UniCa UniCa News Rassegna stampa Martedì 11 febbraio 2020

Martedì 11 febbraio 2020

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
11 febbraio 2020

L'Unione Sarda

 

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 11 febbraio 2020 / AGENDA - Pagina 17
DONNE E SCIENZA. Oggi, alla Cittadella universitaria di Monserrato, dalle 9 alle 17,30, “International day of women and girls in Science”: iniziativa dedicata alle Donne di Scienza, con collegamenti e interviste di centri di ricerca inernazionali.
RICERCATORI. Giovedì, alle 18, alla Mem (via Mameli 164), saranno presentati gli atti del convegno “Ricerca in vetrina 2018”. Sono i risultati del lavoro di tanti ricercatori impegnati in Italia e all’estero. Il volume costituisce una piattaforma conoscitiva tra accademia, istituzioni, imprese e società civile.
 



 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 11 febbraio 2020 / Speciale LAVORO OGGI – Pagina VI
CONCORSI IN SARDEGNA

Bandi nell’isola
PROFESSORI ORDINARI E RICERCATORI PER L'UNIVERSITÀ

Nuove assunzione nei due atenei sardi nei settori della didattica e della ricerca. L'Università di Cagliari ha avviato le procedure selettive di chiamata per due professori ordinari per il locale dipartimento di Pedagogia. Alla selezione possono partecipare i candidati che abbiano conseguito l'abilitazione scientifica nazionale per le funzioni di professore ordinario, siano studiosi stabilmente impegnati all'estero in attività di ricerca o insegnamento a livello universitario, siano professori di prima fascia in servizio presso altri atenei italiani nello stesso settore concorsuale.

A CAGLIARI. Sempre l'ateneo cagliaritano ha avviato una selezione per la copertura a tempo pieno e determinato (tre anni) di un posto di ricercatore per il Dipartimento di pedagogia, psicologia, filosofia. Le domande di ammissione a queste selezioni dovranno essere inviate entro il 27 febbraio. I testi integrali dei singoli bandi, con la dettagliata descrizione dei requisiti richiesti e delle procedure concorsuali, sono consultabili nel sito http://dirpersonale.unica.it/concorsi. I due avvisi sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale del 28 gennaio.

A SASSARI. Gli altri due bandi per ricercatore sono stati indetti dall'Università di Sassari. Un posto è disponibile nel dipartimento di Chimica e Farmacia, nel settore concorsuale di geologia strutturale, geologia stratigrafica, sedimentologia e paleontologia. Il secondo nel dipartimento di Scienze economiche e aziendali di Ateneo nel settore di statistica. Le istanze di partecipazione dovranno pervenire entro le 12 di lunedì 2 marzo. I bandi integrali sono reperibili nel sito www.uniss.it/ateneo/bandi. Gli avvisi sono nella Gazzetta ufficiale 9 di venerdì 31 gennaio. Per informazioni contattare l'ufficio concorsi dell'Ateneo sassarese, telefono 079/228879, e-mail a.manzoni@uniss.it.

Giuseppe Deplano


 

 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 11 febbraio 2020 / Speciale LAVORO OGGI – Pagina VIII
UNIVERSITÀ/EUROPROGRAMMI

Ersu, contributi agli studenti per pagare l’affitto
CAGLIARI E SASSARI

Tra le pubblicazioni più attese dagli studenti sardi e dalle loro famiglie, c'è il bando per il contributo “Fitto casa”. Finalizzato all'abbattimento dei costi relativi al canone di affitto, il contributo nasce infatti come parziale rimborso delle spese solitamente affrontate dagli studenti che scelgono il domicilio nella città sede della propria università. Un sussidio incompatibile con la borsa di studio e con il posto alloggio nelle Case dello studente, attribuito dagli Enti sardi per il diritto allo studio universitario (Ersu), destinato quindi agli studenti fuori sede esclusi dalle graduatorie per ulteriori sussidi.

DATE E NUMERI. Il bando viene solitamente pubblicato nei primi mesi di ogni anno accademico su entrambi i siti dell'Ersu Cagliari e Sassari (rispettivamente www.ersucagliari.it e www.ersusassari.it). Il contributo viene invece erogato in due rate: la prima viene erogata solitamente entro il mese di maggio mentre il saldo della seconda rata deve essere richiesto presentando le quietanze attestanti il pagamento del canone di locazione, per un periodo di almeno dieci mesi, compresi nell'anno accademico. Possono accedere al contributo gli studenti con Isee familiare non superiore a 35 mila euro, risultante dall'attestazione in corso di validità alla data di scadenza delle domande. Nel bando pubblicato per lo scorso anno accademico, l'importo annuale massimo erogabile per studente era pari a 1.600 euro.

REQUISITI DI MERITO. A essere ammessi a concorrere sono gli studenti fuori sede che risultano regolarmente iscritti non oltre il primo anno fuori corso. Le matricole dei corsi di laurea triennali e magistrale a ciclo unico dovranno aver conseguito il diploma di scuola secondaria superiore con una votazione non inferiore a 70/100. Le matricole della laurea magistrale di II livello e di biennio specialistico dovranno invece aver conseguito il diploma di laurea con una votazione non inferiore a 90/110, mentre gli studenti iscritti a un'annualità successiva al primo dovranno aver conseguito un numero di crediti non inferiore a quello indicato nel bando. Per quanto riguarda - ad esempio - le lauree triennali i crediti (Cfu) richiesti al secondo anno sono 35, per il terzo 80 mentre per il primo anno fuori corso 135. Maggiori informazioni sono disponibili nelle aree dedicate al contributo “Fitto casa” nei siti ufficiali di Ersu Cagliari e Sassari.

Lisa Ferreli



 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 11 febbraio 2020 / SULCIS IGLESIENTE - Pagina 27

Buggerru. I progetti per il futuro

Il “fronte mare” sarà di nuovo oggetto di studio dell'Università di Cagliari

La marina di Buggerru sarà un'altra volta oggetto di studio dell'Università di Cagliari. Lo hanno annunciato nei giorni scorsi gli amministratori comunali del centro costiero, dopo aver ricevuto la comunicazione che, per il secondo anno consecutivo, la facoltà di Architettura dell'Ateneo cagliaritano ha dedicato un “modulo” al fronte mare dell'abitato di Buggerru. «Per noi è una grande gioia - spiega il primo cittadino Laura Cappelli - oltre che un grande aiuto, perché tutto il lavoro svolto dall'Università, ci consentirà, con una prospettiva diversa, di programmare un migliore sviluppo del litorale».

Grazie a una convenzione stipulata nel 2018, l'Università di Cagliari sta già effettuando in maniera analoga degli importanti studi, lungo il tratto del litorale a ridosso della spiaggia del paese. A questo si deve aggiungere anche una serie di indagini urbanistiche, portate avanti da un gruppo di ricercatori, che assieme a quelle eseguite dagli studenti nell'anno accademico in corso, integreranno alla fine il Piano urbanistico comunale, recentemente adottato dal Consiglio comunale. «Tengo a precisare che alla fine dell'attività di studio e ricerca - conclude Laura Cappelli - sarà predisposta una pubblicazione e una monografia. A breve poi, inizieranno i lavori per il risanamento dell'ex discarica mineraria in prossimità dell'arenile antistante il paese. Dopodiché tutta il fronte mare, sarà una sorta di tabula rasa, dove, grazie anche agli studi della Facoltà di Architettura, sarà possibile progettare e realizzare quello che noi definiremo il salotto di Buggerru». 
Federico Matta



 

5 - L’UNIONE SARDA di martedì 11 febbraio 2020 / PRIMA ECONOMIA - Pagina 11
Istruzione. Coinvolti migliaia di studenti. “Realtà virtuali e robot entreranno in classe”

LA SCUOLA DEL FUTURO NASCE NELL'ISOLA
Presentato il progetto del Crs4 per creare strumenti didattici innovativi

Realtà aumentata, pensiero computazionale, Internet of Things, coding, accesso remoto, interdisciplinarità e intelligenza artificiale sono le parole chiave del progetto Idea (Innovazione Didattica e Apprendimento), presentato ieri a Cagliari e concepito dal gruppo Educational Technology del Crs4, con l'obiettivo di condizionare la scuola nell'adozione di strumenti innovativi, di renderla autonoma nella sperimentazione delle nuove procedure e di potenziare l'interazione tra innovazione tecnologica e didattica.
«ACCESSO AL SAPERE». «Il nostro obiettivo è quello di creare nuove opportunità di accesso al sapere - ha commentato Carole Salis, ricercatrice del Crs4 e responsabile scientifico del progetto Idea- I docenti devono avere degli strumenti, delle strategie per essere critici su quello che stanno utilizzando. Ogni fase dell'insegnamento e dell'apprendimento ha delle necessità: più noi aiutiamo un docente ad essere consapevole nella fase di esercitazione, lui piano piano diventa maestro nel creare una relazione tra l'innovazione tecnologica e le fasi di insegnamento e apprendimento che fino ad ora non esiste».
IL PIANO. Il progetto, realizzato interamente durante l'orario scolastico, ha seguito tre principali tematiche. La realtà aumentata: portare all'esterno della scuola dei contenuti geolocalizzati attraverso lo smartphone. Il pensiero computazionale, ossia capire in che modo comunicano i dispositivi che utilizziamo tutti i giorni e permettere agli studenti di sperimentare creando un loro prototipo. L'intelligenza artificiale, è stato realizzato un sistema in grado di realizzare autonomamente delle mappe concettuali.
ISTRUZIONE E TECNOLOGIE. «Per la prima volta si cerca di introdurre nella didattica curriculare delle tecnologie, in modo da rendere i docenti indipendenti nell'utilizzo delle stesse. - ha spiegato Davide Zedda, consulente Crs4 - I progetti precedentemente erano legati a società esterne o che si svolgevano di pomeriggio. Il progetto Idea prevede una parte di sperimentazione che i docenti fanno con un tutor didattico e uno tecnologico per poi portare l'operato in classe, in maniera che questo modo di lavorare diventi un bagaglio del docente e non più un'attività estemporanea, ma un bagaglio strutturale del docente».

Il progetto nasce in accordo con l'agenzia Sardegna Ricerche e finanziato dall'assessorato regionale alla Pubblica istruzione e ha coinvolto 65 scuole in tutta l'Isola per un totale di circa 450 docenti e oltre 10 mila studenti.

Francesca Melis




 

La Nuova Sardegna

 



6 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 11 febbraio 2020 / PRIMA PAGINA
PARLANO LE RICERCATRICI
Scienza e parità di genere
progressi anche nell’isola

Oggi è la Giornata mondiale delle ragazze e delle donne nella scienza, proclamata dalle Nazioni Unite. La parità di genere non è ancora stata raggiunta, ma sono stati fatti parecchi passi avanti, come confermano tre professoresse dell’Università di Sassari, Fiammetta Berlinguer, Lidia De Luca e Valentina Prosperi: “Quindici anni fa eravamo poche, ora siamo quasi la metà”. Le vere difficoltà cominciano quando una ricercatrice diventa madre.  
Pirina a pagina 8

SASSARI - Pagina 8
LA GIORNATA DELLE DONNE NELLA SCIENZA
La veterinaria Berlinguer: non è facile trovare spazi tra la professione e i bambini

RICERCATRICE E MAMMA LAVORI QUASI INCONCILIABILI
La chimica De Luca: mai una discriminazione, le difficoltà iniziano quando hai figli

Fiammetta Berlinguer: “Troppa enfasi per le colleghe che hanno isolato il Coronavirus. È passato il messaggio che è un caso eccezionale ma per fortuna non è così”. Lidia De Luca: “Rispetto al passato gli uomini sono più collaborativi e questo permette alle donne di non rinunciare alla carriera”

di Alessandro Pirina
SASSARI La parità di genere ancora non c'è, ma rispetto al passato passi avanti ne sono stati fatti parecchi. Ancora troppo poco però per poter relegare la questione dell'uguaglianza nella carriera scientifica tra i problemi risolti. Emblematico il caso delle tre ricercatrici dell'ospedale Spallanzani di Roma - Maria Rosaria Capobianchi, Francesca Colavita e Concetta Castilletti - che hanno isolato il Coronavirus. Una notizia di enorme rilevanza, di cui troppi - stampa compresa - si sono soffermati a sottolineare che a ottenere il grande risultato siano state tre donne, ribattezzate "angeli" o "signore" e addirittura "del Sud". Parole che mai sarebbero state utilizzate se quei camici bianchi fossero stati indossati da tre uomini. Ecco perché ancora oggi ha senso celebrare la Giornata delle donne e delle ragazze nella scienza, che l'Onu ha voluto istituire nel 2015 con l'obiettivo di incentivare un accesso paritario delle donne nella scienza e raggiungere una piena parità di opportunità nella carriera scientifica. «Non vado pazza per questo tipo di giornate - ammette Fiammetta Berlinguer, coordinatrice del corso della Scuola di dottorato in Scienze veterinarie dell'università di Sassari -. Però è anche vero che negli atenei la maggioranza dei posti di potere sono occupati da uomini. Una simile iniziativa la vedo dunque come un momento di riflessione». Berlinguer è l'unica donna a coordinare un corso della Scuola di dottorato - «l'unica su dieci coordinatori», sottolinea - ma ammette che negli ultimi anni le cose sono cambiate notevolmente. Lei, laureata in medicina veterinaria a Sassari, dopo alcune esperienze all'estero in Spagna e negli Stati Uniti, è tornata a Sassari nel 2005 quando ha vinto il concorso per ricercatrice e due anni dopo è diventata professoressa associata. «Quando sono arrivata ero una delle poche, i numeri erano nettamente sbilanciati a favore degli uomini. Oggi siamo vicini alla parità. Tra i laureati in Veterinaria il 58 per cento sono donne». Berlinguer però, neanche nei periodi in cui le donne erano una netta minoranza, giura di non avere subito discriminazioni di genere sul posto di lavoro. «Mai avuto problemi di questo tipo - dice -, ma può anche essere che sia stata fortunata. Il nostro dipartimento è una realtà piccola, ma l'accesso è dato dai numeri. La qualità del nostro lavoro dal punto di vista scientifico è valutata da indicatori e soglie numeriche. Nulla di più imparziale». Il vero ostacolo per una donna è riuscire a conciliare il lavoro e la famiglia. «Io ho due figli, fortunatamente sono nati uno dopo l'altro, ma sotto questo aspetto la strada è più in salita. Non è facile ritagliare spazi di qualità tra il nostro mestiere - che non ha orari - e i bambini. Per fortuna oggi i padri sono più collaborativi». Ecco perché Berlinguer nei giorni scorsi non ha amato il modo in cui è stata raccontata la scoperta delle tre ricercatrici dello Spallanzani. «Avrei preferito se le avessero rappresentate in maniera diversa. C'è stata una enfasi un po' fastidiosa. È passato il messaggio che sono un caso eccezionale, ma per fortuna così non è».«A me quel grande risalto mi ha inorgoglito. È un dato di fatto che il virus lo abbiano isolato loro, mi ha fatto piacere che siano state delle italiane e tutta quell'enfasi rende merito alla intelligenza delle donne nella ricerca». A parlare così è Lidia De Luca, professoressa associata di Chimica organica all'università di Sassari, già presidente della sezione Sardegna della Società chimica italiana, nonché unica ricercatrice chimica dei due atenei sardi a essere stata inserita nella classifica dei migliori ricercatori del mondo pubblicato su Plos Biology e ripreso su Nature. Della Giornata che cade oggi dice che «non la vedo come una rivendicazione, ma come un momento di riflessione. Le donne possono dare un enorme contributo. Il nostro è un ambiente ancora prettamente maschile, ma ci sono molte nuove leve femminili. Sono convinta che nel futuro le situazione si compenserà e il problema sarà superato». Mai una discriminazione subita sul lavoro. «Assolutamente no. Le veri difficoltà sono iniziate quando sono diventata mamma, perché avere figli è una discriminante, è in qualche modo un problema in più che le donne devono affrontare. Oggi per fortuna gli uomini sono più collaborativi e nell'economia familiare consentono alle donne di poter andare avanti». Più che una disparità di genere, a suo dire, la ricerca italiana deve fare i conti con una disparità di risorse. «All'estero c'è un sostegno diverso alla ricerca, ma come diceva un mio collega tedesco, punto di riferimento per i chimici di tutto il mondo, quello che conta non sono i soldi ma le idee. L'importante è riuscire sempre ad affermarle».



 


7 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 11 febbraio 2020 / SASSARI - Pagina 8
l'intervento
SIAMO POCHE MA PIÙ BRAVE DEGLI UOMINI

di VALENTINA PROSPERI
delegata rettorale per la Ricerca Università di Sassari

Oggi è la giornata internazionale Onu delle Donne nella scienza. Una di quelle celebrazioni ufficiali che rischiano di avere il sapore agro di una consolazione. È una ricorrenza di recente istituzione - dicembre 2015 - e prende atto che "le scienze e l'eguaglianza di genere sono entrambi vitali per il raggiungimento degli obiettivi concordati globali", ma che "donne e bambine continuano a essere escluse da una piena partecipazione alle scienze". Meno del 30% di tutti i ricercatori del mondo sono donne; solo il 30% delle ragazze che entrano all'università si iscrive a uno dei settori Stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) e sul numero totale di iscritti Stem le donne sono tra il 5 e l'8 (dati Unesco 2014-16). Secondo i Rapporti 2018 del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, tra i laureati italiani Stem la componente maschile raggiunge il 59%, mentre tra i laureati non Stem prevalgono le donne (quasi 2 su 3). In Italia le studentesse Stem conseguono risultati più brillanti degli uomini, con un voto di laurea più alto e una maggiore regolarità negli studi. Man mano che si avanza il divario di genere si allarga: già al livello del dottorato le donne nei settori Stem calano al 41% (dato 2012). Anche l'analisi dei dati Miur (al 2019) fotografa un'università italiana nella quale la percentuale di donne è intorno al 38%, ma decresce man mano che si sale nei gradi della carriera accademica: le donne sono tra il 41 e il 49 dei ricercatori, ma il 38% dei professori associati e il 24% dei professori ordinari. La situazione è migliorata dal 2000, quando le prof ordinarie erano appena il 13%. Di questo passo, tuttavia, la parità verrebbe raggiunta solo nel 2060. Che fare per invertire la tendenza? Parlare di quote rosa nella ricerca è rischioso: l'unico criterio dovrebbe essere il merito e il libero confronto. In Italia le donne sono sotto rappresentate a tutti i livelli della funzione e della comunicazione pubblica - salvo poi essere brandite come bandiere quando serve. L'ultimo caso è quello delle ricercatrici italiane che hanno isolato il Coronavirus; "tre angeli" le ha definite un quotidiano, un tic linguistico sconfortante quanto rivelatorio: Italia, paese della mamma, dell'angelo del focolare. Alle periodiche proteste delle donne gli uomini ribattono che invece di lagnarci dovremmo imparare a essere più assertive, a fare squadra. A loro non manca la fiducia in se stessi. È istruttivo leggere i risultati di una ricerca pubblicata sul British Medical Journal: i tre autori (uomini) hanno scoperto che i professori Stem maschi americani elogiano le proprie ricerche in termini molto più entusiastici di quanto non facciano le colleghe donne. Questo contribuisce a una diffusione più rapida delle pubblicazioni degli uomini, che si aggiudicano gran parte dei fondi di ricerca. Il primo passo per cambiare le cose è cambiare il linguaggio con il quale le raccontiamo; ricercatrici, basta understatement e buone maniere: se siamo brave, diciamolo.



 


8 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 11 febbraio 2020 / SASSARI - Pagina 8
Oggi iniziative in tutto il mondo: a Cagliari una masterclass di astronomia e fisica per 50 ragazze
ONU E UNESCO IN CAMPO PER LE PARI OPPORTUNITÀ

SASSARI Oggi è la Giornata mondiale delle ragazze e delle donne nella scienza, proclamata dalle Nazioni Unite e patrocinata dall'Unesco per promuovere la piena ed equa partecipazione delle donne nelle scienze. Tanti gli eventi previsti in Italia e nel mondo. A Cagliari è prevista una masterclass di astronomia e fisica destinata a 50 ragazze, organizzata da Infn e università di Cagliari. «Se vogliamo essere in grado di affrontare le enormi sfide del ventunesimo secolo, dai cambiamenti climatici alle sfide tecnologiche, dovremo fare affidamento sulla scienza e sulla mobilitazione di tutte le nostre risorse» ha detto Audrey Azoulay, direttrice generale dell'Unesco. Per questo motivo, ha aggiunto, «il mondo non deve essere privato del potenziale, dell'intelligenza o della creatività delle migliaia di donne vittime di disuguaglianze e pregiudizi profondi». La giornata si celebra con eventi in tutto il mondo: il principale è previsto a Parigi nella sede dell'Unesco con esperte di diversi settori, tra cui ricercatrici di talento premiate attraverso il programma L'Oréal-Unesco per le donne nella scienza. Molti gli eventi organizzati anche in Italia, come le iniziative dell'Istituto Nazionale di fisica nucleare (Infn), che nei laboratori nazionali di Legnaro organizza un seminario dedicato a Marguerite Perey, che alla fine degli anni '30 ha scoperto l'elemento chimico francio. I laboratori nazionali di Frascati prevedono un incontro aperto agli studenti, con sette ricercatrici che racconteranno le proprie attività di ricerca. A Roma, nella sezione Infn dell'università Sapienza le ricercatrici saranno protagoniste di seminari sulla fisica delle particelle.

 


9 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 11 febbraio 2020 / ATTUALITÀ - Pagina 12
SIT-IN A BOLOGNA contro il governo egiziano
RICERCATORE ARRESTATO: SI MOBILITA ANCHE L'UE

BOLOGNA Continua a Bologna la mobilitazione per Patrick George Zaky, attivista e ricercatore egiziano di 27 anni, iscritto a un master dell'Università di Bologna, arrestato venerdì all'arrivo all'aeroporto del Cairo. Dopo il flash mob di domenica sera in piazza Maggiore, ieri sera diverse centinaia di persone hanno organizzato un presidio in piazza Scaravilli. Lo hanno organizzano Link Bologna - Studenti indipendenti e Adi Bologna con un invito a partecipare a tutta la cittadinanza e la comunità accademica dell'Alma Mater dove il ricercatore egiziano frequenta un master da settembre scorso. Gli studenti chiedono l'attivazione del ministero degli Esteri per ottenere la liberazione immediata da parte del governo egiziano di Patrick Zaky, il ritiro dell'ambasciatore italiano in Egitto, l'interruzione da parte del Governo italiano di ogni rapporto economico e militare tenuto col regime egiziano, nonché la presa di posizione del ministero dell'Università contro un «attacco alla libertà della ricerca». Sul caso si è già attivata anche l'Ue.

Questionario e social

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