areus - che dimostra la sensibilità e il ruolo che Areus deve avere a livello regionale. Si contribuisce a migliorare il livello di qualità, già alto, e a realizzare quello che sino a oggi non era mai stato fatto: portare nella formazione il soccorso sul territorio, come indispensabile parte del servizio dell'emergenza urgenza».Per i tre medici specializzandi il volo sull'elicottero Hems ha segnato la chiusura dell'attività formativa. Per tutti e tre è stata «un'esperienza validissima», anche se «è stata troppo breve», dicono Serena Ghisaura, Fabio Sechi e Marta Pulzone (nella foto a sinistra). Un'esperienza che «consente a noi medici di entrare in contatto con la realtà del territorio». In questi mesi i tre specializzandi hanno vissuto quattro giornate intere al fianco degli specialisti del soccorso, nella elibase di Olbia, e hanno volato sull'Agusta AW 139, l'elicottero più grande a disposizione dell'Areus. Per alcuni di loro è stata anche l'occasione per vincere la paura del volo.«C'è un approccio diretto sul campo - afferma Marta Pulzone - un contatto diretto, ti aiuta a contestualizzare e insegna la relazione tra medico, paziente e familiare». I tre si sono integrati con l'equipaggio che, ogni giorno, decolla a bordo dei mezzi gialli e rossi dell'Airgreen: due piloti, un tecnico verricellista, un tecnico del soccorso alpino, un medico e un infermiere. «Grazie a questa esperienza capisci qual è l'approccio del soccorritore al paziente - afferma Serena Ghisaura - come si valuta la scena, come si mette in sicurezza il paziente e quanto debbano essere rapidi i tempi di valutazione. Capisci quanto sia delicato l'intero intervento e l'errore può essere dietro l'angolo».A seguirli e istruirli è stato l'anestesista-rianimatore dell'Aou di Sassari e responsabile medico della base gallurese Andrea Balata. «I medici specializzandi hanno avuto la possibilità di fare da passeggeri-osservatori e operare in sicurezza - racconta - quindi hanno preso confidenza con il funzionamento della base». Per gli specializzandi è stata quindi l'occasione per conoscere l'intero percorso del servizio, dalla chiamata della centrale operativa all'arrivo sul posto, dall'intervento al trasferimento del paziente in ospedale. «È difficile trasmettere la complessità del servizio - aggiunge Fabio Sechi - durante il quale hai la gestione intensiva rianimatoria del paziente, in condizioni che talvolta non possono definirsi favorevoli dal punto di vista ambientale». Per loro è stata l'occasione per toccare con mano un'attività lavorativa. «L'obiettivo - riprende Balata - era quello di dare la possibilità di vivere una situazione differente rispetto a quella che si vive in ospedale».Un'esperienza di alto livello, che arricchisce di competenze. «Per la nostra azienda, la formazione assume un carattere di rilievo - afferma Nicolò Orrù, direttore generale dell'Aou di Sassari - e questa convenzione è un punto di partenza importante. Consente di accrescere il valore e il livello del professionista quindi delle prestazioni che questo sarà in grado di erogare». Sulla stessa lunghezza d'onda il rettore dell'università di Sassari. «Questa convenzione - spiega Massimo Carpinelli - è stata l'occasione d'incontro tra le esigenze formative del nostro ateneo e il territorio, sempre più coinvolto nella preparazione dei giovani medici con un ruolo di primo piano in un percorso professionale al passo con le più innovative richieste assistenziali».Per i medici del futuro si aprono quindi nuove opportunità, occasioni di esperienza e possibilità di crescita, che consentiranno una formazione specialistica di alto livello.
 

 


14 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 21 gennaio 2020 / Speciale La tua salute - Pagina 5

Sassari è Centro regionale gestione insufficienza respiratoria

Cinque anni di studio con stage sul campo in Italia e all'estero

La Scuola di Specialità in Anestesia, rianimazione, terapia intensiva e del dolore svolge un ruolo fondamentale nel percorso formativo delle nuove generazioni di specialisti che opereranno nelle strutture ospedaliere della nostra Regione.Il percorso formativo si sviluppa in cinque anni di lezioni, attività assistenziali tutorate, partecipazione a eventi scientifici, attività fuori sede specifiche come Medicina iperbarica e Cure palliative per finire con stage in Italia e all'estero.La recente attivazione dell'elisoccorso nella Regione Sardegna con tre basi, di cui due nel Nord dell'isola gestite dagli anestesisti dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria, e del riconoscimento di Sassari "Centro regionale per la gestione avanzata dell'insufficienza respiratoria" hanno portato la Scuola a organizzare corsi sull'emergenza extraospedaliera e la gestione avanzata dei pazienti sottoposti a supporto extracorporeo. La condivisione con Areus degli specialisti in Anestesia strutturati in Aou per il soccorso elitrasportato e il nuovo protocollo operativo per la gestione dell'insufficienza respiratoria grave hanno portato ad estendere anche durante il corso di specialità del quinto anno esperienze formative uniche.Il recente percorso di accreditamento ministeriale della Scuola di Specialità ha permesso di estendere il percorso formativo anche alle strutture in rete del Nord Sardegna.
Pier Paolo Terragni
Direttore di Anestesiae Rianimazione e della Scuola di Specialità

 

 


15 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 21 gennaio 2020 / Lettere e commenti - Pagina 28

L’Intervento
ABBIAMO BISOGNO DI PERSONE COME MADY

di Giampaolo Cassita

La frase più inclusiva e "umana" l'ha detta Mady Siranding Sissoko, il giovane originario di Mali, laureando in Urbanistica a Sassari: «Non mi permetto di commentare decisioni prese in un luogo che con tanta generosità mi ospita. Dico grazie al progetto, alle persone che hanno creduto in me: ora sono qui. In piedi, forte, utile». Abbiamo bisogno di gente come Mady, di gente che ha conosciuto il terrore, la guerra, la paura e l'orrore di vedersi trucidati i genitori e il proprio fratello. Abbiamo bisogno di gente come Mady per provare a vergognarci e riflettere sulle pochezze che continuiamo a tracciare nella linea molto sottile dell'ipocrisia. Abbiamo bisogno di molti Mady, di esempi illuminanti, di ragazzi che dicono semplicemente: «Io voglio tornare a casa, a Gao, in Mali. Perché la guerra finirà prima o poi. E bisognerà, di nuovo, rimettere insieme i pezzi». Abbiamo bisogno di persone forti e verticali come Mady, il novello Tom il costruttore, personaggio cardine de "i pilastri della terra" di Ken Follett, l'architetto e muratore che sogna di costruire una cattedrale nell'immaginifico priorato di Kingsbridge. Mady che speriamo riuscirà a concretizzare il sogno di Tom. Era arrivato quasi per caso nella nostra piccola terra il piccolo grande Mady. Non era un perdigiorno, non era quello che solitamente e con troppa approssimazione siamo abituati a disegnare con tratti rudi e veloci nei social e nelle frettolose chiacchierate tra amici: gente che non ha voglia di lavorare, chiedono solo l'elemosina e hanno il cellulare. Mady non era tra questi. Lui, anche nel Mali era uno studente universitario e lottava per costruire linee di democrazia in un luogo ruvido e non adatto alla libertà. Trascorre anche due anni terribili in Libia: vessato, derubato, insultato. Ma lui, Mady non si dà per vinto. Sbarca a Cagliari il 2 settembre del 2016. Poi, all'improvviso il cestino delle opportunità che gli viene offerto: inserito nel progetto Sprar "fallu badda" (peraltro bellissimo e intenso titolo) Mady comincia a camminare con le proprie gambe. Ha ripreso a studiare e spera, un giorno, di riuscire a ricostruire le case del suo paese. Quanti abbracci può meritare questa storia che nessun scrittore riuscirebbe a pennellare così atroce nella prima parte e così bella nella seconda? Di quanti Mady abbiamo bisogno per riuscire a comprendere che questa è la strada dell'inclusione, che si devono dare le opportunità a chi viene con le mani gonfie di lacrime? Quanti appelli dobbiamo presentare ai politici o, come si diceva una volta "a chi di dovere" per far comprendere che questo è un progetto bellissimo, utile, necessario. Quanti Mady ancora occorrono per comprendere, invece, che i nostri Mady, quelli sardi, non sembrano coltivare la stessa passione, la stessa forza di dimostrare quanto sia importante studiare, impegnarsi, quanto sia indispensabile sognare. Lo ha scritto mirabilmente Antonietta Mazzette su queste pagine: le priorità per questa nostra isola sono tre e riguardano la denatalità che colloca la Sardegna al primo posto in Europa, la dispersione scolastica che è davvero preoccupante e l'emigrazione verso altre regioni dei nostri ragazzi in possesso di un titolo di secondo e/o terzo livello. Antonietta Mazzette colpisce nel segno perché chiede, con chiarezza, di scommettere sul futuro. Come ha saputo fare Mady e come, invece, non riescono a fare coloro i quali dovrebbero avere una visione e che, invece, sono ancorati da anni al "qui ed ora", al consenso di pochi giorni e per un pugno di voti e di approvazione populistica. I nostri politici, per dirla ancora con la Mazzette, vengono da decenni di "distrazione politica" e non sanno che per costruire una cattedrale occorre saper scegliere le pietre giuste, saper trovare il luogo adatto, saper riconoscere la bellezza e l'impegno. Cose che Mady ha capito e che ci ha insegnato. Noi, invece, frettolosamente abbiamo deciso di chiudere questo progetto inclusivo, di non dare la possibilità al futuro e di tenerci i soliti buoni propositi. Senza Mady non andremo molto lontano perché non sappiamo osare. Ripensiamoci, ne vale la pena.

Questionario e social

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