Martedì 21 aprile 2020

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
21 aprile 2020

L'Unione Sarda




 

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 21 aprile 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 8
L’EMERGENZA
Primi provvedimenti dopo i controlli effettuati dallo Spresal su richiesta della pRocura di Sassari.
SANTISSIMA ANNUNZIATA, MULTE AI DIRIGENTI
Secondo gli ispettori le violazioni riguardano la dotazione di dispositivi di protezione al personale

Sono i primissimi provvedimenti adottati dopo i controlli, ordinati dalla Procura di Sassari, all'interno delle strutture sanitarie della città interessate dal contagio Covid-19. Lo Spresal della Assl di Sassari (Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) ha notificato i verbali, con relative sanzioni amministrative, a due dirigenti dell'Azienda ospedaliero universitaria (Aou). Stando a indiscrezioni, gli ispettori del Lavoro della Assl hanno rilevato presunte violazioni di legge, soprattutto riguardo alle dotazioni di dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti e altri indumenti) del personale dei reparti di Cardiochirurgia e Nefrologia dell'ospedale Santissima Annunziata. È il primo risultato degli accessi dello Spresal nel nosocomio e nelle Cliniche di San Pietro. Un'altra contestazione riguarda il mancato aggiornamento del personale sanitario. I verbali sono stati notificati a due dirigenti della Aou con delega specifica sulla sicurezza negli ambienti di lavoro.

ATTI AL PM PIRAS. Gli ispettori del Lavoro, come è previsto in questi casi, avrebbero già inviato le informative sull'esito degli accessi in ospedale al pubblico ministero Paolo Piras. Il magistrato sta coordinando da settimane tutte le inchieste per l'ipotesi di epidemia colposa e omicidio colposo, affidate ai Carabinieri del Nas di Sassari e al servizio Spresal. Le contestazioni mosse dagli ispettori, hanno, comunque, un contenuto principalmente di natura amministrativa e prevedono un percorso di verifica definito nel verbale notificato. Lo Spresal ha verificato che nei reparti dove sono avvenuti i sopralluoghi, esistono delle problematiche. Una delle questioni più rilevanti è quella dei dispositivi di protezione individuale. Stando agli accertamenti, il personale sanitario non aveva dotazioni adeguate.

GLI ESPOSTI. Bisogna ricordare che nelle settimane precedenti ai controlli, organizzazioni sindacali e singoli lavoratori avevano annunciato e presentato esposti sulla questione delle mascherine fornite con il contagocce. Una delle argomentazioni della difesa sarà sicuramente quella della scarsa disponibilità del materiale, almeno nella primissima fase dell'emergenza Covid. Di certo, ora, la Aou ha un termine per adeguare le misure di sicurezza alle prescrizioni dello Spresal. Per quanto riguarda i dispositivi di protezione, gli ispettori, tra qualche settimana, ritorneranno nei reparti interessati del Santissima Annunziata. Se tutto sarà a posto e con il pagamento di un quarto del massimo della sanzione, che per ora è indefinita, i dirigenti potranno evitare le conseguenze penali. Va detto che i verbali notificati alla Aou sono solo alcuni degli atti dello Spresal, gli ispettori sono solo all'inizio del lavoro. Si occupano anche di altre delicate vicende, come il decesso del chirurgo sassarese Marco Spissu.

LA DIFESA. Il consulente legale della Aou, il penalista Nicola Satta, contattato ieri, non ha fornito alcun dettaglio sugli atti notificati ai dirigenti dell'Azienda ospedaliera. Il legale si sta occupando delle posizioni di diversi dipendenti e dirigenti Aou sin dall'inizio delle indagini penali. Lo stesso penalista avrebbe già fornito al pm documenti rilevanti sulle misure adottate negli ospedali sassaresi e sulle difficoltà e gli ostacoli burocratici incontrati nell'applicazione dei provvedimenti di prevenzione del contagio.

Andrea Busia






 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 21 aprile 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 11

IL CONFRONTO. Come cambieranno le nostre città nei prossimi mesi
AUTOBUS A RICHIESTA E SHOPPING DI NOTTE

Cittadini in mascherina che si spostano in bici o salgono sui bus anti-contagio occupando solo gli spazi consentiti, per andare al lavoro in qualsiasi ora della giornata o fare la spesa anche di notte. Ma anche studenti che, a debita distanza tra loro, fanno lezione nei cinema o nei teatri, con accessi contingentati e misurazione della temperatura all'entrata. È un'immagine delle città smart nella Fase-2, che azzera gli orari di punta e cambia ritmi e volto delle metropoli. A tracciarne un primo ritratto sono gli annunci di sindaci ed esperti, belle prese con piani di mobilità sostenibile nella graduale riapertura delle attività.

E se ai Politecnici di Milano e Torino è al lavoro una task force di ingegneri alle prese con progetti innovativi, sulle scrivanie delle amministrazioni locali di tutta Italia ci sono già varie proposte.

Per alleggerire la presenza di passeggeri sui mezzi pubblici, in molti Comuni - primi fra tutti Roma e Milano - sarà incentivato l'uso di bici elettriche o mezzi come i monopattini. Alle stazioni di numerose grandi città, oltre al controllo della temperatura, è previsto quello degli ingressi sui bus mentre sui treni le giuste distanze saranno segnate da cerchi tracciati per terra. I nuovi regolamenti non sono affatto un incentivo a mettersi in macchina. «Bisogna scoraggiare il traffico privato perché, pur rimettendo a regime il trasporto pubblico, rischiamo di essere invasi dalle auto», spiega la sindaca della Capitale Virginia Raggi.

Ma i trasporti pubblici saranno inevitabilmente sotto stress: con la capienza di passeggeri dimezzata, dovrebbero garantire piena mobilità senza aumentare il parco autobus. Difficilissime poi le attività sistematiche di misurazione della temperatura. Bisognerà programmare una riduzione dei passeggeri “a monte” e coinvolgere le forze dell'ordine per i controlli, che non potranno essere lasciati al personale.

A disegnare le esigenze e le difficoltà del trasporto pubblico locale è un documento dell'Asstra, l'associazione che riunisce le aziende - sono 930 in Italia - che garantiscono ogni anno il trasporti di 5,4 miliardi di passeggeri e impiegano 12mila addetti. Fra le proposte più interessanti ci sono i servizi su misura: trasporti dedicati, da un terminal ad un punto generatore di traffico (ad esempio un'azienda), ma anche servizi a chiamata per spostamenti individuali e i servizi a prenotazione obbligatoria, tipo executive, da realizzare su alcune linee per saltare le fermate.

Ma oltre ai trasporti, inevitabilmente tutto il settore dei servizi andrà ripensato. Il modello per lavoro, scuole e shopping sarà un mosaico variegato distribuito nell'arco di 24 ore. «Bisogna ragionare su diversi orari - spiega il sindaco di Milano Beppe Sala - Nelle scuole bisogna entrare scaglionati, con doppi turni, e i negozi devono aprire in modo alternato, probabilmente alcuni dovranno tenere aperto di sera.







3 - L’UNIONE SARDA di martedì 21 aprile 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 11

LE BUONE NOTIZIE. L’Ue crea la banca dati unica
L'OMS: «IL VIRUS È STABILE, VACCINO IN TEMPI PIÙ BREVI»

L'Organizzazione mondiale della sanità accorcia le previsioni sui tempi di sviluppo di un vaccino contro il Covid-19. L'agenzia delle Nazioni Unite ha dichiarato che «il virus è molto stabile» e la sua condotta è simile a quella degli agenti patogeni già noti. Le mutazioni possono essere calcolate e si può quindi guardare con rinnovato ottimismo alle sperimentazioni di un vaccino da somministrare su larga scala.

ACCELERAZIONE. Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico per il coronavirus del programma per le emergenze dell'Oms, ha spiegato durante una conferenza stampa a Ginevra che i cambiamenti del virus sono stati studiati grazie alle migliaia di sequenze virali campionate nei vari angoli del globo. La funzionaria Onu è ottimista: «Ci sono molti candidati vaccini allo studio e stiamo lavorando per accelerare il più possibile, sempre in sicurezza, la distribuzione di qualsiasi vaccino arrivi. Ne abbiamo bisogno».

FORSE GIÀ AD AGOSTO. Intanto in Svizzera un team di ricercatori afferma che il vaccino contro il coronavirus potrebbe essere disponibile da agosto. Il gruppo di ricerca è guidato da Martin Bachmann, responsabile della cattedra di immunologia dell'Università di Berna. Gli scienziati puntano allo sviluppo di un vaccino geneticamente sintetizzato, basato su particelle simili al virus. Questi vaccini, simili a quello utilizzato per l'epatite B, funzionano abbattendo la proteina che il virus utilizza per attaccarsi a una cellula.

SCIENZIATI D'EUROPA UNITI. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha lanciato la “Piattaforma dati Covid-19”. Si tratta di un grande archivio dove gli scienziati europei potranno condividere e analizzare le varie evidenze sul virus.

SOLIDARIETÀ DA TIRANA. L'Albania ha inviato in Italia altri sessanta infermieri. Il team di professionisti affiancherà medici e colleghi già presenti negli ospedali italiani. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha ringraziato Tirana: «Il vostro aiuto è fondamentale».

Matteo Mascia







4 - L’UNIONE SARDA di martedì 21 aprile 2020 / LAVORO OGGI - Pagina I
CAGLIARI
Quattro professori ordinari e associati e un ricercatore da assumere all'Università
Le domande devono essere inoltrate all’ateneo di Cagliari entro giovedì 23 aprile

Tempo di concorsi per gli atenei sardi. L'Università degli studi di Cagliari ha bandito tre selezioni, di cui due per la chiamata di quattro professori per il dipartimento di Scienze mediche e Sanità pubblica. Due posti sono per associati e due ordinari. Il terzo bando è per un ricercatore con contratto a tempo determinato di durata triennale, nel settore concorsuale di “Idraulica, idrologia, costruzioni idrauliche e marittime”, per il dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura.

I BANDI. Alle procedure selettive di chiamata per professore possono partecipare i candidati che nell'ultimo triennio non hanno prestato servizio, o non sono stati titolari di assegni di ricerca ovvero iscritti a corsi universitari presso l'Università di Cagliari, e che abbiano conseguito l'abilitazione scientifica nazionale per le funzioni di professore associato oppure ordinario per il settore concorsuale corrispondente alla procedura a cui si intende partecipare, o per uno di quelli ricompresi nel medesimo macro settore concorsuale; siano professori di seconda fascia in servizio presso altri Atenei italiani, nello stesso settore concorsuale della procedura a cui si intende partecipare; siano studiosi stabilmente impegnati all'estero in attività di ricerca o insegnamento a livello universitario in posizione di pari livello.

LE RICHIESTE. Le domande di ammissione alle selezioni dovranno pervenire entro giovedì 23 aprile. I testi integrali dei vari bandi, con la dettagliata descrizione di tutti i requisiti richiesti ai candidati e le modalità di partecipazione, sono stati pubblicati nel sito Internet http://dirpersonale.unica.it/concorsi. Gli avvisi sono consultabili anche nella Gazzetta ufficiale numero 24 pubblicata martedì 24 marzo.

Giuseppe Deplano







5 - L’UNIONE SARDA di martedì 21 aprile 2020 / CAGLIARI - Pagina 23

POETTO
Per il maltempo è stato interrotto anche l’intervento per la rimozione delle canne: si ricomincia domani

SPIAGGIA ALLAGATA E CHIOSCHI SCOPERCHIATI
Il vento provoca danni e Marina Piccola, il mare riconquista diversi metri nelle prime fermate

La natura dà, la natura prende. Ma alla prima mareggiata primaverile, il Poetto ha respinto l'assalto del mare. La spiaggia aiutata anche dalle canne, che hanno trattenuto i granelli di sabbia, in questi ultimi quattro mesi è cresciuta di quasi trenta metri. Ieri lo scirocco ha provato a far sentire la sua forza: le onde hanno tentato di riconquistare metri di spiaggia riuscendoci solo nel primo tratto. E anche i danni nel lungomare, a causa delle raffiche, non sono stati per fortuna gravi: il vento ha scoperchiato un chiosco, divelto pannelli e creato altri problemi nel lungomare. Tutto neutralizzato dal pronto intervento dei vigili del fuoco.

LO SCENARIO. Gli studiosi dell'Università attendono i prossimi giorni per verificare gli effetti delle mareggiate sulla spiaggia del Poetto mai così libera per finalità scientifiche. Ieri le avverse condizioni meteo hanno bloccato anche i lavori per la rimozione delle canne: anche oggi gli operai dovrebbero tenere fermo il cantiere che si sta avvicinando alla metà del suo percorso di bonifica. Così ieri il mare ha provato a conquistare qualche metro. Rispetto al passato, attendendo le conferme degli studiosi, l'effetto benefico delle canne sembra aver rallentato anche l'azione del mare. Soltanto nel primo tratto, accanto a Marina Piccola, l'acqua si è avvicinata alla passeggiata e alla recinzione del Windsurfing Club Cagliari. Qualche metro è stato rosicchiato all'altezza delle prime fermate. Nessun allagamento dunque per i baretti, chiusi per l'emergenza Covid-19. Niente di lontanamente paragonabile con quanto avvenuto l'anno scorso a Pasqua o a dicembre quando le mareggiate avevano portato sulla spiaggia una distesa di canne.

LA BONIFICA. Ci sono voluti quasi quattro mesi per avviare il cantiere per la bonifica. I lavori per la rimozione a mano delle canne sono ancora in corso. «Abbiamo dovuto sospendere il cantiere per le condizioni meteo», spiega l'assessore comunale all'Ambiente, Alessandro Guarracino. Anche oggi quasi certamente gli operai resteranno a casa. «Ci stiamo avvicinando a metà dei lavori. L'intervento è iniziato dallo stabilimento Ottagono e sta procedendo verso Marina Piccola». La spiaggia cresciuta di trenta metri grazie anche grazie all'azione benefica delle canne potrà limitare le mareggiate? «Così sembra. Non c'è stato alcun allagamento ma è ancora presto per avere dei dati scientifici». Gli esperti dell'Università, al lavoro a braccetto con il Comune, stanno infatti analizzando gli effetti delle canne sulla spiaggia. E l'emergenza Covid-19 sta permettendo agli studiosi di poter lavorare con molta più facilità proprio perché il Poetto è deserto.

I DANNI. Ma il vento di ieri ha provocato anche dei danni. Un chioso, all'altezza della sesta fermata, è stato in parte scoperchiato. Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per mettere in sicurezza la struttura, sistemando la copertura ed evitando conseguenze ben peggiori. Ci sono state altre chiamate per lamiere e pali dell'illuminazione pericolanti. I danni alla fine sono stati così limitati.

Matteo Vercelli





 

La Nuova Sardegna



 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 21 aprile 2020 / SASSARI - Pagina 18
UNISS

Torna il "Foundation course" per gli studenti internazionali

SASSARI Per il secondo anno consecutivo, l'università di Sassari istituisce il "Foundation Course" per studenti internazionali, in una modalità che valorizzerà molto più che in passato il contributo della didattica a distanza. Il "Foundation course" è un percorso destinato a colmare eventuali carenze dovute ai differenti percorsi formativi che i candidati hanno effettuato nei diversi Paesi d'origine. Gli studenti interessati a conseguire una laurea presso l'Ateneo di Sassari sono in grado attraverso il Foundation course di migliorare le proprie conoscenze e competenze in diverse discipline, nonché di imparare la lingua italiana per l'ammissione ai programmi universitari.

Il bando di ammissione, in scadenza il 30 aprile alle 12, è pubblicato sul sito dell'Università di Sassari nella pagina dedicata al Foundation course. Possono partecipare coloro che siano in possesso di un diploma di scuola secondaria superiore conseguito all'estero o che siano in procinto di conseguirlo nel proprio Paese di origine. Le potenzialità della didattica a distanza consentiranno a chiunque abbia i requisiti di collegarsi da remoto nel proprio Paese. Potranno iscriversi anche i cittadini stranieri diplomati, momentaneamente sottoposti a misure di restrizione della libertà personale, negli istituti penitenziari del nord Sardegna sede del polo universitario penitenziario Uniss (Alghero, Nuoro, Sassari, Tempio).Il Foundation course prevede due aree formative: una scientifica e una umanistica. Le lezioni potranno essere seguite a partire da maggio in modalità e-learning e successivamente in presenza. Per poter partecipare bisognerà superare un colloquio attitudinale-motivazionale in lingua italiana o, in alternativa, francese o inglese. Il colloquio si terrà on line il 4 maggio alle 9.30. Le graduatorie saranno pubblicate entro il 6 maggio. Per ulteriori informazioni, è possibile scrivere all'indirizzo e-mail foundationcourse@uniss.it.







 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 21 aprile 2020 / SASSARI - Pagina 18
La ricetta per il rilancio del docente universitario di Ecologia del paesaggio

FARRIS: «IL NUOVO TURISMO SMART, VERDE E FLESSIBILE»
«Gestione on line e offerta di qualità ci permetteranno passi avanti enormi»

di Giovanni Bua
SASSARI Un nuovo modello di turismo, smart, sostenibile e flessibile. Un'occasione da non farsi sfuggire per riequilibrare la fruizione di aree interne e costiere e redistribuire i flussi nel corso dell'anno. Un approccio virtuoso, impegnativo e complesso, che unisca economia, ecologia, innovazione e antica bellezza. E che, per una volta, ci veda tutti insieme: consumatori, imprenditori, politici, ambientalisti, start up innovative, e portatori delle più antiche tradizioni.Questa la ricetta di Emmanuele Farris, docente di Ecologia del Paesaggio e Reti Ecologiche all'università di Sassari per: «Trasformare una criticità in opportunità, sapendo cogliere occasioni di innovazione e sviluppo inimmaginabili (e quasi utopistiche) fino a un paio di mesi fa».«L'offerta turistica - argomenta Farris - è fortemente sbilanciato verso una stagione e pochi luoghi specifici. Per un paio di mesi tutti i servizi sono sottodimensionati rispetto ad un sovra-carico di utenze, centinaia di migliaia di persone chiedono beni, servizi ed esperienze ben oltre la capacità del sistema di offrirle e metterle in rete. E per provarci consuma ulteriore suolo o volumetrie e assiste al quotidiano appiattimento dei sistemi dunali costieri e alla perdita di ettari di spiagge nel medio-lungo termine». «D'altra parte il settore turistico - spiega il docente - dà lavoro a migliaia di sardi almeno per alcuni mesi all'anno e presenta ottime prospettive di crescita. È quindi un settore che può e deve riscoprire una leadership nuova nel contesto economico regionale». «Se però continuiamo a pensare ad una ripartenza che volesse ricalcare il modello di turismo poco sostenibile (a livello economico, sociale e ambientale) che finora abbiamo realizzato per ambire al ritorno del modello passato, rischiamo come minimo di posticipare la riapertura ancora di mesi, e soprattutto di perdere l'importante opportunità di ripensare le regole e rilanciare il comparto».«Se riuscissimo a declinare un nuovo modello - sottolinea Farris -, probabilmente faticheremo all'inizio, ma potremo porci in una posizione di vantaggio per il prossimo futuro». L'idea: abituarsi ad offrire ed esigere un'offerta turistica di qualità, ma contingentata. «Non sarà probabilmente possibile decidere ora per adesso di andare in spiaggia - continua Farris -. Serviranno servizi online di prenotazione. Un portale unico dove accanto alle spiagge compaiano i musei, i siti archeologici, i parchi naturali e le aree protette, le città d'arte, e così via. Le spiagge rimarranno sempre la meta più ambita, ma chi non troverà posto in spiaggia potrà invece andare a visitare un sito archeologico o a fare una passeggiata in montagna. Un sistema turistico regionale di qualità, ad alto tasso tecnologico (con notevoli benefici per le nostre start-up e imprese giovani che operano nel settore), ad alta sostenibilità: in primis sanitaria ma anche socio-economica e ambientale». «Ciò di cui non abbiamo bisogno - chiude Farris - in questa fase è una semplificazione delle problematiche, che rischia di individuare un problema alla volta per un settore alla volta; abbiamo invece bisogno di una governance che colga l'opportunità di gestire la transizione . Tutti siamo chiamati a fare la nostra parte, ora o mai più».






 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 21 aprile 2020 / SASSARI - Pagine 48/49

LA BUSSOLA. Il futuro che ci attende
DIALOGO CON PAOLO SAVONA
Sapremo reagire rimbalzando come i gatti

di Marcello Fois

Paolo Savona, cagliaritano, economista e accademico di fama internazionale, è un esperto, un tecnico, prestato alla politica. Rappresenta cioè una figura che il nostro Paese non riesce a catalogare mai correttamente e anche quando ci prova spesso tende a confondere l'attitudine specialistica che tecnici del suo calibro rappresentano, con la necessità di adeguare queste competenze con le necessità non sempre classificabili della politica. Troppo spesso si scelgono tecnici per poi pretendere che servano la politica piuttosto che la loro scienza. Paolo Savona, a costo di rappresentarsi come scomodo, non ha mai accettato questo compromesso. Due volte Ministro: dell'Industria, commercio e artigianato dal 1993 al 1994, e degli affari europei dal 2018 al 2019. Oggi è Presidente della Consob, Commissione nazionale per le Società e la Borsa. Poter dialogare con lui ha significato sondare cosa significhi declinare il termine politica come atto di servizio nei confronti del proprio Paese. Lei, spesso superficialmente, è ritenuto un antieuropeista, Ma è prevedibile un futuro senza l'Europa?

''Quante volte dovrò ripetere la leggenda metropolitana del mio antieuropeismo? L'architettura istituzionale dell'Unione Europea è lacunosa e smettere di chiedere un suo completamento alla luce del dettato del Trattato di Maastricht è un atto di grave incoscienza dei gruppi dirigenti italiani. Mi limito a ricordare che all'Eurosistema manca un prestatore di ultima istanza che reagisca alla speculazione; pertanto il giudizio sulle condizioni di un paese membro vengono affidate al mercato, non alla politica. Inoltre nell'Unione europea è assente una politica fiscale che compensi la non ottimalità dell'area monetaria europea (per la preesistenza di dualismi strutturali di produttività) e affronti i problemi che non possono essere affrontati da un solo paese membro, secondo il principio di sussidiarietà di cui all'art. 5 del Trattato Unico Europeo, che insieme all'art. 3, dove sono indicati gli scopi, che sono restati privi di attuazione".

In questa stagione di emergenza epidemiologica tutti fanno previsioni e esprimono cifre, ma quali sono realisticamente i numeri della stasi forzata a cui ci ha costretto il Covid19? Chi pagherà i costi di questa crisi?

''I conti veri potranno farsi solo dopo. Per ora sono solo congetture, quelle che non mi sono mai piaciute. Possiamo solo dire con certezza che i costi saranno elevati e il peso maggiore ricadrà sulle fasce deboli della società e delle imprese". Ho sempre pensato che non deve essere affatto facile concordare la propria competenza con le necessità non sempre afferrabili della ragion politica. In ogni caso un amministratore deve essere abbastanza lungimirante da concepire paesaggi futuri. Dal suo punto di vista privilegiato Lei può dire che tutto ciò, in questi termini fosse prevedibile? Perché non siamo mai preparati ad affrontare un evento eccezionale, geologico, meteorologico, epidemiologico o di qualunque natura esso sia?''

Prima di tutto non è vero che sia solo l'Italia a non essere preparata. L'accordo di Bretton Woods cadde per volontà degli americani impreparati ad affrontare la convertibilità del dollaro in oro a prezzi fissi, mentre l'Italia con Carli e Ossola (e, se mi si consente un modesto atto di superbia, con gli studi miei e di Michele Fratianni) avevano lungamente combattuto, proponendo soluzioni che non furono accettate. La crisi finanziaria mondiale del 2008 fu una impreparazione americana e del resto del mondo a controllare il mercato dei derivati, che io e i miei allievi avevamo denunciato su basi scientifiche fin dal 1996. Nella crisi sanitaria odierna l'Italia si è mostrata più preparata degli altri paesi, anche di fronte alla speculazioni di borsa, mentre i paesi membri europei si sono opposti a decisioni comuni che sarebbero state più efficaci. Il problema dell'Italia in Europa è concentrato nei due vizi di fondo della sua politica economica che ho sottolineato nelle memorie scritte prima del mio ritorno alla vita pubblica: forte propensione a essere protetti e assistiti contro ogni evento della vita e sottovalutazione del peso del debito pubblico, il fianco scoperto della nostra economia e società". Non pensa che questa crisi abbia evidenziato criticità importanti tra cui quella di modelli che sono prosperi nella prosperità ma assai deboli nella crisi? L'evidente debolezza del modello sanitario lombardo dipende dalla gestione o dalle scelte politiche (altri modelli ugualmente pressati dall'epidemia hanno dimostrato una tenuta maggiore)? ''Non credo che ci sia statauna particolare criticità, ma solo una diversa visione della "modernità", che personalmente non condivido, concentrata sulla ricerca del benessere materiale piuttosto che la valorizzazione dei valori sociali. Mettiamola così: il capitalismo, il regime che ha prevalso, pone l'accumulazione di ricchezza al vertice della scala sociale; il socialismo pone al vertice la protezione sociale del cittadino; il liberalismo è poco sentito perché impone responsabilità individuale. La mia posizione è che le tre istituzioni fondanti la modernità - democrazia, Stato e mercato - devono essere in equilibrio per raggiungere un accumulo di ricchezza che consenta la protezione sociale, senza mortificare la libertà del cittadino. Basta usare questi metri di misura per dare una risposta non convenzionale, né ideologica, alla sua domanda". Le faccio una domanda che potrà sembrarle ingenua e probabilmente lo è. Ha un senso, anche economicamente parlando, che la Sanità sia gestita in modo così frammentario nel nostro Paese?"

L'hanno chiesta e ottenuta i cittadini rivendicando una superiorità gestionale delle autonomie regionali, ignorando che avrebbe invece portato alla disparità di organizzazione sanitaria a livello territoriale". Magari se le chiedo una previsione faccio la figura di quelli che pretendono dagli esperti, in qualunque campo agiscano, che abbiano la sfera di cristallo. Rischio: come verremo fuori da questa situazione, Professore?'

'Spero come sempre, ossia puntando sulla volontà di recupero dei cittadini e le grandi capacità della piccola e media imprenditoria. Non ho mai perso fiducia nelle capacità del Paese e non vedo perché non si debba ripetere questa performance. La mia non è una risposta convenzionale, ma è un giudizio che ho ripetuto più svolte nei miei scritti di storia economica italiana. Posso solo essere curioso sull'intensità di questa reazione, non sulla direzione che prenderà. Nel Nord molte aziende hanno riaperto sfidando le autorità, ossia con una disobbedienza civile che conferma ciò che ho accertato nel corso della mia esperienza con Carli in Confindustria degli anni settanta del secolo scorso (quella fu una crisi pericolosa, non quella odierna! Ce la siamo dimenticata?): gli imprenditori bravi sono come i gatti, cadono dal terzo piano e rimbalzano, riprendendo a camminare".

Scrivo spesso di Sardegna e qualche volta mi accorgo che viviamo in una terra che impara poco. Volevo perciò farle una domanda sulla situazione sarda, Lei ha più volte reclamato la necessità di un'imprenditoria locale più coraggiosa e meno appassionata di assistenzialismo. Com'è la situazione attuale? "Quasi identica. Però è nata un'imprenditoria migliore, più solida e meno dipendente dall'assistenza. È solo insufficiente per un gran salto, perché, come scrisse Alessandro Manzoni, il coraggio chi non ce l'ha, non se lo può dare. O, meglio, se lo può dare se è sottoposto a crisi gravi, che non auspico". Secondo Salvatore Satta, che era un tecnico appassionato, oltre che uno scrittore magnifico, siamo una società in cui si tende a teatralizzare la realtà piuttosto che affrontarla e questo perché teniamo alla forma più che alla sostanza. Formalmente il nostro futuro è piuttosto oscuro, ma si possono immaginare prospettive più complesse e argomentate. È possibile che uno dei benefit di coniugare la competenza con la politica sia proprio prendersi qualche libertà previsionale. Quale indicazione può darci per il futuro prossimo venturo?''

Rimboccarsi le maniche e riprendere a lavorare seriamente, nel settore pubblico come in quello privato. Se arriva assistenza, tanto meglio, ma l'obiettivo deve essere quello di sopravvivere senza attendersi che altri provvedano al benessere di ciascuno di noi. In breve, fare come i nostri nonni, che sono sopravvissuti alla Prima guerra mondiale, e i nostri Padri, che hanno fatto lo stesso dopo la Seconda. Chi è nato nella seconda metà del XX secolo - l'era del benessere e delle conquiste sociali - considererà banale questa mia risposta, perché si sono illusi che fossero già nell'ascensore sociale. Non hanno una minima idea di quanta fatica sia costata alla nostra generazione salirvi, se non si era figli di papà. "Si riguardino tutti la storia contemporanea per tentare di darsi una risposta a questo suo quesito".

Questionario e social

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