L’obiettivo di garantire a tutte e tutti la massima sicurezza nella partecipazione alla vita universitaria costituisce il focus dell’impegno attivo portato avanti da UniCa nella prevenzione e contrasto della violenza di genere
Cagliari, 14 gennaio 2022 - L’Università di Cagliari esprime piena solidarietà alla studentessa che ha denunciato l’aggressione subita la sera del 10 gennaio lungo il tragitto verso la mensa universitaria di Via Sulcis.
L’obiettivo di garantire a tutte e tutti la massima sicurezza nella partecipazione alla vita universitaria costituisce il focus dell’impegno attivo portato avanti da UniCa nella prevenzione e contrasto della violenza di genere in tutte le sue espressioni.
In qualità di agenzia formativa, educativa e di promozione di una cultura del rispetto e dell’uguaglianza territorialmente diffusa, entro e oltre il proprio perimetro istituzionale, l’Università di Cagliari supporta con forza la necessità di denunciare ogni episodio violento di cui si sia vittime o testimoni presso le autorità competenti, con le quali conferma un rapporto di massima e fattiva collaborazione, e di promuovere e tenere vivo il dibattito pubblico su questi temi fondamentali per la tutela e l’esercizio dei diritti di cittadinanza sostanziale di tutte e tutti.
Appreso il fatto, l’Ateneo si è prontamente attivato, con le competenti Istituzioni, chiedendo un maggiore presidio delle zone frequentate dalle studentesse e dagli studenti universitari.
RASSEGNA STAMPA
L'UNIONE SARDA del 15 gennaio 2022
Cagliari - pagina 18
Le indagini. In un anno 12 casi di abusi sessuali: ma 7 donne su 10 hanno paura di denunciare
Caccia al maniaco con il cappuccio
Studentessa molestata e aggredita, ora l'Università chiede più controlli
C'è un collegamento tra l'aggressione da parte di un maniaco alla studentessa in via Cornalias e altri episodi di molestie avvenuti tra Is Mirrionis e Mulinu Becciu negli ultimi anni ad opera di un uomo con il cappuccio mai identificato? È una delle domande a cui stanno cercando di dare una risposta i carabinieri del nucleo operativo della compagnia e della stazione di Stampace, al lavoro dopo la denuncia presentata da Natalia Vacca Ferrai, 21 anni, finita anche in ospedale dopo essere stata palpeggiata, minacciata e colpita da uno sconosciuto mentre era diretta alla mensa universitaria di via Sulis. Qualche elemento utile sarebbe stato raccolto grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona. E intanto, dopo i tantissimi messaggi di solidarietà e l'assemblea pubblica convocata per il 22 gennaio in via Cornalias 185 dall'associazione studentesca Reset UniCa, arriva anche la richiesta dell'Università di Cagliari: «Ci siamo subito attivati con le istituzioni competenti chiedendo un maggiore presidio delle zone frequentate dalle studentesse e dagli studenti universitari». Solidarietà e servizi Dunque la denuncia della giovane, anche attraverso i social, ha smosso le acque, ribadendo il concetto della necessità e importanza di presentare una querela quando si subiscono molestie. «L'Università esprime piena solidarietà alla studentessa e continua con il proprio impegno nella prevenzione e contrasto della violenza di genere in tutte le sue espressioni. L'Ateneo supporta con forza la necessità di denunciare ogni episodio violento di cui si sia vittime o testimoni alle autorità competenti, con le quali conferma un rapporto di massima e fattiva collaborazione, e di promuovere e tenere vivo il dibattito pubblico su questi temi fondamentali». I numeri Nonostante le campagne informative e le iniziative su tutto il territorio (comprese quelle delle forze dell'ordine, che hanno aperto in caserme, questure e commissariati stanze apposite per l'ascolto delle vittime) ancora troppe donne non denunciano: si stima che solo il 30 per cento si rivolge a Polizia o Carabinieri. E nel 2021 i casi di violenza sessuale nell'area del Cagliaritano sono stati 12: uno al mese. A questi si aggiungono 117 episodi di atti persecutori e 133 maltrattamenti contro familiari e conviventi. E le donne pagano sempre il prezzo più alto. Le indagini Ora si spera che le telecamere presenti nella zona abbiano ripreso qualcosa di utile alle indagini dei carabinieri. Che stanno cercando di capire se si possa trattare dello stesso maniaco, con cappuccio (come quello che ha aggredito la studentessa), che ha colpito più volte negli ultimi anni e anche recentemente. Come lo scorso luglio a Mulinu Becciu: in alcune palazzine era stato sistemato un cartello con l'avviso di prestare la massima attenzione. E tra una settimana si terrà l'assemblea organizzata da Reset UniCa. «Spero ci siano anche tanti uomini», ha sottolineato la consigliera comunale, Marzia Cilloccu. «Sarebbe un grande segno contro ogni forma di violenza che quella parte maschilista becera continua a non riconoscere». M. V.
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