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Lo Stato Sociale all'Università di Cagliari

Oltre 120 studentesse e studenti hanno partecipato all'incontro on line con la band Lo Stato Sociale, introdotto da Ignazio Macchiarella, del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali, e coordinato da Marco Lutzu e Diego Pani. Tante le curiosità e le domande emerse durante l'appuntamento intitolato "S.A.D. Stati A Distanza", in cui i componenti del collettivo bolognese hanno parlato della loro esperienza artistica e del loro progetto 5 dischi per 5 artisti. RASSEGNA STAMPA
16 febbraio 2021
Un momento dell'incontro on line "S.A.D. Stati A Distanza" con Lo Stato Sociale

Il racconto dell'esperienza artistica, professionale e umana de Lo Stato Sociale al centro dell'incontro on line "S.A.D. Stati A Distanza"

Roberto Ibba

Cagliari, 16 febbraio 2021 - Oltre 120 studentesse e studenti hanno partecipato martedì 16 febbraio all'incontro on line "S.A.D. Stati A Distanza" con la band bolognese Lo Stato Sociale. L'iniziativa, introdotta da Ignazio Macchiarella, docente di Etnomusicologia e musiche popolari contermporanee, è stata coordinata da Marco Lutzu, docente di Etnomusicologia della Sardegna, e Diego Pani, etnomusicologo, con la collaborazione di Betta Bergonzi di Goigest.

Alberto "Albi" Cazzola, Francesco "Checco" Draicchio, Lodovico "Lodo" Guenzi, Alberto "Bebo" Guidetti e Enrico "Carota" Roberto hanno dialogato con Marco Lutzu sugli aspetti creativi di un progetto artistico che parte dal collettivo e rifiuta la leadership, cercando di trovare un equilibrio tra le dinamiche interne ed esterne.

"Siamo una band musicale ma la dimensione del collettivo ci ha permesso di spaziare verso altre forme artistiche. Abbiamo scritto romanzi, spettacoli teatrali, alcuni si sono dedicati alla produzione. -  ha dichiarato Alberto "Albi" Cazzola - Cerchiamo di sperimentare certe dinamiche all'interno del collettivo per poi farle conoscere all'esterno". 

Rispondendo a Diego Pani sulla storia del gruppo e sulla loro partecipazione a Sanremo nel 2018, Enrico "Carota" Roberto ha detto che "Dopo il festival, che ci ha legato in modo più forte al sistema discografico, abbiamo deciso di riprendere un modo di fare musica più libero, più indipendente", riferendosi al progetto in uscita 5 dischi per 5 artisti, ognuno con il soprannome del componente della band che ne ha curato lo sviluppo artistico. In proposito, Alberto "Bebo" Guidetti ha voluto raccontare che "I cinque dischi nascono da un percorso di sintesi comune. Poi si sono sviluppati su traiettorie creative differenti ma contigue", mentre Francesco "Checco" Draicchio ha sottolineato la collaborazione nella scrittura dei pezzi, "Poi ognuno ha scelto i collaboratori per andare a esplorare degli angoli estetici che sono rimasti più nascosti nella produzione del gruppo".

S.A.D Stati A Distanza
S.A.D Stati A Distanza

Il dialogo con Marco Lutzu e Diego Pani ha stimolato le domande delle studentesse e degli studenti, curiosi di approfondire gli aspetti creativi e professionali della band

Marco Lutzu ha evidenziato la necessità della preparazione e del lavoro, un aspetto confermato da tutti i componenti del gruppo, "Si deve scegliere qualcosa che piace, studiare e lavorarci sopra. Bisogna essere capaci di mettersi in un contesto, anche di difficoltà, che possa stimolare la creatività per fare cose nuove".

Tante le domande delle studentesse e degli studenti: dalla partecipazione al Festival di Sanremo, alle influenze musicali di ciascuno dei cinque ragazzi, agli effetti della pandemia nel processo creativo.

Tutto il gruppo si augura di poter tornare presto a suonare dal vivo per riprendere il contatto con il pubblico. "Il modo migliore per raccontare la realtà è continuare a fare bene il nostro lavoro. Vogliamo coniugare i verbi al futuro  e guardare avanti", hanno concluso i componenti de Lo Stato Sociale.

L'incontro è stato organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali e l'Ufficio Stampa dell'Ateneo.

Marco Lutzu
Marco Lutzu

RASSEGNA STAMPA

L'UNIONE SARDA del 17 febbraio 2021

Spettacoli - pagina 46

La band bolognese ieri in diretta sulla piattaforma Zoom

Lo Stato Sociale ha incontrato gli universitari cagliaritani

Lo Stato Sociale rompe gli schemi e incontra gli studenti dell'Università di Cagliari. È successo ieri pomeriggio sulla piattaforma Zoom - croce e delizia del nostro tempo: costretti al distanziamento eppure resi più vicini dalla tecnologia -, e a giudicare dall'entusiasmo degli studenti coinvolti, 450 ragazzi e ragazze provenienti da facoltà umanistiche, si è trattato di un pieno successo. Coordinatore dell'evento, battezzato ironicamente S.A.D. (Stati A Distanza), in riferimento alla DAD, la famigerata didattica a distanza resa talvolta indispensabile dalle norme anti Covid, Ignazio Macchiarella, docente di etnomusicologia e musiche popolari contemporanee nell'ateneo: «Non è il primo incontro di questo genere che proponiamo agli studenti; in passato abbiamo coinvolto musicisti di varia estrazione stilistica, dai cantanti folk a Massimo Ranieri. Il pop fa parte a pieno titolo della musicale popolare contemporanea, non se ne può prescindere se si sceglie di affrontarla in maniera esaustiva».
Così, verso le 15 circa, è iniziata la diretta su Zoom, moderata dall'etnomusicologo Marco Lutzu (Università di Cagliari) e dallo studioso di popular music Diego Pani (Memorial University of Newfoundland - Canada). Sono stati loro a rivolgere le domande ai membri de Lo Stato Sociale, prima di lasciare la parola, in chiusura, agli studenti. Alberto "Albi" Cazzola, Francesco "Checco" Draicchio, Lodovico "Lodo" Guenzi, Alberto "Bebo" Guidetti e Enrico "Carota" Roberto, hanno presentato, con l'abituale simpatico disincanto, un nuovo progetto musicale che ha pochi eguali nel passato - se non forse i Kiss nel 1978: cinque EP diversi in uscita nel corso di cinque settimane, ciascuno prodotto e interpretato da un membro diverso della band, aspettando la loro seconda partecipazione a Sanremo in marzo, e per celebrare i dieci anni di attività del dissacrante gruppo bolognese.
«Abbiamo scomposto Lo Stato Sociale», spiegano i cinque musicisti, «e, incuriositi, abbiamo scoperto i pezzi che lo compongono. L'abbiamo fatto per far capire meglio la nostra realtà e la nostra natura caotica: il che non è un pregio né un difetto, è semplicemente un dato di fatto».
Luca Mirarchi

L'articolo su L'Unione Sarda del 17 febbraio 2021 a pagina 46
L'articolo su L'Unione Sarda del 17 febbraio 2021 a pagina 46

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